Torniamo alle cose molto serie e purtroppo dolorose.
Val la pena di leggere questa cronaca  che ci segnala Franco e rifletterci insieme.
Che ne pensate? vi sembra giusto che l’uomo si arroghi il diritto di uccidere altri uomini? Di giudicare e punire in modo definitivo senza possibilità di appello?
E tutto questo anche nei “civilisimi” USA che tra l’altro si assumono il compito di diffondere la democrazia. Bon, sono polemica, ma queste cose mi convincono ancora di più che una associazione internazionale come “Hands Off Cain” (giù le mani da Caino) meriti sostegno e rispetto. In Italia  si chiama: “Nessuno tocchi Caino” ONG.
Maggiori informazioni  consultando internet. (pca)

 

 «Il Signore pose su Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato»   (Genesi 4,15)
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Dalla parte di Caino

…..” di fronte agli occhi increduli dei testimoni e ai pianti disperati dei figli, il suo corpo ha continuato ad emettere una serie di orrendi rumori nasali e gutturali, come se il cocktail di veleni non fosse stato sufficiente ad ucciderlo e lo avesse costretto a vivere quegli ultimi minuti, annaspando soffrendo….”

Non è una pagina horror presa da un libro di Stephen King ..è  l’inciso di un articolo di Zampaglione su Repubblica del 17 gennaio 2014, che descrive la morte con “terrore per sete d’aria” (air hunger terror), del condannato a morte Dennis Mcguire, “Caino” nel civilissimo e democratico stato dell’Ohio (USA).

Forse non avevano miscelato bene i farmaci letali e la morte impietosa è arrivata dopo 13 minuti di straziante agonia.

Qualsiasi orrore è nulla di fronte ad un freddo e lucido Stato giustiziere e vendicatore, che in nome di una legge di uomini, chiede e dà la morte con sofferenza.

Neppure il più spietato degli animali fa soffrire tanto la sua preda.

Quello che maggiormente mi atterrisce è che questo abominio sia stato commesso nell’Ohio (dall’irokese .. bella terra ), dove cultura e religione dovrebbero portare lontano da questi orrori.

Forse l’uomo non è poi tanto simile a Dio, forse sono più uguali a Lui, la mansueta pecora, il docile cavallo, il fedele cane, l’industriosa ape.

Come canta Baccini…….. “dalla parte di Caino sto !”……..

http://www.youtube.com/watch?v=RDOwa–XlDM#t=163&hd=1

14 Commenti a “Dalla parte di Caino scritto da Franco Muzzioli”

  1. Pachino scrive:

    Commenti abilitati Tutto vero,ciò che scrive Franco Muzzioli,ma i carnefici li dobbiamo cercare ancora oggi,basta pensare ai bambini che cadono nelle mani dei pedofili,o le donne stuprate e uccise,magari, dagli stessi familiari,da quelle famiglie che nn riescono ad arrivare a fine mese,per queste persone l’olocausto continuerà,e tutto perchè noi ci comportiamo come quelle brave famiglie che, alla Domenica andavano alla messa,e fingevano di nn vedere quello che succedeva hai vicini di casa,o cerchiamo di vedere solo quello che ci interessa.

  2. franco muzzioli scrive:

    Siamo nei giorni del ricordo dell’Olocauso e mi corre il pensiero verso quei bravi cittadini europei che hanno lasciato che questo genocidio assurdo si perpetrasse.
    Le leggi razziali in Italia sono nate nel 1938 , non c’era nessuna scusante ,la guerra non era iniziata
    , la brave famigliole andavano in Chiesa la domenica e lasciavano che i vicini di casa ebrei fossero deportati in Germania.
    ……….E’ il “carnefice” che dobbiamo individuare perchè queste tragedie non si ripetano……e questo non è solo chi pratica l’iniezione mortale, o chi abbassa una leva, o chi spara il colpo di grazia , non è neppure solo il dittatore paranoico che immagina razze superiori…..è anche il singolo cittadino che accetta queste teorie………….e lascia fare!
    Il razzista, quello che vede nell’altro un pericolo per il suo “particulare”,quello che considera i diversi degni d’essere eliminati…..è un carnefice……perchè è assassino sia chi uccide ….sia chi lascia uccidere.

