È lecito fare della satira?

La satira ha una lunga tradizione alle spalle. Nasce come forma teatrale, come componimento in versi, ironico o aggressivo, che ha il preciso intento di suscitare riprovazione e persino condanna. Ecco il potere della satira: ferire, offendere, denudare impietosamente anche chi ci appare intoccabile.

La satira costituisce la più graffiante delle manifestazioni artistiche, essendo quindi una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 della  Costituzione che sancisce la libertà dell’arte. (L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento…)
Ma è una forma d’arte particolare. Il contenuto del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene collocato in una dimensione spesso grottesca. La satira mette alla berlina il personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione; ne esalta i difetti ponendolo sullo stesso piano dell’uomo medio. Da questo punto di vista, la satira è un formidabile veicolo di democrazia, perché diventa applicazione del principio di uguaglianza.

 

“La satira è l’elemento più civilizzato di cultura. È critica. È sana. Porta la gente a vedere.
Io non cerco di condurre la gente a giudicare, io cerco di renderla nervosa, perché la pongo davanti a situazioni, che sono fuori dal contesto e che permettono molteplici spiegazioni.”

Saul Steinberg (New York Times Magazine, 1964)

95 Commenti a “Spazio alla SATIRA… e a chi la vuol fare…”

  1. GuglielmoCa scrive:

    Edis.maria grazie per le tue parole,mi fanno piacere sentirle, ma quello che leggi nei miei interventi è solo improvvisazione, è de la cosa più genuina del popolo che ti racconta storie di amori di tragedie ecc ecc…Nel mio Rione…molti anni fa sentivo cantare in versi,chi cantava in versi erano gente del popolo,era una cosa bellissima sentirli. Queste vecchie tradizioni di improvvisazione in ottava, che purtroppo viene a mancare…, Edis il tempo corre e porta via come l’Arno in piena momenti bellissimi…non perdiamo le tradizioni popolari …che sono cultura vita e amore per la nosta terra bellissima è piana di racconti.

  2. giulian.rm scrive:

    Grazie Alfred, mi fai sentire aria di casa.
    Sono d’accordo i dialetti sono belli ma stanno scomparendo, occorre riscoprire le radici della cultura della propria terra e a questo, come sempre. ci pensa Internet.
    :
    Si tratta di una ricchezza culturale e storica (57%), un legame con il territorio e con le proprie radici (48%), ma anche un sinonimo d’identità (41%). E a questo appello sembra rispondere il media ”globale” per eccellenza: il web, dove sono centinaia di migliaia i siti e milioni le pagine dedicate proprio alle mille lingue locali italiane: a dominare la Sicilia, con oltre due milioni di siti e pagine dedicate al siciliano, seguita dal calabrese e dal toscano, ma non c’è una regione o una città che non “produca” siti dedicati al proprio dialetto.
    Sono dati ISTAT.
    Viviamo nell’era dell’informatica, con l’assunzione nel vocabolario italiano e sulla quotidianità dei giornali di moltissime parole straniere. E’ vero che ciò è segno di progresso, di miglioramento, di universalità ma è altrettanto vero che non dobbiamo porre nel dimenticatoio quello che è stato il nostro trascorso: il dialetto rappresenta uno strumento più espressivo rispetto alla lingua italiana, perché legato a evocazioni ed emozioni più profonde, legate al territorio e alla sua storia.

  3. edis.maria scrive:

    La SATIRA! Che argomento coinvolgente! ” Buttato lì ” senza un copione, ma sortito dal dibattito tra apprezzatori e denigratori, ne è nato uno spettacolo fornito dai lettori e dagli scrittori , simile ai teatrini di piazza di buon ricordo ,in cui tutti i presenti potevano intervenire e recitare . Lo sfociare nei dialetti rende speciale, gradevole ed intelligente ,questo ultimo tratto. Complimenti di cuore : tutto spontaneo e repentino nel tempo, senza troppi ripensamenti, lascia capire la capacità e la bravura dei poeti!!! Come si vede ” argomenti a piacere” possono nascere e fluire naturalmente e con successo

  4. franco muzzioli scrive:

    Che meraviglia la satira in dialetto…..antica…sapida …spontanea…..!
    Bèlin Alfred che bel genovese!

