Un caso di distrazione o di ordinaria discriminazione?


La foto di fine anno, quinta elementare, in doppia copia: la prima con l’alunna down e poi consegnata solo alla sua famiglia, la seconda, senza di lei, per tutti i suoi compagni di classe.
Questa triste storia di discriminazione è avvenuta a Sinise (Potenza) un comune di settemila abitanti, nel sud della Basilicata. Nessuno vuol sentire parlare di discriminazione, il sindaco dice che si è trattato di uno sbaglio, di un caso sfortunato,  di una leggerezza da evitare, non di un tentativo di discriminazione, poiché la bimba è stata sempre tutelata dalla scuola e integrata nelle attività scolastiche, nelle recite di fine anno e in tutte le iniziative scolastiche. Le maestre volevano ricordare gli ultimi giorni di scuola con delle foto, che venivano scattate con una macchinetta digitale, di proprietà di una delle insegnanti. La bambina, non stava ferma al momento dello scatto, che veniva ripetuto più volte. Le insegnati una volta a casa, hanno stampato le foto su fogli A4 e si sono accorte che in tutte le foto la bambina veniva mossa. Per questo motivo il giorno successivo, la foto di gruppo è stata rifatta, ma la bambina non c’èra. La storia di Senise è gravissima: discriminare una bambina down è un atto di violenza, che non deve accadere in nessun altro istituto.

Sarebbe molto comodo, in una foto di classe si potrebbero cancellare  le fastidiose differenze. E allora potremmo escludere i bambini che indossano scarpe o vestiti firmati e che costano parecchie centinaia di euro, potremmo lasciare fuori dalla foto i bimbi troppo grassi o troppo magri, quelli troppo biondi o troppo scuri; i bambini prepotenti, quelli viziati o semplicemente antipatici…
Infine si potrebbero cancellare le maestre superficiali o le distratte o quelle che non guardano nell’animo dei loro alunni. (pca)

 

Che ne pensate voi?

60 Commenti a “Via il diverso scritto da Guglielmo.fi”

  1. Lorenzo.rm scrive:

    Grande Titina. Ti abbraccio.

  2. paolacon scrive:

    Vi vorrei ricordare che Titina, quando aveva un nick differente (Tittati) ha scritto in data 6/ 09/ 2009: UN’ESPERIENZA DRAMMATICA MA VISSUTA CON SERENITA’
    Una bellissima testimonianza della “zia Amore” di Andrea. Lo potrete trovare tra gli articoli precedenti, andando nell’archivio che si trova nella colonna di destra e cercando nel mese di settembre 2009 in data 6 settembre.
    Vorrei ancora dire, per chi non lo sapesse che, con molto amore e costanza e comprensione e tanta tanta tenacia, due ragazzi, affetti dalla sindrome di Down, sono riusciti a laurearsi: uno a Milano ed una a Palermo. Non aggiungo altro.

  3. GuglielmoCa scrive:

    Grazie Titina (per me Titinissima) della tua testimonianza, non aggiugo altro, è stato detto tutto, con le tue parole, ti dico di dare un bacio ad Andrea da parte mia, per te un grande abbraccio, e un augurio di natale che sia di gioia amore e solidarietà, ciao Titinissima

  4. titina.is scrive:

    Ho letto attentamente tutti i vostri commenti, amici di eldy, capisco, comprendo e accetto i vostri pareri dati tutti in buona fede e con la volontà di cercare di ragionare su un argomento come quello sottoposto alla nostra attenzione dall’amico Guglielmo. Sono la zia (Amore, così lui mi chiama) di Andrea, splendido ragazzo di 17 anni, affetto dalla sindrome di Down, vivo quotidianamente la difficoltà di avere vicino una persona “diversa”, difficoltà non dovuta ad Andrea che è il centro de nostro mondo, ma alla marea di pregiudizi, agli sguardi pietosi che cogli negli occhi delle persone cosiddette “normali”, alle porte chiuse in faccia quando vai a chiedere e a reclamare i diritti di Andrea, quando a scuola Andrea non viene portato in gita perchè …tanto, a cosa vuoi che serva…, quando Andrea viene deriso dai suoi compagni e nessun adulto interviene per far cessare queste cose, quando la famiglia viene abbandonata a se stessa, senza nessun aiuto, dalle strutture socio sanitarie, quando quando quando….. ci sarebbero mille altri “quando” da dover descrivere!!! Per tutto questo, amici cari, si può disquisire finchè si vuole sull’argomento, ma non succederà mai che una persona “diversa” possa vivere una vita sociale “normale” come quella di tutti gli altri, almeno questo è quello che sento dall’alto della mia esperienza e concludo dicendo come ho fatto in qualche altra occasione … “a parole siamo tutti bravi, però poi….”!!!! Un caro saluto e Buon Natale!

  5. lieta scrive:

    ho esulato okkei ve chiedo scusa. infatti me sento in esilio in sta società…………………..

  6. pachino scrive:

    Commenti abilitati Mi trovi perfettamente d’accordo Edismaria, e nn voglio aggiungere altro,purtroppo,si va sempre oltre, ,e i commenti esulano,e alla fine,nn hanno niente a che fare con l’articolo pubblicato,comunque un bravo a Guglielmo per aver messo questo articolo.

  7. franco muzzioli scrive:

    Scusate ,mi permetto di sottolineare il buon senso di Edismaria, ma perchè come dice Caicco non si parla chiaro e perchè ad ogni argomento sistematicamente ci sono polemiche.Mi pare tanto giusto che ognuno possa esprimere il proprio parere senza suscitare ironie o chiacchiericci inconcludenti.

  8. caicco scrive:

    Signor Ivanhoe, scriva per intero i nomi senza timore darà la possibilità alla persona di risponderle e naturalmente chiarire!Lei mi ricorda molto un altro personaggio: si sedeva sullo scranno più alto e sentenziava con il copia/incolla.
    Quel che conta sono i fatti..di parole se ne dicono tante… ma al vento… spesso e volentieri!!La saluto cordialmente.

  9. edis.maria scrive:

    Ivanhoe, sono perfettamente d’accordo con ciò che afferma Cicerone.!! Infatti penso e credo fermamente che non dò mai per certo quel che scrivo, perchè trattasi solo di un mio parere personale, che comunico agli altri lettori che possono controbattere con le loro opinioni, che accetto anche se non le condivido. Quindi non ci sono provocazioni, ma solo civili dibattiti.La filosofia forse ci ha distratti dal vero argomento odierno! Buona giornata!!

  10. lieta scrive:

    ci sono le sfumature dei colori le nuances e così tutto ha sfumature e colori, la disabilità è di ki ce l’ha, tutti personalmente possiam incapparci e credo ke di solito ki sbandiera teorie buoniste nella concretezza è il peggio. sto vivendo situazione familiare di sorella madre acquisita co figliastro impazzito, se sentono un ceto superiore della casta, lei è su una strada nonostante immobili di famiglia, i fratelli del pazzo sono na vergogna della società laureati, tutti, per fa’ qualcosa pe sta donna ke gli ha fatto da serva occorre sian ripresi da assistente sociale, uno ha denunciato englaro e diffonde tesi lefevbvriane su na radio particolare………………basta in modo indicativo?

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