QUIPROQUÒ

Sandra, con la consueta grazia che la caratterizza, si “confessa” e ci racconta, senza reticenza, un episodio accadutole di recente .

La fretta nel giudicare, la precipitazione nell’arrivare alle conclusioni… l’equivoco, il malinteso che poi fa soffrire. Ecco di che ci parla Sandra.
Molti di noi non l’avrebbero ammesso così pubblicamente, invece Sandra ce lo narra proprio per farci riflettere, tutti quanti.
Il suo è anche un ottimo esempio di onestà morale: riconoscere i propri errori (piccoli o grandi, poco importa), ammettere di aver sbagliato.
Quanti di noi si fissano alla prima impressione? Quanti danno un giudizio affrettato e superficiale e da quella posizione non si smuovono?
Quanti si sentono offesi da quella che pensano sia la realtà, la loro interpretazione della realtà e vanno avanti sulla base di un equivoco, senza approfondire e fermandosi solo alle apparenze?
Ammettere con semplicità di aver preso un abbaglio, riconoscere con onestà di aver sbagliato, è proprio questo il modo di superare gli equivoci. (pcon)

                                                            EQUIVOCI
Equivoci, se cerco questa parola sul vocabolario trovo: “capire una cosa per un altra” oppure, io aggiungo, non fermarsi all’apparenza.
Infatti quante volte ci è capitato di non riflettere su una piccola cosa mal interpretata, star male e far star male chi ci sta attorno, inquadrandola solo dal nostro punto di vista, ingigantendola nella nostra mente, fino a farla diventare quasi un dramma, mentre, con un piccolo ragionamento, una semplice spiegazione fatta subito, avrebbe chiarito tutto, rimettendo le cose nella loro giusta dimensione.
L’apparenza inganna sempre, vale la pena di chiarire subito i fatti quando si ha qualche dubbio, non lasciare passare del tempo inutilmente.
Questo serve solo a scavare un solco fra due persone allontanandole e rendendo sempre più difficile riallacciare i contatti; ognuno intestardito nella sua posizione, ostinato, offeso senza apparente motivo, resta così difficile fare il primo passo e così si rischia di rovinare delle belle amicizie, sorgono degli inutili rancori mentre, con una franca e chiara spiegazione al momento, tutto si sarebbe risolto e svanito come una bolla di sapone, della quale aveva la consistenza.


Parlavo qualche giorno fa con una cara amica, di come è facile equivocare quando si deve trattare con tante persone, non è semplice, molte volte si finisce per non essere capite.
Finimmo cosi per parlare di un amico comune, caro ad entrambe.
Ci domandavamo il perché lui, che aveva scritto tanto per Eldy, articoli interessanti e molto apprezzati, bellissime poesie e validissimi commenti, ora da tempo non scrivesse più niente.
A questo punto mi sfogai, ero dispiaciuta, da mesi non lo sentivo più, era sempre stato il mio amico più caro, ma in amici il suo nome era sempre disconnesso. Mi chiedevo se potevo averlo offeso, cosa potevo avergli fatto involontariamente… mi mancava il suo saluto scherzoso, la sua battuta, la sua gentilezza, avevo perso un punto d’appoggio. Ma per orgoglio non lo cercavo.
La mia amica mi tranquillizzò, avrebbe avuto modo di sentirlo in serata, poteva parlargli, e riferirmi qualcosa.
Poco dopo la mia amica mi chiamava ridendo: “il nostro amico, è arrabbiatissimo con te perché non ti sei fatta più sentire”…
La più banale delle spiegazioni: aveva cambiato pc e nick, avvisando tutti convinto di averlo fatto anche con me……
Dring dring: una richiesta d’amicizia… era lui; ci scambiamo due ciao un po’ freddini poi… è riaffiorata la vecchia amicizia mai morta, la facile battuta, la risatina, “Ora puoi camminare da sola in Eldy” “certamente grazie a te” rispondo “però al bisogno verrò a cercarti, sta tranquillo”.

Ci salutiamo con l’affetto di sempre. Mi sono sentita più serena, però un brivido mi è corso per la schiena, ecco dove poteva portare un semplice equivoco…
 

Stavo per perdere un caro amico che era stato tanto comprensivo con me quando avevo intrapreso una nuova attività ed entravo titubante in un mondo a me poco familiare.
Imparerò a non equivocare più e vedere le cose dal lato positivo, non fermandomi alle apparenze?