  3. pachino scrive:

    Commenti abilitatiBravo Sandro,chi quà dentro cerca di fare sfoggio della propria cultura,facendo solo dei copia incolla,o usando solo i www,dimostra solo la sua meschinità,mi scusi Paola per nn essermi attenuto all’argomento in questione.

  4. alfred-sandro1.ge scrive:

    non ci vuole molto per apparire colti:

    basta saper fare il COPIA E INCOLLA e qui in eldy lo sanno fare quasi tutti!

    poi, se si ha bisogno di sfoggiare, forse allora davvero manca qualcosa!

  5. sig.franco muzzioli scrive:

    Caro Giovanni il tuo forbitissimo eloquio giustifica l’allocuzione, che però in un contesto come questo di amici e persone che si danno del tu , sembra un pò una presa per i fondelli…….
    …..e non c’entra con la pena di morte!!!!!!

  6. paolacon scrive:

    Giovanni accetto le scuse, ma vorrei ribadire che qui i commenti devono riferirsi ad un articolo che tratta di Caino, pena di morte ed altro; non è pertinente né “la grammatica” né la polemica. Vi prego di attenervi tutti all’argomento proposto.

  7. Giovanni scrive:

    Chiedo scusa al gestore del blog, se uso questo spazio, ma devo rispondere: (Franco che cognome fa Muzzioli).

    L’ALLOCUZIONE è IL RIFERIMENTO LINGUISTICO DEL PARLANTE AL SUO INTERLOCUTORE, TUTTE LE FORME (PAROLE O SINTAGMI NOMINALI) IMPIEGATE DAL PARLANTE PER DENOTARE L’INTERLOCUTORE SONO CHIAMATE ALLOCUTIVI, IL PARLANTE VIENE DEFINITO COME ALLOCUTORE, MENTRE L’INTERLOCUTORE E’ L’ALLOCUTARIO.NON RIENTRANO NELLA DEFINIZIONE DI ALLOCUTIVO LE FORME GENERICHE USATE PER ATTIRARE L’ATTENZIONE O PER STABILIRE UN CANALE DI COMUNIVAZIONE (FUNZIONE FATICA), MA SOLO I TERMINI CHE DENOTANO L’ALLOCUTARIO, PER ESEMPIO: PRONOMI PERSONALI, TITOLI, TERMINI DI PARENTELA, TERMINI DI STIMA O AFFETTO, INSULTI. SOPRATUTTO NELLA LINGUA ITALIANA, HANNO GRANDE RILIEVO IL TU ED IL LEI CON IL LORO RAPPORTO DI OPPOSIZIONE (RISPETTIVAMENTE CONFIDENZIALE O FORMALE):

    * E Lei, come stà?
    * Suo marito tutto bene?

    Nei fenomeni di allocuzione rientra l’espressione della “cortesia”: si parla, nel liguaggio comune, di “formule di cortesia” o “pronomi di cortesia” per indicare tutte quelle modalità di allocuzione scelte nelle interazioni con persone verso le quali il parlante intende mostrare il proprio rispetto.

    Parte dell’atto di allocuzione è l’uso di appellativi come signora, avvocato, dottoressa, professore, sono di particolare importanza in lingue che non conoscono la distinzione tra tu ed il lei. Nell’esempio in inglese che segue, l’uso del lei è sostituito sa quello dell’appellativo sir.

    Ossequi Giovanni.

