Carpaccio, vergine in lettura

Lo scrittore immagina con facilità di scrivere per persone che dedicano a lui il loro tempo. Sia che abbiano o no del tempo libero. I lettori fruiscono della loro libertà di scelta legata ai loro desideri: desiderio di cambiare pensiero, d’evasione o di sollecitazione ad istruirsi.
Ma leggendo create per voi un tempo diverso. Lo definirei un “tempo doppio”, quello dello scrittore ed il vostro. Un tempo particolare e distanziato dal vostro quotidiano. Direi che il creatore di ogni libro vi offre una sorta di “sceneggiatura del tempo”. Passando a un’idea pratica possiamo dire che la lettura può essere personale ma per quanto possibile una lettura deve essere condivisa.

Il libro è anche il fiume dei nostri sogni. Altro luogo di condivisione . con persone anziane, o persone che hanno difficoltà di vista, o malate. Donare il proprio tempo libero ad altri attraverso la lettura significa decorare, riempire il loro tempo a salvarli da tristezze, o noia, o semplicemente da un’attesa.

Il tempo, è uno spazio di libertà, un altro punto di vista: imparare attraverso la letteratura permetterebbe di capire: Ora, non esiste un  tempo preciso per imparare, dal momento che è possibile farlo ogni giorno. Imparare per capire, costituisce i dati per formulare un parere possibile su tante cose.

Giudicare non per condannare ma per riflettere. Si! Impiegando il nostro tempo libero, la letteratura sarà spesso una sorta di rifugio salutare di fronte alle intemperie dell’esistenza. Ci sono mille modi per impiegare il proprio tempo libero attorno alla letteratura. Se riflettiamo non si  legge più alla stessa maniera se il testo lo troviamo sul computer, molti vi vedranno meno fascino di quello che consiste nel prendere fra le proprie mani i fogli spesso illustrati ai quali ci accostiamo.

Tuttavia con i sistemi d’informazione possiamo arricchire l’opera che leggiamo con precisazioni e aggiunte d’informazioni spesso molto utili all’esatta situazione, alla vera identità dell’opera. D’altro canto il vostro computer potrà servire alla vostra scrittura.
Angelom

18 Commenti a “Invito alla lettura nel tempo libero scritto da Angelom”

  1. eleonora.lo scrive:

    tante sono le iniziative della biblioteca del mio paese (Zelo Buon Persico in provincia di Lodi) per invoglilare alla lettura.
    l’ultima è di ieri con l’evento “regaliamo libri agli sconosciuti”.
    nella piazza del paese sono stati regalati libri a tutti i passanti e automobilisti.

  2. lieta scrive:

    a te edis grazie, nelle biblioteche ci sono libri, riviste, cd, dvd, dischi in prestito gratis, apprezziamoli ciao

  3. pino1.sa scrive:

    Angelo, certamente il pc ha cambiato il modo di leggere e certamente i giovani sono più capaci di noi a leggere e trattenere i concetti direttamente dal linguaggio informatico.
    Io che ho vissuto anche in ufficio l’introduzione dei pc in campo lavorativo, quando dovevo leggere,studiare delle leggi contorte e difficili, ero costretto a stamparle su carta e poi leggerle, magari evidenziare, sottolineare ecc. per approdare alla migliore interpretazione. In futuro ci saranno solo libri e giornali in formato elettronico e gran parte di noi resterà tagliato fuori?…….chissà! ..per ora continuiamo a goderci i nostri libri di carta…poi si vedrà!

  4. Giulio Salvatori scrive:

    Ma si, Franco , certamente hai ragione.L’importante è leggere. Un mio amico , in una prefazione scriveva:-…L’immaginazione lega l’intelligenza alla fantasia , arricchendo un presente più carico di un passato…al fine di ritrovare fascino e virtù …spero tu condivida. E grazie ancora a Angelo

  5. franco muzzioli scrive:

    Quando ero piccolo, durante la guerra, nel letto accanto a quello di mia madre, a volte non riuscivo a dormire subito allora mi raccontavo delle storie…..perchè Giulio uno non può scrivere ANCHE per se stesso , per il gusto di rileggere i suoi pensieri ,che se nò sfuggono e si perdono nella mente.
    Scrivere come ricordo, per non perdere le proprie fantasie, leggere per scoprire le fantasie degli altri.

