Manifestazione anti "matrimonio per tutti"

Le nozze per tutti

Oggi, 26 maggio 2013, otto giorni dopo che la legge sulle “nozze per tutti” è stata approvata  anche in Francia, ancora  si manifesta violentemente contro questa legge. C’è stata alta tensione a Parigi ed uno spiegamento di più di 4500 unità di forze di polizia.

In Francia non si chiamano nozze Gay, ma “nozze per tutti”, sottolineando così la non discriminazione.
Allora io mi domando perché tanto accanimento? Che cosa può togliere a me se due persone che si amano decidono di condividere le loro vite? La legge è stata approvata ormai e per me è una legge civile, una legge che si adegua all’Europa più progredita. In 14 paesi è effettiva, anche da diversi anni. È diventata una prova di forza politica? L’obiettivo è un altro? Posso anche capire i cattolici, ma i laici? Perché ancora questa dimostrazione di forza?

Ma secondo un sondaggio odierno, 3 francesi su 4 sono super stufi di manifestazioni sul tema, soprattutto adesso che la legge è stata votata.

Naturalmente  ho espresso il mio parere ed il mio sconcerto, ma è giusto sentire anche un parere diverso dal mio.

A voi il giudizio e la vostra opinione.

E adesso la parola a Franco Muzzioli
 

 

Matrimonio sì matrimonio no!

Paola mi ha proposto l’argomento del matrimonio gay e delle relative adozioni, dopo il sì di Hollande e dell’Assemblea francese.

Matrimonio – etimologicamente è composto da due parole latine mater – madre, cioè colei che genera e munes – compito , attributo. Poi c’è il patrimonio, che è il compito del padre per il sostentamento della famiglia.

La famiglia, questo nucleo primigenio della società è formato da madre, padre e figli e con il matrimonio si ha un contratto di fatto sia laico che religioso per iniziare un nucleo sociale attivo e per perpetuare la specie.

Tutto ciò che avviene al di fuori di questo postulato …sono unioni.

Sarò un laico, democratico, un po’ anomalo, ma il matrimonio, ripeto da mater  è legato imprescindibilmente alla sua figura.

Dov’è la figura della genitrice in una coppia gay? Ma anche in coppie di lesbiche, quale delle due è la genitrice?

Giustissimo che possano unirsi, avere gli stessi diritti di tutti, potersi legalmente proteggere, accudirsi, e godere delle leggi sulla successione, ma il matrimonio è un altra cosa perché mancano gli “attori” per attuarlo.

Per l’adozione la cosa, è anche in questo frangente, almeno per me, abbastanza complicata, perché in tutti e due i casi di unione gay manca la figura materna o quella paterna ….il mammo o la babba ….mi fanno impressione anche solo a pronunciarli.

Mi si obbietterà che è meglio che un bimbo  cresca in armonia in una coppia gay, che in una litigiosa e incasinata coppia eterosessuale.  Di questo ne possiamo parlare, caso per caso, con le garanzie più totali per il fanciullo… ma è pur sempre una anomalia ad un concetto non solo sociale, ma anche animale, della “famiglia”.

Vorrei un domani, non ci fossero più gay, lesbiche, eterosessuali, transessuali, transgender  ecc. ma solo individui che praticano la loro sessualità come vogliono, senza discriminazioni, senza orgogli, senza ghettizzazioni, ma nel rispetto delle regole sociali ed individuali, senza ledere la libertà e le leggi democratiche del paese in cui si vive.

Poi ci sono le Religioni……e qui mi ritiro di buon ordine lasciando a chi crede  (nel senso escatologico del termine) di dire la sua.

Cito uno stralcio di un articolo di Rita Guma (presidente dell’ Osservatorio sulla legalità e sui diritti) apparso sul “Fatto Quotidiano”.

La giornalista è favorevole al ” matrimonio gay”, ma pone dotte e circostanziate opinioni che credo sia interessante leggere.

…….” Per un unione di fatto o legale che sia, dovrebbero essere fondamentali soltanto la volontà di rispetto e di assistenza, che in genere nascono dall’attrazione e dall’amore ed evolvono in una condivisione quotidiana della vita con le sue scelte. Il resto (automatismo dell’eredità, coinvolgimento nelle decisioni per la salute del partner ecc.) dovrebbe essere solo una naturale conseguenza del fatto che i due abbiano deciso di legalizzare la loro unione.

