Pubblico, così come me l’ha mandata, una riflessione di Cactus. A voi i commenti.

 

Senza titolo scritto da Cactus
Ho letto il commento di Topino ad un mio scritto dal titolo: “Ma in che mondo viviamo?” che mi ha colpito. Non per quanto da lui detto, che è naturalmente da me condiviso, ma piuttosto perché sembra aver anticipato il mio pensiero. Quanto segue, venne da me scritto alcuni mesi dopo la tragedia dell’11 settembre ed erano delle considerazioni che speravo dovessero diventare obsolete in pochi anni.
Purtroppo mi sbagliavo!
Senza titolo
Tanto tempo fa in un Paese molto grande e ricco, chiamato Occidente, vivevano centinaia di milioni di persone, tutte indaffarate e prese dalle mille preoccupazioni quotidiane: il lavoro, la scuola, la palestra per i figli, la partita di domenica, il tempo libero.
Insomma… queste persone non trovavano un momento per fermarsi e riflettere su ciò che li circondava, prese dalla frenesia dell’Avere.
Grazie al loro lavoro potevano permettersi tutto o quasi tutto: una bella casa, l’auto da far ammirare ai vicini, figli cui nulla mancava, week-end fuori città e vacanze esotiche, cure mediche quando ciò si rendeva necessario ecc.
In questo Paese esistevano anche i Poveri naturalmente, ma questi erano così pochi, e sempre per colpa loro, che nessuno faceva caso… se non durante i grandi raduni, nei quali si doveva nominare il nuovo Capo, e durante i quali si facevano tante promesse, raramente mantenute.
Oltre i confini di questo grande Paese ne esisteva un altro, molto ma molto più grande, chiamato Terzo Mondo. In esso vivevano altre centinaia di milioni di persone… probabilmente molte più di quante abitavano il paese Occidente.
Anch’esse si muovevano indaffarate, spinte dalle necessità giornaliere… solo che i loro sforzi, anche se encomiabili, ottenevano pochissimo: una vittoria era arrivare alla fine della giornata e aver consumato un pasto.
La maggior parte era al corrente della vita che altre persone, in un altro paese, conducevano… mentre vi era anche chi pensava fosse solo una favola da raccontare ai più piccoli, durante le lunghe giornate quando la neve, la pioggia o il troppo caldo rendevano impossibili anche le loro poche attività.
Come nel paese Occidente, anche qui la vita era intensa: quando c’era la possibilità si lavorava, quando c’era la possibilità si mangiava, quando c’era la possibilità ci si curava, anche se, frequentemente, si preferiva non farlo per risparmiare quei pochi soldi, tanto prima o poi….
I Capi (esistevano più Capi) del paese Occidente, vedevano tutto questo e avevano pensato che era giusto aiutare i cittadini di quest’altro Paese. Infatti, inviarono i loro Professori più insigni per studiare il modo migliore per fornire un aiuto, che, effettivamente, ottenne lo scopo di portare in quei posti arretrati la Civiltà.
Costruirono fabbriche, aprirono miniere, sorsero complessi commerciali e molte persone trovarono un lavoro, anche se poco pagato… ma questo è un dettaglio di nessuna importanza.
Spinti da una generosità quasi folle, concessero anche prestiti rilevanti perché, dicevano, volevano dare la possibilità al paese Terzo Mondo di arrivare a godere della Civiltà in modo pieno.
Naturalmente i Capi del paese Occidente erano costretti, malgrado non lo volessero, a chiedere una contropartita che si traduceva nel portare a casa loro la maggior parte dei prodotti che uscivano dalle fabbriche, dalle miniere, dai centri commerciali… effettivamente che potevano farne gli abitanti di questo Paese? Non erano in grado di comprarli e quindi usarli!
Anche i prestiti dovevano essere rimborsati… i Capi avrebbero rinunciato (loro hanno un cuore), ma le Banche no, devono guadagnare e quindi… solo che questo ingenuo Paese (il Terzo Mondo, non confondetevi) non riusciva neppure a pagare gli interessi sui prestiti e questi salivano… salivano e il prestito iniziale rimaneva sempre da rimborsare.
Ma c’era una soluzione a questo e i Capi, sempre pronti ad aiutare, pensarono bene di alleviare questi problemi offrendo delle dilazioni alle scadenze, chiedendo però ulteriori concessioni per estrarre le ricchezze che, nonostante tutto, il Terzo Mondo conservava nel suo sottosuolo. Naturalmente i Capi si affrettarono anche ad affermare che le richieste venivano non da loro ma dalle Banche che, come tutti sappiamo, il cuore non lo hanno.
E così il tempo passava e il paese Occidente diventava sempre più ricco, macchine sempre più belle, bambini sempre più rosei, vacanze sempre più esotiche e il paese Terzo Mondo sempre più povero, però felice: aveva la Civiltà!
Ma non tutti nel paese Terzo Mondo erano felici… anzi… iniziarono tra questi irrispettosi e irriconoscenti cittadini le proteste, che diventarono sempre più rumorose, minacciando anche gli interessi economici del paese Occidente.
Bisognava trovare un rimedio. Consultazioni ad alto livello tra i Capi e la soluzione fu pronta.
Nel paese Terzo Mondo vivevano molte etnie diverse con differenti costumi, religioni, leggi ecc.: niente di più facile che mettere un’etnia contro l’altra… le motivazioni non mancavano. Inoltre il paese Occidente avrebbe potuto esportare armi per una o l’altra etnia e quindi anche la sua economia interna ne avrebbe giovato. Le armi si sarebbero pagate, un domani, con altre concessioni da richiedere al governo vincitore.
L’uovo di Colombo… diremmo noi!
E, infatti, le aspettative di questi strateghi funzionarono.
Ma non tutti gli abitanti del paese Occidente erano d’accordo con i loro Capi e anche in questo Paese iniziarono le proteste per queste azioni non propriamente caritatevoli.
Esse aumentarono sempre più e ci furono manifestazioni, alcune volte anche violente, e i Capi dovettero tenerne conto. Iniziarono allora le riunioni ed i congressi ad alto livello in un organismo fondato anche per questi problemi, chiamato ONU.
Quanti insigni Professori si alternarono a parlare… quante soluzioni… quante promesse!
Si dettero anche delle date: entro il….. scomparirà la fame nel mondo (forse intendevano il mondo dove è situato il paese Occidente), entro il….. l’analfabetismo sarà un ricordo (anche per questo vale quanto sopra), entro il….. le malattie endemiche non esisteranno più (mi spiace ripetermi, ma leggete la riga sopra), ecc. ecc. ecc.
Quante belle promesse e quante belle parole!
E gli anni passavano e la rabbia negli abitanti del paese Terzo Mondo aumentava, anche fomentata dall’interno, e le promesse continuavano ad essere parole. Le guerre si aggiungevano ad altre guerre; persone morivano inseguendo l’idea di una pace giusta ed equa; bambini crescevano nell’odio e nella violenza; poveri lottavano contro altri poveri per avere una terra; criminali si mettevano alla guida di persone disperate promettendo l’Eden…
I Capi del paese Occidente erano dispiaciuti per questo stato di cose e, ogni volta, risolvevano con un altro convegno… con altre promesse… fino a che…
giunse l’11 settembre 2001 (Cactus)

