In Parliamone avevo già  avuto modo di presentare questo  bel film francese, del regista Romain Goupril con l’attrice Valeria Bruni Tedeschi.
Ve lo ripropongo, perché adesso è arrivato in Italia, con il titolo: “Tutti per uno“.

Da giugno 2011 è nelle sale italiane.

Mi piace molto andare al cinema, mi piacciono i film che sviluppano un tema attuale o sociale e mi piace il cinema francese.

“Tutti per uno” di Romain Goupril, presentato l’anno scorso a Cannes, affronta, come se fosse una fiaba però, il soggetto scottante delle espulsioni dalla Francia dei clandestini (i “sans papiers”).
Milana ha 12 anni, è senza permesso di soggiorno, rischia l’allontanamento. I suoi compagni di classe l’aiutano.
Questo il succo stringatissimo di una pellicola tenera e bizzarra e che strizza l’occhio a chi si impegna davvero per aiutare gli altri, senza tanti strombazzamenti.
È una favola “impegnata” quella che ci presenta il regista e vuole trattare un tema tanto scottante in modo originale, ma efficace: gli eroi sono i bambini e una mamma che, senza domandarsi troppi perché, ascolta la voce del cuore ed accoglie in casa la piccola Milana, che rischia di essere rimandata in Cecenia, perché clandestina.
La storia è raccontata da Milana, divenuta una vecchia signora di sessant’anni, che ricorda con tanta emozione l’estate del 2009, quando era in quinta elementare e con i suoi compagnetti ne faceva di cotte e di crude. Youssef, Blaise, Claudio, Alice et Ali sono inseparabili e legati da una solidarietà senza preoccupazioni. Furbi e maliziosi come lo si può essere a 11 anni e soprattutto solidali. Ma un giorno…Youssuf è espulso con tutta la sua famiglia. È una scena terribile, che viene vista, attraverso una finestra, da Milana che rischia la stessa sorte.
La banda si chiude a cerchio intorno a lei, per proteggerla e sarà: “nostra sorella”.
È la forza del NOI che prevale e i bambini formano una sorta di “comando” di giustizieri, fuori legge.
E poi c’è Cendrine, la mamma di Alice e Blaise, che sceglie di accogliere Milena in casa, come una terza figlia, per salvarla da una molto probabile espulsione. È una decisione che prende senza riflettere troppo, ma solo impegnandosi con semplicità. “L’accogliamo, e basta” risponde al marito che si fa un sacco di domande. Bisogna spiegare un’evidenza?
Nella vita certamente questo “intestardirsi” si scontra con: burocrazia, documenti, difficoltà enormi. I bambini, sentendo arrivare il pericolo, decidono di fuggire tutti insieme e di nascondere così Milana.
La fuga non potrà durare molto, ma sortirà l’effetto di interessare le autorità, la loro amica non sarà rimpatriata. Ed in una bellissima scena del film i ragazzini escono tutti insieme dal loro nascondiglio alzando le braccia al cielo, le mani in alto, in una sorta di resa, come per dire : “Non fateci più del male!”  (da qui iltitolo originale del film:
“Les mains en l’air”)
Ma questo è un racconto e mi è piaciuto anche per questo.

Ecco; è solo una riflessione su un problema gigantesco, è una storia per meditare dove siamo e dove andiamo. Questo film tenero non vuole fare la lezione a nessuno, i bambini e Cendrine ci ricordano solo, attraverso i loro sguardi puliti e ingenui di fronte  all’ingiustizia, che l’impegno paga sempre e vale la pena di provare.


Mi auguro che possiate vederlo questo bel film presentato a Cannes nel 2010, questa favola cha dà la possibilità di pensare un po’.

Potrebbe essere un buon argomento di dibattito e di confronto tra Eldyani; che ne pensate voi del comportamento di Cendrine? Ha ragione di agire così? Oppure pensate che sia giusto rimpatriare tutti i clandestini?