  6. Giulio Salvatori scrive:

    Questa volta non sono daccordo con Franco Muzzioli.Io, non scrivo mai per me;anzi , credo che nessuno scriva per se.Che senso ha tenere i propri scritti nel cassetto? Cosa c’è di più bello che donare sensazioni, stati d’animo, fatti, esperienze , storie vissute , etc.etc. Certamente ci vuole capacità, fanta-
    sia,saper attirare il lettore.Portarlo a vedere con i tuoi occhi , cose tue.E questo credo sia l’obbiettivo che tutti vorremmo ottenere.Ma già il fatto di riuscire a comunicare attraverso lo scrivere, è tanto.Mi gratifica e mi premia. E’ ovvio che leggere ti arricchisce.Hai la possibilità di “vedere” luoghi che mai potresti raggiungere.Grazie Angelo , sei riuscito a coinvolgere il maledetto toscano

  7. edis.maria scrive:

    Grazie , Lieta, per aver confermato ciò che ho consigliato : non occorre spendere tanti euro per leggere e trascorrere delle ore piacevoli leggendo! Forza, tutti nelle biblioteche a prendere in prestito un libro piacevole per i vostri gusti, sia esso leggero o impegnato!

  8. lieta scrive:

    la biblioteca qua da’ 10 libri da leggere per tre settimane rinnovabili altre 3 se non son le novità, si possono rinnovare online, come pure prenotarne 5 alla volta sempre online, per me è la salvezza come dice edis, il paradiso ciao…….

  9. paolacon scrive:

    Grazie Edis per la tua testimonianza che si unisce a quella degli altri che hanno avuto voglia di condividere le loro esperienze; io personalmente portavo sempre mia figlia in biblioteca, ma poi succedeva uno strano fenomeno, si affezionava spessissimo così tanto a quelle storie, che non voleva più restituire il libro e così andavamo in libreria e lo compravamo. Non riceveva mai mai regali durante l’anno, ma libri sì, anche a costo di sacrifici.
    Anche io sono d’accordo per non provare troppo piacere a leggere su internet, addirittura se mi piace qualcosa davvero, la stampo e poi ho la pessima abitudine di sottolineare i passaggi che mi piacciono, i libri sono molto vissuti. Infine come si fa a leggere a letto in internet? La “libridine” è anche questo. Si impara dalle mamme a leggere, ma pure le nonne possono pensarci.
    Angelom ancora una volta grazie di averci aiutato a ricordare

  10. edis.maria scrive:

    La lettura, passione mia ,dalla più tenera infanzia a questa età che volge alla vecchiezza! Anche per me, l’iniziazione a questa splendida abitudine fu inculcata da mia madre, quando, invece di raccontarmi le favole, mi faceva sedere in grembo, mi metteva nelle mani il libro e leggeva adagio , adagio. Quando seppi leggere, in casa non mancarono mai i libri che io divoravo letteralmente. Ricordo la prima volta che mi portarono alla biblioteca civica, ricchissima di volumi , con scaffali altissimi , con libri tutti rilegati , come si faceva una volta, in cartone scuro e lucido, per mantenerli puliti.. Rimasi stupefatta e capii che lì la mia passione sarebbe stata , per molto tempo , esaudita. In questa biblioteca divenni di casa e i suoi “tesori” divennero i miei: dai racconti per bambini, a quelli per adulti. Quando mi trasferii, la prima cosa che cercavo era una biblioteca, ma una come quella di Susa, antica, di classe, coinvolgente non la trovai più. Mi mancavano le copertine che non ti davano, con il loro segreto scuro, la possibilità di scoprire , finchè non aprivi il libro , il contenuto , se non il titolo e l’autore. Il libro è un amico che ti parla quando lo apri, che ti lascia tranquillo se lo vuoi, che ti riempie le ore vuote, i momenti di solitudine, che ti dà dei ricordi anche solo se lo tieni in mano, che ti dona il suo profumo, magari di antico o di nuova stampa. Non mi piace sostituirlo con internet freddo e distante. Volete mettere il riposo, la quiete di leggere seduto su una morbida poltrona, tenere tra le mani un volume interessante, con le dita sfogliare le pagine come fossero petali ? Internet serve per aggiornarsi, per fare ricerche, ma la sua lettura stanca. Anche leggere poesie lunghe diventa faticoso e appaiono meno belle! Peccato che la lettura man mano è meno seguita e , quindi, è sempre meglio leggere su internet che non leggere affatto. Purtroppo scrittura e lettura non si possono scindere e quindi chi non legge non sa nemmeno scrivere bene: vediamo i nostri giovani! Non è necessario leggere solo libri impegnati, pesanti, io ho letto e leggo ancora tanti libri gialli , che mi dilettano piacevolmente! Vorrei dare un consiglio amichevole a tutti coloro che volessero avvicinarsi alla lettura . : 1)non andare in una libreria a cercare un libro desiderato, dove bisogna pagarlo per possederlo; 2) cercare nel luogo che abitate una biblioteca civica o di quartiere dove, con una piccola cifra di abbonamento , potere consultare i libri e prenderli in prestito, e leggerli con tutto comodo a casa. Ormai queste biblioteche si trovano ovunque! E buona lettura con il vostro libro preferito che non è necessario sia di “ alta classe”!!!!