  5. alfred-sandro.ge scrive:

    Commenti abilitati
    Oua a’ me piaxe ! e oua pari semmö
    parlando co-o dialettû
    alloa sci, me permettû
    de’ di-i due belinate, cösci se divertimmö

    ‘o l’ha raxion ö Françesco
    parlemmo ‘e nostre lingue
    ogni ün ‘o se pœ distingue
    … e sensa ‘o “romanesco”

    Sön belli ‘sti dialetti,
    peccou, se stan perdendö
    in mezo all’invexendo.
    E i nostri garsonetti

    cön questi “forestieri”
    che parlan in moddö strano?
    ma manco l”italiano”!
    imparan volentieri!

    Sforsemmose un po’ tütti,
    mettemmose d’impegno
    tiemmo fœa l’inzegno:
    nö semmö coscî brütti.

    ( invexendo= confusione)
    alfred-sandro.ge

  6. franco muzzioli scrive:

    Poi Pasquinuccio mi sono stancato di farti il verso con un improbabilissimo romanesto…ti parlo in dialetto modenese…voglio vedere se qualcosa riesci a capire….

    Sà psès sàver
    cùn chi parlèr
    a prèv dìt
    chèr al mè amìg
    vòt gnìr a bèver mèg
    un bèl bìcer ed Lamròsch?
    Mò cum’as fa
    a parlèr con un gìaroun
    Cal prètand anch
    ed sèntenzièr.
    Un giaroun anch’mez ràt.

  7. edis.maria scrive:

    ” Botta ” e ” risposta” , di un’arguzia fine, ironica,graffiante, ma sempre di un’educazione eccellente e piacevole. Franco non pensavo che tu fossi così estroverso e duttile. L’argomento ti ha interessato particolarmente e sei ” fiorito ” sarcasticamente!!!!! ahahaaaah! Bravo davvero! Però, sei curioso di scoprire il vero personaggio di Pasquino. Chissà se un giorno….. ! Per me ora ” Pasquino ” è semplicemente il nik di un eldyano, come il mio è “edis.maria! Mi diverto molto a leggervi e vi ringrazio di questo siparietto divertentissimo!

  8. franco muzzioli scrive:

    Non so chi sia madama Dorè …e sinceramente non me ne cale.
    Vedi caro Pasquino,io sono un “grillo parlante” ,uno spirito libero ,non abbocco ad esche…entro se mi piace ed esco se mi rompo.
    Sono donchisciottescamente d’accordo con te..combatto i soprusi ed i potenti ,ma non a nome di un “popolo” non ben definito.
    In questo ambito il mio”popolo” sono Paola,Lucia, Edis, Rosaria,Sco,Giulio, Lorenzo,Giuseppe Guglielmo ecc.ecc. …il “popolo” di Eldy ,dato che siamo in questo Blog e per loro scriviamo. Questi amici rappresentano molto bene quella “gente italiana” sana, intelligente, sensibile ed aperta.
    Scusa Pasquino tu non sei citato nemmeno negli ecc. ecc. ….perchè”non sei!” …..eh eh …ti martellerò finchè non ti toglierai la maschera…..questa è la mia esca!

  9. pasquino scrive:

    Caro Franco, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa madama Dorè e gli altri amichetti che tanto hanno strillato per le pasquinate, ora che sei entrato, a pieno titolo, nel club degli arguti.
    Per merito tuo cambieranno opinione?Mi pare già di averne visto qualcuno affacciarsi…timidamente.
    Ora ti confesso dentro l’esca che ti ho gettato c’era un amo bello grosso e tu subito hai abboccato.
    Ma sono contento, credimi, perché sei un ottimo poeta e fine dicitore, mentre Pasquino è solo il “portavoce”del popolo e si sa il popolo è un po’ ignorante. Non sa cosa sono le terzine endecasillabe a rima incatenata; conosce solo il quartino e il mezzo litro di vino bianco dei Castelli.
    Nessuna sfida al singolar tenzone cavalier Franco ma solo satira contro i potenti e prepotenti.
    BENVENUTO NEL CLUB DEGLI ARGUTI.
    Ora ti saluto .…devo lavorare:
    Noantri lavoramo
    o semo penzionati,
    ma più nun je la famo…
    Troppi disoccupati
    e li gioveni se sa
    che nun s’anno da sposà.
    Quelli, li “paperoni”
    (quanti so’ l’evasori?)
    so’ sempre più ricconi:
    barche, case, tesori…
    (Tanti so’ ricercati,
    ma cianno l’avvocati)

  10. franco muzzioli scrive:

    P.S. – Stiamo parlando di satira ,quindi penso che filosofeggiare sui massimi sistemi sia un filino fuori tema…poi può essere satira tutto ….anche girovagare attorno al silenzio.