 

21 Commenti a “Senza titolo scritto da Cactus”

  1. sandra .vi scrive:

    Grazie Cactus per avermi risposto in modo cosi’ esauriente.Vedi avevo appena salutato una amica che partiva per il profondo Congo dove operava da piu di ventanni.ci aveva raccontato la vita che aveva vissato laggiu ,i pericoli superati ,gli incidenti .il suo ospedale distrutto e lei fatta prigioniera e costretta a marciare in mezzo alla foresta nutrita a banane e poi la liberazione,tutto era niente ora aveva un nuovo ospedale ‘dall’italia portava via offerte e attrezzature x finire l’ospedale x la sua gente .Non vedeva l’ora di tornare da loro ,e; inutle che ti dica capisci Cactus la mia domanda?

  2. franco muzzioli scrive:

    Carissimo Cactus non era facile dai tuoi scritti arguire che eri un “occidentale” D.O.C…italiano dalla notte dei tempi..evidentemente il tuo coinvolgimento umanitario ti fa parlare con la loro bocca (delle donne e degli uomini del tezo mondo), sia ben chiaro deve essere anche nostro intendimento , ma con una possibile maggiore oggettività perchè non gravati dai loro problemi religiosi, esistenziali e politici.
    Poi in realtà il “Cactus” non è proprio pianta del nostro territorio nazionale ….quindi una volontà di mettersi vestiti esotici e sfrucugliarci un pò , penso sia effettiva.

