Nel blog “Poesie” Alfred-Sandro ha pubblicato questo piccolo racconto di vita veramente vissuta.
Una sintesi, uno spaccato del rapporto padre-figlio.
Lo propongo anche qui (come già concordato precedentemente con Alfred) perché sarebbe molto interessante sentire i vostri pareri ed aprire un dibattito.
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Ciao, di dove sei?

Provincia di Pavia. e tu?
Genova…
…e da Genova vieni al mare qui?
A Genova non c’è più mare per i bagni e poi, sono con gli zii ed il mio papà.
Loro vengono sempre qui: hanno problemi con la nonna e non possono allontanarsi di molto.
Sai in un’ora siamo a casa!
Ah! capisco…. come ti chiami?
Simone…… tu?
Rita…..
E tu Rita con chi sei?
Con i miei genitori……
…Vabbè Rita devo andare: la zia mi aspetta per il pranzo. Ci vediamo oggi?
No, oggi no.  I miei vogliono fare un giro dato che il tempo e nuvoloso. Semmai questa sera dopo cena al bar della spiaggia!
Va bene. Alle otto allora. Ciao..
Ciao…..

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….. Simone?
Si papà?
Sai che facciamo questa sera?
Cosa?
Una bella sorpresa! Ho prenotato al ristorante: andiamo con gli zii a festeggiare i tuoi primi quattordici anni. Sei contento?
Ma papà? Questa sera? Questa sera non posso!!!
Come non puoi? Scherzi?!! Come sarebbe a dire che non puoi?
Papà!! Ho un appuntamento questa sera!
Ho promesso a Rita che ci saremmo visti dopo cena, al bar……..
SIMONE, NO!
Ho prenotato per la tua festa e stasera andiamo a cena fuori… CHIARO??!!!!
Ma papà…….Rita mi aspetterà ed io non ci sarò….
La vedrai domani!!!!
Ma papàààààààà!
HO DETTO NO!!!!! Dovresti essere contento e ringraziarmi !!
Papà, Rita penserà male…
E CHE TE NE IMPORTA?


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A mezzanotte, sulle pietre bagnate dalle onde, Simone con le guance rigate di lacrime sta dormendo.

Stai male? gli chiede il guardiano del campeggio…
Simone non risponde……. dorme.
Accanto a lui una bottiglia di whisky…. vuota!!

 

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Ha avuto ragione il padre a comportarsi così?

Non è troppo autoritario? Ma ha capito suo figlio?
E il figlio non ha una reazione esagerata od è solo troppo fragile?
Come si sarebbe dovuto comportare il padre?
Come vi sareste comportati voi?

16 Commenti a “IL COMPLEANNO racconto di vita vissuta scritto da Alfred-Sandro”

  1. alba morsilli scrive:

    Un padre che non sa fare il padre, vuole imporre la sua autoritàe poi non ci accorge che il figlio non è a letto,
    Sia il padre che il figlio ogniuno pensa a se stesso, il padre egoista padrone che non cerca il dialogo specialmente con un 14dicenne, una età molto difficile dove i giovani possono prendere vizzi e strade brutte.
    Tante è vero che si è sfogato con una bottiglia, il padre padrone dove era? Ogni genitore deve cercare di dialogare con i figli e questo fa fatto in tenera età che con il crescere viene spontaneo sia per i figli che per i genitori

  2. sandra .vi scrive:

    Complimenti Alfred per il tuo articolo,impostato su un dialogo che mette ancor piu in evidenza la completa incomprensione tra il padre”padrone” e il figlio ancora si ragazino che si sta sbocciando nel adolescente .Quel tremendo “che te ne importa”.Sarebbe bastato un po di comprensione per risolvere tutto tranquillamente .Il ragazzo poteva correre al bar lasciando un biglietto spiegando i motivi del mancato appuntameno,chiedere al padre il perm4sso d’invitare la ragazzina ,andare dalla festa un po’prima Alla base di ogni altra possibile soluzione doveva essere una certa comprensione fra padre e figlio.Edopo tante storie si lascia il figlio quattordicenne piangente dormire sulla spiaggia……

  3. edis.maria scrive:

    Sì, Alfred, era il padre che , con la sua esperienza di vita, avrebbe dovuto, in qualche modo ,far combaciare le due esigenze,e rendere il COMPLEANNO, gradito a tutti!

