Al di la della cronaca giudiziaria che altro c’è da dire ancora dopo lo scandalo politico della Regione Lazio dove hanno rosicato, tutti, come topi davanti a una grossa forma di formaggio?
Le prossime elezioni rischiano di avere un effetto devastante sul quadro politico italiano, la disaffezione della gente da questa classe dirigente è un dato noto.
Avanza e aumenta:
L’astensione dal voto è in crescita da anni e tutti i sondaggi recenti la accreditano come il maggior “partito” italiano compreso in una “forchetta” tra 20% e 30%.
Riflessione: 
Astenersi dal voto è un dovere disatteso o un diritto legittimo?
Le scuole di pensiero non concordano pienamente sulla validità e legittimità del “non esercitare” questo diritto/dovere.
Esercitare il diritto di voto rappresenta la dovuta partecipazione della gente nella scelta della classe politica, anche se in questi ultima anni, è cresciuta la necessità e il bisogno di pretendere di eleggere rappresentanti direttamente e non dalle decisioni dettate dalle segreterie dei partiti.

Quindi votare, oltre ad essere un diritto, è anche un dovere civico c’è una citazione di Paolo Borsellino che trovo molto indicativa a questo proposito:

“La Rivoluzione” si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello.”
 

L’astensione un conto è usarla come arma di protesta fine a se stessa, nella speranza che la politica decida di modificare i suoi metodi a favore dei cittadini, un conto è esercitarla perché consapevoli e convinti di non avere punti di riferimento cui rivolgersi.
E’ vero che astenersi significa demandare le decisioni ad altri, lasciando loro la facoltà di decidere.
E’ altrettanto vero che guardando la situazione attuale in cui ci troviamo, in cui il rispetto per il popolo è stato umiliato dall’arroganza del potere politico…la tentazione è forte.


Scrivevo all’inizio del post:
” …che altro c’è da dire ancora dopo lo scandalo politico della Regione Lazio?”

Non rimane che condividere la disperazione di Gramellini al quale è caduta la testa sulla tastiera, e che la gente si allontana dalla politica e si avvicina sempre di più all’antipolitica.

Il Senato decollato
Per riprendermi dalle foto del toga party laziale – deputate travestite da ancelle e maiali travestiti da maiali – sentivo il bisogno di rifugiarmi in un’istituzione seria, il Senato della Repubblica. Ieri quell’augusto consesso si occupava di violenza sulle donne. Nell’accostarmi al dibattito, trasmesso dalla tv parlamentare, mi domandavo quali mozioni ed emozioni avrebbero prevalso. In realtà la domanda che avrei dovuto pormi era un’altra: a che ora sarebbe atterrato l’aereo del vicepresidente Nania.
L’uomo incaricato di presiedere la seduta, Nania appunto, era infatti ancora all’aeroporto di Catania per un ritardo di cui ha subito incolpato il ministero dei Trasporti. Ingenuamente mi sono chiesto cosa ci facesse il vicepresidente del Senato a Catania di giovedì. Già il Parlamento funziona due giorni e mezzo alla settimana. Sarà troppo pretendere che almeno quelle sessanta ore i nostri stipendiati le trascorrano a Roma nel luogo di lavoro? In attesa del decollo di Nania, sullo scranno presidenziale è salita Rosy Mauro, che dopo lo scandalo della Lega si è dimessa da vicepresidente vicario, però non da vice semplice. La capisco: i distacchi vanno centellinati. Ma anche lei aveva un aereo in partenza e così «per impegni urgenti e improrogabili» (qualche laurea all’estero?) una donna ha sospeso la seduta dedicata alla violenza sulle donne. Dopo mezz’ora di buio istituzionale senza precedenti è dovuto accorrere il presidente Schifani, interrompendo un incontro coi beagle della Brambilla. Sto cercando una battuta per chiudere, ma dalla disperazione mi è caduta la testa sulla tastiera. La rialzerò appena atterra Nania.
(Massimo Gramellini -La Stampa)

28 Commenti a “Disaffezione verso la politica oggi scritto da Giulian.rm”

  1. nico scrive:

    l’Alighieri vedeva distante,e che sia vero,lo abbiamo sotto gli occhi.Salve ragazzi. Nico

  2. caicco scrive:

    1) Il ricco e il povero sono 2 persone;
    2) Il poliziotto protegge tutti e 2;
    3) L’avvocato mente per tutti e 3;
    4) Il giudice condanna tutti e 4
    5) Il medico guarisce tutti e 5;
    6) Il professore insegna a tutti e 6;
    7) L’operaio lavora per tutti e 7;
    8) Il cittadino paga per tutti e 8;
    9) Il politico MANGIA per tutti quanti!