  8. Nembo scrive:

    Bene Franco, argomento che con l’imminente D.L., chiamato svuota carceri è di attualità, inizio con il dire che sono contro la pena di morte ma non contro l’ergastolo per chi commette omicidi-stragi terroristiche e altri reati che fanno contro l’umanità, detto questo dico che in Italia l’ergastolo non esiste più vedi legge “Gozzini” anche se nel 1981 gli italiani vennero chiamati ad esprimersi con un referendum sull’ergastolo con un risultato per il SI del 77,4% al massimo si prendono 30anni che con le vie d’uscite diventono se va bene 20 o anche meno come? Diventando collaboratore di giustizia e schierarsi con lo Stato, condivido quello che ha scritto Giovanni noi nel nostro paese non abbiamo pene certe ma solo-coriandoli al vento-e rendere le pene più miti è soltanto un favore ai vari boss delle varie mafie. Nessuno tocchi Caino vuol dire giustizia e non vendetta e, questa lega è formata da cittadini e politici che si battono per una giusta causa contro la pena di morte nel mondo.Per un condannato di morte , che di solito Americano, che si riesce a salvare, ce ne sono mille, in Cina-Iran-Cuba e altri stati ancora che nessuno muove un dito e muoiono nel’indiffrenza assoluta e totale. Recentemente un proff. dell’universita di Londra Middisex tale A.William Schabas ha dichiarato che in Cina nel 2012 circa 3.000 persone sono state giustiziate con un calo del 50% rispetto agli anni passati è pazzesco questo, eppure avviene e le loro morti sono atroci anche perchè li mettono a scavare un fossato, dopodichè si inginocchiano e le soarano al capo dando un calcio alla persona per gettarlo nella fossa che ha scavato!Infine voglio vorrei chiedere quante volte dobbiamo dare la possibilità di recupero nel nostro paese a chi è recidivo di vari reati? gli occhi stanno in fronte per vedere per poi riflettere quello che attualmente succede in Italia. Ritirarsi non è fuggire, ne attendere è prudente, quando il pericolo sopraffà la nostra sicurezza.

  9. sandra .vi scrive:

    Siamo in tanti contro la pena di morte ,io trovo veramente abominevole applicare la legge dell taglione “Occhio x occhio”…..Sono d’accordo che ci sono dei delitti che urlano vendetta al cielo tanto sono orribili ,ma uccidendo l’autore nn risolviamo niente .Io propendo per un tentativo di ricupero e il carcere deve essere il luogo dove il colpevole viene aiutato a ritrovare la parte migliore di se ,aiutato a rienserirsi nella societa’

  10. franco che di cognome fa muzzioli scrive:

    Caro Giovanni ….non so chi sia il sig. Muzzioli !!! In Eldy sono solo Franco (che combinazione ha un cognome che fa Muzzioli)…quindi per favore nessun signore.
    Forse non hai letto bene ….ma io “con Caino sto”….sono contrario in maniera assoluta alla pena di morte….sono contrario anche all’ergastolo….perchè la Società deve RECUPERARE chi ha sbagliato…non chiuderlo in una cella e gettarne via la chiave.

  11. Giovanni scrive:

    Signor Franco Muzzioli. La pena di morte presuppone che si erga a detentori del sapere, del giusto, del bene del male, e della verità. E’ questo il moralismo. Nessuno dovrebbe essere in grado di decidere quando terminare la vita di un’altra persona, è un potere troppo grande per essere gestito dall’uomo.Quindi tanto vale che la giustizia non sia vendetta, ripicca o punizione. ma rieducazione, controllo sociale, prevenzione del crimine.Inoltre la relatà dimostra (anche lei lo descrive) io voglio oaggiungere qualcosa in merito. Che negli stati dove è in vigore la pena di morte , il tasso di criminalità (sopratutto nei teati per cui è prescritta la pena capitale) è addirittura superiore a quelli dove la pena di morte non è prevista. Il reato di omicidio nel Texas (5,9 omicidi ogni 100.000 abitanti)dove la densità di popolazione è anche di molto superiore!. Questa è la realtà signor Muzzioli. Ovviamente vedere reati abominevoli fa venire la voglia di una punizione estrema. Perchè abbiamo un cuore e proviamo sentimenti. Ma lo stato deve andare oltre la sensazione del momento e preoarare un futuro migliore, dove la vita umana sia rispettata senza eccezioni. Il rifiuto della pena di morte dovrebbe derivare solo dalle schifezze che l’uomo potrebbe fare ne definire proprio quando applicarla (in alcuni stati, tuttora, si uccidono persone solo perchè la pensano diversamente dalla massa (Corea del nord).Non accettare è diverso dall’uccidere. se ogniuno di noi dovesse ucciodere persone di cui non accetta i comportamenti, rimarrebbe solo un uomo sulla terra. Non intendo modificare la sua idea signor Muzzioli, ma la invito ad andare oltre il sentimento del momento ed a vedere nella pratica cosa succede negli stati che anno la pena di morte, o anche semplicemente vedere l’evoluzione degli stati che l’hanno eliminata. I crimini sono diminuiti. Sembra un controsenso, ma non lo è. La legge dovrebbe rappresentare le regole che il popolo si da per vivere in pace ed in armonia, stabilendo cosa è giusto e cosa è sbagliato. Se lo stato può uccidere o torturare, ammette che in alcuni casi è giusto usare violenza. se lo stato ammette di uccidere non è giusto in nessun caso, la società in cui vive in quello stato avrà principi diversi. In Italia c’è un problema più grosso, quello della certezza della pena. Chi usa violenza deve essere allontanato dalla società e deve espiare la sua condanna per tutto uil tempo necessario. La legge attuale fornisce ai magistrati gli strumenti per poterlo fare. Basterebbe poco signor muzzioli, ma probabilmente chi a potuto legiferare negli ultimi anni non aveva questo interesse. Questo signor Muzzioli è il mio modesto parere. assequi Giovanni.