  11. Lorenzo.rm scrive:

    Interessante, caro Angelo. E condividibile. Poi, su un piano strettamente personale, comincia l’avventura partendo da una lettura. E si va, si va, si va, dove ci portano le nostre esigenze spirituali. E poi, il bisogno, l’ansia a volte, della comunicazione, e poi la riflessione più o meno comune, ed il confronto. Un libro è davvero un’avventura.

  12. franco muzzioli scrive:

    Ho colto dell’articolo di Angelo più il lato di chi scrive rispetto a quello di chi legge.
    Lucia e Paola …con “libidine” aprono le narici per sentir meglio il “profumo” della carta, della polvere e dell’inchiostro da stampa che si avverte entrando in una libreria .Libro come cappello del prestigiatore ,dove tutto puoi estrarre,libro come consolatoria finestra per entrare nel mondo …o fuggire dal mondo. Conosco quel profumo ho circa tremila libri in casa , ma sinceramente provo anche un grande fascino per questo piccolo schermo dove con qualche “clic” puoi avere veramente tutto lo scibile ….e se non ci fosse mai stato …saremmo seduti a leggere ……mi pare sia meglio così!

  13. paolacon scrive:

    Come hai ragione angelom… In un suo scritto, una volta, Luciano de Crescenzio disse: “mi prende una libridine!“… ed è una espressione bellissima. A me capita spesso; mi capita quando mi avvicino ad una libreria, è come se sentissi un’attrazione fatale all’improvviso ed anche se non la vedo, la libreria, ne sento l’odore. Con indiferenza mi avvicino e, se sono in compagnia di qualcuno, se non condivide la mia stessa passione, poveretta la persona che è con me… Sono capace di starci ore, perdo la nozione del tempo, mi soffermo a guardare le novità, ad accarezzare romanzi anche già letti, ma in un’edizione differente e confrontare le prefazioni. Mi piace toccarli i libri, sentire la grana della carta nelle mani, mi piace il profumo che emanano, guardo le figure se ci sono, mi piacciono le copertine, sia la prima, ma soprattutto l’ultima, la quarta, e leggere come l’editore in poche parole cerca di incuriosirti e stimolarti a comprarlo il libro. Poi, uno dei piaceri più grandi, è scegliere quello che leggerò e tornare a casa assaporando la conquista della mia preda. Nei libri e sui libri ho passato tanto del mio tempo e spero di passarcene ancora tanto, immedesimarmi nei personaggi, sentire le sfumature di certe descrizioni, “viaggiare senza prendere il treno” come dice qualcuno, meditare e tante, tante volte trovare, proprio in quello che è scritto davanti ai miei occhi, l’espresione dei miei sentimenti, sentire che quel dato scrittore è stato capace di esprimere a parole quello che provavo esattamente io. E quante volte è capitato che, giusto in un momento difficile della vita, leggendo un passaggio più intenso, abbia potuto riflettere ed arrivare serenamente ad una decisione.
    Grazie Angelom per avermi fatto soffermare sulla belleza della lettura.