Il termine matrimonio non è riferito solo al matrimonio religioso, derivando da radici latine (come ho esplicitato nel mio scritto)  ed avendo valore legale, anche quando è solo civile lo ritengo anacronistico, mi sembra più adeguata la parola coniugio, che pone entrambi i contraenti sullo stesso piano ….entrambi coniugi, non moglie o marito, questo non genererebbe perplessità linguistiche qualora fosse esteso alle coppie omosessuali che volessero legalizzare la loro unione, dato che non caratterizza i ruoli in base al genere.” (non sono d’accordo…credo che matrimonio debba rimanere la denominazione di una unione legale religiosa o laica tra eterosessuali che come scopo, anche solo teorico, hanno la procreazione,  le altre sono unioni …. omosessuali o eterosessuali ….mi pare tanto semplice!!!).

18 Commenti a “Considerazioni intorno al matrimonio scritto a quattro mani da Franco Muzzioli e Paolacon.rm”

  1. tao scrive:

    abbiamo tutti ragione…ma il problema continua ad esistere. purtroppo ce ne sono tanti altri e di diversa origine.tante promesse da parte di un governo che non ne affronta almeno uno per volta, compreso “l’omosessualita’”.bah! staremo a vedere !Commenti abilitati

  2. luiginaelena scrive:

    Credo che la confusine venga,credo, anche molto “voluta”,sulla parola matrimonio.Il matrimonio e’ una casa diversa,penso sia giusto parlare di unione.Non so perche queste unioni siano osteggiate da molti:sono due persone che desiderano vivere insieme.Alcuni cittadini sono spaventati da come vengono rappresentati i gay in tv(quasi macchiette)niente paura li incontriamo tutti i giorni al supermercato……..sono normalissimi consumatori.

  3. alfred-sandro1.ge scrive:

    Prima, prima di tutto, prima è nato l’uomo.
    E’ nato, cresciuto, si è riprodotto, ha cessato la sua esistenza ed ha lasciato ad altri le sue conoscenze…..
    Questo era il mondo originario!
    Tutto il resto è venuto dopo: dopo di Lui!
    E’ su questo che si deve discutere:
    quanto e quali regole che regolano la sua esistenza sono legittime?
    E’ giusto che ci siano? Chi le ha imposte? Perchè?
    L’uomo è uomo su tutto il pianeta: le regole scritte per Lui non sono uguali su tutto il pianeta!
    Quali sono le giuste? Quali no?
    Chi ha il diritto di stabilre regole e perchè?

  4. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    In una società che è arrivata al terzo millennio forse, bisogna cominciare a pensare, a una società collettiva, individuale, che” toccherà”… cambiandoli, modificandoli, certi ruoli come, l’uomo ,in senso lato, la famiglia, è l’interno di essa. Cambieranno i ruoli degli anziani, delle coppie/famiglie, dell’uomo, della donna dei, bambini. Il cambiamento avvera sicuramente in parte da se, dettato da situazioni tecnologiche, politiche religiose economiche, è… da rivendicazioni sociali. Con delle punte estreme( vedi femminismo anni 70) proposte da minoranze, o da desideri , “nuovi” di ruoli personali/collettivi. Spinte progressiste che si confronteranno/ scontreranno a… ripensamenti, a desideri, di conservare e preservare il passato, con delle forme di razzismo retrò.
    Cerco di capire se il matrimonio istituzione Romana( come dice Franco) ,con tre diverse, tipologie matrimoniali dettate dal censo/ceto, poi ripresa dal cristianesimo. In un istituzione creata dagli uomini, anche modificata nei secoli. Dico… cerco di capire… perché alcuni (non tutti), omossessuali, hanno cosi bisogno di legalizzare la loro unione con il matrimonio, un atto… che di fatto è solo “teorico” di facciata (cosi anche per gli etero) ho fatto il fotografo per 14 anni, ho visto solo spendere dei gran soldi, per la cerimonia e tanti da me “sposati”, poi… divorziare, buttare via tutto. Non conta di più un rapporto… vero, sinergico intellettivamente, sessualmente, rispetto, comprensione, insomma… un amore con la A maiuscola (questa è la sostanza), con tutti i doveri e i diritti a livello istituzionale. Mi viene da pensare che forse alcuni omossessuali non avendo superato determinati preconcetti nei loro confronti, sentendosi inferiori agli etero, desiderano il matrimonio per sentirsi meno “diversi”, più “uguali”. O sono solo velleità personali!? Sono d’accordissimo che l’intimità personale debba essere salvaguardata e che non deve influenzare quella sociale. Rimango In parte, d’accordo sulle adozioni. La psicologia è divisa! Sono stati fatti studi poi risultati poco attendibili. Ultimamente è stato fatto uno studio su di un campione molto più vasto è formulato in modo diverso dal precedente. Dobbiamo tenere conto che molti disagi… con, suicidi e depressioni, dei figli adottati da coppie gay, sono retaggi di una società che discrimina ancora l’omosessualità. Ipotizzo in futuro( non prossimo) una società nuova, diversa, con dei ruoli impensabili oggi, ma…. forse già esistenti in altri pianeti. Su questa terra esistono già popolazioni che hanno altri schemi sociali, vedi… i musulmani, essi possono avere più mogli.

