Giulian.rm e Paolacon vi propongono…

UN IMPORTANTE ARGOMENTO DI DISCUSSIONE VISTO ESAMINANDONE DUE ASPETTI

Negli ultimi anni è cresciuta l’utenza domestica della rete ed è aumentato il numero di giovani utenti, bambini e ragazzi, che utilizzano internet per divertirsi e imparare.
I nostri ragazzi ne sanno forse più di noi della Rete: la navigano con estrema spontaneità per comunicare, cercare, curiosare e divertirsi. Conoscono gli strumenti più evoluti, e usano un gergo tecnico che spesso noi adulti non comprendiamo.
Attenzione, però i ragazzi ne sono poco consapevoli ma Internet nasconde anche molte, moltissime insidie che, come raccontano le cronache, possono avere effetti devastanti per la vita delle persone.

Qualche giorno fa ho letto una notizia che mi ha lasciato allibito:
 Una bambina di dieci anni ha postato una sua foto nuda su Facebook!

Bisognerebbe avere almeno tredici anni per potersi iscrivere, che a mio parere sono pochi, e il controllo sulle registrazioni da parte del Network?
Questa è un’altra pecca oltre a quella di violare fin troppo la privacy delle persone.

Questa la notizia:
La ragazzina si è scattata una foto allo specchio che la ritraeva nuda e l’ha pubblicata sulla bacheca del suo profilo FB rendendola visibile non solo agli amici ma anche a tutti gli utenti.

Alcuni di loro che hanno visto la foto hanno invitato l’autrice a rimuoverla, ma la risposta è stata: “Se la levo, finisce ‘sta barzelletta”.
E’ intervenuta la polizia postale, che controlla costantemente la rete, e ha prontamente fatto oscurare la pagina.
Questo episodio dimostra la facilità con cui i bambini possono accedere al social network che diventano uno strumento pericolosissimo nelle loro mani. Un’altra cosa mi dà da pensare, ma i genitori di questi bambini, dove sono? Spesso i bambini emulano gli atti degli adulti e mentre mamma e papà sono impegnati nelle loro faccende preferite, i piccoli, lasciati soli, senza controllo, esplorano il mondo virtuale in modo scorretto e si addentrano nel Web avventatamente correndo seri pericoli.
Questo fenomeno ha sollevato una questione: Internet è un mondo a misura di bambino?

Oltre a delle misure preventive sarebbe necessario far capire ai più giovani che internet, come il mondo reale, ha le sue regole e suggerire loro una metodologia per affrontare con spirito critico gli strumenti di ricerca messi a punto dagli adulti per gli adulti.
Il dialogo con i ragazzi sicuramente è la forma più efficace per tutelarli all’interno del vasto oceano della rete.
Alcuni pericoli forse sono poco conosciuti e approfonditi, ma non per questo bisogna sottovalutarli o prenderli con leggerezza.

Un consiglio:

Se ci sono minori che usano il vostro PC attivate, il protocollo “https” per la navigazione in FB.

Bambini e internet. I dati

Da un’indagine condotta su un campione di ragazzi tra i nove e i sedici anni e dei loro genitori, realizzata nell’ambito del Safer Internet Programme della Commissione Europea, è emerso che i bambini italiani sono agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda l’alfabetizzazione digitale. Anche gli insegnanti italiani si posizionano all’ultimo posto in Europa per l’utilizzo di internet a scuola (65% contro la media europea del 73%), mentre i genitori, dal canto loro, appaiono i meno consapevoli dei rischi che i loro figli possono correre sul web. E i dati sembrano parlare chiaro: ben il 73% dei genitori italiani ritiene che non vi siano pericoli d’incontri turbativi o sconvolgenti per i loro figli in internet e solo il 9% di essi dichiara di avere sufficienti informazioni sui sistemi di sicurezza in rete. Sono poi molto basse le percentuali dei genitori che bloccano e filtrano i website non ritenuti idonei ai minori (28%) o che controllano regolarmente i siti visitati dai figli (24%).
Giulian.rm 

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Altre considerazioni  


Adesso il caso della ragazzina è davvero un caso limite e ci si domanda: ma che faceva la madre, mentre sua figlia si fotografava nuda e metteva poi le foto in rete?

