In un momento tanto doloroso e sconvolgente portiamo un pensiero commosso al Giappone, a tutte le sue vittime e a questo popolo coraggioso che sta affrontando la sua tragedia, dando a tutti una grande lezione di dignità.
Ma un pensiero speciale va ai bambini, tanto duramente provati nello sconcerto delle loro piccole vite.(pca)



DIARIO DA TOKYO

Stanno per staccarmi la luce, sono ormai iniziati i turni. Nell’area
in cui vivo l’elettricità, starà staccata per quasi 4 ore. Molti
treni sono stati cancellati e non tutti i semafori funzionano.
Hanno annunciato queste misure soltanto ieri sera. C’è una fortissima
confusione.
Come c’era confusione l’altro giorno, quando il
terremoto ha sconvolto le nostre vite. Mia madre doveva
tornare a Yokohama: soltanto il 12 marzo sono
riuscita ad avere sue notizie. A lei e a quelli come lei,
spersi per le strade, al buio, senza possibilità di comunicare,
è stato trovato un nome: kitaku-nanmin,
letteralmente rifugiati che cercano di tornare a casa.
Ha condiviso dolci e acqua con gente che non conosceva.
C’erano lunghe file per i telefoni, i bagni, il cibo.
Nessuno cercava di passare avanti, nessuno ha rubato,
mi ha raccontato. Un ordine e un rispetto che ho visto anch’io,
quando sono andata a comprare batterie per il mio cellulare e una
torcia, beni ormai quasi introvabili, come l’acqua o il cibo in scatola.


C’è paura di nuove scosse. C’è paura che ci venga nascosto quello
che sta succedendo nelle centrali nucleari: siamo tutti molto irritati
da come il governo ha trattato le notizie su Fukushima. Anche se
a Kichijoji, il mio quartiere, sembra un week-end come un altro — si
va in bici, si fa shopping, si chiacchiera sorseggiando un caffè da Starbucks
— io lo so, lo sento, così come lo sanno e lo sentono tutti.
Niente sarà più come prima.
Ricercatore all’università di legge Seikei

NUCLEARE: COMMISSARIO ENERGIA UE, VERTICE SU RISCHI EUROPA
Berlino, 14 mar – Riunione straordinaria delle autorità nucleari e industriali europee per discutere i rischi degli impianti di produzione di energia in Europa, a seguito dei gravi incidenti registrati in questi giorni in Giappone. Ad annunciarla, in un’intervista a Deutschlandfunk radio, il commissario europeo per l’Energia, Gunther Oettinger.
Le immagini del Giappone,”davanti al pericolo nucleare”, dimostrano che ”il peggio è inimmaginabile”, ha poi aggiunto Oettinger.

Nonostante quello che sta avvenendo in Giappone il governo Berlusconi insiste nel voler trascinare l’Italia sulla strada del nucleare:
“Il nucleare è sicuro”.
Questo non lo sa ancora nessuno (anzi, quello che sta accadendo in queste ore sembrerebbe mostrare il contrario: ricordiamo che il nucleare richiederebbe sicurezza assoluta, quindi i paragoni con centrali di altro tipo, che possono produrre danni all’ambiente, ma non del livello di quello di una centrale nucleare non valgono).
Le scorie?
Chi dice aver trovato una soluzione ai vari problemi che il nucleare pone, incluso quello delle scorie, non dice la verità. Ci sono ancora da smaltire le scorie di Montalto di Castro.
“Il nucleare è economico”.

Senza sussidi statali non le costruisce nessuno.( negli Stati Uniti, nonostante gli incentivi proposti da Bush dieci anni fa e da Obama recentemente, industrie socie di Edf hanno rinunciato a miliardi di dollari di fondi statali pur di non costruirle.) Il costo per kilowattora del nucleare italiano sarebbe superiore a qualunque fonte alternativa. Il nostro debito pubblico a gennaio e sale a 1.879,926 miliardi rispetto allo stesso mese dell’anno prima quando si era attestato a 1.790,805 miliardi (+4,9%.)
“Il nucleare che si dovrebbe costruire è moderno”.

In tutto il mondo stanno abbandonando il tipo di nucleare che vogliamo fare noi, il cosiddetto EPR.