  4. alfred-sandro1.ge scrive:

    Il tono del ragazzo non è nè prepotente nè arrognte: è sorpresa, stupore. È quasi una suppica rivolta al padre temuto da sempre ribadendogli il concetto da sempre impostogli che non si deve mancare ad un parola data.
    Il padre certamente ha prenotato giorni prima e ha tenuto all’oscuro il figlio convinto di fargli gradita sorpresa decidendo per lui.
    Forse era il padre che avrebbe dovuto trovare adeguato suggerimento da dare al figlio entrando in complicità con lui?

  5. edis.maria scrive:

    Torto da entrambe le parti! Troppo autoritarismo paterno, troppa sicurezza da parte di un ragazzo di soli 14 anni! E il dialogo? Giorno del compleanno, atteso dal ragazzo con gioia,non si concorda qualcosa insieme per la gioia di tutti? Per il padre una cena in ristorante poteva compensare un mancato appuntamento da “ PRIMO AMORE”? Ovviamente è mancata l’intesa : magari invitare la ragazza, farli incontrare più tardi, ecc. Quel No secco e autoritario è stato la molla scatenante! Quel “ che te ne importa”, poi, la ribellione del ragazzo che, ricordiamo solo quattordicenne , ancora privo di freni inibitori ha compiuto il resto! I genitori devono sempre colloquiare non i figli, aiutarli nel crescere, comprendere i loro problemi, magari rifacendoci alla nostra adolescenza. Io ho due figli, maschio e femmina, e nonostante i consigli che dò a voi, ho commesso , senza volere, tanti errori di valutazione e di comportamento. Si dice: che fare i genitori sia il mestiere più difficile”, ma anche crescere “ bene” è diventato sempre più difficile!

  6. alfred-sandro1.ge scrive:

    perfetto franco: hai colto nel segno

  7. franco37 scrive:

    Se i genitori non si preoccupano di vedere se il loro quattordicenne nella notte dorme nel suo letto e lasciano una bottiglia , mezza bottiglia, un quarto di bottiglia (poco importa)a disposizione, non fanno ,a mio parere, il loro dovere.
    Quella notte, a quel quattordicenne , solo ed un pò sbronzo, potevano capitare le peggiori cose del mondo, al di la di concessioni più o meno capibili e più o meno opinabili.
    Apprezzo molto questi articoli e l’impostazione che ne ha dato Paola, di costruttivo contradditorio, è così che si sviscerano i problemi si capiscono i vari modi di pensare anche diametralmente opposti.

  8. alfred-sandro1.ge scrive:

    Il fatto è vero anche se un po’ enfatizzato.
    Simone non aveva bevuto una intera bottiglia: era meno di mezza quando l’ha presa di nascosto al padre che dormiva da un po’.
    Quanto è importante per un adolescente la parola data?
    Per un adolescente è più importante una serata con la sua amica o la cena con anziani?
    La perentorietà di quel * come non puoi? Scherzi?* non ammetteva repliche.
    Quello era il modo abituale del genitore iperprotettvo di rapportarsi col figlio.
    Il ragazzo è sorpreso della* sorpresa* che gli fa .
    Forse era gratificante per il padre pensare che sarebbe piaciuto al figlio quattordicenne cenare fuori come piaceva a lui?
    Infine ma non meno importante: quanti genitori sanno o cercano di sapere se i loro figli assumono sostanze dannose?

  9. cactus scrive:

    Commenti abilitati
    il padre, a mio parere, ha agito in modo troppo autoritario, da padre-padrone e non da padre pronto al dialogo. Detto questo è anche vero che 14 anni non sono tanti, specialmente se, a quanto ho capito, la vicenda è riferita a parecchi anni fa, quando un ragazzo non era ancora in possesso della maturità (?) che può aver raggiunto negli anni 2000. Ma anche il figlio ha avuto una reazione esagerata in quanto era abbastanza facile dare una spiegazione alla sua Rita… mentre il fatto della bottiglia non riesco a considerarla facente parte di una storia vera.Nel complesso tutti e due hanno peccato: il padre di autoritarismo; il figlio di immaturità (anche se capibile)

  10. giovanna3.rm scrive:

    Complimenti, Alfred, ho letto con interesse il tuo servizio e confermo che spesso, in diverse famigli, ci sono aspetti di non comprensionbe, molto più spesso di quanto si creda
    Comunque, complimenti, grazie di avercelo raccontato.
    ——————————
    Mi scuso, ma vorrei lasciare un piccolo messaggio per Paola: non ho altri mezzi per poterlo fare.
    Grazie per il tuo commento nella pagina della domenica scorsa, al quale ho risposto subito dopo il tuo. Ciao

  11. franco37 scrive:

    Dato che citi solo me …rispondo dicendo che a quattordici anni si dovrebbero vivere con sana tranquillità i quattordici anni e non altre età……..sempre che in famiglia vada tutto bene!
    Certamente a quattordici anni non ci si deve ubriacare nella notte soli in una spiaggia….se succede…qualcosa non va.
    Le lacrime d’amore, quelle vanno bene , anzi benissimo.

    PS. Forse a quattordici anni avrei scritto le stesse cose che hai scritto tu.

  12. alfred-sandro1.ge scrive:

    franco, inconsciamente ammetti……
    a quattordici anni si può ancora……….

    a quattordici anni allora si può anche ………..non….
    a quattordici anni c’è già un lungo vissuto col padre…. con la famiglia…
    a quattordici anni si può aver SUBITO da quattordici anni…….
    a quattordici anni si desidererebbe essere considerati non più bambini,
    a quattordici anni si è in grado di uscire di nascosto da soli per ubriacarsi e piangere per amore e rabbia sulla spiaggia!

  13. marc52 scrive:

    Mi sembra uno Spaccato un po’ eccessivo, fuori dalle righe, il ragazzo ha solo 14 anni, la Rita l’ha appena conosciuta, è un età ancora dove i genitori hanno i figli sotto l’ala(non tutti), il ragazzo può mandagli un messaggino, alla Rita spiegandogli la situazione. Potrebbe invitare anche lei, vedersi dopo.il Simone è Un ragazzo precoce e “cottarello” se aspettasse domani non sarebbe la fine del mondo. un finale estremo che rasenta un po’ il ridicolo. Io lo vedrei più tenere il muso rovinarsi la festa fare i “capricci” nulla di più. Capisco estremizzare far capire la difficoltà di dialogo tra genitori e figli, ma mi sembra poco azzeccato come esempio.Ok uno spaccato estremo ma… poco azzeccato,troppo povero di risvolti e di dettagli.

  14. elisabetta8.8mi scrive:

    Alfredo Sandro,questo articolo ci fara’ confrontare spero in tanti,,Fare i genitori facile nn è(COME LA FAI LA SBAGLI)ma io al posto del pardre del ragazzo,,avrei cercato la via di mezzo,,facendole fare un scappata giustoi x spiegare come stavano le cose,,,era un imprevito anche x il ragazzo la cena organizzata dal padre x lui,,,,

  15. Lorenzo.rm scrive:

    Un fatto vero e istruttivo. Col senno di poi ci saremmo comportati diversamente. Ma quando si vive non c’è un “senno di poi”. Per cui trovo perfettamente vero e giusto tutto quello che si è verificato. Ed esprimo complimenti affettuosi a Sandro.

  16. franco muzzioli scrive:

    A quattordici anni si può ancora festeggiare il compleanno con genitori e zii ed è normale che ci siano i primi piccoli o grandi dispiaceri d’amore. Rafforzano il senso della rinuncia ,che deve esssere insegnato anche nell’adolescenza e fanno uscire allo scoperto i sentimenti e le sane pulsioni verso l’altro sesso.
    Quel….”la vedrai domani” …..mi pare la giusta apertura ad un figlio di quell’età.
    E’ a mio parere sbagliato …..” dovresti essere contento e ringraziarmi “……ma di che cosa?
    Ma il peggio è….”che te ne imorta”….caduta maschilista del padre.
    Bastava ripetere …..”la vedrai domani”…..e “lei capirà”.
    Il finalino è tutto da cancellare…..non si lascia un figlio di quattordici anni piangente a dormire in spiaggia dopo la festa di compleanno…. poi……con accanto una bottiglia di whisky …..e dove l’ha presa ?…..Ma scherziamo!

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