  12. marc52 scrive:

    PRESO IN RETE: La pena di morte negli Stati Uniti d’America è un argomento molto controverso e dibattuto. Gli Stati Uniti d’America sono attualmente uno dei 76 stati del mondo in cui è prevista l’applicazione della pena capitale, mentre in 120 altri stati tale pena è stata abolita.
    Gli Stati dell’Unione che attualmente non prevedono la pena di morte nel sistema giuridico sono: Alaska, Hawaii, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, North Dakota, Rhode Island, Vermont, West Virginia, Wisconsin, New Jersey, Illinois, Nuovo Messico.

    L’applicazione della pena di morte è influenzata da fattori razziali?
    Statistiche recenti mostrano che la metà di coloro a cui è stata inflitta la pena di morte appartiene a minoranze razziali. Il 51% dei 2976 prigionieri americani che nel 1995 erano in attesa dell’esecuzione non appartenrvano alla razza bianca. I condannati di colore sono in media il 42% del totale e , in numerosi stati del Sud, superano la percentuale dei condannati bianchi. Ma questi dati vanno confrontati con il fatto che solo il 12% dei cittadini statunitensi è di colore:

    In ALABAMA i condannati a morte di colore sono il 43% sul 26% di popolazione.
    In LOUSIANA il 67% sul 31%.
    Nel MISSISSIPI il 60% sul 36%.
    Nel NORD CAROLINA il 43% sul 23%.
    Nel SUD CAROLINA il 50% sul 30%.
    In VIRGINIA il 48% sul 19%.
    Nell’ ILLINOIS il 61% sul 15%.
    Nel MARYLAND l’86% sul 25%
    Nell’OHIO il 50% sul 10%.
    In PENNSYLVANIA il 59% sul 20%.

    Da quando la pena di morte è stata reintrodotta in molti Stati nella metà degli anni settanta, sono state giustiziate 313 persone e oltre 3100 aspettano da anni nel braccio della morte. Ma questi dati sono in continua crescita: ogni anno vengono giustiziate in media circa 35 persone, principalmente mediante iniezione letale.

  13. Lorenzo.rm scrive:

    Contro la pena di morte sono in tanti e quelli che persistono a volerla hanno vergogna nel dichiararlo. Chi sbaglia è una vittima da aiutare e risollevare. Proprio come è scritto. E “Nessuno tocchi Caino” è un’associazione di tutto rispetto.

  14. marc52 scrive:

    PENA DI MORTE…. POESIA

    Pena di morte,
    qual’è la pena?
    Pena come negazione del diritto alla vita,
    vita violentata dall’uomo sull’uomo
    Libero arbitrio di uccidere,
    arbitrio di uomini contro un uomo
    uomo che non ci sarà più qui,
    ma sarà nei cuori e nelle menti e chissà..
    di altri uomini.
    Pena come regola fra e per gli uomini
    ed invece contro
    contro gli uomini e le loro vite.
    Gli uomini e le loro vite

    Enrico Ruggeri & Andrea Mirò – Nessuno tocchi Caino
    http://youtu.be/P9KjS2QvQqk

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