Ma c’è da pensare che alle volte sono le madri stesse che spingono le proprie figlie a mettersi in mostra, e qui esuliamo un po’ dal discorso sicurezza in internet, per allargarci.

"bellissima" Visconti

Vi ricordate un vecchio film con Anna Magnani: “Bellissima” di Luchino Visconti? Una madre fa di tutto perché la figlia bambina venga scelta per recitare in un film. Era indicativo dell’ambizione di certe madri e di certi genitori. Ma quanti casi conosciamo di attori bambini, che spinti dalla famiglia a recitare,  hanno poi avuto la vita rovinata, una volta finito il successo.

Proprio l’altro giorno ho trovato una foto della figlia “modella” di Cindy Crawford, niente di straordinario, solo che la bimba ha 10 anni.

Kaia-Gerber_10 anni

Pur di far diventare i figli una celebrità, alcuni genitori fanno follie ed escono completamente di testa. Come il caso di quella madre americana, letteralmente impazzita, che pensava di creare un futuro da star per la sua piccola Bree. Come? Con iniezioni di botulino alla figlia, dopo averle già fatto le sopracciglia tatuate: a 7 anni.

Che pensare di tutto ciò?

I figli vanno seguiti passo passo e se non lo dovessero per un momento fare i genitori, ci dovrebbero essere i nonni a non perdere di vista il bene vero dei bambini.

Paolacon

22 Commenti a “Internet e i minori — ma i genitori dove sono?”

  1. edis.maria scrive:

    Franco , avevo capito che la tua replica era indirizzata a me! Può capitare: a me è capitata una volta!!!!! Ciao

  2. lunatica scrive:

    consiglerei a tutti di visitare questi luoghi

  3. franco muzzioli scrive:

    Cara Lucia,Pasolini era un poeta del secolo scorso e purtroppo la sua utopia non si avvererà. I ricchi diventeranno sempre più ricchi speculando, aggiotando ,acquistando tutto l’acquistabile a prezzi di realizzo, lavorando nella grande finanza e i poveri saranno sempre più poveri ….gli “sguardi” tra di loro saranno sempre meno probabili.

  4. lucia1.tr scrive:

    Rispondo ad Alfred con le parole di Pier Paolo Pasolini: «Ora ciò che non era stato previsto,/ accade. I ricchi diventeranno/ meno ricchi, i poveri più poveri./ Si guarderanno di nuovo negli occhi»

  5. alfred-sandro.ge scrive:

    Ancora una piccola puntualizzazione:
    nessuno di noi avrebbe pensato che avremmo potuto correre il rischio di ritrovarci nella necessità di dover fare sacrifici, sacrifici grandi come quelli dei quali ci parlavano i nostri genitori e i nostri nonni. Abbiamo dato per scontato che la miseria non esistesse più, che fosse vinta come una terribile malattia con il “vaccino del dio denaro”.
    Sono anche le restrizioni, la povertà, il bisogno che spingono le persone a solidarizzare con gli altri rendendoci uguali, uniti. Questo porta ad avere ideali, ideali che si desidera trasmettere al figli perchè possano vivere meglio di noi.
    Ai figli gli si trasmette la gioia del sacrificio fatto, anche per loro. Facendo loro trovare tutto pronto pèrche abbiamo noi stessi ora tutto pronto non trasmettiamo più niente. Consegnamo ciò che altri ci danno e che vogliono che noi diamo ai nostri figli: il non pensare, il non riflettere, il non sperare, mentre Loro pensano , riflettono e sperano conoscendo benissimo le loro mete.