  3. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Ho iniziato a votare a diciotto anni, a novembre ne compio sessanta. Non ho perso un voto: Europei, referendum, regionali, provinciali, comunali, politiche. Voto, che ho espresso con convinzione è entusiasmo, credendo come tanti di cambiare l’Italia di renderla più giusta più democratica con un benessere distribuito in modo più equo, con meno furbetti del quartierino, più giustizia sociale, un’Italia meno corrotta e corruttibile. Insomma meno di tutto quel malcostume di cui l’Italia e i politici italiani principalmente ne son avvezzi. Credevo tanto nell’Europa che ci potessero cambiare, insegnare a rigare dritti (qui neanche i marziani ci modificano.) Oggi a sessanta anni disillusi, amareggiato selettivo, oserei dire cinico. In un mondo globalizzato che sì e trasformato e ci ha modificato economicamente tecnologicamente (mi sta bene) con dei pro e dei contro. Con una classe politica italiana che ha toccato il fondo in modo vergognosamente spudorato, ho stracciato la tessera elettorale! Disfattista? Menefreghista?
    Non m’interessa, che decidano gli altri italiani per me, non è mai cambiato nulla con la destra né con la sinistra. Siamo stati costretti a sbarcare il lunario lo stesso. Qui deve cambiare una mentalità, un sistema talmente radicato che si potrebbe definire DNA italiano.

    http://youtu.be/X-QXXOiUVXw
    Giorgio Gaber, datato ma attualissimo

    http://youtu.be/k-CdOBLUKUs
    kalafro musica rap Hip hop (parlare)

  4. giulian.rm scrive:

    Purtroppo cara Nadia chi come te, e tanti altri, che un tempo chiedeva più democrazia oggi è disincantato e ciò si manifesta in molti modi, dall’astensionismo a quell’atteggiamento, “tanto sono tutti uguali!”, e questo,ahimè, esprime un grave distacco dalla democrazia. Mentre chi è al potere la rivendica per sé… la democrazia!
    E’ comunque lecito astenersi dal voto.

  5. nadia (neve) scrive:

    Risposta x Giuliano: Io non è che non sono mai andata a votare, non ci vado da anni e ti dico subito perchè non lo faccio.
    NON HO PIU’ FIDUCIA in nessuno…sx, dx, centro….TUTTI UGUALI!
    Parlano, parlano….bla bla bla (prima delle elezioni)…..poi????
    Ho sempre sostenuto che, nel momento in cui troverò una persona o un partito che mi dà fiducia, andrò sicuramente a votare ma ho paura che questo succederà dopo la mia DIPARTITA, cioè tra mille anni!
    L’unica strada possibile, si, sarebbe ”occhi verdi” ma purtroppo lui, come persona fisica non lo posso votare non essendo in lista.
    E non ci sarebbe solo lui, anche altri, il fatto è che queste persone, conoscendo come funziona la politica in Italia, non si candidano perchè sarebbero costretti poi, a scendere a compromessi che non accetterebbero.

  6. pasquino scrive:

    VERGOGNOSI

    Governo taja-costi?
    Napolitano strilla?
    Li conti senza l’osti
    pareno, ‘nde la villa
    ‘ndove che se fregava,
    ma nissuno sapeva…
    POLVERINIZZATI, VIA!

    NUN CE STO

  7. giosue1.vi scrive:

    Commenti abilitati voi avete ragione avete votato x quelli che rubano? io almeno sono fiero di non aver votato,almeno non ho sbagliato tanto lo sapevo che quelli rubavano come gli altri ,è x ora non mi sento di aver sbagliato??è abbiamo buttato all’aria altri euro che vanno dentro il minestrone del debito pubblico,,,,

  8. francesca (franci) scrive:

    Astenersi dal votare, anche se è una grande tentazione, servirebbe solo se a farlo fosse tutto il popolo votante. Un’azione di massa, una specie di disubbidienza civile, totalitaria e unanime, farebbe intendere ai nostri attuali governanti e a tutti i loro scribacchini e tirapiedi, che il popolo italiano ne ha le “tasche” piene di loro, di tutti loro, nessuno escluso nè eccettuato. Capirebbero, forse, che se ne devono andare TUTTI, che non li vogliamo più quei personaggi, manigoldi soltanto capaci di ruberie e scandali, alla scoperta dei quali sistemano tutto con le dimissioni. Troppo comodo!!!! Io dico: in galera, tutti!!!! Vabbè, fin qui è il mio sfogo personale (si capisce che non sono affatto sfiduciata ma estremamente inc…..???) Scusatemi.
    Ecco, intendevo dire che l’astensione dal voto di una piccola percentuale di cittadini, serve solo a lasciare le cose come stanno, più o meno. E siccome l’astensione totale e unanime è un’utopia,forse si dovrebbe fare l’esatto contrario: andarci tutti, ma proprio tutti per cercare di sbattere fuori almeno una parte di quei lestofanti.
    A proposito, volevo dire al mio amico Massimo Gramellini che quelli non erano travestiti da maiali, sono proprio così al naturale.

  9. sandra .vi scrive:

    Penso ,Paola,anche se pieni di rabbia ,furiosi,schifati di questa nostra classe dirigente ,di tutti i partiti senza alcuna eccezione;stringiamo benein mano questa matita e …votiamo pur malvolontieri votiamo……Quello che si dovrebbe spingere a fare e; cercare di cambiare quell’orribile legge elettoralein modo che si possa votare altri nomi ,scegliere altre persone.Non vedere sempre quelle sorridenti ipocrite facce,soddisfatte delle loro tasche ben piene……………..

  10. franco muzzioli scrive:

    Cara Edis …nel 2013 voterò con convinzione …stanne certa, ma in Eldy, giustamente, non si può fare politica attiva o proselitismo , ho sempre avuto convincimenti ed ideali precisi ed anche se chi li rappresenta subisce il male che attraversa la società ,con qualche punta di malgoverno o di corruzione…quello è il mio punto di riferimento.
    Ad un vecchio utopista vuoi togliergli l’idea che il mondo possa cambiare? Che i giovani possano essere migliori dei vecchi No ! Lasciami questo sogno.

  11. edis.maria scrive:

    Man mano che leggevo i tuoi versi mi chiedevo a chi tu alludessi : giunta alla fine mi sono trovata al 25 dicembre con un pacco di aria! Se trovi un po’ di coraggio ,consigliami, reggimi, mi pare che ciò servirebbe anche a te, per formare un’idea della politica diversa da quella che , in gioventù, abbiamo sognato. Franco, sempre leggermente ironico nei momenti giusti.

  12. franco muzzioli scrive:

    La mia piccola “baciata” sembra quasi profanatoria dopo le belle parole di Calamantrei ….che sia ben chiario faccio mie , ma bisogna pur smitizzare ogni tanto ….

    Se un partito vuoi trovare
    coi tuoi dubbi non devi affondare
    e nella rabbia non devi affogare
    forse un sogno potrai coronare
    se con voglia ti metti a cercare
    e una idea ti farai balenare.

    Chi promette quello che brami ?
    E’ un onesto con pochi legami
    che non chieda troppi gravami
    un che faccia giusti dettami
    e non voglia chi solo l’acclami
    e che getti tutti i vecchi ciarpami.

    Uno sobrio sincero e puntuale
    che ti allarghi la stretta visuale
    tutto amore virtù e morale
    che di doni ne porti un quintale
    Chi sarà? Ma è sol Babbo Natale!

  13. lorenzo.rm scrive:

    Bene, stiamo andando sul concreto. Però, due osservazioni. La prima: i programmi che chiediamo li devono proporre, e poi attuare, proprio quelli di cui non ci fidiamo. La seconda: se votiamo comunque, diamo modo alle stesse persone di cui diffidiamo di fare ciò che vogliono. In un momento di grave distacco fra rappresentati e rappresentanti anche una bene orchestrata e motivata campagna di astensione potrebbe produrre qualche risultato non disprezzabile. Ma siamo alle proposte e non all’analisi dei motivi della disaffezione. Perciò mi taccio e mi auguro, come tutti, tempi migliori.

  14. Volpino scrive:

    Signora Paola dedico a lei questo scritto di Piero Calamanderi

    Lo avrai
    camerata Kesserling
    il monumento che pretendi da noi italiani
    ma con che pietra si costruirà
    a deciderlo tocca a noi.

    Non con sassi affumicati
    dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
    non colla terra dei cimiteri
    dove i nostri compagni giovinetti
    riposano in serenità
    non con la neve inviolta delle montagne
    che per due inverni ti sfidarono
    non colla primavera di queste valli
    che ti videro fuggire.