L’uranio costa, sta costando già sempre di più.
DA NON DIMENTICARE SIAMO UN PAESE AD ALTO RISCHIO SISMICO.

Non sarebbe meglio sostenere le energie da fonti rinnovabili, definite da molti per convenzione energie rinnovabili, sono quelle derivate dall’utilizzo di materiali naturali che sono inesauribili,
solare, eolica, geotermica e hanno una fondamentale caratteristica: quella di non produrre effetti negativi sull’ambiente, né modifiche al clima e tantomeno variazioni alla temperatura globale della terra.

Siamo un Paese che ha bisogno di argomenti come il disastro nucleare per ottenere una scelta razionale?
Vi domando:

Dopo l’ammissibilità da parte della Corte Costituzionale ai quesiti sul nucleare, presto saremo chiamati alla possibilità di confermare o no il ritorno dell’energia atomica nel nostro paese. Vi siete fatti un’idea sul nucleare?
Chi dice
“Ma che li fate a fare i referendum? Tanto il quorum non lo potete prendere”
E’ come dire a un malato “Ma perché vuoi andare all’ospedale? Tanto muori lo stesso”.

Giulian.rm

8 Commenti a “Niente sarà più come prima scritto da Giulian.rm”

  1. popof scrive:

    Adesso han cambiato idea, anche il Governo riflette (speriamo che duri, non il Governo, la riflessione).
    Siamo debitori nei confronti delle vittime giapponesi che han fatto capire quanto una scelta, economicamente conveniente, possa essere una minaccia per quel capitale umano, non quotato in borsa, che siamo tutti noi e quelli che verrano dopo.

  2. albamorsilli scrive:

    sono due giorni che mi domando :loro che hanno
    provato per il passato la distruzione e le conseguenze degli effetti della bomba atomica, su due città Hiroscima e Nagasak
    come hanno potuto costruire 55centrali nucleari ?
    Leggo sul corriere che erano convinti che soltanto loro
    avrebbero saputo domare la belva nucleare, renderla innocua.
    Così per eccesso di ottimismo forse per orroganza, avevano voluto costruire sulla loro terra che trema ogni giorno tante centrali.
    Certo per me è solo spavalderia, volevano domare la belva.
    dopo la bomba h
    Ma questa si è rivolta contro,più feroce che mai.

  3. Lorenzo.rm scrive:

    Sì, niente sarà come prima. Soprattutto, il Giappone non potrà più essere la “tigre” così benefica, quanto agli effetti e alle ricadute economiche e di sviluppo, dell’intero globo. Aiutiamoli a rimettersi in piedi, questo è il compito che dobbiamo svolgere. Quanto al nucleare, i pareri sono sempre discordi al livello scientifico e tanto più adesso. La sicurezza degli impianti non è più, come sembrava, un totem. Ma lasciamo perdere berlusconi. Ci vogliono tecnici e scienziati (e così dovrebbe e avrebbe dovuto sempre essere) a valutare fabbisogni energetici e possibilità alternative di corrispondervi, non intromissioni emotive e strumentalizzazioni della cosiddetta politica. Oggi siamo nella curiosa (?) situazione che non si deve fare il nucleare e non si vogliono neppure le energie alternative (giusto per fare un esempio, vi sono evidenti le polemiche a morte sull’energia eolica?). Ma vedrai che in Italia, dove tutto è politica, parleremo fra poco solo di berlusconi e non del Giappone.

  4. ANGELOM scrive:

    La drammatica situazione giapponese, ci fa molto riflettere anche sul successivo comportamento del nostro futuro, trovarsi in quelle condizioni significa rinascere ad una nuova vita, non solo il terremoto ha provocato questa immane sciagura ma ora c’è il pericolo delle radiazioni nucleari, un popolo che sta combattendo con la dignità e la forza che li caratterizza, noi però dobbiamo mettergli a disposizione tutte le nostre migliori energie e aiutarli finanziariamente. Il popolo italiano non si tirerà certo indietro Una preghiera va a tutte le vittime e ai loro famigliari per avere il coraggio di proseguire in questo tormentato momento.