  3. GuglielmoCa scrive:

    La vita sociale non è limitata ai rapporti umani. Si è coinvolti anche nei fenomeni più vasti che segnano la cultura e la storia. Ciò accade nel nostro tempo , in cui la facilità delle comunicazioni rense ogni giorno il mondo più piccolo. Pesano su di noi le divisioni e i conflittil le guerre,. La violenza non ci arriva solo come eco da paesi lontani, ma ci tocca molto da vicino la nostra convivenza civile. Solchi profondi dividono le zone della richezza a quelle della miseria, i paesi industrializzati da quelli in via di sviluppo. Esistono ancora forti discriminazioni per motivi razziali, religiosi e ideologici. Anche nel nostro abiente (quotidianetà) cescono aree di nuova emarginazione sociale eculturale. Ci sono però,nel mondo anche tante spinte positive, la gravità dei pericoli sembra reso più attente le coscenze al valore della pace, all’impegno per essa, alla ricerca di metodi di azione non violenti. Organismi internazionali agiscono per comporre i conflitti. Cadono i regimi totalitari e si afferma e si consolida la sensibilità per i diritti fondamentali di ogni uomo e donna. Movimenti di liberazione,presa di coscenza della condizione femminile, attenzione alle realtà di emarginazione sono fenomeni che pur talora in forme dicutibili, aiutano a superare pregiudizi e barriere. Occasioni concrete concrete di partecipazione alla vita sociale si offrono a chi si vuole impegnarsi a rendere il mondo un pò più giusto. L’europa unita è l’invito a riscoprire le radici, la cultura, pur nella difficoltà di comporre tradizioni, forze risorse.Il Mediterraneo
    diventa incrocio di culture, razze, problemi.Il terzo mondo e il quarto mondo inrrompono tra noi con la loro miseria e la richiesta di solidarietà. Giovani e adolescentiche hanno già conosciuto guerre, fame, persecuzioni, cercano nel nostro paese la possibilità di vivere progettare per il loro futuro, scontrandosi tante volte con il razzismo, l’intolleranza, lo sfruttamento. Il mondo vive tra spinte contraposte, in un alternarsi di paure e speranze, di fiducia e disillusioni. Esso nasconte un altro pericolo nascosto e insidioso, quello della massificazione. I grandi centri di potere, diffusori di idee, di propagande, di mode di consumi, cercano di influenzare e orientare informazioni e giudizi, gusti e bisogni, comportamenti e modelli di vita, di tutti i giorni. Rischia cosi di andare perduta l’originalità cella persona la richezza della diversità culturale. Va nascendo una società più piatte e conformista.

  4. cactus scrive:

    Commenti abilitati
    Mi rendo conto che non sono stato abbastanza chiaro nella mia prima risposta,

    Per Franco Muzzioli.
    Nel mio scritto ho parlato di Capi in generale, di quelli appartenenti ai Paesi del Terzo Mondo e di quelli appartenenti ai Paesi Occidentali. Nel tuo ultimo commento, tra le altre cose, scrivi: “….ma non è che ci mettiate molto per uscire da assurde condizioni medioevali “ come se io appartenessi a quel mondo o pensassi come un musulmano, Anche se ho verso di loro il massimo rispetto io sono italiano, nato in Italia da genitori italiani con avi italiani dalla notte dei tempi. Ciò non esclude che tra gli abitanti dei Paesi del Terzo Mondo io abbia moltissimi amici che stimo e che hanno dimostrato nei miei confronti amicizia e fiducia, come io nei loro confronti. Spero che la mia risposta sia stata esauriente e ti ringrazio per la simpatia.

    Per Sandra.vi
    Ognuno ha la liberta di pensare e di esprimere il proprio parere. Chiedi il perché si parla soltanto del male che l’Occidente ha fatto… forse perché il male esportato è superiore al bene portato, anche se è vero che giovani vite vengono stroncate per difendere popolazioni che soffrono per guerre da loro non volute… e molte volte importate dall’esterno per ragioni economiche (leggi petrolio). Vorrei aggiungere un’ultima cosa: ho conosciuto molti di questi magnifici ragazzi di cui parli, che operano in silenzio e che si dedicano ad aiutare coloro che tu chiami “fratelli neri” ..perchè è questo che sono: fratelli. Ciò che non avrei voluto dire è che li conosco bene per il fatto che io opero come volontario in Africa, Asia e Europa Orientale dal 1990 e che quindi ritengo di poter esprimere un mio giudizio a ragion veduta. Un abbraccio Sandra

    Per Pasquino
    Non c’ è bisogno che ti scusi Pasquino. Seguo i tuoi scritti con piacere e devo dire che hai ragione quando dici che dovrei intervenire sui miei articoli. Ma questa è una cosa che preferisco non fare… mentre dovrei intervenire più frequentemente sugli articoli che vengono postati e che, nella maggior parte, sono molto interessanti. Per quanto riguarda le altre tue osservazioni…tutto giusto, ma ho le mie ragioni per questo.

