Quanto è cambiato il nostro modo di estrinsecare le emozioni? Ed in particolare le affezioni del cuore?

Un titolo di un bel romanzo recitava così: “L’amore al tempo del colera” adesso diciamo… l’amore e l’amicizia al tempo di Fb.

Dobbiamo attribuire a questo mezzo  il cambiamento degli usi e dei costumi nell’era dell’apparire a tutti costi?

Pietro Vanessi suggerisce delle considerazioni sulla divulgazione ai quattro venti dei nostri sentimenti.E direi che chiude con un giudizio che vale la pena di discutere…

Ci sono stati commenti a non finire, quasi due fazioni, chi è a favore del diffondere quel che si prova e rendere partecipi gli altri  di cosa si sente; chi invece custodisce pudicamente tutto all’interno di sé o della coppia, le “parole importanti” le protegge con cura e le rende magiche donandole  al momento giusto. E voi?

Oggi, per i pensieri leggeri della domenica, propongo a voi Eldyani di esprimere il vostro di parere, sempre che ne abbiate voglia. (pca)

La parsimonia nell’uso delle parole importanti scritto da Pietro Vanessi

Quando amo qualcuno non ho bisogno di convincermi/vi sbandierando poemetti o poesiole romantiche visibili in blog o social network aperti a tutti.

Quando amo non devo necessariamente esprimerlo in versi e condividerlo con gente che non conosco e nulla sa di me o di lei.

Quando amo bisognerebbe anche evitare di proclamarlo come sto facendo ora con queste righe che più rileggo e più le trovo banali.

Le cose che valgono davvero sono preziose e delicate e andrebbero tenute dentro di sé e preservate dalle brutture del mondo e dalla vita pubblica; andrebbero dette unicamente alla persona amata e basta.

Le parole d’amore sono troppo importanti e fragili.

Vanno impiegate poche volte, in rari momenti, possibilmente giusti e sentiti. Meglio addirittura se poi “spariscono” e non lasciano traccia.

Tutto il resto è fenomeno da baraccone, show da scrittore mancato, autoconvincimento, folcklore, super-ego da appagare e, il più delle volte, insicurezza da riversare sugli altri per cercare lodi scontate o facile solidarietà.

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26 Commenti a “La parsimonia nell’uso delle parole importanti scritto da Pietro Vanessi”

  1. alfred-lollis scrive:

    Commenti abilitati

    “Le parole d’amore sono troppo importanti e fragili.
    Vanno impiegate poche volte, in rari momenti, possibilmente giusti e sentiti. Meglio addirittura se poi “spariscono” e non lasciano traccia.”
    Perchè?
    Perchè nascondere un sentimento bello come l’amore?
    Certo le parole d’amore sono importanti ma non fragili: le parole d’amore nascono dal cuore, non sono studiate. Le parole d’amore sgorgano spontanee. Le senti salire dal profondo del tuo io come le bollicine dello spumante e quando escono fanno il botto.
    Perchè trattenerle?
    Non necessariamete “si deve sbandierare” ma la gioia diventa più piacevole quando è condivisa, quando si sente il desiderio di dire agli altri che si è felici, quando si vorrebbe che anche gli altri partecipassero alla tua gioia.
    “Passerottina ti amo” scritta su un muro con lo spry da un ragazzo alla sua ragazza fa tenerezza:
    rimarra li sul muro per anni. Forse quell’amore è finito ma tutti sapranno che l’amore c’è stato!.

  2. Giulio Salvatori scrive:

    Sarà questione di timidezza , ma le cose personali -del cuore- le tengo dentro o le sussurro alla persona che amo.Non capisco perchè lo devo strombazzare a tutti.Perderebbe di dolcezza, di armonia ,di intimità.Anche il “suono” ha la sua importanza:un soffio che s’insinua fra i capelli.Che vi devo dire? Io la penso così.

  3. franci scrive:

    Quanto invidio Anna…!!!! E non per il fatto che è tanto amata da Franco ma perchè un uomo che non si vergogna di dichiarare pubblicamente il suo sentimento è quasi una rarità.