    Ma soltanto col silenzio dei torturati
    più duro dogni macigno
    soltanto con la roccia di questo patto
    giurato fra uomini liberi
    che volontari si adunaruno
    per dignità e no per odio
    decisi a riscattare
    la vergogna e il terrore del mondo.

    Su queste strade se vorrai tornare
    ai nostri posti ci troverai
    morti e vivi con lo stesso impegno
    popolo serrato intorno al monumento
    che si chiama
    ora e sempre
    Resistenza.

    Mi scuso signora Paola….mi sono fatto prendere la mano la tastiera… Con tanto affetto e simpatia Volpino.

  15. giulian.rm scrive:

    Chi vuole astenersi ha il diritto di farlo, cara Nadia così come comprendo l’amarezza o la rabbia o comunque tutti i possibili sentimenti di astio per la politica nel suo insieme.
    Credi che importerà a qualcuno se l’astensionismo supererà fino il 50%?
    No, proprio a nessuno. Chi vincerà avrà tutti i diritti di governare perché ha il 55% dei seggi.
    Poco importa se poi quello è il 55% del 50% che ha votato: in democrazia conta chi si esprime, non chi non lo fa. Chi non vota, implicitamente delega le decisioni a chi invece a votare ci va.
    E comunque, è assurdo come una società che reclama di continuo i propri diritti si prende il lusso di astenersi dall’unico modo che ha di partecipare alla vita politica cioè il voto elettorale.
    Forse non abbiamo ancora compreso che astenersi significa esattamente autorizzare che ciò che non ci piace continui a sopravvivere. (IMHO)

    “Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi”
    John Fitzerald Kennedy (dal discorso di insediamento alla Casa Bianca 20.01.1961)

    (Detto tra me e te nemmeno “occhi verdi”t’ispira fiducia?Ciao.)

  16. franco muzzioli scrive:

    Sono d’accordo con Paola….usiamola questa matita!
    Poi a parte le legittime arrabbiature (avrei preferito usare un termine più volgare)…ci restano sempre i propositi…i programmi dei vari partiti.
    Personalmente mi interessano:
    quelli che abasseranno le tasse ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati (sia ben chiaro da un certo tetto in giù!)
    quelli che rinnoveranno la giustizia
    che combatteranno, con appropriate leggi, l’evasione fiscale, aumentando multe e pene (e intensificando i controlli NdR)
    chi ridurrà la corruzione, le spese e le prebende ai partiti ad agli enti pubblici
    chi ridurrà gli enti inutili e costosi
    chi farà una legge che sancisce che chi è nato in Italia è italiano
    chi ridurrà le legislature per gli eletti (max 2)
    chi cercherà di eliminare le diseguaglianze tra i ceti
    chi sovvenzionerà la ricerca e la scuola ecc. ecc.
    Ecco alcune delle cose che mi interessano….se un qualche partito ha nei suoi programmi questi temi…… lo voterò! (anch’io NdR)

  17. paolacon scrive:

    Se la situazione italiana fosse diversa da quella che è, non andare a votare sarebbe utile, mostrerebbe alla classe politica fino a che punto sia delegittimizzata e quanto gli italiani siano saturi di subire; ma come dice molto giustamente Volpino certamente i partiti non si troverebbero in difficoltà, anzi.
    Siamo indignati? diamoci da fare concretamente con proposte concrete, con atteggiamenti concreti e lasciamo da parte per una volta le chiacchiere utopistiche che non portano a nulla.
    Cerchiamo in tutti i modi che sono in nostro potere di far cambiare questa infame legge elettorale, affinché si possa davvero votare per le persone e non per gente messa lì e scelta per il comodo dei partiti. Scegliere la persona e cercare di non far sedere in Parlamento: indagati, favorite dei vari sultani, favoriti, modelle da sfilate, beceri urlanti, vendute siliconate ed anche condannati che sono riusciti ad evitare la pena con mille sotterfugi.
    Scegliere la persona giusta che sia pulita e se non ha funzionato non rivotarla più.
    Usiamola quella matita con discernimento e con impegno civile.