  5. franco muzzioli scrive:

    Prima di tutto ti ringrazio come ha fatto la splendida Edis ,per averci dato una risposta (volevo dire per esserti degnato di…poi mi sono detto voglio essere buono).
    Non so chi sono i tuoi Capi , ma ho l’impressione che di Capi “buoni” nel cosiddetto “Terzo mondo”, ce ne siano veramente pochi, forse ora dopo le rivoluzioni della primavera araba.
    Vedi Cactus ..l’occidente è certamente marcio, corrotto ,da voltare come un calzino , ma almeno qui le donne hanno gli stessi diritti dell’uomo (o quasi haime!),non vengono lapidate se si sospetta che hanno tradito il loro uomo , si sposano chi vogliono , non devono essere vestite come tende da campeggio, possono abortire, divorziare e possono , cosa veramente esorbitante, uscir sole per la strada.
    Capisco l’odio, le sofferenze, le frustrazioni ,ma non è che ci mettiate molto per uscire da assurde condizioni medioevali.
    Scusa…sono sempre caustico ,ma è il mio carattere….con simpatia.

  6. novella scrive:

    solo il mio perkè? quelli messi poi non devon attender moderazione? piu’ inerenti? perkè mi esprimo po’ semplicemente? ce l’hai con me? mister topino e forse anke cactus x me so po’ misogini

  7. sandra .vi scrive:

    Sia chiaro che non ho apprezzato ne lo scritto di topolino ne quello di cactus ,chiedi perche’ si parla solo di tutto il male che l;occidente ha fatto,e nnn si spende una parole per le nostre opere umanitarie ,i nostri magnifici ragazzi che operano in silenzio per portare soccorso ed aiutare quante piu’ persone possono “Quanti di loro perdono la vita per i loro fratelli neri?

  8. edis.maria scrive:

    Grazie Cactus della tua risposta. Io non condanno quei poveretti che sono stati irretiti da “ cattivi maestri “ con la certezza di una morte che li porterà alla gioia eterna, che fomentano lo spirito di vendetta , che invece di cercare modo di aiutarli in vita, li condannano ad uccidere e a uccidersi. Come dici tu bisogna condannare i mandanti! Sappiamo in linea generale chi sono, ( non sono Occidentali!)possono spendere centinaia di migliaia di dollari, per addestrare poveri cristi ingenui, sovvenzionano armi ed attrezzature sofisticate, si nascondono aiutati dagli stessi Stati che hanno le stesse idee. Perchè tutti quei denari non li spendono per aiutare veramente i loro simili ? Si nascondono e mandano avanti coloro ai quali hanno fatto il lavaggio del cervello.! Rifletto sulle domanda che mi hai fatto: se mi fossi trovata in questa stessa situazione. Certo non ucciderei coloro che niente mi hanno fatto, come è successo l’11 settembre. Forse odierei i miei carnefici, senza conceder loro il perdono,augurerei che il destino e la giustizia provvedesse al posto mio, ma mai assassinerei centinaia di persone! Cactus bisogna stare attenti perchè , questo piccolo “ virus” della troppa comprensione , è facile dilaghi invece di spegnersi, e i volontari sono persone meravigliose che sanno gestire certe situazioni. Buona serata!

  9. pasquino scrive:

    Cactus,ti chiedo scusa non avevo letto il tuo commento dove dai risposta a Franco Muzzioli e alla cara amica edis.maria.
    Le altre sono mie osservazioni alle quali sei liberissimo di non rispondere.Anche perchè ora sono certo che:IDEM!!
    Ciao e scusa ancora se puoi.

  10. novella scrive:

    scusa cactus, albino pare tu sia anke ma te topino quanti figli avete, poi parli di barbarie e scusa ne abbiam colpa se loro si kamikazizzano, mi pare ke le disonesta’ stupri son in tutto il mondo, e i capi delle varie nazioni son sozzi perke’ guatano in troppi denari, sei un prete forse cactus albino. topino dice ke noi donne lombarde emile facciam scarsi figli, digli ke se aiuta lui mantenere se ne fan magari di piu’, mi pare ci sono sconsideratezze in certe critiche, mio padre ha cresciuto 8 figli co aiuto mamma, e assicuro avevan sempre da fare, sono stati fari esempi per me. e oggi quelli ke seguon ste strade hanno sprazzi di gioia nella vita, e cmq pare ke anke le civiltà hanno corsi e ricorsi nei tempi……….

