Noi sappiamo che la festa più importante in assoluto per la cristianità, nucleo essenziale della fede cristiana, è la Santa Pasqua.
Ma vediamo che cosa succede nelle altre religioni non cristiane.

Per tutte le religioni monoteiste, e anche per i laici, c’è un momento dell’anno, che poi coincide con il ciclo della primavera, con rituali e tradizioni piuttosto simili.
Mi piace ricordare molto brevemente questi “culti”, perché le differenze tra popoli e religioni, che sembrano tanto importanti e distanti, sono alla fine molto minori di quanto non si pensi e, secondo me, le genti hanno tanto più in comune di quanto non si immagini.
Lasciando fuori il discorso della fede e dei credo religiosi e rispettando tutti, senza distinzione,
mi soffermerei piuttosto sul rituale delle celebrazioni e su quello che c’è in comune tra di esse.

Le cerimonie, a cominciare da quelle cristiane, sono tutte più o meno legate all’equinozio di Primavera, il 21 marzo. Infatti la Pasqua ebraica, che non ha lo stesso significato religioso di quella cristiana, si commemora dopo il plenilunio che segue l’equinozio di primavera.
La celebrazione è in ricordo dell’Esodo dall’Egitto, da parte del popolo di Israele, guidato da Mosè e l’attraversamento del Mar Rosso.


È per questo che uno degli elementi tradizionali più importanti tra i cibi, è il pane non lievitato (matzah o pane azimo) in ricordo del fatto che il popolo, fuggendo, non ebbe il tempo di far lievitare il pane.
Ma oltre a questo, parte del rituale tradizionale è la pulizia accuratissima della casa, per eliminare ogni traccia di pane lievitato.

pesach

A questo punto, sorge subito una riflessione: ma non è la stessa cosa nelle tradizioni cristiane? Le famose “pulizie di Pasqua” da dove hanno avuto origine?
E poi, leggendo qua e la, si apprende che anche nella cultura persiana, nella quale la Pasqua non esiste, ma il 21 marzo, equinozio di primavera, è il primo giorno dell’anno e si chiama Now Ruz (nuovo giorno), fa strettamente parte del rituale delle celebrazioni, l’accurata pulizia della casa, ornarla con fiori, e consumare cibi speciali.

Nowruz in una casa persiana

Infine  le uova, comuni a tutte le religioni e a tutte le feste di primavera, simbolo universale di nuova vita.
Non è un caso che la Pasqua ebraica (Pesach) sia vicina come tempo a quella cristiana, infatti è proprio durante la cena celebrativa di Pesach che Gesù (non dimentichiamoci che era ebreo) annuncia la sua fine imminente.
E come la Pasqua ebraica significa “passaggio” e quindi cambio, rinnovamento, quella cristiana vuol dire due volte rinnovamento di vita, perché è resurrezione.
Io continuo ad attenermi ai riti non religiosi, ma c’è da ricordare che anche nella tradizione persiana del nuovo anno, c’è il rinnovamento, il risorgere della natura, la simbiosi con la natura.


Ed ecco i fiori nelle case di tutte le diverse fedi, le uova, il grano in ogni sua forma, i vestiti nuovi, le pulizie, l’agnello e soprattutto la celebrazione intorno a una tavola, ma in famiglia e con amici stretti. 

Allora siamo poi tanto diversi gli uni dagli altri? (pca)

Ed ora lo scritto di Franco Muzzioli che ci parla di una Pasqua laica

 

Una Pasqua laica!

Se il nostro sguardo varca le mura di casa , può vedere la natura che risorge, usciamo dalle brume invernali ed entriamo nel sole tra lo sfavillio di fiori e di foglie nascenti.
Da tempi remoti, in questo periodo, quando i popoli erano nomadi sacrificavano agli dei i primi nati delle loro greggi, divenuti poi stanziali ed agricoltori, offrivano le primizie del raccolto.
Il nome Pascha, che in aramaico vuol dire “passare oltre” è stato introdotto dagli ebrei in memoria del passaggio “dell’angelo sterminatore” che nel vecchio Testamento li risparmiò per colpire spietatamente gli egiziani.


