QUAL E’ IL MECCANISMO FISCALE DELL’8×1000?

Si avvicina la scadenza della dichiarazione dei redditi e ancora una volta saremo chiamati a mettere o no una crocetta su una casella: quella dell’otto per mille.
Dove vanno i soldi dell’8 per mille destinati allo Stato?
Allo stato direte voi, ovvio, e lo Stato cosa è tenuto a fare?
“Per legge è tenuto a finanziare progetti straordinari su: fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione beni culturali”.
Sia chiaro la decisione dello Stato italiano di finanziare le confessioni religiose, in primis la Chiesa cattolica, è una scelta che la Costituzione forse consente, ma di sicuro non impone.

Detto, questo vediamo le voci in dettaglio di come lo Stato devolve i denari dei contribuenti che l’hanno scelto, sto parlando specificatamente dei soldi di quelle persone che con la manina hanno messo la X per l’8 per mille su Stato e non di quella parte che la Chiesa si prende fra chi non mette preferenze.
Dal documento ufficiale che vi linko qui * (per tommaso se vuole verificare) si evince che su oltre 144 milioni di euro, ben 65 vanno a vario titolo a beni della Chiesa Cattolica. Vero che ci sono chiese e preti in prima linea, giusto aiutarli, ma non è così …purtroppo:
Pontificia Università Gregoriana in Roma, 459 mila euro. Fondo librario della Compagnia di Gesù, 500 mila euro. Diocesi di Cassano allo Ionio, 1 milione 146 mila euro. Confraternita di Santa Maria della Purità, Gallipoli, 369 mila euro. L’elenco è lungo 17 pagine e porta in calce la firma del presidente del Consiglio.
Molti soldi sono dati a Comuni, ma per il recupero o il restauro di chiese (è il caso di Rivoli, cittadina alle porte di Torino, che riceve 367 mila euro per la locale chiesa di Santa Croce).

Se gli Archivi di Stato cittadini ricevono pochi Euro (Asti – 18 mila euro; Rieti – 28 mila euro; L’Aquila – 140 mila euro), esistono evidentemente enti che sono più meritevoli, come la Provincia minoritica di Cristo Re dei frati minori dell’Emilia (260 mila euro), la Provincia romana dei Frati Cappuccini (388 mila euro) o il Pontificio Collegio Germanico Ungherese (367 mila euro).
E molti, molti altri, purché targati”Vatican city”.
Il resto (mancia mi verrebbe da dire), lo Stato lo dovrebbe utilizzare per mettere in sicurezza paesi e cittadine a rischio idrogeologico. Mi pare dunque di intendere che il restauro di beni artistici e architettonici valga solo per quei beni di proprietà della chiesa cattolica perché, potrei anche sbagliare, ma non mi sembra di aver letto un solo euro per Pompei, né per altri siti. (il restauro del Colosseo viene finanziato dalla Tod’s di Diego Della Valle con 25 mlm di euro.)

Mi permettete una malignità?Si… grazie:

“L’atto del governo n. 121” è stato predisposto ai primi di settembre 2010 da un presidente del Consiglio reduce dall’incidente diplomatico del 28 agosto con la Segreteria di Stato Vaticano. Ricordate la (mancata) Perdonanza dopo il caso Giornale-Boffo? Il documento, poi trasmesso alla Camera il 23 settembre, conferma intanto che i soldi vanno allo Stato,
ma entrano di diritto nella piena discrezionalità del capo del governo, per quanto attiene al loro utilizzo.
È un atto “sottoposto a parere parlamentare” delle sole commissioni Bilancio. Quella della Camera lo ha già espresso, “positivo”, a seguire il 27 ottobre, quella del Senato. Eppure, anche la maggioranza di centrodestra della commissione Bilancio di Montecitorio ha lamentato le finalità distorte e ha condizionato il parere finale a una serie di modifiche, contestando carenze e incongruenze del decreto. (leggi tegole di Pompei!)
Termino, queste non sono malignità ma pure e documentate verità:
1) il nostro Bel  Paese che è tutto un tripudio di bellezze, senza dimenticare i parchi naturali, dà al FAI, per capire bene le proporzioni e di che cosa stiamo parlando, solo 259 mila euro.
2) Insomma: governo ingeneroso verso i bisognosi. In effetti, ultima pagina, al capitolo “Fame nel mondo”, sono solo dieci le ONLUS e associazioni finanziate per 814 mila euro, pari al 2 per cento del totale.

A me farebbe piacere darli allo Stato per la Protezione Civile, ma il 50% della quota statale finirebbe sempre e comunque a beneficio della CEI,allora …

“L’otto per mille è quell’obbligo di donazione che fa a cazzotti col buon senso”. Infatti, nella dichiarazione dei redditi, è una scelta obbligatoria e si può scegliere a chi destinarla: se alla Chiesa o allo Stato. “Da ricordare che anche se decidiamo di non dare questi soldi a nessuno, ci sono ugualmente sottratti”.