  5. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    PER CONOSCERE!!! PER SAPERE!!! PER NON DISCRIMINARE!!! PERCHE E’ ANCH’ESSA… NORMALITA!!!!

    L’omosessualità nel mondo animale
    http://youtu.be/_scVM326RTY

    Cosmo – L’omosessualità in Natura
    http://youtu.be/sReVp1T86Bk

    Cosmo – Omosessuali si nasce o si diventa?
    http://youtu.be/TE39rpgAqmk

  6. paolacon scrive:

    il tuo commento non è andato perduto Nives, era solo in attesa di essere sbloccato a volte capita

  7. sandra .vi scrive:

    E’ un argomento complesso e molto serio .Io personalmento considero Matrimoniosolo quello fra una coppia formata da un uomo e da una donna ,che decidono do condividee e vivere la vita assieme.Una coppia gay e’ solo un’unione di due che vogliono vivere assieme,lo possono fare tranquillamente ,e’ una loro decisione perche’parlare di matrimonio?

  8. nives1950 scrive:

    Scusate, il mio commento è andato perduto. Pazienza, alla prossima volta. Comunque grazie per lo stile, il rispetto e la serietà espressa sull’argomento trattato.
    Nives

  9. nives1950 scrive:

    Condivido il commento di Franco Muzzuoli.
    Anch’io sono per delle leggi in favore delle coppie gay. Anzi, penso sia più che naturale, che un paese che si ritiene civile, agisca per la tutela dei bisogni e delle aspirazioni di tutti i cittadini. Ma le leggi non possono essere uguali per tutti. Infatti ogni fascia di cittadini ha le proprie. Gli anziani, i bambini, i disabili, le famiglie, le donne, il lavoro, la scuola, ecc. Leggi e regole secondo esigenze e contesti diversi.
    Anche le coppie gay fanno parte della società e dovrebbero avere quel necessario che tutela la loro unione. Unione altra dal matrimonio, comunque intima, vera e profonda…culla di amore, di dono e reciprocità. Ma fisiologicamente amore sterile. Forse amore tanto appassionato da generare cure di grande spessore e livello, ma che per sua natura non genera vita. Sicuramente può aiutare la vita a diventare più bella e gioiosa, ma per generosità non per egoismo.
    Secondo me, la società dovrebbe prima di tutto aiutare le persone gay ad avere consapevolezza della loro grande sensibilità, che va oltre la normalità. Dovrebbe poi creare realtà distinte, e adeguate al soddisfacimento dei loro bisogni. Purtroppo le nostre società sono talmente primitive che non riescono a far spazio a chi chiede solo di esistere con la propria essenzialità. Passo dopo passo,sicuramente, anche per le coppie gay verrà il giorno in cui non dovranno più far sentire la loro voce. Solo allora le società avranno fatto qualche passo avanti verso il vero senso di… “civiltà”.