Avete altri episodi da raccontare? La pensate diversamente? Qual è la vostra opinione?
Ed ora la parola a voi.

I due tram seguiranno affiancati?

25 Commenti a “Vita vissuta: Quiproquò e equivoci scritto da Sandra.vi”

  1. FrancoM scrive:

    Mattatore….mamma mia che impegno….non sò per Mario .
    Ma se anagrammiamo MarioC FrancoM risulra…..”conformarci ma!”
    Tutto da vedere….

  2. francesca (franci) scrive:

    Belli, belli e divertentissimi gli ultimi qui-pro-quo (o qui, quo, qua…magari anche là..). Altro che i video di fraintendimenti. Posso concludere dicendo che Mario C. e Franco M. sono due persone estremamente brillanti. Vi eleggo mattatori ufficiali di Eldy.

  3. franco muzzioli scrive:

    A Mario …sei troppo criptico ….prima l’acronimo…poi il 1852….che stride un pò col fatto che sei del periodo del “48”……ovviamente periodo un pò incasinato.
    Ma che male c’è a dire …sono Mario C. …ho 61 anni (prevedo)risiedo a…..Qui in Eldy … a parte me che sono un ex KGB, Franci che è un noto agente della CIA, Paola che è una spia franco-tedesca….tutti gli altri …..sono amici in un piacevole club…..cerchiamo di essere più sciolti…più aperti…più trasparenti ….ne guadagna la conoscenza e si rischiano meno equivoci…tanto per restar nel tema.

  4. marc52 scrive:

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    Francesca, vedi? L’ennesimo fraintendimento!( quindi, qui finiamo, se no monopolizziamo i commenti, e non mi sembra corretto nei confronti di Sandra, e dei fruitori del blog). Io “parlavo” di articoletto sulle: sinergie, sulle vedute, sulle intese, sugli stati d’animo, di complicità, di sintonia, di lunghezze d’onda, nel vedere, concepire valutare le esperienze ,le vicissitudini, della vita. Esperienze dettate dall’amicizia, da legami sentimentali, che essi siano… matrimoniali, o di convivenza, è …perché… no! Di clandestinità.
    Per quanto riguarda l’arte, io ti ho letto ,mi pare, su:” Incontriamoci”, sei molto brava a scrivere di arte! Poi… mi sembra che… non ti perdi una mostra. Francesca, qualche anno fa, con Paola, scrissi… alcuni articoletti su Robert Capa, su Oliviero Toscani, grandi fotografi (avendo fatto per sedici anni il fotografo), e…se non ricordo male, Paola (anch’essa interessata all’arte e alla cultura, in generale), su: ” Caravaggio”, e altri artisti (logicamente da appassionati, da pseudo conoscitori, in modo dilettantistico). La “cosa” non sortì nulla, non attecchì. Forse troppo ostica.
    P.S . Francesca, un altro priporoquò, o… quiquoqua? Collaborare… la cosa mi potrebbe far piacere, mi sei simpatica !Collaborazione in modo…. amato-riale? Siiiii!!! sull’arte! Potrebbe nascere un piccolo “quadretto” d’auto-re. Per quanto riguarda i moti (qui siamo dei frà -intenditori), non i moti! Ma… i motti!(gioca una ti di troppo), Cioè i panettoni Motta(quando gioca…il plurali-smo), reminiscenze e avanzi di trascorsi natalizi(giorni di affett…ati ), che un po’ possi, essendo del ’52, trangugiavo, mentre ti scrivevo. Ciaoooooo!!!!!!!! APPARTE, GLI SCHERZI …. E’ STATO… VERAMENTE … UN PIACERE.

  5. francesca (franci) scrive:

    Ottima idea, Marc….pardon, Mario! Adoro l’arte e ho scritto parecchio in proposito. Purtroppo, pare che non siano in tanti qui ad esserne interessati, ma se ne può parlare….perchè no?
    P.S. – Non ti conosco personalmente ma permettimi di farti i miei più vivi complimenti. Per essere nato nel 1852, e considerati i moti del ’48 che segnavano un’insoddisfazione generale carica di fermenti, sommosse e subbugli, hai una scrittura fluida e brillante!

  6. marc52 scrive:

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    Cara(se mi permetti il cara), Francesca, mi fa piacere! pero… c’è in piccolo fraintendimento: “devi sapere che il mio nome di battesimo e Mario uso marc perchè la c sta per l’iniziale del mio cognome” il 52 per l’anno di nascita 1852 periodo dei motti ’48. Ciò non toglie che è… e… sottolineo è stato un piacere interloquire con te. Alla prossima! ciao Francesca e grazie!