  18. edis.maria scrive:

    Disaffezione?? Perfetto eufemismo! Io sono arrabbiata, adirata, infuriata, imbestialita, incavolata contro tutti i partiti e tutti i politici. Ci sono famiglie alla miseria, giovani disoccupati, padri di famiglia in cassa integrazione, e loro, da più di due mesi, sono già in campagna elettorale, pensando alle eventuali votazioni del prossimo aprile, per accapararsi un nuovo “cadreghino”! Feste, mangiate, primarie dove il denaro si spende allegramente, naturalmente pensando al POPOLO! Per la prima volta medito se serve ancora andare a votare, chi votare, cosa aspettarsi da personaggi tutti (purtroppo) simili a destra, sinistra e centro, quali delusioni ne trarremo, e quale Italia ci troveremo! Probabilmente darò il mio voto malvolentieri, per non favorire coloro che, ben pagati, corrotti, il voto sanno sempre a chi conviene darlo, perché ne hanno un profitto. Sono certa, però, che mi pentirò quasi subito! Triste non potersi più fidare di nessuno, in politica intendo!

  19. marisa8,bs scrive:

    votare o non votare ..un bel dilemma..il mio diritto di voto non lo voglio perdere .conquistato con lotte ,vorrei solo che ci diano la possibilità di conoscere i nostri rapresentanti votare la persona non i partiti,(sperando che di persone oneste in italia ci siano ancora),e se fanno cavolate senza ma ne senza se, si tolgano dalla politica e non abbiano più possiblità di fare altri danni…..ma forse sto sognando

  20. nadia (neve) scrive:

    Astenersi dal voto è una decisione personale e va rispettata come, chi non vota, rispetta chi vota…..un bel gioco di parole!!!
    Probabilmente siamo stanchi di…….guardate la foto e capirete (non credo sia necessario che vi indichi la foto)!!!

  21. franco muzzioli scrive:

    Cara Alba ..le primarie non sono un obbligo , sono una scelta , chi va a votare penso abbia già chiaramente fatta una opzione politica , quindi “l’obolo” dei due euro ,mi pare la logica richiesta di compartecipazione economica all’evoluzione di quel partito.
    Per la scelta dei candidati….c’è “l’usato sicuro” e delle new entry….che ti devo dire…il rischio c’è ….ma nella vita bisogna pur rischiare un poco ….per poter cambiare!

  22. Volpino scrive:

    Non andare a votare è sbagliato.
    Se è vero che la politica attuale non rappresenta gli interessi degli italiani è ancor più vero che l’assenteismo ha agevolato per tanti anni questi politici. Infatti ogni partito ha un preciso bacino di voti che gli assicurano un tot di percentuale a tornata, non andare a votare significa “farglela semplice” perchè gli si sta solo spianando la strada. Non pensiate che i vari partiti se non andate a votare si trovino in difficoltà,loro i voti li hanno a prescindere dal nostro voto (il sistema clientelare gli permette una discreta tranquillità.
    L’assenteismo delle urne permette a questi partiti di controllare il paese con una percentuale relativamente bassa di voti effettivi,se ipotizzando che alle urne ci sia un asseteismo del 30% e che il 70% di votanti si scinda in diversi partiti possiamo facilmente notare che a vincere le elezioni sarà il partito che avrà accumolato il 20-30% del consenso,ovvero 2-3 cittadini su 10, questo essendo molto ottimisti, le cifre sono molto più basse.
    Da questo breve ragionamento si puo capire quanto è errato non andare a votare, quel 30% (facciamo il 25% togliendo malati e/o inpossibilitati)si potrebbe realmente fare la differenza per cambiare le sorti politiche di un paese (è un vero e proprio partito politico).
    Non andare a votare nn significa ribellarsi contro la politica, ma ribellarsi contro i cittadini che vogliono una politica migliore e che per questo vanno a votare contro quella classe dirigente, non votare significa fare il gioco dei partiti che da tempo spingono al no-voto.

  23. alba morsilli scrive:

    La dsaffezione al voto la vedremo presto alle primarie del P D
    Troppi galli nel pollaio che vogliono commandare: Bersani, Renzi, Vendola, Puppato( unica donna)Civata
    Non sono troppi?
    e poi noi li conosciamo?forse tre su 6
    Sono uomini puliti?
    Renzi : la magistratura sta indagando che pare abbia speso soldi pubblici per viaggi, vacanze, cene ……
    Ecco che la disaffezione aumenta, manca la fiducia e come una vecchia pubblicità la fiducia è una cosa seria.
    Anche nelle primarie esiste la speculazione dobbiamo versare 2euro per votare al partito, inconcepibile
    Veramente non si sa che pesce prendere, in questo clima crescela disaffezione al voto

  24. giosue1.vi scrive:

    Commenti abilitati cari amici gli ultimi 20 anni cosa abbiamo votato,??? l’italia e andata sempre peggio ora siamo al tracollo continuiamo a buttare soldi x le votazioni alla fine si va sempre in peggio.
    Non sono solo quelli della regione lazio che ci rubano i soldi??