Anche l’uovo è un simbolo antichissimo e si trova in tutte le civiltà e ha come significato la vita che si rinnova.
La colomba invece deriva dalla forma di un pane, che greci , egizi e romani facevano in primavera per offrirlo agli dei.
Tutte queste tradizioni sono state assimilate dal Cristianesimo che ne ha visto la concretizzazione del messaggio Evangelico e cioè il passaggio dall’inverno della morte, alla primavera della gloria di Dio, cioè l’avvento di un Regno che non è di questo mondo e al quale tutti i cristiani sono chiamati, grazie alla Resurrezione di Gesù il Cristo.
Vivo questa festa nel risveglio della natura e nella speranza che l’uomo ritrovi la bontà e la volontà di costruirsi un vita migliore.
Per me è la festa dei bambini, che sono la primavera della vita e sono il futuro del mondo e spero che ascoltino ancora la parola di Gesù, che personalmente non so se è risorto, ma i suoi messaggi e tutta la sua esistenza terrena chiamano alla bontà e ad una vita degna d’esser vissuta.
Un abbraccio , laico, ma sentito…

22 Commenti a “Le feste degli “altri” sono poi tanto diverse dalle nostre? scritti di Paolacon e di FrancoMuzzioli”

  1. pino1.sa scrive:

    A mio avviso, ci sono valori che son comuni a tutte le religioni, perché il fatto stesso che la religiosità naturale è innata nell’uomo, lo spinge in qualche modo a ricercare la Verità intorno alle ragioni della sua stessa esistenza.Lo spinge a porsi il problema della propria provenienza e destinazione e comunque lo mette alla ricerca di un quid di superiore che sovrasta e possa in qualche modo favorire lo svolgersi della propria Vita.
    Da qui l’esigenza di porsi attraverso feste e costumanze in contatto con la divinità e la stessa esigenza di purificazione e di rinnovamento connaturata all’uomo ha fatto sì che si ritrovino in molte religioni gestualità e ritualità simili. Altra ragione è che alcune feste di nuove religioni sono subentrate a feste pagane già preesistenti ricalcandone con spirito nuovo le stesse ritualità
    Comunque non bisogna confondere le feste ed i riti con i contenuti profondi delle fedi, certo fu bella l’iniziativa di Giovanni Paolo secondo che convocò ad Assisi i capi di tutte le religioni invitando tutti a ricercare ciò che unisce e non ciò che divide. Lo stesso Gesù affermò in un occasione voglio cuori buoni non sacre funzioni.

    P.S. Giuliano anche Marco parla della resurrezione di Cristo (capitolo 16, versetti 5-8)

  2. giulian.rm scrive:

    Cara Paola, a volte la tendenza a imporsi, ad avere comunque ragione sembra (me compreso) insopprimibile…da cui battibecchi non sempre essenziali o edificanti, ma è pur vero che anche in questi casi l’esercizio di “batti e ribatti” è notevole e… utile.
    La base di partecipazione al blog in ogni sua forma si è allargata, enormemente allargata e considero questo fenomeno assai positivamente.
    Che ognuno voglia pensare con la propria testa. E questo è molto positivo, secondo me.
    Fra tante persone diverse, credo, ci si arricchisce… siamo tutti “esseri umani” in fondo… andiamo avanti e continuiamo a comunicare per comprenderci a vicenda…
    Penso che in fondo noi siamo gli stessi, sia nel virtuale sia nel tradizionale.
    Non ci sono maschere che valgano…

  3. paolacon scrive:

    Come spesso accade i commenti, alla fine, sono “imprevedibili” e mettono a nudo quello che ci tormenta ed abbiamo nel cuore.
    Il mio intento era di sottolineare l’uguaglianza pur nella diversità…
    Nonostante tutto ci sono molti più punti in comune tra le genti di quanto non si conosca e questo dovrebbe disporre il nostro spirito ad una maggiore comprensione dell’altro.
    Chi ha buona volontà ci riesce sempre, come abbiamo visto anche dalle varie testimonianze riportate, e se si conosce di più l’altro è davvero molto più facile.