5 Commenti a ““Tutti per uno” — un film”

  1. Bracco Baldo scrive:

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    Film sicuramente da non perdere ( mi sono documentato: recensioni ,trailer ).
    Favola si! Ma drammatica! Les mains en l’air (le mani in aria) tradotto stranamente “tutti per uno” (mancava D’Artagnan). visto con occhi da bambino come solo la filmografia francese sa fare (non come quella USA che parla di bambini con gli occhi dei grandi ). Bambini soggetti, non oggetti.
    PRESA IN RETE, UNA DELLA TANTE RECENSIONI :
    Già assistente di Godard e Polanski, il regista Goupil racconta come ha avuto l’idea del film: “Nel 2007, quando Sarkozy ha cercato di sedurre l’estrema destra, ha decretato questa politica del rimpatrio forzato, anche per le famiglie e i bambini, che ha provocato in me un disgusto totale, un sentimento di rivolta. Ho fatto questo film non per denunciare ma per rinascere, far vedere l’assurdo in cui viviamo. In Italia accade lo stesso: si fa leva sulle paure della popolazione, si cerca di compiacerla con pratiche incivili quando dovremmo essere fieri di accogliere queste persone. Nell’agosto 2010 con il rimpatrio forzato dei Rom abbiamo raggiunto l’apice di questa politica allucinante”.
    Cosa pensano i bambini italiani?
    PRESO IN RETE:
    Alcuni anni, nelle scuole elementari di tutta Italia, è stato fatto un interessante esperimento: gli insegnanti hanno fatto svolgere un tema intitolato “se i miei genitori fosseri negri…” e i bambini dovevano dire come la loro vita sarebbe stata.
    Come hanno risposto i frugoletti, la voce dellà verità!!

    “Se i miei genitori fossero neri non era tutto uguale. Potrebbero diventare anche razzisti, sarebbe tutto diverso; avranno siringhe, droga, pistole, mitragliette, sigari con dentro la droga, tutte cose per ladri. Ambra, Arezzo IV elementare”

    “io ho un po’ di paura dei negri perchè potrebbero essere drogati quindi se mio padre e mia madre fossero negri io gli starei lontano perchè avrei paura che mi attaccassero la droga. lo da una parte ho paura che mi attacchino la droga, ma da una parte ho paura che li uccidono perchè sono di pelle nera. Vigarano Pieve, Ferrara V elementare”

    “I neri sono fin dall’antichità sottomessi alla aggressività dei bianchi; poi certe donne sono costrette ad abbandonare i loro figli al freddo perchè i loro mariti per diventare ricchi, vendono i propri figli (piccoli) al mercato nero, e certi li ammazzano. Roma V elementare”

    “Se io avessi la pelle nera, ed anche i miei genitori, mi sentirei un marocchino, naturalmente per varie cose. Ad esempio, perchè quasi tutti i marocchini vanno a chiedere l’elemosina, o perchè puzzano, oppure perchè non vanno a scuola e non imparano niente. A me piace andare a scuola perchè mi diverto, perciò vorrei i genitori bianchi.
    Roma V elementare” (Ndr: FAVOLOSO!)
    per leggere tutti i temi:
    http://www.ilpaesedeibambinich.....mbini1.htm

  2. giulian.rm scrive:

    Storia attuale,ho letto che ha emozionato il pubblico al Festival di Cannes.
    Credo che sia un film per genitori e figli che sperano di un mondo diverso.
    No Paola non è il mio genere anche se mi sarebbe piaciuto vedere come recita la sorella della prémière dame Valeria Bruni Tedeschi.

  3. nikodireggio scrive:

    GLI IMMIGRATI HANNO UN VOLTO UN NOME UN PRESENTE MA NON SANNO IL FUTURO NESSUNO VORREBBE ANDARE DALLA PROPRIA TERRA SALIRE SU
    CARRETTE LASCIARI LA PELLE VIAGGIARE SOTTO I TIR . quanto storie vengonop per un pèezzo di pane che li non hanno piu per la guerra sarebbe giusto che tutti nella vita abbiano pari opportunita i bambini sanno sempre stupirci stas dentro e fuori di noi essere accogliente con chi e meno fortunato di noi

    ommenti abilitati

  4. albamorsilli scrive:

    oltre al tuo scritto ho letto la recensione del film mi ha fatto riflettere come i giovani ci possono insegnare, a noi vecchi incalliti.
    faccio un piccolo esempio abbiamo vinto il referendum per loro i giovani che con il loro tam via web ci ha svegliato.ritornando al film i bambini ti insegnanoche non c’è colore della pella che ci possa dividere,i clandestini sono persone che starebbero molto volentieri a casa loro, nel film i bambini ci insegnano a noi adulti quando odio si nasconde dentro di noi.
    Impariamo da loro ad amare senza confine, senza pregiudizzi,
    atenerci per mano come loro quando fanno il girotondo,
    i fiori e bambini solo la cosa più bella del mondo.

  5. GuglielmoCa scrive:

    Paola, andrò a vederlo questo film, deve essere molto forte sui temi dell’immigrazione….vedi quello che sta accadendo in Italia. Questo tema sugli immigrati è un problema…molto complesso, non basterebbero, ore e ore di scrittura, purtroppo dobbiamo coinviverci. E le soluzioni a questo problema attualmente sono molto, ma molto lontane.

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