Ho trovato quest’articolo scritto da Paola Ortensi sul numero di  “noi donne” di maggio e lo condivido con voi. Questo  per tradizione è il mese delle rose e per cambiarci un po’ le idee, dopo tante, tante cose tristi, pensiamo al profumo delle rose, ai loro colori, alla delicatezza dei loro petali…

A voi di intervenire se avete altre ricette o tradizioni legate alle rose o ad un  altro fiore. (pca)

Henri Fantin-Latour Rose

 


Spigolando tra Terra, Tavola e Tradizioni

A stelo e a grappoli, spontanee o coltivate. Dal mito alla tavola, le rose sono il profumo della vita …

Rosa, rose, roselline forse le più belle tra i fiori che la terra regala. A maggio esplodono con incredibili molteplici forme, colori e profumi inebrianti. Le scorgiamo a ridosso di muri, giù dalle ringhiere, sui bordi delle strade, nei vasi di casa, nei bouquet delle spose, negli addobbi delle chiese. Storie, miti, leggende si rinnovano nel tempo confermandone la bellezza morbida e altera. Sentimenti intrecciati già presenti nel mito di Afrodite e Adone dal cui amore la leggenda fa discendere la nascita delle rose. A stelo lungo, a grappoli, a cespugli, coltivate, spontanee, selvagge. La tradizione vuole che le bianche affianchino la purezza, le rosse la passione e l’amore, le gialle il tradimento mentre quelle rosa parlino di morbida tenerezza, forse all’origine di quel detto ”fresco come una rosa” che evoca benessere e tranquillità. Oltre che nome di donna, rosa è colore che evoca il femminile. Forse per la forma tonda e ricamata del fiore, sagomato dai suoi petali a scala, sembra spesso che nel linguaggio la rosa indichi non solo il bello per eccellenza – già dalla fase di bocciolo – ma il centro di tante cose, quasi sinonimo di cuore o ancora simbolo della parte migliore di un tutto. Belle, dunque, delicate nei loro petali eppure lì a ricordarci che “non c’è rosa senza spine” perché non c’è bellezza o risultato senza difficoltà; ma le difficoltà rendono forti e aiutano lo sbocciare di un successo perché, si sa, “se son rose fioriranno”! Coltivata da migliaia di anni, si diffuse in tutta Europa dal Medio Oriente ed è riprodotta in ornamenti e gioielli ritrovati a Creta e risalenti a 3000 anni A.C. Una prima notizia letteraria la offre Omero nell’Iliade quando descrive Afrodite che unge con olio di rose il corpo di Ettore ucciso da Achille. Col passare dei secoli la rosa mai ha perso il suo fascino. In Inghilterra diede anche il nome ad una guerra – quella Delle due rose – nel XV secolo per la successione al trono. È Shakespeare a raccontarci che un casato scelse come emblema la rosa rossa e l’altro la rosa bianca.

La ricerca scientifica ci regala sempre nuove varietà, ma la rosa canina e altre specie spontanee che possiamo incontrare in campagna mantengono un fascino insuperato. I loro petali saranno amici preziosi se li misureremo in qualche preparato sia di cosmesi che alimentare, obiettivi per i quali è meglio avere cura di scegliere fiori non trattati.

Renoir mazzo di rose

Acqua di rose per uso alimentare. Dotarsi di un bel po’ di petali di rosa coprirli d’acqua, portandola a bollore ma non facendola bollire; lasciarli in infusione per un’ora e comunque il tempo necessario perché i petali perdano il colore; filtrare e mettere in frigo. Panna cotta, yogurt, dolci ed altro potranno giovarsi di un dolce aroma di rose.

Marmellata di rose. 250 petali di rosa non trattata, 375 gr di zucchero, 1/2 limone, 250 ml di acqua. Togliere ai petali la parte bianca, tritarli in una scodella aggiungendovi metà dello zucchero previsto, lasciar riposare per due giorni. Sciogliere lo zucchero residuo nell’acqua, aggiungere il limone e a questo punto i petali macerati nello zucchero; far bollire e cuocere per 20 minuti e poi versare nel barattolo il composto ancora bollente.