  4. edis.maria scrive:

    I due episodi raccontati da Franci hanno risvegliato dei ricordi d’ infanzia che da tanto avevo accantonato. Avevo 6 anni , vivevo a Bengasi ( Libia), frequentavo la prima elementare. Feci amicizia con una bambina che abitava di fronte a casa mia, Anna , di religione ebraica. Ogni giorno, dopo la scuola, ci incontravamo per i compiti, un giorno da me e l’altro da lei. Solo il sabato io andavo a casa sua e stavamo ferme, sedute a parlare e non si giocava. Mi stupiva inoltre che , in classe, non partecipasse alle nostre preghiere. Chiesi a mia madre il perchè e lei mi rispose: “ Sono regole della sua religione che dobbiamo rispettare, come loro rispettano la nostra” Noi tornammo , di lì a poco , in Italia e ci scambiamo alcune lettere e poi tutto finì. Solo nella cittadina in cui ci trasferimmo trovai ciò che allora non si chiamava ancora razzismo.,contro gli ebrei . Dove? Nell’oratorio che frequentavo la domenica pomeriggio! Passarono alcuni anni e giunsi alla quinta elementare. Arrivarono nella cittadina alcune famiglie di religione evangelica che tutti chiamavano, con un certo disprezzo “ protestanti “. Una bimba timida si uni a noi in classe . All’oratorio chiesi alla suora se Clelia potesse venire con noi. Mi rispose: “ No perchè è peccatrice, eretica e andrà all’inferno se non si pente!” Le medesime parole spese per liquidare gli ebrei.! Tutto ciò mi fece riflettere e cominciò a nascere una certa amicizia con Clelia, sempre però un po’ nascosta. Un giorno mi disse che loro , la domenica pomeriggio si trovavano per la Funzione nella loro chiesa. Pensando che fosse simile al nostro oratorio, chiesi , con molti dubbi sull’assenso, a mia madre se avrei potuto andare a vedere. Rimasi stupita dal sì ricevuto e ci andammo. La Chiesa era in un paesetto vicino. Entrammo in una stanza disadorna con un crocifisso, un piano e delle sedie. Abituata alle sontuosità delle nostre chiese rimasi esterrefatta. I canti, le preghiere sentite, i versetti scanditi mi stupivano paragonati ai nostri cerimoniali. Tornai a casa delusa nel non aver trovato nulla che potesse far pensare ad un peccato così grave da meritare l’inferno. Mia madre mi suggerì che prima bisogna conoscere e poi giudicare. Eppure era una cattolica praticante, convinta e devota .Il guaio successe a cena quando raccontai a mia nonna dove mi ero recata. Fui costretta a promettere che mi sarei confessata. Così feci e , per fortuna, il sacerdote, sorridendo, mi diede 3 pater, ave e gloria per la curiosità che avevo avuto nel cercare chissà quali peccati tra i “ protestanti “! Qualche anno dopo trovai in un armadio alcuni libri che mia madre mi aveva sempre nascosto,.C’era la biografia e le teorie di Martin Lutero e la vita di Giordano Bruno, entrambi libri messi all” indice “ dalla chiesa cattolica. Chi li leggeva commetteva peccato mortale! Li leggemmo insieme e , visto che erano difficili per la mia età, mia madre me li spiegò. Non andammo a confessarci !. Vi avrò annoiati con questa testimonianza di molti anni fa , quando la tolleranza era già possibile. Questo è un omaggio alla mia adorata madre, donna intelligente, umana,comprensibile che ha saputo amare il suo prossimo anche se considerato diverso da tutti

  5. franco37 scrive:

    Come non commentare, mi avete citato tutti…..non merito tanto!
    Prima di tutto un bacio sulla guancia a Franci ed uno su quella di Halima, anche se non la conosco. Di immaturi….fondamentalisti è purtroppo pieno il mondo , questi parlano dall’alto (o basso) della loro certezza e non si accorgono che ogni uomo è portatore di una verità diversa.
    Caro Spitz ti ringrazio di avermi risparmiato il “signor” , ma se togli anche il “lei” sarei più contento.Il “concetto monoteistico ” non è peculiare solo agli ebrei ,nell’antico Egitto, Amenofis pensò ad “Aton” (unico Dio) e non è il solo esempio.
    Per il “miscredente” …non ho problemi …se ti piace più dubbioso o meglio non credente …va bene lo stesso.
    La fratellanza con Giuliano mi onora e al caro Guglielmo , fortunato nell’avere una fede così “radiosa” dico che quella lettura la conoscevo già…sono ex allievo salesiano e sono stato chierichetto in ben quattro Parrocchie . Quelle orme ora sono solo le mie…quando il “Signore” prenderà tra le braccia salvandolo il primo bambino che ogni tre secondi muore di fame ,allora crederò!!!!!…..E non avrà importanza di chi saranno le orme.