  11. pasquino scrive:

    Il commento der sor Franco Muzzioli m’ha incuriosito assai,ottimo osservatore stò Muzzioli.
    Se a lui sembra strano che er sor Cactus rifugga il dibattito,a me de più sembra strano che non intervenga mai su quarche articolo de artre persone.E insomma su questo blogghe di cose interessanti ne passano…ma lui zitto!!!
    La mia purcetta in dentro a la recchia m’ha detto fatte un po’ un giretto nel Web.
    Scava,scava,cerca,cerca e che te trovo?
    Lo stesso articolo,paro,paro su:
    digilander.libero.it/quellidellaterzaeta/.
    A firma de un certo Albino.
    Cactus è un copione?
    Albino e Cactus sono la medesima persona?
    Mah forse Agatha Christie potrebbe arisolvere sto dilemma!

    Fu così, che Albino
    ebbe l’ultima trovata,
    ed uscì con quel nicchino,
    Cactus ,per protegge l’onorate
    due sue figure,
    che scrivono, sicure?
    Volemo la verità!!

    Cactus, dopo che i bloggaroli t’hanno dato er benvenuto,adesso prova a farti conoscere un po’ de più.

    Potresti,intanto rispondere alla mia cara amica edi.maria che saluto sempre con tanta simpatia,la sua domanda è pertinente.
    Te saluto.

  12. cactus scrive:

    Commenti abilitati
    Per Franco Muzzioli.
    Il fatto che non entri in un dibattito a seguito di un mio articolo, non significa che non voglia o non possa controbattere. Ciò che penso già è stato scritto e ogni mio commento sul pensiero del lettore, che io ritengo “sacro”, sarebbe superfluo, sia o non sia d’accordo su di esso. Comunque questa volta penso sia mio dovere intervenire per questo tuo giusto appunto, dato il tema scottante.
    Premetto che è vero e incontestabile ciò che hai detto circa i Capi dei vari Paesi del Terzo Mondo che si sono arricchiti sulla pelle dei loro cittadini, ma è ancor più vero che le offerte sono arrivate da parte delle Potenze Occidentali e quindi dai Nostri di Capi. Essi sono ancor più colpevoli in quanto a conoscenza (inutile che si trincerino sotto la frase “non sapevo… non immaginavo”) di come le ingenti somme elargite per i vari progetti sarebbero state impiegate e cioè che una parte di esse non sarebbero servite per “opere di bene” a favore del loro Paese, ma incamerate nei loro conti cifrati in Banche, naturalmente europee… o di altri Paesi “paradisi fiscali”. In teoria esistono dei controlli da parte del Paese benefattore (?), ma se la corruzione nei Paesi riceventi è dilagante, i Paesi donatori sono maestri anche in questo… e ogni giorno ne abbiamo prove.
    p.s.: i Capi da te elencati, non erano i miei Capi.

    Per Edis.Maria:
    Grazie per la tua domanda alla quale non ho difficoltà a rispondere. La conclusione del mio articolo può infatti portare ad avere certi dubbi che vorrei eliminare. Assolutamente condanno senza attenuanti ( e come si potrebbe?) l’eccidio avvenuto l’11 Settembre a danno di cittadini innocenti. Così come condanno qualsiasi altro eccidio in qualunque parte del mondo, compiuto da persone che, appellandosi a parole come “libertà, democrazia, giustizia, religione”, tolgono la vita ad altri esseri umani, non rendendosi conto che in quel momento stanno calpestando i loro stessi ideali. Soltanto mi permetto di fare a te una domanda, ferma restando la condanna per simili gesti; se tu fossi cresciuta in un Paese, circondata ed educata nell’odio e nel desiderio di vendetta, dove la vita perde ogni significato e dove le Autorità stesse, alle quali credi ciecamente, ti insegnano che l’offrire la propria vita per uccidere altre persone non è peccato, ma cosa degna di ammirazione… e se a tutto questo aggiungi un figlio ucciso dalla mancanza di cure o una figlia stuprata… dimmi, come ti sentiresti?
    La nostra religione ci insegna che il perdono è la cosa più bella che esista… ma quando questo succede agli altri e non a noi!
    Scusami se sono stato crudo, ma la realtà è questa. Questi disgraziati che si suicidano e uccidono sono certamente da condannare, ma sarebbe ancor più giusto ricercarne i mandanti, chiunque essi siano e senza trincerarsi dietro a ragioni di Stato o altre ragioni… perché qui la ragione deve essere solo una: Giustizia!

  13. novella scrive:

    brava edis, cmq penso ke le persone ke immigrano se vogliono la maggior parte ke han buona volontà si integrano perkè gli onesti lo sono planetariamente, e lo sono in ki arriva benigmamente e in ki sempre benignamente li accoglie

  14. edis.maria scrive:

    Commenti abilitati Cactus, ti pongo una domanda che può apparire provocatoria, alla quale ti puoi , se vuoi, sottrarre : la conclusione del tuo articolo vuole forse leggermente e inconsapevolmente giustificare l’ 11 settembre?

