antiche sportive ma non olimpioniche

Fin dall’antichità alle donne erano preclusi i giochi olimpici ma, ai giochi del 1900, di Parigi, per la prima volta nella storia, parteciparono le donne e Charlotte Cooper divenne la prima campionessa olimpica.
Si dovette aspettare il 1936, con le Olimpiadi di Berlino, per vedere la prima donna italiana conquistare un oro olimpico è Ondina Valla, che il 6 agosto 1936, vince l’oro nella gara degli 80 metri ostacoli.

Charlotte Cooper

Ondina Valla

 

Poi di strada ne han fatta le donne e mai, come quest’anno, la loro partecipazione ai giochi olimpici è così numerosa.

Vi propongo degli “appunti da Londra” con uno sguardo di parte alle donne italiane e non solo a loro. (pca)

Olimpiadi e donne; note di varia ispirazione fin dai primi giorni delle Olimpiadi.

Le Olimpiadi sono iniziate il 27 luglio con una lunga e suggestiva cerimonia nello stadio di Londra, anticipate da parole, considerazioni, informazioni amplissime. Fra queste una, ripetuta innumerevoli volte dai mas media:  ‘..in questa Olimpiade di Londra le donne sono più che nel passato’.

Ed è vero: sono davvero tante! Sono presenti in delegazioni dove era impensabile concorressero, per ragioni culturali /religiose, le abbiamo viste in numero altissimo anche nel prestigioso compito di portabandiera. All’inaugurazione hanno sfilato belle e orgogliose nei loro costumi tradizionali, o con divise elegantissime; in alcuni casi coi fazzoletti che ne coprono il capo ma sembrano più che mai evidenziare gli occhi, gli sguardi che sfavillano d’orgoglio per esserci. Per l’Italia le atlete 126 su 290 rappresentano il 43,4%, ovvero la percentuale più alta di donne mai raggiunta in un appuntamento Olimpionico e non solo. Valentina Vezzali come portabandiera. Lei che con Federica Pellegrini, per la loro forza e valore sperimentato hanno rappresentato l’immagine, il profilo, più divulgato da tutti i mass media alla vigilia dei giochi. Ma andando con ordine in questo piccolo diario dei primi tre giorni. e parlando di donne è impossibile non sottolineare l’incredibile performance della Regina Elisabetta, capace per l’occasione di incarnare la più regale autoironia e umorismo inglese. Elisabetta d’Inghilterra – che da vero monumento del suo Regno si esprime non con le parole ma con la sua storia, i suoi gesti, i suoi colori – rimarrà indimenticabile, alla cerimonia d’inaugurazione, nell’ interpretazione di “Bond girl” che nel suo luminoso abito rosa cipria, accompagnata dall’ultimo 007 Daniel Craig… accolto a palazzo con ogni onore, sale in elicottero, lasciando solo allora che una controfigura si getti poi col paracadute dall’elicottero ..per vederla arrivare lei – The Majesty – allo stadio, con un sorriso, che nel massimo rispetto della regina definiremmo sornione e furbetto.

E ancora parlando di donne protagoniste del grande spettacolo d’apertura preparato dal regista Denny Boyle: quante le donne nel susseguirsi dei quadri animati che hanno ripercorso la storia del Paese Ospitante. Dalle contadine del periodo rurale, alle operaie del boom dell’industrializzazione, alle suffragette in lotta per il voto, alle infermiere che in un’immagine tutta femminile hanno celebrato l’orgoglio inglese della loro riforma sanitaria d’eccellenza. Per arrivare alle tante Mary Poppins arrivate dal cielo fino alla voce narrante dell’autrice del maghetto Herry Potter impegnata nella lettura di Peter Pan. Finita l’inaugurazione, il 28 mattina le Olimpiadi sono entrate nel vivo e come è oramai noto a tutti la giornata regala all’Italia da parte delle donne una sorpresa imprevista. Il fioretto femminile, se non vede la Vezzali ottenere la sua sospirata ennesima medaglia d’oro, vede però un Podio tutto Italiano. Tre magnifiche donne: Elisa Di Francisca medaglia d’oro, Arianna Errigo medaglia d’argento e lei – la Vezzali – medaglia di bronzo salgono sul podi sotto la stessa bandiera.