  6. GuglielmoCa scrive:

    Ti ringrazio o Signore!
    – perchè la tua Parola ci è sempre contemporania,e continua ad essere annunciata ed ascoltata nella Chiesa:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua Parola omorosa e salvifica, ha la Chiesa come destinataria prima e testimone privilegiata:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua Parola cresce con la riflessione dei credenti, l’esperienza spirituale, la predicazione:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua parola ha come scopo il compimento della volontà di Dio in una vita di fede, di speranza e di carità:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua parola illumina la mente,corrobora la volontà e accende il cuore degli uomini all’amore di Dio:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua Parola e sorgente di conversione, di giustizia, di speranza,di fraternità,di pace:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua Parola apre all’uomo orizzonti di senso, proposte di libertà e di piena maturazione umana:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua Parola non può essere annunciata senza una vita piena di amore,nella giustizia e nella carità:
    Ti ringrazio o Signore!
    – Perchè la tua Parola è il maggior punto di incontro per la preghiera e il dialogo fra cristiani divisi fra loro:
    Ti ringrazio o Signore!
    Perchè la tua Parola va letta negli eventi e nei segni dei tempi, con i quali Dio si manifesta nella storia.

    Questa è la mia fede MuzzioliFranco-Franco37

    Le pongo questa lettura Muzzioli, questo breve scritto di un anonimo brasiliano.

    Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore
    e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.
    E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme:
    Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,proprio nei giorni
    più difficili della mia vita.
    Allora ho detto: Signore io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me.
    Perchè mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficiliE lui ha risposto:
    Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai:
    i giorni nei quali c’è un’orma sulla sabbia sono proprio quelli
    che ti ho portato in braccio.

    Buona giornata FrancoMuzzioli-Franco37

  7. giulian.rm scrive:

    Francesca, nella diversità di pensiero, infatti, sta la ricchezza intellettuale, la forza innovativa di una società o di una comunità…magari anche degli appartenenti a una stessa religione: le contraddizioni finiscono col fondersi o elidersi reciprocamente in una nuova e più efficace visione…se non siamo fondamentalisti.
    Franco ha dei dubbi sulla risurrezione di Gesù, come dargli torto se anche il vangelo di Marco, il più antico, non parla per niente di resurrezione, per il semplice fatto che l’autore non ne sapeva niente.
    La racconta Paolo? Ma Paolo non ha assistito né alla predicazione di Gesù né tautomero alla sua resurrezione, se mi ricordo bene della lontana lettura dei Vangeli.
    Luca 24
    24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto.
    25 Ed egli disse loro: Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
    26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?
    Credo ci sia molta confusione sulla vita e la morte di Gesù.
    Mi trovo d’accordo con Franco per i messaggi lasciati durante la sua “esistenza”.

  8. francesca (franci) scrive:

    E vorrei aggiungere anche un altro esempio di convivenza tra diverse religioni che mi ha toccato sempre da vicino. La badante di mio papà faceva parte della Congregazione dei Testimoni del dio Geova. Ciò non ha impedito a mia mamma, ferrea credente e praticante della religione cristiana di convivere in un clima di civile armonia finalizzata allo stesso scopo: il benessere del mio povero papà, indipendentemente dai diversi “credo” religiosi. E’stato da lei amorevolmente assistito, insieme a noi, fino alle ultime ore della sua vita, malgrado le nostre diversità religiose. Questione di intelligenza? Di correttezza? Di etica morale? Forse…

  9. spielman von zuhoerer scrive:

    Signor Franco, premetto di non essere un teologo ma cercherò di risponderle con quel poco che so.
    Tutti gli esseri umani sono figli di Dio, come si dice che Adamo ed Eva sono stati creati a immagine di Dio. Secondo la fede ebraica, gli ebrei sono il popolo eletto, perché sono stati scelti per rendere l’idea di un Dio unico noto al mondo. Tutto è cominciato con Abramo, il cui rapporto con Dio è sempre stato interpretato in due modi: o Dio ha scelto Abramo per diffondere il concetto di monoteismo, o Abramo ha scelto Dio fra tutte le divinità che erano adorate nel suo tempo. In entrambi i casi, l’idea di “popolo eletto” significava che Abramo ei suoi discendenti erano responsabili per la condivisione della Parola di Dio con gli altri.