  4. franco muzzioli scrive:

    Intanto con questi commenti abbiamo scritto tutti sull’amore. E’ chiaro che più che parsimonia ci vuole pudore ,questo sì, ma son d’accordo con popof ….la poesia (anche se modesta)vince di mille secoli il silenzio, la ritrosia, la parsimonia (che detta così assomiglia tanto all’avarizia di cuore) e son convinto anche io che per scrivere ,anche sui muri, non ci vuol la patente.
    Se non sapessi di deturpare il paesaggio su di un muro, il più grande possibile scriverei ” Anna ti amo!”.

  5. giulian.rm scrive:

    Torniamo indietro di tanti,tanti anni e ditemi perchè queste parole le avrei duvute rendere pubbliche e non solo alla persona…interessata?
    Vorrei spogliarti, lentamente, come i petali di un fiore…
    per poi toglierti, dolcemente, le spine che hai nel cuore…
    per farti capire, finalmente, quanto grande è il mio amore.
    Poi le spine le ho tolte si ma dalla mia…mano.
    Secondo me il signor Vanessi non si rivolge ai Poeti ma all’ AMORE GRIDATO SU I MURI!
    Tipo questa:
    vorrei rimbalzare nel flipper del tuo cuore!Luca

  6. popof scrive:

    ma questa è meglio:
    per tutto ci vuole una patente o una licenza, tranne che per far figli, e scrivere (lo aggiungo io)

  7. popof scrive:

    …la poesia vince di mille secoli il silenzio.

  8. ANGELOM scrive:

    Io distinguerei fra la parsimonia poetica e quella personale, non potrai mai trovare un poeta che sia parsimonioso nell’esternare la sua passione e il suo sentimento, il suo scopo è quello di far provare quelle stesse sensazioni a chi legge. Nel caso personale non è secondo il mio punto di vista far conoscere o sbandierare ai quattro venti l’intimo amore e quello che si prova per una persona, in questo caso penso che essere parsimoniosi sia il modo giusto di comportarsi. Nella vita reale, nell’ambito di confrontarsi con gli altri, ritengo giusto e doveroso essere parsimoniosi con chi conosci per la prima volta, quando avrai valutato e giudicato, da una serie di comportamenti e di linguaggio di chi ti è davanti, allora potrai decidere come comportarti successivamente.

  9. edis.maria scrive:

    Franco, o io non mi so più spiegare o……… Non dico che il “ti amo ” non si debba dirlo spesso e con passione, ma non in modo reiterato solo per ” farsi leggere” su di un blog. Non mi dire che siamo tutti poeti,perchè scriviamo d’ amore. Certe cosidette poesie d’amore dovrebbero solo essere scritte e lette dagli interessati!!!!! e non confondiamo Ungaretti!!!!!

  10. franco muzzioli scrive:

    Edis ….anche un “ti amo” detto al momento giusto ..o meglio scritto al momento giusto…è poesia ….poco o tanto siamo tutti poeti . La poesia, soprattutto quella moderna , è sintesi, “la parsimonia” se ben dosata …è arte….Ricordati il “m’illumino d’immenso ” di ungarettiana memoria.

  11. franci scrive:

    Sono d’accordo con te Paola, è vero che sui vari blog e social network si pubblica di tutto, definendo poesie d’amore certi scritti che sarebbe meglio sparissero, vero anche che qualche “poeta” cosi’ autodefinitosi, conta piu’ sulla quantità che sulla qualità, ma è pur vero che, sempre in rete, si trovano bellissimi poemi a firma di sconosciuti o anonimi che meriterebbero invece tutte le nostre lodi e apprezzamenti.
    Il sig. Vanessi ha espresso il suo parere personale sul suo modo di comunicare (o meno) sentimento ma poi ha sparato sul mucchio, e questo non lo condivido.