  10. alfred-sandro1.ge scrive:

    Ma perchè voler entrare a tutti i costi nella sfera privata e intima delle persone?
    Chi ci autorizza? In base a che cosa?
    Due persone scelgono di vivere insieme le loro vite:
    scelgono di spartire , gioie, dolori, esperienze personali,
    come due soci di una stessa azienda, con le stesse parità, con gli stessi diritti, con gli stessi doveri, senza soppraffarsi l’un l’altro\a!
    Vivono una vita assieme, comprano assieme, gioiscono assieme, soffrono assieme, condividono tutto assieme.
    Perchè voler entrare nella loro sfera intima, sessuale?
    Perchè voler subordinare le vite altrui ai nostri preconcetti? ai nostri pregiudizi?
    Il termine matrimonio è prerogativa della religione?
    Bene, chi difende questo sacramento sentendosi leso nei propri dogmatismi è libero di farlo: proponga un termine diverso per definire quello che ritengono di loro esclusiva pertinenza. Sotto questo pinto di vista è un loro diritto. Non è loro diritto interferire nella vita privata di nessuno, adducendo a pretesto motivi religiosi.

  11. franco muzzioli scrive:

    Luigina elena è del parere di Rita Guma ,cioè quello di abolire i termini “marito”, “moglie” e “matrimonio” ed utilizzare solo il termine “coniuge ” che può essere indifferentemente maschile o femminile ,senza implicazioni sulle scelte sessuali.
    Allora ,tanto per entrare in un mondo globale prettamente anglofono ,usciamo il termine “partner” …facciamo delle belle “partnership”,come se fossimo delle aziende…..ma sì buttiamo al vento famiglia , romanticismo , voglia di creare un nucleo base della società …delle belle multinazionali della vita e del sesso.
    Un domani, chissà, come ci sono le multiproprietà, si potrebbero pensare ai multimatrimoni……quindici giorni con una brasigliana …quindici giorni con un nero del Ghana….tanto per cambiare, tanto per non cadere nella routine dei matrimoni (scusate se uso caparbiamente questo termine), che come nel mio caso ,durano cinquant’anni.

  12. luiginaelena scrive:

    Non credo che in questo momento storico la questine piu importante sia matrimoni gay si o no.La parola mtrimonio ,per me ha una sola connotazione :un uomo e una donna che decidono di condividere la vita insieme.Tutto cio non avviene piu’,quidi mi chiedo…..visto il fallimento totale del matrimonio fra etero,perche i gay vogliano per forza percorrere questa strada gia fallita.PER ME CHIUNQUE PUO VIVERE CON CHIUNQUE,BASTA CHE NON FACCIA DEL MALE AD ALCUNO.sONO PERPLESSA SULLA PAROLA MATRIMONIO.

  13. alba morsilli scrive:

    Genova dice si alle unioni civili etero o omosessuali.
    si tratta di una decisione di grande valore civile, pur nei limitidelle competenze del comune.
    si riconoscono infatti diritti di persone e legami nella società.
    Altra persona che ricordo con grande piacere è Don Gallo fiero combatente per i diritti dei gay
    Lui nel suo dire anche colorato immaginava anche un Papa gay
    e poi tutti i preti pedofili non sono altro che omosessuali
    che nascondono la verità, questo è come la pensava un prete degli ultimi
    Penso che Genova sia un imput a tutta l’Italia

  14. franco muzzioli scrive:

    Caro Spitz, se hai letto bene , nessuno è contro alle “unioni” tra coppie omosessuali , anzi siamo andati oltre….le coppie possono nascere anche al di fuori del sesso e vanno giustamente sancite, regolamentate e tutelate.
    Personalmente ,vorrei si facesse una distinzione ,non solo semantica, tra matrimonio ed unione.
    Per quanto riguarda i figli e le adozioni , ho detto che se ne dovrebbe parlare caso per caso ,senza regole perentorie, che ,sempre a mio parere, allargherebbero troppo il concetto potendo scadere in operazioni non sempre a favore dei minori…tutto qui!