    E IL POPOLO EBRAICO SI DEFINÌ, ATTRAVERSO LE SUE SCRITTURE SACRE, IL “POPOLO PREDILETTO DA DIO”.
    Il concetto di popolo eletto è stato spesso male interpretato da non ebrei come una dichiarazione di superiorità o razzismo. La credenza che gli ebrei sono il popolo eletto ha nulla a che fare con la razza o l’etnia. In realtà gli ebrei credono che il Messia discenda da Ruth, una donna moabita che si convertì al giudaismo e la cui storia è registrato nel biblico “Libro di Ruth”. E ancora: la Bibbia ebraica rimprovera costantemente gli ebrei per il loro comportamento difettoso e morale.
    Da sempre, o almeno così credo, si è cercato di modellarsi un Dio con qualità specifiche dalle qualità e dai problemi dell’uomo, dalle sue esperienze nella natura, dalle sue aspirazioni.
    La cosa fondamentale sta proprio nel fatto che tutti i credenti, di là dalle differenze fra le varie divinità, hanno creato una loro concezione di Dio per un loro bisogno interno.
    Lei Franco (vede ho tolto signore va bene?) la ritengo una persona molto colta e intelligente e quel “miscredente”non si addice.
    L’onere della prova di un’esistenza o inesistenza,spetta sia all’ateo sia al miscredente non al credente!
    La saluto con stima e simpatia.
    Spitz

    Molto bello, e significativo, l’episodio della signora Francesca
    I Senegalesi sono in maggioranza musulmani, ma le varie religioni sono vissute in modo pratico, come qualcosa che fa parte della vita quotidiana, coinvolge tutti gli aspetti del vivere e valorizza le relazioni sociali. Nessun ostacolo a matrimoni misti.

    “Quando tutti vogliono essere qualcosa, l’unica scelta dignitosa è essere nulla.”

    N. Gomez Davila, Escolios

  10. francesca (franci) scrive:

    Io, che sono quella dei tanti dubbi, vorrei raccontare questo breve episodio. Ho trascorso la Pasqua nella casa di Milano con la mia famiglia. Mia mamma, rimasta sola da pochi mesi, intrattiene un forte legame di amicizia, peraltro condiviso anche da tutti noi, con Halima, una simpatica e colta senegalese che, oltre ad aiutarla nei lavori di casa le fa tanta compagnia ascoltandola e riempiendo le sue giornate ormai in solitudine. Bene, proprio in quella giornata, il piccolo Ahmad, figlio di Halima, che ha 5 anni ed è nero come la pece, chiede a mia mamma se lo porta a messa con lei. Un pò sbigottiti e incerti sulla risposta da dare al bimbo, per non mancare di rispetto alla loro religione, guardiamo Halima la quale ci dice: “non c’è alcun problema, portatevi pure Ahmad in chiesa”.
    Ho voluto poi farmi una bella chiacchierata con Halima che mi esposto il suo pensiero: “non sono le religioni ad essere malate, piuttosto sono le persone che le praticano a portare all’interno di esse i propri limiti personali”.
    Il fondamentalismo, dunque, è un limite delle persone, non delle religioni. Il fondamentalista, di norma, è portatore di un pensiero immaturo e continua a sistemare ogni cosa negli unici due “contenitori” che possiede, uno per le cose buone e uno per quelle cattive, secondo la logica suggeritagli dai suoi poveri strumenti di lettura, e non solo quando parla di religione, ma in ogni momento del suo pensare e del suo agire.

  11. edis.maria scrive:

    Franco pensavo che, dopo un’esposizione così accattivante,si potesse anche parlare di varie religioni senza dare giudizi pro o contro, mettendo da parte le nostre idee personali ,ma informando i lettori su abitudini di tribù a noi lontane, magari insolite. Appunto, come dici tu, dall’alba dei tempi l’uomo ha cercato Dio e inventato religioni.Perchè non dare notizie relative aa Asia e Africa invece di chiudersi sempre nel nostro orticello?

  12. franco37 scrive:

    Cara Edis..è giusto bella pagina…. dove si parla di primavera, di uova , di tradizioni ma soprattutto di religioni…che ci vuoi fare !!!!Se ignoriamo quelle …parliamo pure solo di primavera , di uova….e di tradizioni. Scusami, ma quell’argomento non è trito e ritrito …guarda caso è l’argomento che ha impegnato l’uomo dall’alba dei tempi e penso lo impegnerà sempre.