  11. franco muzzioli scrive:

    Caro Paquino
    la singolar tenzone
    non mi rovella.
    Nun so la differenza
    fra l’uomo Franco
    e na statua de coccio.
    Quando uomo sarai
    allora
    potremo capir
    la differenza e i pregi.

  12. GuglielmoCa scrive:

    Il silenzio di labbra cucite non è silenzio,Franco Muzzioli. Si potrebbe ottenere lo stesso risultato tagliando la lingua, ma anche questo non sarebbe silenzio.
    E’silenzioso colui che,pur avendo la possibilità di parlare, non pronuncia parole inutili.

  13. pasquino scrive:

    Guglielmo cita un antico detto:
    “Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio “.
    Il silenzio è un dono che ci è stato fatto e, per questa ragione, bisogna sfruttarlo.
    Non c’è silenzio intorno a noi, tutto contribuisce ad una sorta di rumore continuo. Pitagora, per citare un filosofo, credeva che il silenzio fosse una creazione della nostra mente. Diceva, infatti, che il mondo fosse pervaso da una musica eterna che, a furia di sentire, ci dimentichiamo che esista. E se un giorno riuscissimo a sentire questa melodia?
    Noi siamo nella stessa situazione: il silenzio esiste ed è sempre esistito, ma ci siamo dimenticati di lui con tutti questi rumori. Se noi riuscissimo a far finta di non sentire più tutti quei suoni che ci circondano, forse potremmo trovare il silenzio e capire finalmente ciò che fa di lui un dono prezioso.
    Quante volte, benché desiderosi di rispettare gli altri, non riusciamo a tacere, quante volte durante il giorno ci capita di dire qualcosa che sarebbe stato meglio tacere….
    nel silenzio fa capolino anche la meditazione…..è nel silenzio che, se lo si desidera veramente, si può anche “ASCOLTARE”.

    No, no e poi no, Eldyane care; ve sbajate:
    me volete intignà che Franchino
    è cento vorte mejo der Pasquino?
    de che? ma voi ciavete le patate!
    Ma nun sapete che dar Pasquino ar Franchino
    ce core quanto da ‘n capello a ‘n trave?
    Noo!? fatem’ er piacer’ annate a
    legge bene cor lanternino
    e le differenze le troverete.

  14. franco muzzioli scrive:

    Rispondo a Guglielmo con qualche adagio:

    Un bel tacer non fu mai scritto.
    Il silenzio è d’oro.
    Chi non sa parlare taccia.
    A chi parla poco basta metà cervello.
    Chi parla semina e chi tace raccoglie.
    Capo senza lingua non vale una stringa.
    L’intelletto senza lingua pare stupidità.
    Lingua muta è mal servita.
    Uccello che non canta non da augurio.
    Se la gallina tacesse nessuno saprebbe che ha fatto l’uovo.

    Come vedi i vecchi saggi ne avevano per tutti!
    Forse ci sono i momenti per parlare ed i momenti per tacere….ecco tutto!

  15. GuglielmoCa scrive:

    Vi è un detto: “Le parole sono preziose,ma più prezioso è il silenzio”.Questo detto risulta profondamente vero. Più che capiamo il significato,più realizziamo questa verità. Quante volte durante il giorno ci capita di dire qualcosa che sarebbe stato meglio tacere!Quante volte disturbiamo la pace del nostro ambiente con una volontaria mancanza di silenzio.Quante volte riveliamo le nostre limitazioni,la nostra meschinità,la nostra gretezza, che avemmo potuto nascondere,se solo avessimo taciuto!Qunte volte, nenchè desiderosi di rispettare gli altri,non riusciamo afarlo, perchè non sappiamo tacere, tante volte basta una solo semplice cosa: il silenzio, il non parlare parta molto più tempo per pensare. Pensare porta più tempo ad ascoltare. Ascltare porta omore per l’immobilità, e l’immobilità era la strada per la risposta…C’è un silenzio del cielo prima del temporale, delle foreste prima che si levi il vento, del mare calmo della sera, di quelli che si amano, della nostra anima, poi c’è il silendio che chiede di essere ascoltato.
    Capisci? una parola efficace è una parola che sboccia dal silenzio. Una parola che porta frutto è un parola che sgorga dal silenzio ritornando a essa…Le parole sono preziose, ma più perzioso è il silenzio.