    P.S: Ricordo(se non erro) che sei appassionatissima di arte, bene! abbiamo qualche cosa in comune… vedi? Bisognerebbe fare un articolo sulle sinergie, sulle intese spirituali, sugli interessi in comune. Grazie ri-ciao.

  7. francesca (franci) scrive:

    Marc, spiegazione esemplare! Grazie e condivido. Sappi, comunque, che mi sono divertita a guardare i tuoi video-fraintendimenti. Non ho altro da aggiungere se non un affettuoso saluto (senza fraintendimenti, ovviamente). Ciao.

  8. giovanna3.rm scrive:

    Sandra, proprio sincera e apprezzabile la tua ammissione di equivoco. Anche a me capita di ritenere che, anche per sensazioni a pelle, spesso si intuisca di primo acchito la personalità altrui, ma non è sempre così. Acune persone hanno bisogno di tempi più lunghi per esprtimere se stessi, in altre parole non è saggio andare subito a conclusioni definitive. Occorre saper ascoltare, dare del tempo e, soprattutto, esprimersi dopo aver avuto modo di verificare i comportamenti degli altri.
    Grazie, Sandra, per aver trattato questo argomento.

  9. Nembo scrive:

    Sandra, ho letto il tuo racconto, devo dirti che mi ha colpito la tua franchezza diretta, ovvero di ammettere di aver sbagliato tutta colpa di un fraintendimento, così facendo hai creato un legame più rafforzato, arricchito nella gente che si fida di te. Hai dimostrato di avere sensibilità interiore e carattere di un principio chiamato comunicazione nel porti con sincerità.

  10. marc52 scrive:

    Francesca, scusa se ti chiamo Francesca mi piace di più è un bel nome. Penso… aggiunigi sicuramente Franci per no EQUIVOCARE con qualche altra Francesca (ricordo una Francesca- BA). Vedi, Francesca se mi permetti: Il racconto Semplice, liniare, di Sandra si potrebbe definire un complemento oggetto, il vero oggetto è il malinteso, il “priporoquò”, l’equivoco,il fraintendimento. A mio parere trovo logico che come il sasso nello stagno, di Pasquino (Rodari) e di Paola, per associazioni di idee, si ampli il discorso, si porti acqua al mulino, il mulino rimane lo stesso, ma l’acqua gli permette di “produrre” farina. Se no si fermerebbe tutto a degli sterili racconti di esperienze contingenti. Nella musica Jazz, il motivo (il giro o scala) base, rimane sempre quello, poi… i vari strumentisti su quel “giro” improvvisano! Eseguendo (suonando) delle note che non stonino con il “giro/scala” stesso. Ricordo che da ragazzino anni 60, e ancor prima 50, la filmografia americana (le cosi dette commedie) che avevano più successo, erano costruite di sana pianta sull’equivoco, sul fraintendimento, era quasi una prassi per il successo del film. Anche questo “potrebbe”, essere un apporto/commento, al racconto di Sandra.

  11. franco muzzioli scrive:

    Piacevolissimi i video proposti da Marc……a me è capitato un “equivoco” in Eldy un paio di anni fa quando mi affacciavo con più assiduità alle chat’s.
    “Un frequentatore” con una nik molto femminile…diciamo bisex ….fece qualche simpatica battuta ,che mi convinse ancor più che di donna si trattava.
    Cominciai a fare qualche apprezzamento galante, tanto per parlare ,ma fui gelato con …” guarda che sono un maschio!”.
    Da allora mi tengo a debita distanza dalle chat e interloquisco quando sono certo che dall’altra parte ci sono ….giuseppe ,elesabetta, rosa umberto (nomi reali che dico a caso tanto per chiarire il concetto)……se mi trovo che ne sò..un “falce di luna”…fuggo ….perchè una seconda galanteria ad un maschio proprio non me la perdonerei.

  12. franco muzzioli scrive:

    Deliziosi gli “equivoci” di Marc……un paio di anni fa, anche a me è capitato un equivoco in Eldy…quando mi affacciavo alle chat più spesso.
    Un frequentatore con una nik decisamente femminile,o almeno bisex, fa qualche simpatica battuta, che mi convince ancor più che si tratta di donna. Comincio allora con qualche “galanteria”,tanto per parlare,ma vengo gelato da: “guarda che sono un maschio!”.
    Da allora ho calate le mie “capatine”….non si sa mai che equivocando qualcuno mi prenda sul serio.