Acqua di rose. Se al modo di dire “all’acqua di rose” nel parlar comune si affida l’dea di qualcosa leggero che non incide più di tanto, altrettanto tenue sarà l’acqua che ricaveremo da circa 150 petali freschi o secchi lasciati un paio d’ore in acqua bollente, che una volta filtrata e raffreddata potrà dare piacere alla pelle del viso.

 Paola Ortensi (12 Maggio 2012)

13 Commenti a “Colori e sapori di rosa scritto da Paola Ortensi”

  1. Titina scrive:

    E del rosolio ne vogliamo parlare? Ho provato questa ricetta, il risultato è stato OTTIMO … provate anche voi!

    Ingredienti.
    300gr di petali di rose appena colte
    250 gr di alcol 90°
    250 gr di zucchero
    1/4 di acqua.
    Disporre i petali in un vaso di vetro a strati alternati con lo zucchero.
    Lasciare risposare al sole fino a che lo zucchero non si è totalmente sciolto.
    Aggiungere l’acqua e l’alcol.
    Tappare di nuovo il vaso e far riposare in un luogo fresco e buio per 8 giorni.
    Sopra 1 bottiglia da 1litro e mezzo,mettere un imbuto,io meto il vecchio panno in cotone bianco per filtrare,ma si vendono anche dei filtri in carte per fare il caffè all’americana.
    Passare il contenuto del vaso,attraverso l’imbuto con filtro,chiudere la bottiglia con un tappo di sughero.
    Per sigillare alla perfezione la bottiglia,accendere una candela,e far colare la cera sul tappo e bordo della bottiglia,in modo che è sigillata perfettamente.
    Si consuma dopo 6 mesi…a natale!!!

  2. sandra .vi scrive:

    IO ringrazio di cuore Lucia per la sensibilita’ dimostrata nell’esatta interpretazione del mio scritto ,un abbraccio

  3. edis.maria scrive:

    Caro Pasquino , ieri sera ho bevuto il bicchierino che mi hai offerto e ho fatto una dormita meravigliosa!!! Ti ringrazio, perchè anche i sogni non sono stati niente male! Bevete, bevete il liquore portentoso al basilico!

  4. lieta scrive:

    se le rose hanno subito trattamenti antiparassitari, fungicidi o concimi saranno rigogliose ma assai poco commestibili ritengo.

  5. alba morsilli scrive:

    vi descrivo come noi di lega ambiente abbiamo dovuto combattere perchè un bellissimo roseto sul mare non fosse trasformatoin un campo da golf.
    la sua posizione è in un grande parco pochi metri dal mare dove profumo di rose e saldedine si confondono. rose di tutte le qualitàdai mille colori tra cui quella blu, roselline antiche e bianche messea dimora su filoni per formare un pergolato.peccato che non posso mandare un video lo meriterebbe davvero, a parole non rende,finalmente dopo tanti presidi siamo riusciti a tenere il nostro roseto ed è stato rimesso a nuovo rinaugurato il 5maggionel suo splendore,assieme agli sciattoli che vivono liberamente nel parco per la gioia di tutti specialmente i bambini

  6. Lorenzo.rm scrive:

    Della rosa ammiro soprattutto i variegati colori ma anche gli odori delicati. Quando penso ai fiori penso quasi esclusivamente alle rose e non regalerei altro che rose. L’acqua di rose, la marmellata di rose? Sì, anch’esse sono ok.

  7. pasquino scrive:

    Ecchime c’è sto pure io con sta ricetta del liquore ar basilico.
    Ingredienti:
    cinquanta foje di basilico
    mezzo kilo di zucchero
    un litro di grappa.(di quella ‘bbona nun fate i micragnosi)
    Preparazione:
    versate la grappa in un contenitore di vetro, unire le foje di basilico ben lavate e lo zucchero. Chiudete. ermeticamente, il recipiente e lasciate a macerare le foje per na mesata. Poi filtrate e imbottijate..
    E’ energetico e concilia il …sonno.
    E si permettete ne offro un bicchierino,
    virtuale, alla signora edis.maria,
    che m’ispira tanta simpatia!
    Oggi er sole splenne alto: è pprimmavera!
    Co’ sto pazzesco ggioco de staggioni
    nun resta che affidasse a ‘st’occasioni
    e godesse ‘sta söave attmosfera.
    E mo me vado a fa ‘na pennica
    che dura fino a sera.