  5. carlotta scrive:

    In questa immane tragedia, quello di cui tutti stiamo prendendo atto è la dignitosa compostezza di questo straordinario popolo così duramente colpito. I giapponesi hanno ben radicato nella loro cultura il rispetto del prossimo in tutte le sue forme, il rispetto della morte e del dolore di ognuno. Prova ne è che non vengono mostrate dai media immagini cruente di corpi straziati, ne vengono trasmesse interviste a superstiti straziati dal dolore per aver perso i loro cari e tutto ciò che avevano. Per cultura, a nessun giornalista passa per la mente di speculare sulle tragedie.
    E non ultimo, non esiste lo sciacallaggio.
    Grande e “onorevole” dignità!

    Gli effetti della nube fuoriuscita dalle centrali, su cui le fonti governative lasciano trapelare molto poco e che ha già purtroppo provocato numerosi decessi, sembra si stia spostando sopra l’oceano in direzione delle coste statunitensi, le prime ad esserne colpite per poi proseguire la sua corsa.
    Per raggiungere l’Italia dovrà percorrere una distanza di 18.000 km. E si auspica (sarà vero?) che le sue particelle radioattive quando arriveranno qui, saranno notevolmente ridotte e deboli.
    Per ora, in via preventiva il nostro Ministero ha bloccato l’importazione dal Giappone di tutto quanto confezionato dopo la data del 11 marzo, specie dei prodotti ittici su cui dovranno però essere fatti in futuro e a maggior ragione, specifici controlli (ma li faranno?)
    Se penso che la nube di Chernobyl per raggiungere l’Italia ha dovuto percorrere una distanza di soli 1.600 km., mi viene da pensare a quanto ci è stato occultato…

  6. lucia1.tr scrive:

    Bellissima testimonianza questa pagina di diario.
    La parola Tshumani ci ha sempre spaventato, oggi ancora di più; una catastrofe naturale e nucleare. Quotidianamente arrivano immagini terrificanti di un popolo che sta vivendo momenti tragici, quello che mi sorprende è la loro compostezza, sembrano non voler rilasciare emozioni, accettano le calamità, non è ammesso gridare, s’impone la calma, in ogni azione ci vuole discrezione. Il mondo Giapponese è fluttuante, è abituato e preparato ad affrontare le calamità, convive con la natura, non è contro è dentro ogni essere umano.
    Sono un grande esempio di compostezza, c’è condivisione, forte è il senso di far parte della comunità, bellissimo lo slogan “ Spegni una luce, salva una vita”.
    Questa tragedia è un’occasione per riflettere sulla fragilità umana di fronte alla natura che travolge tutto, forse l’uomo ha vissuto pensando di essere onnipotente, di trarre il maggior profitto da ogni cosa, non è forse una follia umana aver disseminato 55 centrali nucleari in un territorio altamente sismico. Ora i Paesi Occidentali fanno finta di non vedere, l’Italia impreparata a questi imprevisti, li vede come una minaccia, è il caso di rivedere le decisioni prese e tornare indietro, “Niente sarà come prima.”

  7. franco muzzioli scrive:

    Per i nostri fratelli giapponesi vi consiglio un piccolo aiuto telefonando al numero 45500 (croce rossa italiana) con un SMS……o meglio ancora con un bonifico a http://www.jrc.or.jp/ che è la Japanese Red Cross

  8. franco muzzioli scrive:

    Giuliano ma ti immagini Berlusconi che dopo aver fatto del nucleare un argomento di “propaganda fide” (come col ponte sullo stretto) ci venisse a dire che il nucleare non va più bene? Perderebbe quel poco di credibilità che ha ancora,almeno da parte di chi lo vota.
    Basta guardare la Germania e la Svizzera (che di fonti energetiche ha il cioccolato e l’emmental) , si sono subito affrettate a dare lo stop al nucleare.
    E noi che siamo il paese del sole e abbiamo le coste battute dal vento …abbiamo un Governo ,che ha tolto le sovvenzioni al fotovoltaico e all’eolico !
    Vorrei ricordare che nel 1908 a Messina vi è stato un terremoto con relativo tsunami che ha causato centomila morti,che l’Italia è un pese con zone altamente simiche ,molto simile al martoriato Giappone.
    E ci vengono a dire che vogliono andare avanti col nucleare!!!!!

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