  13. edis.maria scrive:

    Franco sono in tutto e per tutto d’accordo con te !! Che peccato però trasformare una così bella ” pagina” , serena, tranquilla, in un trito e ritrito argomento sulle religioni!

  14. franco37 scrive:

    Spitz non ho nulla contro il popolo d’Israele, ci mancherebbe altro dopo quello che hanno sofferto…ma perchè Dio lo ha scelto come popolo eletto ? Ma perchè deve esserci un popolo eletto? Non siamo tutti figli di Dio?
    E’ il difetto delle religioni quello di credersi l’unica vera indiscutibile …nata dalla volontà rivelatrice e dalla parola di Dio. Ecco il mio sospetto da miscredente !!! Cioè quello che Dio ce lo creiamo noi secondo le nostre esigenze .Mi perdonino quelli che vivono nell’ortodossia e nel convincimento che sono nella verità!!! Nel mondo esiste anche chi vive nel dubbio e che non si accontenta di qualche piacevole e sancita tradizione.

  15. spielman von zuhoerer scrive:

    Se si ritorna indietro con il tempo, notiamo che i vari popoli, col passare del tempo, e sempre in guerra fra loro, non solo con le armi, ma soprattutto di correnti di pensiero diverse dal popolo ebraico cui Dio si è rivelato, hanno creato culture e religioni non più monoteistiche ma politeistiche; tutto al fine di non accettare quel Dio che si rivelò al popolo d’Israele. Dovremmo dedurre che le religioni odierne che pur affondano le loro radici nel passato, non sono altro che un insieme di pensieri mascherati sotto forme diverse pur di tener lontano il primato del popolo d’Israele. Noi siamo chiamati liberamente (senza imposizione alcuna) a operare secondo coscienza una scelta personale in conformità a ciò che la storia insegna.
    Sperando di non essere andato fuori tema vi auguro una buona continuazione e buona serata.
    Spitz

  16. edis.maria scrive:

    Infatti Paola, ma mi pareva che , da alcune risposte, il dibattito potesse scaturire sulle posizioni religiose ! Se ho sbagliato chiedo scusa!

  17. paolacon scrive:

    Mi pare di averlo fatto, Maria detta Edis, qui si parla solo di: riti, tradizioni, abitudini, comuni a quasi tutti e legati alla “rinascita” della Primavera

  18. edis.maria scrive:

    Oggi una lettura tranquilla e serena che ci fa spaziare nel mondo, lontano o vicino, che ci fornisce piccole notizie sulle abitudini attuali, ma soprattutto storiche, che alcuni non sapevano o non ricordavano, VI PREGO non mescoliamo le religioni ! Lasciamole in altro spazio dove il loro ” positivo e negativo ” abbia maggiore attinenza!

  19. Lorenzo.rm scrive:

    Franco, magari ci fossero tanti laici come te. Quanto alle religioni, chi le intende male ne fa strumento di violenza, con quante contraddizioni intrinseche lascio immaginare.

  20. franco37 scrive:

    Cara Alba ,i figli di questo unico Dio si sono sbudellati reciprocamente alla faccia della fratellanza e della figliolanza di questo Padre Celeste .
    Cristiani contro ortodossi, cristiani contro islamici, cristiani contro protestanti, fazioni degli uni ,contro fazioni degli altri …le religioni non predicheranno male …saremo forse noi uomini un pò duri d’orecchio……..però le “stelle stanno sempre a guardare”!!!!

  21. alba morsilli scrive:

    anche se la lingua ha le sue frontiere vedo che le usanze sorvolano i monti, ed è per questo che noi tutti dobbiamo imparare a convivere con altre religioni, siamo figli dello stesso Dio.
    hanno diritto anche i mussulmani ad avere un luogo per il loro culto anche in terra straniera
    Dobbiamo capire che la religione di qualsiasi credo non predica il male

  22. Lorenzo.rm scrive:

    Hai ragione, Paola. Le feste dei popoli sono innegalmente simili e si richiamano a fatti e valori che vengono da lontano. Affratellano i popoli più che dividerli. Purtroppo non è così per tutti.

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