  16. franco muzzioli scrive:

    “Lo spettacolo deve continuare.
    Mi si spezza il cuore. Il trucco si sta sciogliendo ,ma io continuo a sorridere.Non mi arrenderò mai.
    Lo spettacolo deve continuare.” (Queen)

    Speranza

    Er cerone se scioglie
    er nero te scende
    dai tinti capelli
    ..o da quello che resta.
    E gonfi il tuo petto
    da vecchio bacucco
    con l’occhio ormai spento
    col flaccido trucco.
    Perchè non te scarichi
    patetico omino?
    Perchè nun vai tosto
    a dormire un pochino ?
    Vai..vai….nessuno ti tiene
    tra ville sontuose
    tra mille sirene.
    Ritorna negli agi
    di mille attenzioni
    e noi..ancor paghi
    cantiamo canzoni
    facciamo peana
    di gioia e d’amore
    è andato…è partito………il gran salvatore.

  17. lucia1.tr scrive:

    Molto belli e significativi i versi di Franco, esprimono il dolore e la rabbia per questa disgrazia immane,grazie per averli postati.

  18. edis.maria scrive:

    Giustamente , in momenti così tragici, la satira può solo tacere e lasciare spazio all’ umanità , alla fratellanza, e al compianto più sincero.

  19. franco muzzioli scrive:

    Accetto il silenzio di Pasquino…non c’è spazio per la satira quando il cuore è straziato.
    Meno modesto dell’amico e indegnamente accostato alla divina Alda , voglio spander la mia voce :

    Quel poco che resta

    Gli occhi atterriti
    come spade taglienti
    nel chieder la vita
    che la natura cancella.

    Gli occhi colmi
    delle lacrime di chi soffre
    per la misera compassione
    di chi solo guarda.

    Gli occhi che non vedono
    le mani di Pilato-lavate-
    perchè la vita continui.

    Gli occhi chiusi
    per sempre
    sotto un muro di fango
    illogico scacco
    a quel poco che resta di umanità.

  20. nadia rm scrive:

    Scusa Pasqui’,io nun so bona a fa le rime,pero’t’ascorto sempre(in silenzio),e mo che fai?,te voi azzitta’?,e si nun parla piu’manco Pasquino vordi’che er monno sè propio rivortato.

  21. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    In conseguenza di quanto sta accadendo in Liguria ,vorrei trovare parole,vorrei offrire un aiuto a costoro…ma poi…

    Ho bisogno di silenzio (Alda Merini)
    Ho bisogno di silenzio
    come te che leggi col pensiero
    non ad alta voce
    il suono della mia stessa voce
    adesso sarebbe rumore
    non parole ma solo rumore fastidioso
    che mi distrae dal pensare.
    Ho bisogno di silenzio
    esco e per strada le solite persone
    che conoscono la mia parlantina
    disorientate dal mio rapido buongiorno
    chissà, forse pensano che ho fretta.
    Invece ho solo bisogno di silenzio
    tanto ho parlato, troppo
    è arrivato il tempo di tacere
    di raccogliere i pensieri
    allegri, tristi, dolci, amari,
    ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
    Gli amici veri, pochi, uno ?
    sanno ascoltare anche il silenzio,
    sanno aspettare, capire.
    Chi di parole da me ne ha avute tante
    e non ne vuole più,
    ha bisogno, come me, di silenzio.

  22. edis.maria scrive:

    Che bello!! Si è aggiunto un altro interlocutore!! Tutti molto bravi ed ironici!!! Evviva!!

  23. franco muzzioli scrive:

    Amico Pasquino
    mò te contraddici !
    Te suoni, te canti
    nun pensi a la gloria
    te dici modesto
    nun cerchi l’applauso,
    sei solo una statua
    che sputa sentenze!

    Poi prosaicamente citi l’articolo 33 della Costituzione Italiana che recita …” che l’arte e la scienza sono libere”…
    Rimane un dubbio…..ti reputi artista o scienziato ?

  24. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    Anch’io saluto e ringrazio i commentatori di questo Blog per tutte le opinioni espresse,pro o contro,e lo faccio sinceramente da…statua di marmo.