  6. franco muzzioli scrive:

    Cara Edis-Maria è chiaro che le generalizzazioni sono sbagliate ,ma non possiamo negare il permissivismo dei moderni genitori , per mancanza di tempo ,per fatica, o come tu dici per leggerezza o per eccesso di fiducia.
    Non penso “per ignoranza” ,dato che viviamo in un paese dove ci sono più telefonini che abitanti.
    E’ certamente più comodo far finta di niente , dire dei sì , accettare l’emulazione consumistica a tutti i costi ,che dire dei salutari NO.
    E’ giusto che questi ragazzi abbiano diritto ai loro “spazi” ,ma sempre sotto l’attento controllo dei genitori.
    Forse se cominciamo ad abituarci all’autocritica e non alla pietosa autosoluzione , qualcosa di meglio per i giovani potremo fare.

  7. edis.maria scrive:

    Tornando all’argomento principale, vorrei sottolineare che il caso della bimba è un caso limite che Giulian ha voluto porre all’attenzione di genitori e nonni. Encomiabile il suggerimento che ci ha dato: mezzi tecnici per bloccare certi siti pericolosi e non adatti ai nostri bambini Vorrei spendere poche parole in difesa dei genitori. Quanti sono all’altezza di seguire i figli , che ormai tecnologicamente , li superano o addirittura li annientano? Nel caso specifico, forse, la bambina non usava il pc da sola , perchè scattare foto, postarle non è probabilmente capacità innata a 10 anni! Chi ha dovuto crescere figli ( io 2 , maschio e femmina) sa quanto cambiano in poco tempo le nozioni che i nostri figli apprendono fuori casa, in ogni campo tecnologigo da cui restiamo esclusi e ignari. Quanti “ aggiornamenti “ devono praticare e applicare i genitori, altro che maratona!!! Sento parlare da amici, di figli che, con la scusa dello studio, si chiudono nella propria stanzetta come fosse il loro “ spazio” , cui hanno diritto!! Non diamo tutta la colpa ai genitori, naturalmente assenti, forse per ignoranza, forse per eccessiva fiducia, o forse per leggerezza! Però, senza generalizzare, penso che esistono ancora genitori capaci e figli consapevoli e giudiziosi, dai quali possiamo sperare un buon futuro! Naturalmente il fatto di una bimba di 10 anni , mi lascia senza scuse per tutti coloro che la educano!

  8. lieta scrive:

    allora scrivo na mia piccola dessert azione. gli insegnamenti primari so gli esempi la vita vissuta la storia vera quella sulla nostra pelle e di ki si ha la fortuna di aver vicino. presumo ke i mal cooperanti per il ben comune un certo momento pe necessità di andare avanti nel vero e giusto si debbano allontanare fino a revisione di esempi azioni negative. e cmq i ragazzi di oggi ki dice sono egoisti o anke noialtri penso ke le manike le rimbocchiam da sempre, certo n’educazione ke non ci ha dato modo vedè ke dietro certi classismi ci sono sfruttamenti sempre, ci ha un po’ chiusi nel nostro circolo sociale. e cmq i ragazzi anke se magari han avuto qualke libertà di + han da fa’ molto di + di noi per sgombrà lo strato di ipocrisia esistente…………….

  9. paolacon scrive:

    Secondo me, Franci, il ricostruire e il cercare di capire le motivazioni che hanno portato molti genitori ad un comportamento come quello descritto negli articoli e nei commenti, potrebbe servire a migliorare la situazione ed a fare riflettere. E’ facile dire di “rimboccarsi le maniche”, purtroppo restano parole, se non c’è un buon esempio da seguire, se non si è più abituati al “sacrificio”, al darsi da fare, a raggiungere un obiettivo. Tu dici che se una persona ha patito la fame durante la guerra, adesso non dovrebbe abbuffarsi? E’ umano che accada, tutta la generazione dei nostri padri ha vissuto la fame nera, in tutti i sensi ed è stata in certa misura più indulgente con noi proprio per questo. Poi il “boom economico” ha fatto credere che fosse sempre facile avere tutto ed a portata di mano. Il risultato è stato che i nostri figli, non tutti ben inteso, hanno cercato di raggiungere traguardi diversi, e non c’era tanto tempo per seguire bene i propri figli. Tutto questo semplificando e sottolineando luoghi comuni, ma come loro sono stati parcheggiati davanti al televisore così molti dei nostri nipoti sono parcheggiati davanti al computer. E ci stanno senza un controllo e con modelli da seguire non proprio ortodossi. Io ho l’illusione che se si raggiunge la consapevolezza di come sono le varie situazioni, un miglioramento si può sperare. Unito naturalmente al buon esempio.