  8. lucia1.tr scrive:

    Sandra brava, hai scritto parole bellissime; una pianta come simbolo della rinascita dopo la guerra e come traghettatore delle radici della tua famiglia in un altro Paese. Un abbraccio che comprende la famiglia e il tuo Paese lontano.
    Grazie per aver postato questo commento

  9. sandra .vi scrive:

    in questo mese di maggio ,nel giardino dei miei ragazzi e; tutto un fiorire di rose una piu’ bella dell;altra .Ma per me niente regge il paragone della parete cperta da una rosellina nn grande d;un tenue rosa tea si accentua come si apre ,e’ pienissima di boccioli con piccole lucide foglie,fiorisce fino a giugno e basta ,resta il verde.Perche’ cosi’ speciale?Quando durante la guerra 40-45;nell’agosto 45 aerei inglesi distrussero casa e ditta della mia famiglia.In primavera dalle macerie spunto’ un virgulto era quella rosa ,mio papa riusci a salvarla e farne di nuovo una bella pianta.Mia figlia ne volle un pezzo quando venne in Grecia ,attacco. perfettamente ed ora abbraccia tutta la parete come volesse proteggere la casa,a me piace pensarla un dono di papa ai nipoti’.

  10. riccardo scrive:

    Carissimo Franco ti sei scordato di dire che del Sambuco ne esistono due tipi, uno commentibile e curativo, e uno velenoso in ogni sua parte.
    Questo per dovere di informazione.
    saluti Riccardo.

  11. lucia1.tr scrive:

    Ve la ricordate l’acqua di rose Robers? L’ho usata per tanti anni su consiglio della nonna che era solita prepararla in casa. Tonico di sicuro effetto, dal profumo gradevole, non alcolica, astringente, lascia la pelle perfettamente pulita e pronta a ricevere una crema da giorno e da notte. Non sono solita usare i fiori per la cucina, gli unici che adopero sono i fiori di zucca per preparare la pasta o il risotto, meglio ancora fritti dopo averli farciti con un pezzetto di formaggio e un’ acciuga. Buon appetito!

  12. ANGELOM scrive:

    Come sempre Franco da grande esperto ci da la ricetta di un favoloso sciroppo di sambuco.Posso garantirvi che il suo Nocino e Laurino oltre l’aceto balsamicho che ho avuto il piacere e l’onore di ricevere con amicizia, sono favoliosi. E’ un piacere leggere le informazioni di Paola Ortensi e come si può utilizzare questo bellissimo e odoso fiore. Conosco questo fiore perchè è il simbolo di S. Rita da Cascia, Umbra, chiamata la Santa delle Rose. Ogni anno nel monastero fiorisce un enorme roseto che amana un forte odore, e i suoi colori sono vivi e radiosi.

  13. franco muzzioli scrive:

    Ho appena preparato lo sciroppo di sambuco e vi consiglio di prenderlo in considerazione :
    Il sambuco è una caprifogliacea che si trova ovunque , fiorisce a maggio/giugno con le caratteristiche infiorescenze ombrelliformi bianche profumate ,che diventeranno poi grappoli di bacche nero violacee.
    Dosi:
    Una decina di belle infiorescenze di sambuco (possibilmente fiorite da poco)
    2 limoni tagliati a fette
    1,300 l di acqua
    Mettere in infusione per 24 ore ,fiori, limoni ed acqua in un contenitore di vetro al sole(possibilmente), indi passato questo tempo , colare e filtrare .
    Preparare a parte uno sciroppo di zucchero con 1,500 Kg di zucchero e 300 gr. di acqua (non deve imbiondire, si deve ottenere uno sciroppo trasparente sciogliendo bene lo zucchero), farlo raffreddare ed unirlo all’infusione di fiori di sambuco, mescolare bene ed unire infine 35 gr di acido citrico(che potete trovare in farmacia), mescolare molto bene ed imbottigliare.
    I fiori di sambuco hanno proprietà diuretiche , anticatarrali, antireumatiche e posseggono flavonoidi.
    Con un paio di cucchiai di questo sciroppo sciolti in una decina di cucchiai di acqua frizzante otterrete una bibita formidabile (meglio se bella fredda) …e vi curerete spendendo poco.

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