    Caro Franco ciài raggione, ciài :
    nun so’ modesto e me la sòno e canto
    lo fò sicuramente pe li guai
    che nàscheno s’appena ‘n po’ te vanti.

    Quelli famosi nun lo fanno mai
    perchè so bravi e nun essendo tanti
    so’ l’antri che je dicheno semmai
    che ciànno stoffa bona, da mercanti.

    Siccome ammè nun lo dirà gnisuno,
    pe’ na botta de grolia a basso prezzo
    me lo dico da me. E, sarvognuno,

    che male fo? Me vanto e ed accarezzo
    l’idea d’èsse ner blogghe er sorquarcùno.
    Però d’adesso un poco me eletrizzo!!!

    Benvenuto sor Franco e
    lasci perdere chi è
    chi non è
    son protetto dall’articolo
    trentatre.

  25. franco muzzioli scrive:

    Il dubbio che viene
    nel legger stè righe
    è che nun sai bene
    chi pensa e chi scrive.
    Na testa de coccio ?
    Er re travicello ?
    Nà maschera buffa
    dal fuso cervello?
    Vuoi fare la satira…
    che bello! Che bello!
    Mè scappa da ridèè
    me levo er cappello.
    Ma come tu sai
    da Persio a Marziale,
    dal Monti a Trilussa
    nel bene e nel male
    cian messo la faccia
    è tutto reale.

    ….conosci la faccia!

  26. GuglielmoCa scrive:

    Francesca (Franci), grazie, per il suo simpatico commmento, la saluto con simpatia.

  27. francesca (franci) scrive:

    Bellissima questa vostra satira, Guglielmo, Pasquino e Alfred, è elegante e raffinata oltre che ironicamente intelligente. Come dice l’articolo, anche questa è una forma d’arte e io, che amo l’arte, vi dico “continuate a deliziarci con le vostre rime, noi eldyani ne avremo divertimento sublime”.

  28. lieta scrive:

    ahhhaahha me piace er giuggiolone de gugliemo

  29. GuglielmoCa scrive:

    Io m’ero, abituato e migustava,
    di esprimere i pensieri con l’ottava.
    Ma adesso più che mai io son lieto,
    usando un altro metro a viver quieto.
    E’ certamente cosa grande e forte,
    cotanta gente riunita a corte,
    col sire e la regina, senza pari,
    c’è anche il gran maestro dei giullari;
    e tanti inllustri personaggi,
    d’animo grande e nobili personaggi!
    Alloro portiamo avanti il gran segreto
    Di Pasquino libero giullare, e di vivere
    se si puote, in modo quieto!.

    Questa è la mia ultima rima. Grazie a tutti.

  30. edis.maria scrive:

    Eccolo già risanato !!! Gli ha fatto meglio una sgridata, che una ” passata” dallo scultore!!!! Le torinesi hanno le ricette efficaci!!!!!!!aahahahaha!! Ora lasciamo scrivere gli altri, se no diventa un dialogo Pasquino – Edis, e non è corretto!

  31. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    Brava fatte chiamà che intelligente sei
    che tutt’er blogghe innamorato l’hai,
    faressi innamorà puro di lei
    pe’ quele gran gentilezze che tu ciai.
    Lo so però che dispettosa sei
    e de li commentatori tu pietà nun ciai.
    e si pietà nun senti pe’ ‘sta pena
    dirò che tu sei torinese e no romana.
    Si nun senti pietà der mi dolore
    dirò che in petto tuo nun porti er core.

  32. edis.maria scrive:

    Pasquino, adesso non fare la vittima ,oppure scrivi una satira su te stesso ,che non si accontenta della maggioranza dei commenti positivi ricevuti dalle tue satire , e dà troppa importanza ai pochi pareri, oltre il resto, scritti con garbo e democrazia ( tu ami la democrazia vero Pasquino, non pretendi che tutti siano d’accordo con te, vero?) Come vedi so anche riprenderti quando , secondo me sei in torto. I restauri forse ti hanno indebolito, ma ora ” forte e gagliardo ” come prima ti aspettano i tuoi estimatori ! Ti permetto di rispondermi ” a modo tuo”, senza offendermi per l’eventuale ironia!ahahaaaa!!!!!