  10. alfred-sandro.ge scrive:

    Franci, se sono andato fuori tema l’ho fatto seguendo tutto il discorso dall’inzio: infatti ho subito chiarito che avrei “approffondito”.
    Daltronde anche tu mi pare abbia detto cose simili.
    Non è affatto giustificante ma lo scopo è quello di cercare di spiegare come si è arrivati a tutto questo.
    Non è caduto dal cielo o nato ieri.
    È un guardarsi indietro ………..e poi avanti…!

  11. francesca (franci) scrive:

    Scusate, forse io ho difficoltà a capire o forse ragiono in modo molto semplice. Ma fare “analisi” e “ricostruzioni” che arrivano fino all’800 (peraltro ben esposte, per carità..!), serve ad affrontare, e magari tentare di risolvere in parte, il problema dei bambini davanti al pericolo Internet in cui vengono lasciati OGGI? Non credo sia giustificante ricordare sacrifici e privazioni di quasi un secolo fa per tentare di comprendere la mancanza di ideali che esiste nell’odierna società. Sarebbe più opportuno “rimboccarsi le maniche” e darsi da fare, individualmente, ciascuno nel suo piccolo, come si confà ad una società civile (o che vuol definirsi tale..!).O forse vogliamo giustificare una persona che, avendo patito la fame durante la guerra, oggi si abbuffa a più non posso????

  12. franco muzzioli scrive:

    Alfred …giusta ricostruzione ….però un pò di autocritica e lo sforzo del recupero di una memoria storica non ci farebbe male. Almeno cerchiamo per i nostri figli ed i nostri nipoti di riavere un pò di quella “sobrietà” (parola ora di moda)e di quell’attenzione per il futuro dei giovani che persone adulte, mature o vecchie dovrebbero avere.

  13. alfred-sandro.ge scrive:

    A questo punto mi sembra che sia necessario fare una analisi più approffondita per stabire chi in effetti debba essere considerato resposabile: segnamo come linea di confine la fine dell’ultima guerra.
    I nostri genitori sono nati agli inizi del secolo scorso da genitori nati tutti nel secolo ancora precedente: anni fine ‘800.
    C’era molta differenza nella vita quotidiana dei nostri padri trent’enni da quella dei loro padri trent’enni? No!.
    C’erano i carri con i cavalli, i contadini zappavano la terra, non c’era televisione, frigoriferi,
    riscaldamenti. Molti non avevano ancora il bagno, la luce elettrica non arrivava ancora dappertutto, le auto erano rarissime ed il ventennio fascista li condusse alla guerra.
    A guerra finita fu necessario ricostruire: intere città da ricostruire, stabilimenti e fabbriche da far ripartire, scolarizzare una popolazione semianalfabeta.
    Ecco, in quegli anni siamo nati noi. Gli anni del dopoguerra.
    Cominciava il lavoro, la ricostruzione, i nostri genitori portavano a casa uno stipendio, potevano mandarci a scuola: POTEVANO DARCI QUELLLO CHE A LORO ERA MANCATO.
    Era nata l’industria dell’auto, dei frigoriferi, delle televisioni,…………era il “BOOM ECONOMICO”
    Noi, figli del dopoguerra, abbiamo contribuito con i nostri genitori alla ricostruzione, al boom,
    avevamo lavoro, abbiamo messo su famiglia, molti hanno studiato, ma……. forse ci siamo adagiati a quello che abbiamo creduto fosse il benessere.
    Ci siamo adagiati alle comodità, al benessere, agli agi.
    Abbiamo ritenuto non necessario trasmettere il ricordo dei sacrifici, delle privazioni, dei nostri padri e prima di loro dei nostri nonni ai nostri figli che a loro volta non li hanno potuti trasmettere ai loro figli: nostri nipoti, ora.
    Oggi non ci sono più ideali? Ma quali ideali? Chi se li ricorda più? Sono mai esistiti?