  25. pasquino scrive:

    Potrebbe essere un’idea astenersi per dare una lezione alla nostra classe politica…
    Ma si deve sapere che l’astensione non sarà calcolata da nessuno, se non nella casella riguardante l’affluenza elettorale e soprattutto non votando non si potranno mai cambiare le cose.
    Ci sarebbe bisogno di persone obiettive, preparate e sopratutto oneste! Ma tali persone si rifiutano di entrare in politica.
    Senza fare nomi vi riporto la risposta di una di queste persone alla domanda:
    “Abbiamo bisogno di persone come lei in politica”.
    Risposta
    “Troppi compromessi per entrare per cui entrerei già contaminato. Assolutamente no!”
    In questo periodo mi pare che c’e’ una richiesta dal basso di volti nuovi e puliti ancor prima che competenti, poiché è la moralità, il punto di partenza per un cambiamento di sostanza e se in questi momenti i partiti si arrabattano tentando un improbabile lifting è proprio perché c’e’ una fetta ingente di astenuti da conquistare e come dice Anonymus.
    ITALIAN STYLE
    Dal Rinascimento
    al RiMontimento
    o, ancor peggio, al
    RiCaimanamento,
    ecco il simbolo del
    ramo discendente
    d’una parabola,
    accompagnato dal
    SILENZIO dei sudditi,
    dal CORO dei servi e
    dalla DISINFORMAZIONE,
    ma anche da chi cerca di
    RESISTERE, COMUNQUE,
    A DIFESA DELLA LIBERTA’
    DI PENSIERO, DI STAMPA,
    D’ESPRESSIONE E DI UNA
    COSTITUZIONE DA
    CONSERVARE, SEMPRE,
    nonostante le manovre
    di chi, ormai, può solo
    rappresentare se stesso
    e l’attaccamento alla
    poltrona di casta, in
    un palazzo sempre più
    estraneo ai cittadini.
    SIAMO IN TANTI

  26. franco muzzioli scrive:

    E’ chiaro che vedendo questa classe politica degna di Lombroso ( guarda caso i recenti corrotti di destra o di sinistra ,sono tutti omaccioni con la barba …ma!) …passa la voglia di andare a votare , ma “astenersi non è un dovere disatteso e neppure un diritto legittimo ” è solo puro masochismo ..perchè deleghi gli altri a decidere per te.
    Cosa fare allora?
    Personalmente non ho problemi..perchè ho idee precise (sia ben chiaro non so se sono le giuste , ma un voto lo so esprimere), credo sia necessario guardare bene i programmi dei partiti…scegliere uomini nuovi…, se necessario turarsi il naso ….ma sbilanciarsi con una scelta …avere il coraggio di dire ho sbagliato e la prossima volta ….voto in maniera differente.
    Non farlo…non votare ….vuol dire attendere supinamente che la decisione degli altri condizioni anche la tua vita.

  27. Riccardo scrive:

    Bravo Lorenzo concordo pienamente con te, anche se io pur sfiduciato continuerò ha votare e combattere per migliorare la mia e quella di altri fede politica.

  28. lorenzo.rm scrive:

    La disaffezione c’è, è crescente e si tocca con mano attraverso i commenti tratti dalle persone “normali”. In un quadro così desolante non credo che sia utile, e soprattutto produttivo di risultati concreti, una qualsiasi disquisizione su che cosa sia giusto: se votare o no, e tanto meno su chi votare. In questo senso, il governo tecnico “inventato” al di fuori di qualsiasi regola e logica, ha costituito la pietra tombale delle speranze dei buoni cittadini. Tutti chiacchierano, blaterano su che cosa sia giusto o ingiusto, con il risultato che i cittadini si allonatanano ancora di più. In definitiva questo rimane un momento di analisi. Ma la politica è fatta di sintesi programmatica, di vessilli da condividere, di partecipazioni vere e appassionate. Non è il tempo, no, non è il tempo giusto per questo. A che valgono quindi gli appelli? A che le raccomandazioni. Le invettive? Chi vota lo fa di solito per raggiungere un obiettivo che condivide. Chi è sfiduciato non sa che cosa farà. Si guarda però allo specchio e si dice che ha ragione di essere arrabbiato. Non giudicatela, quella persona, secondo gli schemi del “politically correct”. Correreste il rischio di un pugno nel naso.

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