  13. franco muzzioli scrive:

    Eldy è piacevole , gli amici che lo frequentano sono deliziosi, intelligenti e simpatici, ma ogni tanto apriamo anche la porta di casa ed usciamo a prender aria , se no rischiamo che gli equivoci “virtuali” ci confondano le idee.

  14. francesca (franci) scrive:

    Marco, i tuoi “Non giudicare troppo in fretta” sono divertenti e a volte anche reali, però mi sembrano un tantino esagerati rispetto alla leggerezza del racconto fatto da Sandra. Io direi di restare nell’ambito dei fatti descritti altrimenti si spazierebbe all’infinito uscendo anche un pò dal punto-base.

  15. marc52 scrive:

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    CHI… NELLA VITA NON HA FRAINTESO O…E’…STATO FRAINTESO? FACCIAMOCI… QUATTRO RISATE
    Fraintendimento 1
    http://youtu.be/RZbnrl9ueG4

    Fraintendimento 2
    http://youtu.be/cPM1gX9b-OM

    Fraintendimento 3
    http://youtu.be/1pJuDWnq8JY

    Fraintendimento 4
    http://youtu.be/MZkio3HcSqo

    MA E’ UN FRAINTENDIMENTO? O E’ UN SMEMORAMENTO!!!!ARTERIO SCLEROSI DI CONVENIENZA
    Ennesimo fraintendimento di Silviooo!
    http://youtu.be/ubtJ3xFE–k

    FRAINTENDIMENTO? MAH!MAH!
    Merkel e Sarkozy ridono di Berlusconi. E lui tira in ballo Bini Smaghi http://youtu.be/M1RNLCXeWgM
    http://www.youfocus.tv – Vertice UE a Bruxelles. I giornalisti si rivolgono ai due leader chiedendo se avessero fiducia nel premier Silvio Berlusconi. La Merkel risponde inizialmente di sì, ma poi incrocia lo sguardo con Sarkozy ed entrambi cominciano a ridere, suscitando l’ilarità della sala. Poi il presidente francese spiega: “Abbiamo fiducia nell’insieme delle autorità italiane, nelle istituzioni politiche, economiche e finanziarie del Paese”, quasi a sottolineare che non vi è fiducia in Berlusconi ma nella forza intrinseca “di un’altra Italia”. E Berlusconi, incalzato sulla questione, tira in ballo invece la questione Bini Smaghi, definendo Sarkozy “adontato” per il fatto che Bini Smaghi sia ancora nella BCE e non abbia dato le dimissioni.

  16. marc52 scrive:

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    Brava, Sandra! Continua così. Riguardo al tuo racconto, mi permetto di farti un piccolissimo “appunto”. Scusami non vorrei entrare nel tuo privato. Io sicuramente FRAINTENDO! La tua amicizia con il tuo amico era, sincera e leale(lo tenevi molto in considerazione,) magari, in te giocava (come dici tu), un po’ di orgoglio. Tu lo cercavi in amici con il suo vecchio Nick, eri dispiaciuta, perché non ti dava risposta, pensavi, di averlo perso come amico. Ok! Potevi chiedere informazioni a qualche amica della chat (come poi per caso è avvenuto).Scusami, ma … il tuo amico che vedeva il tuo Nick (tu non lo hai cambiato?) in chat, nelle varie stanze, cosa faceva? Come mai non ti chiamava? In amici, come mai non t’informava? Lui infondo poteva contattarti. Certo c’è stato un fraintendimento (un priproquo) ma, di orgoglio! Si! Però… più da parte del tuo amico.

  17. giuseppe3.ca scrive:

    Bravissima Sandra, argomento che ci porta a riflettere perché episodi simili sono accaduti un pò a tutti soprattutto nelle chat ove è più facile cadere nell’aquivoco.
    Bella la presentazione di Paola, grazie ad entrambe.
    Penso che in questi cosi gioca un ruolo importante l’orgoglio personale che dovremmo lasciare un pò da parte per dare più spazio ad una buona dose di umiltà. Con questa si riesce più facilmente a chiarire le incomprensioni con grande beneficio per tutti.