  14. lucia1.tr scrive:

    I nostri nipoti sono stati definiti “Nativi digitali”, conoscono a perfezione l’uso delle moderne tecnologie, scrivono e scambiamo messaggi attraverso fb e twitter a velocità impressionanti, coltivano i loro interessi e amicizie attraverso il pc, la socializzazione che intendiamo noi è quasi scomparsa. I giovani sono soliti trascorrere interi pomeriggi cercando nella rete ogni tipo di sito, lasciandosi spesso abbindolare da facili promesse e da messaggi che nascondono tranelli di ogni genere, è compito dei familiari vigilare che tutto sia lecito e sotto controllo. E’ ingenuo pensare che i ragazzi da soli possano distinguere ciò che è bene, da quello che non va, il controllo dei lunghi pomeriggi dei ragazzi che studiano chiusi nelle loro camere è importantissimo,vigilare con chi scambiano messaggi e quanto tempo trascorrono davanti al monitor del pc è basilare. I genitori e gli educatori devono parlare e discutere, con i ragazzi, delle insidie che la rete nasconde, solo conoscendole potranno evitarle. Ringrazio Giuliano per aver proposto quest’ argomento utile e di grande attualità.

  15. sandra .vi scrive:

    Sono d’accordo ,colpa dei genitori ,i nonni non sono piu’ i nonni che ricordiamo ‘,ma facciamoci una piccola domanda ,in quale mondo vivono questi nostri ragazzi,quali sono gli esempi dai quali dovrebbero trrre insegnamento?…………

  16. ANGELOM scrive:

    Usare i PC per collegarsi in internet ritengo sia una cosa che tutti possiamo fare, visto il dilagarsi di questi apparecchi tecnologici entrasti ormai in tutte le case, ma ci vuole anche razionalità e principalmente i genitori, risposabili primi, di situazioni disastrose nei confronti dei figli, specialmente se minorenni. Come si dice nell’articolo “i figli vanno seguiti passo passo e se non lo dovessero per un momento fare i genitori, ci dovrebbero essere i nonni a non perdere di vista il bene vero dei bambini”. Le insidie sono diventate il campo di battaglia approfittando dell’inesperienza e della curiosità dell’utente, specialmente dei ragazzi che involontariamente abboccano all’amo con grossi problemi . Non dimentichiamo che restando per ore e ore davanti al monitor fissi e concentrati perdiamo la lucidità e roviniamo la nostra postura fisica, se non corretta. L’unico consiglio è servirsi in internet con parsimonia o di necessità o per divertimento ,non prendere mai queste situazioni come un vizio. Ringrazio Giuliano di aver presentato questo importante problema.Commenti abilitati

  17. Lorenzo.rm scrive:

    Esito a credere che ci siano moltissimi genitori a sottovalutare i pericoli e le insidie del web. Ce ne sono, certo, e l’articolo è un buon viatico informativo, sia per i genitori che per i nonni.

  18. caicco scrive:

    C’è da considerare, vista l’età, un elemento molto imitativo di modelli proposti e a loro modo imposti dagli adulti. Ne sono zeppe la televisione, i giornali, le pubblicità nelle strade.
    Minori soli per molto tempo perché i genitori sono assenti per lavoro o altro?
    Ci sono i filtri di navigazione, in altre parole dei software in grado di bloccare i siti dal contenuto nocivo. Questi software possono agire sul server, oppure direttamente sul PC dell’utente. Se il programma agisce sul server, il problema è risolto all’origine perché il sistema impedisce a siti considerati “nocivi” o “inadatti” di depositarsi sul server. Nel caso invece in cui il software sia installato sul PC dell’utente, questo blocca i siti in base ad una lista “nera” che può essere aggiornata.
    I ragazzi usano ciò che hanno a disposizione, bene o male dipende da loro così come dalle indicazioni che ricevono.
    I minori vanno seguiti nel virtuale come nella realtà, se non si vuole incappare in amare e irrimediabili sorprese.