  15. franco muzzioli scrive:

    Quello che trovo strano in Cactus ..è che fa postare articoli ponderati ma provocatori ..che sviluppano molti commenti, anche contrastanti….poi rifugge dal dibattito.
    Non è che queste sono verità rivelate delle quali non è possibile discutere……forse chi le ha scritte potrebbe entrare nell’agone e dire ancora la sua.

  16. novella scrive:

    penso ke anke mezzo a noi ci son quel ke han potere soldi e faccia di bronzo e quelli ke usano tutto se’ stessi per vivere campare e paion a volte soggiacenti; mentre in realtà credo sian piu’ liberi di falsi potenti ignoranti,vedi fiorito, ke non han carico consapevole di star al mondo nel mondo. mentre altri zuppi di dignità cercan di collaborare al massimo nelle cellule ove son inseriti, famiglia, lavoro ecc. e con coscienza a posto si può anke avere briciole di felicità quaggiù

  17. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Molto bello Sig. Cavalcanti il suo commento, particolarmente nella sua ultima parte (civiltà/inciviltà) non mi trova d’accordo nei sensi di colpa dei colonizzatori nei confronti dei colonizzati, io… farei un discorso come da lei fatto ma… più disincantato : il potere ,il denaro anche il sesso se mi permette. Hanno e dominano il mondo. L’uomo è, di fatto, un animale con una in parte grossa aggressività, e competizione . Alcuni uomini hanno patologicamente il bisogno di potere, di acclamazioni, di possedere molto denaro per sodisfare le loro frustrazioni, i loro complessi, le loro inibizioni, forse retaggi di un infanzia vissuta male con qualche trauma. Io vedo questi uomini in gruppo, o singolarmente a capo delle multinazionali, o degli stati a regime totalitario che hanno in mano le chiavi del mondo, (Nerone, Enrico VIII Hitler, Mussolini, Stalin, Peron, Saddam, Gheddafi, ne ho tralasciati moltissimi altri) Sig. Cavalcanti, queste persone mi scusi non conoscono i sensi di colpa. Gli interessi invece di certe nazioni definite democratiche, sono molto spesso interesse d’ influenza militare, politica, di espansionismo territoriale, di supremazia economica, per bisogni energetici. Tutto ciò ha creato guerre sfruttamento, colonialismo. Oggi questi equilibri si sono in parte rotti a eccezione di qualche nazione asiatica. Molto vero quello che scrive sull’inciviltà di certi popoli ma dove sta scritto che noi siamo civili, e… gli africani gli indiani, indiani d’America, gli aborigeni, non lo sono e non lo erano? Questi popoli, a mio parere, hanno da insegnarci la vera filosofia dell’anima, della vita la sinergia con la natura con la morte, hanno capito più, e meglio di noi cosa vuole dire essere in sintonia con il cielo la terra e l’acqua con se stessi. La nostra tecnologia fatta di materia, senza il propellente (elettricità, energia atomica, petrolio) non va, ritorniamo ai primordi. Mi permetto di allegare dei collegamenti sulla situazione africana descritta dal Sig. Cactus che non si distacca dal suo articolo anche se in alcune nazioni migliorata.(per chi fosse interessato!).

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    RAPPORTO UNICEF
    http://www.unicef.it/doc/3520/.....i-euro.htm rapporto unicef

    RAPPORTO AMNESTY
    L’AFRICA CHE INSORGE
    http://rapportoannuale.amnesty.....iana_0.pdf

    RAPPORTO FAO
    EPPUR QUALCHE COSA SI MUOVE
    http://elisaintanzania.wordpre.....nel-mondo/

    CULTURA AFRICANA (molto interessante da leggere a mio parere)
    http://www.babelonline.net/hom.....africa.pdf

    IL MONDO E’ FATTO A SCALE CHI SCENDE CHI SALE
    La crisi finanziaria che sta colpendo l’Ue e gli Usa potrebbe definire una nuova distribuzione del potere mondiale. I paesi in via di sviluppo stanno diventando dei “creditori” dell’Occidente. Gli esempi di Brasile e Cile[…]
    http://temi.repubblica.it/lime.....iale/30904