  18. nives1950 scrive:

    Credo che chi è consapevole dei propri pregi e difetti…..si lascia plasmare e di conseguenza plasma. Nella consapevolezza delle proprie negatività, si accettano quelle degli altri, così, svuotandole d’importanza, rimane tra gli amici,il bene più grande.
    Quando però questo non avviene, secondo me è perchè non esiste reciprocità, comprensione e quindi vera amicizia. Fare il primo passo è segno di affetto, valorizza l’altro e lo fa sentire speciale. Ma questo dev’essere reciproco e non frainteso.
    Quando un’amicizia si rompe, vuol dire che non era libera e vera.
    Secondo me, le aspettative, sono fonte di equivoci.
    Con simpatia
    Nives

  19. alba morsilli scrive:

    ecco che cosa succedecon i nick : da un pò di tempo a questa parte fra di noi manca una cara persona che sempre pronta faceva i suoi commenti molto sensati in tutti i bolg specialmente in poesie il suo nick è EDIS so che è di Torino
    Questo è uno dei grossi problemi dove le generalità non sono reali, perdere senza sapere nulla fa star male perchè dietro aun nick c’è una persona cara, ed io spero che lei possa leggere il mio commento che si faccia viva.
    se non io vado a chi la visto……..

  20. marisa8,bs scrive:

    o quante volte me lo chiedo anchio.dai l.amicizia convinta di aver trovato degli amici con qui scambiare delle opinioni..va tutto bene per un pò di tempo ..poi piano piano si allontanano senza sapere il perchè,forse si aspettano troppo da te .non so .non me lo chiedo più accetto,dopotutto anche qui in eldy è come nel reale ci sono le simpatie e non.e allora pazienza me ne farò una ragione.

  21. francesca (franci) scrive:

    Sono perfettamente d’accordo con Alba. I veri amici trovano sempre il modo di contattarti anche se, per varie ragioni, si sono persi i contatti. Non parliamo poi del virtuale. Tutti quei nick che confondono, mirano a distrarre e mettere in crisi chi si cerca. Ma che senso hanno? In ogni caso posso affermare che qui in Eldy ho trovato tanti amici ma quelli importanti da virtuali sono diventati reali e anche se cambiano computer e modificano il loro nick, difficilmente perderò la loro amicizia, perchè quella sta al di fuori di Eldy.
    Invece, trovo giustissime le osservazioni fatte sugli equivoci che generano incomprensioni. Io sono del parere che è sempre meglio affrontare la persona e chiarire subito, mai far passare del tempo in mezzo o diventa sempre più difficile comprendersi.

  22. alba morsilli scrive:

    Bello l’argomento!
    amici persi, amici ritrovati, eldy è come il mare tutto ritorna a galla.
    Ci allontaniamo,senza sapere neppure il perchè,dovè l’amico? Che mi dava il buongiorno? Siamo dei nick ed è questo l’errore,
    si scrive senza farsi conoscere,nascondendosi dietro a false generalità,forse paura ma di che,
    Io non lo considero un equvoco ma una mancanza di volontà da ambe le parti, scusami la mia schietezza ma sono fatta così,
    perchè se volevate vi potevate informare dove si vuole si ci arriva

  23. armida.ve scrive:

    Se è un amico comune non possono accadere certe incomprensioni.. basta informarsi e .. fare il primo passo! comunque brava Sandra.. carino il tuo racconto

  24. Lorenzo.rm scrive:

    Un bel saggio che inquadra bene il problema dell’equivoco e vi dà una risposta positiva: chiarire e chiarirsi prima di trarre conclusioni che possono rivelarsi errate mettendo in crisi, nel più malaugurato dei casi, un’amicizia consolidata. Dopo di che arrivo al fatto e rifletto che anche io, nelle mie innumerevoli uscite con conseguenti cambiamenti di nick non ho badato agli amici che ho perso. E, se aggiungo il fatto che frequento pochissimo le stanze, chissà quante persone hanno perso i contatti per mia colpa, involontaria per quanto si vuole ma colpa. Mi riprometto di entrare nelle stanze e verificare i nick dei presenti e ripristinare le amicizie che avevo. Meno male che ci sono i blog, che ci danno modo di farci vivi altrimenti che chattando. Ad esempio, a me questo articolo di Sandra è molto piaciuto e lo condivido. Grazie Sandra.

  25. franco muzzioli scrive:

    Intanto la prosa fluida e piacevole di Sandra invita alla lettura ,quindi mi auguro che spesso ci delizi con i suoi scritti.
    Equivoco veniale ….con me non sarebbe successo ,perchè franco muzzioli ero, sono e rimango.
    Brava!

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