  33. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    edis.maria,alfred e guglielmo.ca
    G R A Z I E
    con questa vostra amicizia sincera
    avete fatto battere un cuore anche
    se di dura pietra era.
    Sono in restauro lo sapete,
    a causa dei colpi di pietre
    ma presto,molto presto
    ritornerò ristrutturato
    e allora delle belle ne vedrete.

  34. GuglielmoCa scrive:

    Edis.Maria, non esageriamo,
    ti prego di riporre il copricapo!
    Di cuore ti ringrazio, ma, diciamo,
    che son sol uno con i grilli in capo
    non un poeta, non cosi mi chiamo.
    A una rima ben fatta io m’arrapo
    ad infilarle in serie d’otto amo,
    ma come ogni altra occupazione
    altro non cerco che soddisfazione

    Non son poi neanche fra quelle persone
    che sanno improvvisare alla leggera
    sarà che sono solo un giuggiolone
    ma ho bisogno ahimè della tastiera
    per buttar giù,con calma,la canzone.
    La vostra arte è invece quella vera
    Altro che storie,e quando andate a braccio
    io resto a piedi,evi guardo,e taccio.

    Questo però non rappresenti un laccio:
    ti son grato del tuo controcanto
    gioia mi dà,ed io tesor ne faccio,
    di quest’incontri sempre son contento
    perciò se vuoi segui il mio canovaccio
    felice son dell’accompagnamento
    il questo mio sporadico versetto:
    Anche su Eldy facciam fiorire il maggio.

  35. edis.maria scrive:

    GuglielmoCa, non sei niente male! Bravo, ti aggiungi a Pasquino ed a Alfred e me ne compiaccio. Bello questo ” combattere” a suon di versi, piacevolissimo!

  36. GuglielmoCa scrive:

    Certo sei uomo tu di gran coraggio
    che sa mettere insieme le parole
    che di bravura ne da sempre un saggio
    che sa picchiar nel dente dove duole
    Fiorisce l’arte qui, come di maggio
    ne campi fan le rose e le viole,
    ma non s’è accorto Pasquino oppur s’è perso
    che nella prima ottava avanza un verso?

    Nel mio poetare adesso sono immerso
    perchè tu m’risponderai per le rime
    badando bene per ogni capoverso
    fosse trattato bene con le lime
    vedi ben che da te son diverso,
    ma questo fatto certo non mi opprime
    ché di parole e rime non sei avaro
    e quando leggo qui, qualcosa imparo

    perchè rispetto a te sono un somaro
    che a malapena legge sulle carte
    col cuore te lo dico e sai non baro
    che d’ogni cosa tu ne fai bell’arte
    dell’internette tu sei un gran faro
    che può far luce qui e in qualunque parte
    e anche se non sono l’Alighieri
    io ti rispondo sempre volentieri.

  37. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    Se fussi un “cuccadores”
    la tassa la pagherei
    assai volentieri!
    Ma son di marmo
    e come te dici
    ho gli anni
    ma non l’appendici!

    M’arisurta,caro amico,che oggi
    compi l’anni , eccoti gli auguri
    miei sinceri

    L’amicizia è come un fiore,
    la coltivo con amore
    e annaffio ogni giorno
    con tanta sincerità.

  38. edis.maria scrive:

    Un omaggio così apprezzato non l’avevo mai ricevuto! ahahahaahh!! Per fortuna che sei una statua di marmo ” caloroso”.Ti ringrazio e , o in romanesco , o in italiano, sarai sempre apprezzato e gradito!!!

  39. alfred-sandro.ge scrive:

    Commenti abilitati
    pasqui che fai? me fai er cuccadores?’
    na statua sei, e ‘ciai puro li anni tui
    ma lassa perde che se tte vvede “lui”
    mette ‘na tassa ai conquistadores.

  40. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    Omaggio a un Donna, (Edis.maria)
    che ho incontrato per caso in questo strano mondo del blog.
    Un incontro fortuito, uno scambio innocente
    e la scoperta di poter divertire.
    Avrei milioni di cose da dire,
    ho solo la mia sincerità da offrire.
    Fuggo… ma per poter ritornare.

    Il moderno Pasquino si sa esprimere anche in italiano.
    Anche se di marmo sempre è!

  41. edis.maria scrive:

    Piacevolissimo questo dialogo satirico in versi!!!!! Che bravi!!!