    IMMIGRAZIONE: IL CASO ITALIA
    http://rapportoannuale.amnesty.it/2012/italia

  18. Lorenzo.rm scrive:

    Ho imparato molto dall’articolo di Cactus e dai commenti di Franco Muzzioli e di Cavalcanti. Che non mi sembrano in contraddizione. Un po’ tutti noi dobbiamo fare i conti con il nostro passato (intendo noi, naturalmente, in senso collettivo e comunitario) e porci obiettivi per il futuro. Diciamo, come afferma Franco, che siamo occidentali (anche se il termine mi piace poco) e apparteniamo ad un sistema capitalistico. Ora è proprio il sistema di cui facciamo parte che, nella sua forma finanziaria-speculativa attuale e non di quella delle fabbriche (e non certo di guerra ma di pace), non regge più e si ritorce persino contro i paesi che ne hanno accettato finora le regole. Quale migliore occasione per andare oltre, considerando il Mondo (e non, ad esempio, l’Europa della Merkel) il teatro delle azioni da svolgere perché vi sia pace, collaborazione fra tutti, senza fame, mortalità infantile e con lavoro, istruzione, salute, ecc.? Qualcuno dirà che è impossibile un tale intento. Io risponderei: proviamoci. Anzi, provateci, Paesi che vi sentite ricchi (man mano sempre meno ricchi, però). Con nuovi modelli, certo, perché questi in atto semplicemente non funzionano.

  19. franco muzzioli scrive:

    La “lectio magistralis” di Cavalcanti , giustissima in tutte le sue parti, non considera che se non ci fosse stata la cosiddetta “civiltà” , con lo sviluppo tecnologico, la scienza, la cultura ,l’arte , che non solo solo occidentali, saremmo ancora all’età della pietra o come sono certi popoli isolati dell’Australia, dell’Asia, dell’Africa o dell’America amazzonica.
    E’ chiaro che si paga un prezzo per tutte le cose…..ora però siamo arrivati ad una “globalizzazione” , che guarda caso è dovuta proprio a questa “vituperata” civilizzazione …..bisogna quindi porsi l’interrogativo di che cosa fare.
    Gli “ordini nuovi” mi spaventano sempre, forse l’unica cosa possibile è che noi occidentali, usciamo da questo capitalismo imperialistico, consumistico ed egoista ,per essere, questa volta, esempio con forme di governo che tengono conto dell’individuo per prima cosa e che cercano di porre le basi per una società più equa ed egualitaria.
    Queste “virtù” non le possiamo certo pretendere da popoli “giovani” fino ad ora oppressi , perchè son portati naturalmente a cogliere la parte più eclatante del benessere egoistico e consumistico della “civiltà” occidentale …sino ad ora proposti.
    Noi (occidentali), abbiamo fatto tutti i guai citati (imperialismo, razzismo, imposizione di religioni , sfruttamento ecc.) ora, facendo tesoro degli errori della storia, delle poliche sbagliate , possiamo, come ho detto, essere finalmente l’esempio di un possibile “futuro migliore”.