*Ispolitel Banche Dati Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, non è semplice entrare nel Sito quindi, armarsi di pazienza.

5 Commenti a “QUAL E’ IL MECCANISMO FISCALE DELL’8×1000? scritto da Giulian.rm”

  1. Simona scrive:

    @ Alba: Mi spiace, cara Alba, ma essendo l’otto per mille una sorta di “voto” sul totale, temo che anche tu contribuisca con un voto di “astensione” a dare il tuo otto x mille – ogni contribuente, anche pensionato, può (e a mio parere deve) destinarlo esplicitamente. Se non lo fa, rientra nel novero delle quote di otto x mille che vengono riallocate in base alle percentuali dei votanti che operano una scelta. Se mai, è opportuno sapere come viene usato: la chiesa cattolica per l80% lo usa per se stessa, meno del 20% va in carità o altro. Lo Stato lo devolve al risanamento delle finanziarie, ma anche alla chiesa cattolica in molti casi… la chiesa valdese (insieme alle ADI) lo usa solo per scopi sociali, culturali e umanitari, nemmeno un euro va a spesare i ns. pastori e le pastore o le nostre attività di culto. Ne sono orgogliosa, nel mio piccolo, perchè sono valdese. Forse, a conti fatti, in questo momento è la scelta più laica…l’ADUC (associazione diritti utenti e consumatori) sul suo sito pubblica ogni anno un’analisi di come tutti gli enti usano il loro otto per mille, se vuoi/volete vedere i dettagli… poi, ovviamente, decidete voi. Sperando di essere stata utile.. ciao a tutti! Simona (cittadina laica, cristiana, valdese)

  2. alfred-lollis scrive:

    Commenti abilitati

    Da quello che credo di sapere il famoso
    l’otto x mille non è un ulteriore trattenuta che lo stato fa a noi
    ma la percentuale di detta trattenuta a cui lo stato stesso ha deciso
    di rinunciare a favore di…………..
    A noi si chiede di destinare quella cifra
    Cosa significa 8 per mille?
    “Con il Concordato del 1929, lo Stato italiano si impegnò a pagare direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo della “congrua”. La congrua era una specie di stipendio assegnato dallo Stato italiano ai sacerdoti “in cura d’anime” (addetti cioè ai servizi di assistenza spirituale). Con il “nuovo” Concordato del 1984 si decise un nuovo meccanismo di finanziamento alla Chiesa cattolica, solo in apparenza più democratico in quanto allargato alle altre religioni: lo Stato decideva di devolvere l’8 per mille dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo Stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi.”
    tratto da

    Il singolo contribuente può scegliere a chi destinare l’otto per mille al momento della dichiarazione dei redditi:
    può scegliere che sia destinato alla chiesa, ad un’altra confessione religiose.
    Dell’otto per mille destinato allo stato, senza nessuna altra scelta fatta dal contribuente, vengono ripartite percentuali
    che a loro volta verranno suddivise in base all’importanza delle varie confessioni religiose.
    Naturalmente alla Chiesa Cattolica spetterà la fetta più consistente .

  3. popof scrive:

    La scelta per 8 e il 5 x 1000 si può fare anche se non si presenta il 730, basta consegnare la busta in qualsiasi ufficio postale con all’interno il modulo compilato.
    Visto che si calcola il tutto in termini percentuali, è bene non lasciare agli altri la propria scelta. Chi sceglie, anche se in minoranza, esprime una scelta anche per chi non aderisce.

  4. alba morsilli scrive:

    sono felice che con la pensione che mi ritrovo dove le trattenute sono già alla base non faccio il 730almeno non do niente a nessuno di mio quelle persone con il colletto bianco non prendono niente, da me

  5. franco muzzioli scrive:

    Caro Giuliano intanto grazie , come solito sei attento alle problematiche che coinvolgono noi poveri mortali ignari (per non dire ignoranti, almeno nel mio caso).
    Da laico incallito ho sempre dato (firmato) per l’8 per mille allo Stato, ora mi accorgo che comunque qualche soldo alla Chiesa “lo dono” anch’io .
    Ho approfondito e ho letto che la mia adesione “allo Stato” è puramente indicativa , perchè l’8 per mille va infatti inteso sull’intero gettito IRPEF e non su quello del singolo contribuente. In altre parole ,mettendo la nostra firma in corrispondenza della istituzione prescelta ,non destiniamo materialmente la nostra quota IRPEF , ma bensì esprimiamo semplicemente una preferenza (una specie di referendum) e dato che la maggioranza la devolve alla Chiesa Cattolica…oltre a quello che hai scrfitto…..il gioco è fatto….e come solito siamo cornuti e mazziati.

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