  42. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    CHI FA DANNI

    Benpensanti-quattromani,
    scriveranno certamente
    d’indignati scalzacani
    che la piazza fan rovente.
    Ma di loro, quanti sanno
    come, quanto B. fa danno?

  43. alfred-sandro.ge scrive:

    pasquino?????
    Ti rompono Roma e tu stai a guardare?
    vabbè che sei una statua e i piedi l’hai incollati
    ma da lassù in alto, vedendo i disgraziati
    potevi “move er culo” e scendere a menare.

    Han rovinato tutto , sti quattro deficienti
    del popolo indignato che li manifestava
    pacifico, sereno, e a San Giovanni andava,
    han rovinato tutto ed ora son contenti.

    Di nero son vestiti, vorrà ben dir qualcosa
    bastoni,spranghe ,caschi e tanta cattiveria
    ricordano “quei” tempi, ritorna alla memoria.
    La storia si ripete, non è una storia nuova.

    Pasquino, sei di marmo ma al momento giusto
    la tua l’hai sempre detta, il popolo ti ascolta
    non la rivoluzione…… ‘na piccola rivolta,
    la gente la farebbe non certo per il gusto

    di fare gran casini: e chiedono non molto
    lavoro, pace e infine pensare al futuro
    un avvenire che appaia a tutti meno duro.
    rendendoci le cose che “quelli” ci hanno tolto.

  44. pasquino scrive:

    Commenti abilitati
    Brava signora Sandra ,la trovo un’ottima idea e la giriamo a chi gestisce il Blog.

    Quod non fecerunt barbari, fecerunt gli Eldyani!
    A quattro cose nun portate fede:
    sole d’inverno
    nuvole d’estate
    pianto de donna
    carità de frate

  45. sandra.vi scrive:

    perche’ nn sarebbe possibile iniziare chiaccherare tra noi eldyani scambiandoci conoscenze,esperienze chiedendoci vicendevoli consigli ?

  46. pasquino scrive:

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    La bancaaa?
    Pensa tu che brutta sorte:
    uno gnomo nel kasino
    perché se parlò Consorte
    d’una Banca, con Fassino,
    quello volle far il dritto,
    ma doveva stare zitto.

    Alba…E’ un po’ che gironzolo e mi ritrovo tra voi amici di questo fervente blog. Mi piace intrufolarmi tra le parole, annusare le anime dei mondi paralleli al nostro, accarezzare i disagi dei pensieri non espressi e immaginare nonché toccare con mano la preziosità dell’anima di coloro che incontro nelle mie peregrinazioni. A volte mi fermo, altre mi soffermo e spesso mi trovo in più posti contemporaneamente come un pensiero insoddisfatto della sua mente di origine che decide di visitarne altre.
    Ciao Alba, benvenuta tra noi

  47. alba morsilli scrive:

    Ecco un’altra genovese
    la mia lingua è come il cinese
    Tu romano padron della terra
    che fai?
    Or sveglia amico mio
    non vedi i bastimenti
    in porto pronti a salpar
    per salvare la banca d’Italia
    che a Roma ha i suoi tentacoli

  48. pasquino scrive:

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    Ahò! Sarà fanaticheria ,ma fa proprio piacere
    sentisse di certe cose.
    A stà statua quà
    Quanno er penziero scanza la raggione,
    te pare d’avè quello che nun ciai:
    sordi,salute,gioventù passione.
    No speriamo bene
    che nun torni er bastone.

  49. alfred-sandro.ge scrive:

    Commenti abilitati
    pasquino?
    non ti scordar che tu una statua sei
    e ti è concesso dire quel che vuoi
    gli altri lo farebbero, …ma poi?
    non tolleran giudizi dei plebei.
    Qui tutto si può dire e dar consigli
    per navigare al meglio su sta’ nave
    rimasta dei naufragi, e cosa grave
    per le porcate fatte a noi conigli.
    comunque or m’affaccio un po’ al balcone
    e guardo sotto attento a che succede
    guardo la folla : cè ancora tanta fede
    Speriamo che non torni “quel bastone”

    alfred

  50. pasquino scrive:

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    Scambiamoci conoscenze
    e esperienze?
    Si solo li matusa
    come me, Alfred
    nun troveno la scusa
    pe nun parlà de ieri,
    è segno che la storia
    se fa co la memoria.
    ARICORDAMOSE TUTTO !

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