Le loro storie di atlete sembrano il simbolo della diversità, di una ricchezza femminile, di una sana competizione, dell’evolversi della storia che sottolinea come un successo collettivo può esaltare non solo le vittorie individuali ma anche le debolezze e gli errori individuali come ritengono di aver compiuto sia Valentina che Arianna, entrambe aspiranti all’oro. Eppure la loro vittoria è stata grande come lo è la mitica scuola di Iesi da cui provengono sia Elisa che Valentina. Vezzali che sembra non voler arrendersi nonostante i suoi 38 anni e annuncia che forse ora farà un altro figlio e poi ci riproverà alle prossime, perché quella quarta medaglia d’oro le da proprio fastidio averla persa . Ma il tempo corre e domenica 29 di questo Luglio tradisce le attese che accompagnano le nostre atlete. Nei tuffi a coppia per un soffio le nostre perdono il bronzo, nella gara ciclistica Giorgia Bronzini non riesce a rinnovare il successo della Olimpiade precedente e Federica Pellegrini, la regina del nuoto italiano, in gara per l’oro e comunque per il podio ai 400sl arriva solo quinta. La sua amarezza e delusione le fa dire a caldo che sospenderà per un anno di nuotare e poi si vedrà. Come sempre mai tutto è negativo e fra il buono che tante atlete, meno note che ci hanno comunque regalato, emerge il bronzo nello judo per i 52 kg della giovane calabrese Rosalba Forniciti. Che Rosalba sia calabrese viene ripetuto costantemente forse per mitigare il dato di una minoranza notevole di atleti del sud nella squadra olimpica. Questo piccolo diario di bordo che mi è piaciuto appuntare non ha riportato notizie di tante fantastiche atlete degli altri paesi. La voglia è di farlo sperando in una possibile seconda puntata dedicata anche a loro e magari spigolando fra piccoli fatti di costume o di storie legate alle atlete di Londra.

(Paola Ortensi – Noi Donne – Newsletter n. 31 Anno VII – 30 Luglio 2012)

 

 

8 Commenti a “Atlete e donne scritto da paola ortensi”

  1. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Nel 1900, a Parigi, alcune donne riuscirono a “intrufolarsi” nei Giochi e partecipano alle gare di golf e di tennis e di tiro con l’arco. Ma il loro ingresso ufficiale avviene a Stoccolma nel 1912.
    Per la prima volta fecero la comparsa ai Giochi le donne.

    http://youtu.be/gWu-M7cNonQ

    LE PRINCIPALI DIVERSITÀ TRA UOMINI E DONNE
    Esaminiamo le differenze con gli atleti uomini partendo da fattori biologici.
    Strano ma vero, lo sprinter più veloce di tutti, ai Giochi Olimpici dell’anno 2156, sarà una donna.
    Lo predice un professore dell’università di Oxford.
    Alla testa di una squadra d’esperti di matematica e altre discipline, ha paragonato i tempi delle medaglie d’oro olimpiche maschili e femminili dell’ultimo secolo, scoprendo una regolare tendenza: il gap delle donne sugli uomini si va progressivamente accorciando.
    Un sorpasso tra i sessi, pur rimanendo molto improbabile, non è così utopico. Se il trend attuale continua allo stesso ritmo, è inevitabile che ad un certo punto si arrivi al sorpasso. Si prevede che tra centocinquanta anni le donne correranno più veloci degli uomini. Non è categorico ma la tendenza è reale e ci sono buona probabilità che accada.
    Il sorpasso uomo-donna potrebbe avvenire in qualsiasi Olimpiade tra il 2064 ed il 2788; ma la data più probabile è il 2156.
    Le donne otterranno un risultato di 8,079 secondi contro gli 8,098 secondi degli uomini.
    Altri due ricercatori analizzarono i vincitori di cinque tipi di gare di atletica leggera, dai cento metri alla maratona, nelle Olimpiadi dal 1900 al 1992, ricavando la conclusione che le donne miglioravano i propri tempi a un tasso due volte più rapido degli uomini, per questo il gap sarebbe pressoché scomparso entro fine secolo.
    Sono stati smentiti dai fatti…

    per saperne di più: win.istitutocaetani.it/Olimpiadi/_confronto_tra_uomini_e_donne.html
    Fragilità il tuo nome è donna.
    William Shakespeare