  14. lucia1.tr scrive:

    Amo i libri e la lettura. Li amo e li rispetto profondamente fin da quando ero piccola. Sono cresciuta in mezzo a loro perché mia madre amava leggere ed è stata di grande esempio. L’amore per la lettura nasce fin dalla più tenera infanzia e va coltivato, non ci s’improvvisa lettori. Da una recente indagine risulta che il 62% degli italiani non legge neanche un libro l’anno. Dato preoccupante, perché questo indice non è cresciuto di pari passo come quello economico. In una società dove l’informazione è rapidissima, leggere diventa una necessità primaria è fonte di progresso e ricchezza. Sicuramente l’importanza della lettura non è solo quella del lato economico, ma come già è stato ben specificato nell’articolo, leggere ci aiuta a vivere meglio, ci rende più liberi, affina i nostri sentimenti, ci consola nei momenti bui, ci fa sentire meno soli. Nel leggere si prova anche un piacere fisico, tenere un libro fra le mani non può essere sostituito da nessun monitor o I Pad, l’odore della carta e la sensazione tattile hanno la loro importanza, ci permette di sottolineare una frase importante, per poi rivederla nel tempo, stimola la memoria. Molto importante è il ruolo della famiglia, nessun bambino diventerà un lettore se nella sua casa non vede libri o giornali, l’esempio dei genitori ancora una volta è importantissimo.
    Doctor Ambussambe’:
    Ogni Libro ti apre una nuova stanza della vita, con idee, passioni e difficoltà; leggere e come camminare nella “casa della vita”, “non leggere” e’ come rinunciare alla vita stessa.

  15. giulian.rm scrive:

    Oggi con eBook hai l’opportunità di leggere direttamente, i libri sullo schermo del tuo PC.
    Ma leggere un libro tenendolo tra le mani è un’altra cosa.
    Come scrive Angelo con il PC puoi arricchire quello che stai leggendo con informazioni o precisazioni.
    Leggere è la necessità di appartarsi dal mondo, la lettura ci consente di sperimentare diversi modi di esistere, di uscire fuori da se stessi. La lettura è … una compagnia che non occupa il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire.
    Come scrive Virginia Woolf in un suo saggio, è imperscrutabile la ragione per cui proviamo piacere nel leggere.
    Per quanto mi riguarda, ho solo un rammarico: dedico poco tempo alla lettura cartacea, troppo a quella digitale!

  16. alba morsilli scrive:

    Io ho sempre pensato che la lettura è cibo della mente.
    Ma quando da giovaneti viene a mancare rimani digiuna.
    Si puoi prender eun libro nelle mani ma tante sono le parole
    che non capisci il loro significato.
    Oggi grazie al tempo libero ho scoperto la gioia di stare sola
    con un libro di gustarmelo come un frutto proibito.
    Non è mai troppo tardi per acculturarsi e informarsi specialmente oggi con i mezzi che abbiamo a disposizione

  17. porzia scrive:

    Ciao Angelo ho letto con molta attenzione il tuo invito alla lettura e senza dubbio mi è apparso molto interessante.Hai ragione sai quando dici ” Il libro è il fiume dei nostri sogni “, infatti se volessi contare i miei sogni fatti leggendo impiegherei un giorno intero e poi la lettura è la palestra per la nostra memoria ,permette alla nostra fantasia di spaziare nell’infinito.Ciò che mi rattrista è il fatto che la nuova generazione non legge così come facciamo noi persone mature,e non si rendono conto del danno che arrecano a loro stessi.

  18. franco muzzioli scrive:

    Angelo con il garbo e la pacatezza che lo distinguono e da buon lettore(immagino) ,parla della scrittura come mezzo di comunicazione e scambio di” pensieri”. La creazione del “tempo doppio” ,quello della narrazione e quello della partecipazione alla narrazione fatto con la lettura ,è una splendida intuizione.
    Io scrivo (come sono capace) ,poesie, romanzi, racconti, note giornalistiche ,ma vi garantisco che lo faccio soprattutto per me stesso. Il piacere di raccontarmi quello che la fantasia mi frulla nella testa, la piacevolezza di veder nascere sulla carta ..” le piccole parole che raccolgono i miei pensieri.Parole vicine, una accanto all’altra per farsi coraggio nel deserto delle cose da compiersi”…
    Poi c’è il gusto dello scambio, forse anche la narcisistica attesa del giudizio altrui, comunque la scrittura è il mezzo più efficace e più “salutare”, come dice Angelo ,” per far fronte “alle intemperie dell’esistenza” e non ha importanza se quelle “parole” sono su di un foglio di carta bianca o su di un freddo monitor.

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