  15. spielman von zuhoerer scrive:

    Essere contro le unioni tra gay non può che essere motivato solo da principi dogmatici religiosi e/o pregiudizi infondati. Il dato di fatto da appurare è questo: esistono persone di ugual sesso che si amano (come le coppie etero) e che vorrebbero condividere tutta la loro vita tra di loro (come le coppie etero). Lo stato, ovviamente, deve prendere atto di questo fatto e cercare di regolamentarlo, e non chiudere gli occhi come se non esistesse. Ovviamente, per “regolamentarlo” intendo proprio la regolamentazione che già offre il matrimonio etero, nulla di più, nulla di meno: in effetti, per qual motivo dovremo riservare due trattamenti differenti per coppie etero e coppie omo?
    Una riflessione sulle adozioni:
    Che differenza ci sarebbe tra una madre che alleva da sola il figlio (perché vedova, o perché abbandonata) e una coppia lesbica? Perché ci preoccupiamo per la salute mentale del bimbo solo nel secondo caso? Anzi, se il bimbo avrà una coppia di genitori di ugual sesso sarà di certo in una situazione migliore rispetto a quella nella quale il bimbo si trova con un unico genitore.
    Dove sono i bambini non adottati? Negli orfanotrofi. Ed è meglio crescere circondati dall’amore e dalle premure di due genitori omosessuali, o crescere in un orfanotrofio?
    Perché se il modello/ambiente educativo del bimbo è diverso da quello canonico, subito si parla di cattivo modello/ambiente? Di certo crescere con 2 genitori omo è diverso dal crescere con due genitori etero, come è diverso crescere in mezzo alla ricchezza dal crescere in mezzo alla povertà.
    La natura stessa ha stabilito che due individui dello stesso sesso non possono avere i figli insieme…
    …ma forse, possono crescerli insieme.
    Credo che ormai il modello classico di famiglia, mamma papà e figli, stia diventando sempre più raro.
    Se i genitori divorziano, e il bambino cresce con la mamma, non è una famiglia questa?
    Certo l’ideale per un bambino sarebbe vivere con entrambi i genitori, alcuni fratelli, avere zii, cugini e nonni, tanti amici, una buona situazione economica familiare, una casa spaziosa, tutti in buona salute, e felici.

    Ma spesso la realtà è diversa.
    Una buona giornata a tutti
    Spitz

  16. Lorenzo.rm scrive:

    Mi piace il modo, serio e “civile” con cui l’argomento è trattato. Mi piacciono i commenti in proposito. E sono completamente d’accordo. Bravi.

  17. franco muzzioli scrive:

    Giuliano mi fornisce l’occasione per chiarire ,a mio parere, un altro concetto.
    Se liberiamo la “questione” dall’implicazione sessuale e cosideriamo solo il desiderio e la necessità di due persone di accudirsi, tutelarsi e convivere, capiamo bene il concetto di “unione” ,nel senso più laico ed asessuato del termine.
    Faccio un esempio,se due vecchie signore eterosessuali ,per necessità ,amicizia ,intesa intellettuale , decidono di vivere insieme ,accudirsi reciprocamente , condividere vite e beni ..non danno forse vita ad una unione? Non c’è nessuna implicazione sassuale ma solo la volontà di unirsi per condividere il proprio futuro…non ci sarebbe nulla di male se le signore fossero tre…o ci fosse una signora con due signori o viceversa. Nella stanza da letto ognuno faccia ciò che vuole, ma non confondiamo le cose per cortesia.
    Gli harem , i postroboli, i luoghi da scambisti ,i triangoli più o meno perfetti sono altro argomento .

  18. giulian.rm scrive:

    Ci sono notizie di apertura anche da una parte del centrodestra riguardo alle “unioni” (anche a me piace chiamarle così) gay. Si tratterebbe, infine, di un moderno e liberale ordinamento delle coppie di fatto garantendo loro tutti i diritti civili. Il perché, in Italia, siamo sempre indietro su queste cose, è ben noto…
    Siamo talmente indietro (qualche volta,però, non è un male) che nella civilissima Olanda, dopo le nozze gay, c’è la prima unione civile a…tre!!!
    L’Olanda, insieme al Belgio, è stato il primo paese dell’Unione Europea a introdurre il “matrimonio” omosessuale. E ora è arrivato anche il primo caso di “trio”. L’unione civile riconosciuta dallo Stato di tre individui conviventi.
    (Lo chiamano trio per non dire poligamia).
    Come nel precedente caso, verificatosi in Brasile, è sempre composto di un uomo e due donne.
    In difesa dei maschietti c’è da precisare che, in entrambi i casi, la donna è quella “intrufolata” tra i due.

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