  2. franco muzzioli scrive:

    Dovevamo asprettare le Olimpiadi per renderci conto che le donne sono meglio degli uomini ?
    Noi maschi veniamo da un passato di caccia e di guerra….le donne vengono da un passato di creatività (nel senso più pieno della parola) di alimentazione e di amore (nonostante l’uomo).
    E’ già molto che ci considerino l’altra metà del cielo!

  3. armida.ve scrive:

    Tutta la mia simpatia alle fiorettiste, alle tuffatrici, alle ginnaste.. alle pallavoliste..ecc. a tutte le ragazze che. lontane dal gossip si sacrificano ogni giorno per lo sport..FORZA..RAGAZZE!!siete grandi,lo siete già solo per il fatto che siete lì a lottare per lo sport pulito. GRAZIE.. a tutte!!

  4. alba morsilli scrive:

    Come sempre noi donne abbiamo sudato sette camice, per essere riconosciute delle nostre qualità
    Per secoli siamo servite solo a sfornare figli,e siamo state considerate esseri minori.
    Solo l’esaltazione del regime nazionalsocialista della Germania che nel 1936prima della scesa di Hilter con la fissa della forza fisica amise le donne alle olimpiade,
    Come per prova di buona volontà dei nazisti avevano inserito anche una donna ebraica, noi conosciamo la storia ………..
    Altro avvenimento storico sono le olimpiadi di Atlanta nel 1996
    con ingresso le donne mussulmane.
    Siamo arrivate ai giorni nostri mostrando al mondo intero che il medaglione lo arricchiamo VIVA LE DONNE

  5. giulian.rm scrive:

    A differenza del passato, le atlete, ci tengono a non perdere il loro lato più femminile, e lo mostrano bene. E’ il segno dei tempi che cambiano, c’è una questione di marketing, di pubblicità.
    Molte sono testimonial di questo o di quell’altro prodotto, pur restando delle ottime sportive.
    Guardando la foto di Charlotte Cooper mi è venuta in mente Lea Pericoli che con la sua gonnellina e mutandine merlettate, in vista, scandalizzò il pubblico …era il 1950.
    Questi suoi “vestiti di “scena” sono esposti alla Victoria and Albert Museum di Londra!

  6. francesca (franci) scrive:

    E che dire delle donne saudite che finalmente possono partecipare alle Olimpiadi? Un considerevole cambiamento sociale, un passo molto importante: le Olimpiadi uniscono i popoli e le donne ne sono sempre più protagoniste.
    L’emancipazione femminile passa anche attraverso lo sport che riesce a compiere miracoli in ambito di uguaglianza e di diritti civili abbattendo barriere culturali e addirittura religiose. Grazie donne-atlete arabe che combattete per una libertà che vi è dovuta che non si deve fermare al veder riconosciuto il vostro diritto a praticare sport anche a livello internazionale ma deve essere messaggero di altri successi che vi permettano di acquisire diritti universalmente dovuti.
    In fondo si dice che anche Aisha, l’ultima moglie di Maometto, fosse sportiva.

  7. francesco10al scrive:

    Commenti abilitati Brava Paola a ricordare a questo mondo maschilista,che però sta perdendo quota in modo irreversibile,la forza e determinazione di donne e ragazze,che oltre ai doveri femminili si cimentano in attività dove da sempre era l’uomo a dettare legge,dimostrando che il sesso forte non è prerogativa maschile.

  8. Lorenzo.rm scrive:

    Sì, donne, donne, donne. Protagoniste e sempre più numerose. Mi fa un piacere infinito. Grazie Paola.

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