  20. Cavalcanti scrive:

    Uno degli aspetti più inquientanti della storia del genere umano è il fatto che le azioni ingiuste, come le guerre di conquista, gli omicidi per interesse politico o economico, i saccheggi per pura cupidigia, in una parola tutte le oppressioni di carattere sociale, politico, economico, morale sono state compiute in nome o della giustizia o della libertà, assai raramente sono state compiute manifestandone le reali mtivazioni. Chi fa qualcosa che oggettivamente va contro la dignità dell’uomo, spesso è convinto d’essere nel giusto, cioè di fare cose che tutelano proprio questa dignità(come quando si sterminarono le civiltà pre-colombiane per affermare quella europea). Questo, se vogliamo, dimostra la naturale disposizione dell’uomo al bene, poichè nessuno si preoccuperebbe di dimostrare che i suoi crimini sono per un fine positivo se il bene e il male fossero unanimemente posti su lo stesso piano.
    Solo nella misura incui l’uomo ha consapevolezza che il suo “benessere” dipende dal “malessere” altrui, può scattare nella sua coscenza il senso di colpa, il quale come spega la psicanalisi non può sussistere oltre un certo grado d’intensità o un certo limite di tempo, per cui si impone la necessità di rimovere l’angoscia irrisolta con motivazioni di ordine ideolico (ad es. l’indio va sfruttato perchè appartine a una razza inferiore).
    Qui però il discorso potrebbe farsi sociale e proseguire in due direzioni: 1) l’angoscia suddetta riemerge nella coscenza occidentale ogniqualvolta che subisce l’opressione rivendica i propri diritti, interessi, valori, bisogni ecc. 2) al cospetto di tali rivendicazioni, la coscenza occidentale a bisogno di darsi delle giustificazioni sempre più sofisticate per continuare a opprimere.
    Ci si può chiedere: perchè l’occidente si è sempre comportato, a partire dall’impero romano, in maniera cosi innaturale? La risposta a questa domanda andrebbe ricercata nella motivazioni che hanno portato al fallimento tutti i progetti di liberarizione dall’ingiustizia e dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Quando un progetto fallisce, le generazioni seguenti ereditano il desiderio di un’emancipazione condizionato dal precedente fallimento. Ciò significa che col passare del tempo l’esigenza di una vera liberazione si fa sempre più forte, ma che non meno forte sarà il condizionamento per impedire che tale esigenza venga soddisfatta.
    Vediamo l’occidente contemporaneo, perchè si comporta in maniera cosi perversa nei confronti del Terzo mondo? perchè non cerca collaborazione, vantaggi reciproci, scambi equivalenti, intese multilaterali? E’ semplice: 1) perchè se concedesse troppo spazio agli interessi del Terzo mondo, sarebbe poi costretto a rinunciare a molta della propria opulenza,2) perchè fino a oggi esso a sempre creduto di aver realizzato la migliore civiltà possibile.
    Questo modo di ragionare è controproducente, a lungo andare, anche per l’Occidente, poichè un benessere basato sullo sfruttamento altrui provoca guasti a ogni livello, non solo a chi subisce ma anche a chi lo beneficia, sebbene ovviamente con diversa intensitò. Quando si spezza un equilibrio, tutti ne pagano le conseguenze, chi più chi meno, chi un modo chi in un altro. L’odierna immigrazione dei terzofondisti verso le aree metropolitane dell?Occidente non sta forse a dimostrare che se non risolvono i problemi del neocolonialismo e dell’imperialismo, l’Occidente stesso vi resterà travolto? Per non esserlo, dovremo forse aspettarci altre guerre?.
    Per quanto rigurada la convizione d’essere i “migliori”, va detto che proprio il sottosviluppo del Terzo mondo attesta il limite fondamentale del capitalismo occidentale, il quale si è sempre ben guardato dal portare il Terzo mondo ai suoi livelli tecnologici e scentifici. Il Terzo mondo infatti non è sottosviluppato tanto perchè “arretrato” quanto perchè “sfruttato”. Nell’arretratezza non ha mai patito la fame come nello sfruttamento: anzi, quando sono iniziate le scioperte geografiche c’èra molta più fame dell’evoluta Europa, dominata da rapporti di classe, che non negli arretrati paesi Paesi exstra-europei, prevalentemente caratterizzati dai rapporti tribali comunitari (per quanto non mancassero in certe aree geografiche rapporti schiavistici o di casta). L’Occidente in sostanza ha approfittato di un’aretratezza tecnologica per inporre un rapporto di sfruttamento economico e di suggezione politica, culturale e militare.
    Ma c’è un altro aspetto moltp importante da sottolineare. Noi parliamo di sottosviluppo del Terzo mondo riferendoci anche alla sua “arretratezza tecnologica”, ma se consideriamo il concetto di sviluppo in maniera più globale e qualitativa, ci accorgeremo che l’Occidente, sul piano dei rapporti umani, ovvero della capacità di vivere il valore delle cose, non è molto più sviluppato del Terzo mondo. Noi facciamo coincidere “sviluppo tecnologico” con “civiltò, ma avendo strettamente collegato (per motivi storici) la tecnologia col capitalismo, non abbamo fatto altro che produrre altissime forme di inciviltà (razzismo, schiavismo, conolialismo, ecc.). Ciò significa che il Terzo mondo non meno diritti dell’Occidente d’inserirsi nel processo storico della civiltà.
    Il problema che a questo punto si pone è il seguente: dobbiamo avere a che fare, in futuro con un Terzo mondo sempre più intenzionato a imitare modelli occidentali, oppure vi sarà la possibilità di costruire, a livello mondiale, un qualcosa di diverso, un vero “nuovo ordine”? Cioè a dire il Terzo mondo ha in sè la forza sufficente per creare questo “nuovo ordine” o dovrà avvalersi del contributo delle stesse forze occidentali che lo sfruttano?

  21. franco muzzioli scrive:

    Caro Cactus vorrei farti presente che “i Capi” (del terzo mondo) si chiamavano Gheddafi, Bokassa, Menghistu, Mubarak , Amin , Barre, Mobutu ecc. ecc. ecc.
    Questi capi hanno venduto alle multinazionali occidentali territori e risorse…arricchendosi a dismisura ed affamando il loro popolo. L’occidente ha tutte le colpe da te elencate , ma penso che anche voi dovete prendervi le vostre di colpe …quei capi erano i vostri capi.

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