  12. paolacon scrive:

    Grazie della precisazione Edis, sempre chiara

  13. edis.maria scrive:

    Nell’articolo ho colto la differenza tra scrivere parole d’amore tra persone , diciamo, NON POETI, e coloro , invece da scrittori che hanno proprio , nei loro scritti, la necessità di non essere parsimoniosi , ma , anzi , di fare sfoggio delle capacità di usare le parole che toccano sentimenti e cuori.Nel mio primo commento ho scisso appunto i poeti dagli altri.

  14. paolacon scrive:

    I vostri commenti sono tutti bellissimi e “sentiti” e soprattuto fanno uscire fuori i caratteri, le personalità nascoste.
    C’è un punto che contesterei a Franci a proposito dei “poeti” dei “grandi poeti”: qui, si parla di amore ed amicizia al tempo di Fb, nessuno mette in discussione la poesia e poi le considerazioni di Pietro Vanessi sono personali, nella mia premessa lo dico anche, che sono prese a pretesto per uno scambio di opinioni.
    Complimenti a tutti.

  15. franci scrive:

    Dimenticavo il Sommo Vate, Dante Alighieri e la sua Beatrice. Tutti fenomeni da baraccone? Tutti personaggi con il complesso dello scrittore mancato in cerca di lodi scontate e facile solidarietà? Ma fatemi il piacere..!!

  16. franci scrive:

    Sono perfettamente d’accordo con Franco anche se ritengo che non tutte le poesie d’amore scritte da fior di poeti fossero lo specchio delle loro stesse vicissitudini amorose. Ma dove lo poniamo Giacomo Leopardi nell’ode alla sua Silvia, Francesco Petrarca nell’espressione del massimo dolore quando scrive alla sua Laura. E dove mettiamo allora Gabriele d’Annunzio e le sue centinaia di missive amorose scritte soprattutto per la bella Eleonora Duse? Potrei citarne ancora a decine ma termino con una semplice considerazione: forse allora non esisteva Internet nè blog Poesie di Eldy.

  17. pPachino scrive:

    Commenti abilitati Io credo che la parsimonìa,in amore, sia la cosa peggiore che esista,io intendo la parola amore,come un donare a chi amo tutto mè stesso,il nascondere questo sentimento,credo sia una forma di egoismo,e quando nasce un amore ,è come se spuntasse un nuovo sole,ecco perchè,vorrei che tutti,partecipassero alla mia gioia,anche se poi,alla fine sono più le delusioni,ma,anche quelle,servono a farti capire come è bello innamorarsi.Io,purtroppo,amo amare.

  18. franco muzzioli scrive:

    Perchè Pietro Vanessi dice tante banalità? Se Prevert, Neruda, Hesse, tanto per citare qualche grande ,avessero tenuto per loro “le fragili parole d’amore” ,pensate quanto avremmo perso!E non sono certamente nati “già immortali”. Poi perchè solo ai grandi è possibile esprimersi poeticamente?
    L’ultima frase poi è di una acidità quasi patologica…stai a vedere che il “nostro” non sa parlar d’amore.

  19. porzia scrive:

    Fin da piccola mio padre ,ci ha educati secondo la disciplina militare ,parsimoniosi nell’uso del danaro,usandolo con criterio e con coerenza.Ci ha insegnato la parsimonia nell’esprimere i nostri sentimenti ,non lasciandoci prendere dall’infatuazione e dall’euforia .Diventata adulta ho provato molta riconoscenza per mio padre che ci aveva insegnato ad essere riservati e ad avere il controllo sui nostri sentimenti.Nella mia vita ho amato moltissimo,di un amore profondo e puro vivendo sotto un altro cielo con l’emozione di arrivare a toccarlo .Ho letto lo scritto di Pietro Vanessi e sono daccordissima su quello che scrive.L’amore è un sentimento irrazionale non per questo deve essere sbandierato a destra e a manca.E’ un sentimento meraviglioso che nasce negli occhi,incomincia con uno sguardo,poi con un sorriso,e una luce diversa da quella degli altri occhi,non ha bisogno di frasi,di versi,di poesie ,al massimo di due parole “Ti amo”

  20. lucia1.tr scrive:

    Considero la parsimonia, una virtù, intesa come frugalità di beni materiali e di sentimenti. Sono stata educata a essere parsimoniosa fin dalla nascita, non ho mai manifestato con gesti e parole eccessive i miei sentimenti, ho pudore e riservatezza dei miei stati d’animo. Nelle vere amicizie credo molto, sono sempre sincera e leale, ho grande rispetto degli altri, verso chi conosco da poco tempo mi pongo in maniera critica e qualche volta diffidente, l’esperienza mi ha dato sempre ragione. A volte questo comportamento può sembrare scontroso e altezzoso, ma nel tempo è quello che ci protegge da grandi delusioni e incomprensioni, relazionarsi con gli altri in maniera discreta e poco coinvolgente ci permette di capirli meglio e in maniera chiara. Non sento la necessità di grandi manifestazioni esteriori, quelle che contano veramente sono i gesti meno appariscenti, ma sicuramente più sinceri.

  21. edis.maria scrive:

    Sono completamente d’accordo com Pietro Vanessi. Le parole che esplicitano i sentimenti più riservati, come l’amore ,devono essere poche, ma delicate, dette in momenti particolari e importanti. Il ” ti amo” si dice in un orecchio con voce flebile , non ” strombazzata ” in una chat con riscontro di lettori.Certo non è il caso dei poeti! Costoro vivono ed amano per farsi leggere al di fuori dei loro sentimenti. Infatti spesso mi stupisco nel leggere i commenti in cui si dà per scontato che i poeti scrivano ciò che sentono nel loro cuore. Pensate a un poeta che scriva centinaia di versi sull’amore, possiamo pensare che parli sempre di esperienza o si avvarrà anche di osservazione indiretta? E chi scrive racconti, sono sempre autobiografici?

  22. titina.is scrive:

    La parsimonia non è una mia dote, in nessun campo, neanche nei sentimenti; alla persona che amo e alle altre a cui voglio bene in amicizia, ho bisogno di esternare con le parole e con la gestualità, ciò che provo, senza reprimere o contenere l’impulso che ho dentro. E’ pur vero che soprattutto in amicizia, le mie parole e gli slanci affettuosi, a volte non siano stati capiti e siano stati ricambiati malamente……quante batoste, ragazzi!!! Per questo penso che, più che la parsimonia nell’uso delle parole importanti, sia determinante la scelta delle persone a cui dirle se non vogliamo che vadano perse o sprecate!!!

  23. alba morsilli scrive:

    Molto spesso senti il bisognodi parlare con qualcuno, credendo che la persona che ti ascolta ti sia amica sincera.
    Tutto questo può succedere anche con lo scritto, i tuoi pensiri volano veloci come la penna e finito non ti rendi conto che forse hai scritto troppo del tuo intimo.
    Tu sei come un libro aperto e ti domandi “Se fossi stato parsimonioso forse era meglio “perchè non sai mai come vieni interpretato.
    Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio

  24. sandra vi scrive:

    Commenti abilitati I NOSTRI SENTIMENTI COME TALI COME POSSONO ESSERE DATI IN PASTO A TUTTI……NON SENE PU’ CERTO FARE PUBBLICITA’ O NON SI TRATTA DI VERO AMORE

  25. giulian.rm scrive:

    Sentimenti e pensieri sono energie, l’amore è superiore al pensiero. Non si può amare con la testa, bisogna usare il cuore, il cuore è letteralmente la sede stessa dei nostri sentimenti.
    Ci sono sentimenti che non si possono raccontare..non a tutti almeno… credo.
    Se poi vuoi far solo pubblicità al tuo amore (amore?), è fenomeno da baraccone, show, folklore, etc come scrive Pietro Vanessi.

  26. lieta scrive:

    ma troppi sono i sordi alle azioni vere di vita fattiva coerente onesta ke non san collaborà, non san vede’ l’immenso ke altri fanno, spesso con costoro parassiti anke i dialoghi le parole non servono sono otturati di mente, vampiri sanguisughe ke san solo suggere dagli altri la linfa vitale e li distruggono assassini spesso morali, incapienti di amore……….ciao

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