  19. alba morsilli scrive:

    Quando ero bambina a casa mia c’era una grande radio:una di quelle a mobile, con il giradischi 78 giri incorporato.
    Alla sera mio padre mi permetteva diaccendere e di ruotare la manopola della sintonia e io navigavoalla ricerca di stazioni straniere Paris,Berlin, Londone ecc…
    Era emozionante mi semprava di viaggiare liberamente, di volare nello spazio, di scoprire i suoni di città lontane.
    Oggi c’è internet che fa questoe molto meglio: la communicazione è più rapida e non solo audio.
    Molti adulti si preocupano di ciò e temano i rischi.
    Certo la sorveglianza degli adultie dei genitori è indespensabile, ma la preocupazione e l’attenzione dei grandi non divrebbe mai mancare, nemmeno quando i bambini accendon la tv e la guardano per ore da soli facendo zapping tra i canali

  20. alfred-sandro.ge scrive:

    Questo è un argomento molto interessante, attuale e scottante.
    Da sempre i genitori si sono compiaciuti del successo che avrebbero ottenuto i loro figli.
    Cominciano da quando sono ancora in fasce: “fai ciao con la manina! sorridi! me le lo fai un sorrisino?
    hai visto? mi riconosce! Il bimbo in quel momento non ha voglia: dice la madre per scusarlo di non riuscire ad “esibirsi”
    Poi quando è più grandicello è costretto a recitare le stupide poesie dell’asilo:

    Subito dopo, a scuola:
    ce l’hai la fidanzata? no? ma figurati!, non ci credo! e la maestra ? è bella? gliele guardi le gambe?
    Se non porti la pagella con almeno tutti otto………….
    Devi studiare perchè altrimenti nella vita non sarai “NIENTE”!!
    A calcio perdete perchè non vi impegnate…e tu sei troppo morbido con gli avversari!
    In piscina non riesci mai ad arrivare tra i primi: non ti impegni!!!!

    Chi oggi ha figli di dieci – dodici anni , è un circa quarantenne: un quarantenne di oggi era un ventenne negli anni novanta. Dagli anni novanta in poi internet ed i computer in generale erano già un loro patrimonio., facevano già parte della loro vita, del loro modo di vivere, per cui oggi non possono dire di non conoscerne i pericoli o le opportunità.
    Questi quarant’enni, loro sono cresciuti all’insegna del “è meglio apparire che essere” trasmettendolo ai loro figli con i loro comportamenti, le loro ambizioni, i loro “NON IDEALI”.
    ” TU PENSA PER TE CHE A TE NON CI PENSERà NESSUNO”…….

  21. francesca (franci) scrive:

    Sono d’accordo anch’io: la colpa è dei genitori. Troppo impegnati a realizzarsi socialmente, a lavorare duro per avere tutti i confort, a costruire il loro benessere interiore a discapito di quello dei figli, cioè demandando a Internet e TV il compito di “intrattenere” i figli ed eludendo così il loro dovere di educatori, fingendo di non conoscere le forme medianiche, figlie della moderna tecnologia, alle quali si “autoconsegnano” pericolosamente i propri figli.

  22. franco muzzioli scrive:

    Bravo Giuliano, articolo importantissimo!
    La ragazzina di dieci anni che scimmiotta le puttanelle del web…da qualche parte avrà imparato?
    La domanda che poni è basilare …”ma i genitori di questi bambini dove sono ?”…
    Spesso TV ed internet sono un modo comodo per parcheggiare la prole,ma questi genitori spero sappiano che da queste “finestre” aperte sul mondo si possono vedere cose assolutamente non adattre ai minori. Ci sono mille modi per evitare questo …. ma i genitori moderni (il 73% …pensa te!) non hanno il tempo per considerare queste quisquiglie.
    Quindi nessuna colpa della ragazzina, nessuna colpa di Internet (ovviamente)..a mio parere tutta la colpa è dei genitori…

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