Aggressività

Recentemente a Milano un pedone, per uno stupido fatto di precedenza, spacca sulla testa di un tassista delle bottiglie e lo uccide.

L’aggressività si tocca in ogni momento della giornata, i dialoghi difficilmente sono pacati anche se scherzosi o ironici, diventano subito violenti, offensivi, rancorosi e giudicanti.

Forse ci ha abituato la politica, almeno certa politica, a questi eccessi comportamentali …..allo sproloquio e all’offesa a getto continuo.

La violenza verbale e il turpiloquio sono una costante nei talk show, nelle manifestazioni di piazza…e forse in certe case.

Non credo si debba scomodare Lombroso per cercare di individuare le basi biologiche dell’aggressività, credo sia più un fatto culturale, di emulazione e di frustrazioni compresse.

Freud parla di mancata soddisfazione di un bisogno e di una pulsione di morte che produce energia distruttiva, c’è  chi ipotizza ancestrali istinti di difesa per primitive esperienze di paura, fatto sta che questa forma bestiale di comportamento si coglie ogni giorno di più.

E’ quotidiana l’aggressività verso le donne, spesso scatenata da futili motivi.

Io credo molto che le cause maggiori siano le frustrazioni e l’emulazione.

La violenza è il pane quotidiano delle televisioni e dei giornali, spesso mangiamo la nostra minestrina  guardando morti,  guerre, violenze  ed ascoltando politici che offendono e che sparlano, quindi l’aggressività diventa un modo automatico d’agire, dettato sostanzialmente dalla risposta emotiva interna.

Forse siamo come bicchieri pieni fino all’orlo, basta una goccia in più per farci “traboccare”.

Credo che una maggiore introspezione ed autocritica non faccia male.

 

 

23 Commenti a “Aggressività scritto da Franco Muzzioli”

  1. edis.maria scrive:

    Per alcuni giorni ho voluto meditare sull’argomento che Franco ci ha proposto, osservando intorno a me le persone e i fatti quotidiani. Esiste infatti una aggressività che si propone, ovunque sia ,sui mezzi pubblici, che nei supermercati, tra autisti ecc. , come ciascuno fosse in attesa di sfogare i propri disagi contro il fato. Le parole gentili ed educate ormai sono fuori moda, tanto è vero che , se qualcuno usa educazione , ci sembra “ fuori tempo”! Quello che mi ha stupito di più è l’aggressività usata dalle persone anziane, che spesso si rivolgono ai giovani con rimproveri spesso non meritati.Certo l’esempio che ci propongono i politici sono vergognosi, ma si presentano da soli.Ora veniamo a Eldy! A me non sembra che ci sia tutta l’aggressività citata! Poche persone si permettono di aggredirti in modo così disdicevole , da non poterti difendere con altrettante parole caute , spiegando i motivi del tuo parere diverso dal loro. Forse entrando in Amici e chattando in “ segreto” certi giudizi emergono e poi vengono diffusi! Siamo sicuri che spesso l’aggressività che n e consegue non sia frutto di pettegolezzi incauti?”’ Franco Muzzioli bravo!Io ho fatto il mio esame di coscienza e , forse, qualche volta, nella vita la mia aggressività ha vinto!

  2. vice scrive:

    Sbloccato anche il commento della signora Sandra vi,questo era inspiegabilmente finito nello SPAM.
    Queste segnalazioni perché possiate rendervi conto che la “manina”dell’uomo interviene solo per sbloccare e non nell’altro modo.

  3. vice scrive:

    Ho provveduto a sbloccare il commento della signora Lucia1Tr scritto alle ore 18,03 e quello del signor Marc52 scritto alle ore 18,54.

  4. marc52 scrive:

    L’aggressività ? Dilemma annoso da Psicologia, Sociologia, Antropologia, difficile da valutare, da definire, fin dai tempi di Freud. Ancora oggi fior di scienziati con valutazioni diverse, cercano di analizzare. Agli inizi degli anni 70 Hinde etnologo e Bandura psicologo, hanno definito l’aggressività “un comportamento di un individuo diretto a provocare danno ad un altro individuo. ” in antropologia si dice che è servita per l’evoluzione della specie. Gli animali, non sono aggressivi, non recano danno ai loro simili, le fiere, per intenderci i leoni, le tigri, etc. Serve loro per procurarsi il cibo. Molti altri animali lo sono “bonariamente” per delimitare il loro territorio, per copulare, lottano, ma… non uccidono, lasciano l’onore della resa al loro rivale che si ritira in buon ordine. Quindi fattore consono alla loro specie, al loro essere istintivi. Nel uomo, a mio parere, vi sono diverse sfaccettature nell’aggressività, diversi gradini (al di la dell’aggressività verbale o materiale), una specie di scatola, dove… secondo il carattere, il vissuto, l’indole i freni inibitori, si manifesta da individuo a individuo. Anche un uomo arrabbiato controllando i suoi freni inibitori può diventare verbalmente(tra le righe) aggressivo. Poi ci sono le patologie: il sadismo il masochismo ma…essendo patologie psitiche estreme, vanno ricercate nell’infanzia nel vissuto nei traumi. Sono sempre però… delle forme di forte inferiorità, di frustrazioni, che fanno dell’aggressività un comportamento usuale abitudinario patologico. Consideriamo anche l’aggressività come arma di difesa, molto spesso, , se… una persona aggressiva (verbale o materiale) trova un altro individuo che se pur pacato, tranquillo, reagisce con fermezza, la persona aggressiva ,si ritira in buon ordine. bisogna affermare, che senza ombra di dubbio una persona aggressiva molto spesso è un timido un frustrato, narcisista un inibito (borderline), che si sente forte, sottomettendo offendendo gli atri (a suo parere subalterni a lui).Fin dai tempi di Freud è stata analizzata la guerra come forma collettiva estrema di aggressività . Freud affermava in due suoi saggi: “La guerra rende il comportamento dei popoli moderni simile a quello dei primitivi. La violenza vietata al singolo è legittima quando è compiuta dalla collettività”. Aggiungerei: Quanti uomini violenti, aggressivi, sono diventati degli eroi in guerra? Delinquenti, aggressivi in pace, eroi in guerra. Analizziamo anche il “branco,” aggressivo! Molto spesso il gruppo fa la forza, facendo partecipare anche giovani non propensi (ma che non possono tirarsi indietro).un bel film che la dice lunga sull’aggressività è “l’arancia meccanica” di che Stanley Kubrick, la società prima reprime poi è costretta ad accettare. Per terminare ecco alcuni testi di famosi psicanalisti.

    Fromm E. (1973) Anatomia della distruttività umana. Milano: Mondadori, 1975.

    Fromm distingue l’aggressività benigna da quella maligna. La prima è difensiva e adattativa, ha base biologica ed è presente anche negli animali. La seconda non ha basi biologiche dimostrate ed è esclusivamente umana. Essa può dar luogo al sadismo, che è il piacere di far soffrire un altro essere vivente, compatibile con la vita, e alla distruttività, che mira a sopprimere ciò che è vivo e i prodotti della sua creatività.

    Hartmann H. (1939) Psicologia dell’Io e problema dell’adattamento. Torino: Boringhieri, 1966.

    Coerentemente con l’ipotesi di un’area dell’Io libera da conflitti, viene postulato un processo di neutralizzazione delle pulsioni, sia libidiche che aggressive. Il fine è quello di adattare l’Io all’ambiente esterno.

    Hartmann H., Kris E., Loewenstein R.M. (1964) Note sulla teoria dell’aggressività. In: Scritti di psicologia psicoanalitica. Torino: Boringhieri, 1978.

    Viene svolto il tema della “depulsionalizzazione dell’energia aggressiva”. Questa energia neutralizzata non viene rivolta contro l’Io, anzi, l’Io anziché restarne distrutto, ottiene da essa la “forza motrice” per funzionare e agire.

  5. lucia1.Tr scrive:

    Franco, ho usato questa citazione perché l’aggettivo “dannosa” nella traduzione dell’epistola di Seneca ha un valore diverso da quello che viene attribuito nel linguaggio odierno, una compagnia che è di cattivo esempio meglio tenerla a distanza, non arricchisce. A me piace il confronto con gli altri, lo scambio di pensieri, anche diversi, perché sono certa che sia fonte di arricchimento, quello che non tollero e trovo una forma di “aggressività” subdola è il linciaggio verbale senza motivo, il replicare in forma maleducata senza aver compreso il testo dei commenti postati, essere presente nelle chat solo per creare zizzania. Credo che il rispetto per il prossimo sia la base per una civile convivenza, e torno a ripetere che è da qui che iniziano le tante forme di aggressività quotidiane, minime e di poco conto, ma sempre da condannare.

  6. sandra .vi scrive:

    Devo rifare il commento si e’ cancellato.Verissimo viviamo in un mondo in cui prevale sempre piu’ l’aggressivita’in ogni campo ,L’educazione e’ parola sparita nella notte dei tempi ,assistiamo i nostri politici che si insultano lanciandosi parole di fuoco verbalmente ,attraverso mezzi di l ,le stesse T.V private o pubbliche sembrano gareggiare in spettacoli sempre piu’ volgari e aggressivi…E’ da poco sono finiti gli spot pubblicitari per il rinnovo dell’abbonamento T.V.Possiamo dimenticare il nonno acrobata che rompe i pavimenti e la donna urlante ..e nessuno ha reclamato…..Eppure penso che tutti possiamo nn lasciarci coinvolgere,nn adoperare un detrminato comportamento e nn lasciarlo adoperare a chi conosciamo ,e’ come lanciare un sasso nell’acqua i cerchi si allargano sempre piu’….Lo stesso nella chat si usa un linguaggio educato .Lo stesso per i commenti io cerco di adeguarmi all;argomento senza essere offensiva ne aggressiva ,ma esprimendo il piu’ serenmente possibile il mio pensiero

  7. franco muzzioli scrive:

    Non sono d’accordo con Seneca ,cara Lucia, diciamo che la frequentazione di molte persone può essere imbarazzante ,scocciante oltre che fruttuosa, arricchente e stimolante……mai dannosa!
    Come dice Alfred , mancano elementi essenziali per colloquiare in maniera “completa”….monitor e parole non sono molto. Ma le parole messe una dietro l’altra esprimono concetti , idee ed in qualche modo mostrano , almeno un poco , il ritratto mentale di chi le scrive.
    Ecco perchè al di là dei giudizi a vanvera , dei commenti graffianti, delle piccole e grandi offese , delle permalosità e delle fughe….rimango felice e stimolato in Eldy

  8. alfred-sandro1.ge scrive:

    Discorso non facile da fare in una chat:
    entrare, stare, chiacchierare, conoscere e fare amicizie,
    capire ed essere capiti ed alla fine “FIDARSI”.
    Io so che tu sai che io so…….
    Non è tanto quello che l’altro dice ma come lo abbiamo recepito noi
    in quel momento.
    Non scordiamo mai che davanti al monitor siamo soli e pertanto siamo noi in quel momento giudici supremi di tutto cio che vediamo e leggiamo in quel momento, sia che il discorso sia rivolto a noi e ne siamo coinvolti, sia che soltanto assistiamo a dialoghi tra altri di cui inesorabilmente ne traiamo le nostre personali considerazioni.
    A tutti i modi ci si crea la nostra personale immagine degli altri e
    solo in base alla impressione che ne abbiamo avuto da subito
    e che, difficilmente, siamo capaci di volerla cambiare.
    Similmente una cosa simile accade nella realta ma, “dal vero,” altre cose ci vengono in aiuto: il potr vedere l’espressione del viso, i movimenti del corpo, la gestualità…..il tono della voce! qualcuno dice anche “l’odore”
    Tenendo presente tutto questo, ci si rende conto di quanto sia facile equivocare scrivendo e leggendo anche per per il fatto di non minor importanza che la chat è frequentata in modo eterogeneo da persone molto diverse tra loro con usi e abitudini diverse.
    Questo dovrebbe essere un pregio e non un diffetto.

  9. lucia1.Tr scrive:

    Il vecchio e saggio Seneca scriveva, a proposito della violenza, nelle Lettere a Lucilio:
    “Inimica est multorum conversatio”
    «La frequentazione di molte persone è dannosa».

  10. franco muzzioli scrive:

    Speravo che qualcuno di noi agganciasse l’aggressività tout court , a quella che si subisce in Eldy e che necessariamente ,come tutte le azioni, ne fa corrispondere una uguale o contraria, cioè si rispode ad aggressività con aggressività o si fugge.
    Vorrei riproporre un virgolettato del commento di Lucia che a mio parere definisce il modo giusto di muoversi nel blog…..”le parole sono importanti e a partire dalla scelta delle parole che si decide il nostro stare insieme, post o commenti violenti o aggressivi non li condivido…”

  11. Pachino scrive:

    Commenti abilitati Veramente attuale l’articolo di Muzzioli,ormai,l’aggressivita e la violenza la fanno da padrone,proprio ieri nn lontano da casa mia,un signore ha ucciso il socio,con cui divideva l’impresa edile,poi ha ucciso la propria moglie e alla fine si è suicidato.La ragione nn vale più,ormai conta solo la forza,il più forte sottomette il più debole.ciò che mi lascia perplesso,invece,sono i commenti di una Signora che scrive di aggressività e violenza occulta.Forse questa Signora nn ricorda il trattamento che mi riservò a fine 2010,quando io ritornai in eldy,nn ricorda il modo in qui cercò di emarginarmi,di isolarmi dal bar,dove ci si trovava al mattino,con altri amici,e lo fece veramente in modo subdolo e falso,nn dicendomelo direttamente,ma facendomelo dire poi in privato,da un altro amico che frequentava il bar a quell’ora,nn so perchè nn diventammo mai veramente amici ,nn lo seppi mai,sta di fatto che ognuno di noi,prima di fare delle critiche nei confronti degli altri,si dovrebbe guardare dentro, e farsi un pò di autocritica,Buona Giornata.

  12. NEMBO scrive:

    Lucia-1-tr-Condivido quello che hai scritto a proposito delle donne che sempre più sono oggetto di aggressività e, lo saranno sempre più visto il Ddl approvato ieri con la scusa del svuota carcceri per il reato di clandestinità e tribunali al collasso, io lo chiamo invece (buonismo venduto al KG)tantè che ieri sera molti soggetti -infami- hanno festeggiato perchè i “Domiciliari” diventano pena principale ossia reclusione o arresto in casa propria. Tutti i delitti la cui pena massima edittale arriva fine a 3 anni, e da 3 a 5 anni, sarà il giudice a decidere a suo giudizio. Oltre all’automatismo degli arresti domiciliari la riforma modifica, in senso depenalizzante, lavori socialmente utili in alternativa al carcere (reati fino a 4 anni)Chissà quante donne ancora verranno minacciate, aggredite, percosse con lesioni per non dire altro! Alcuni di questi reati circa una trentina saranno depenalizzati con comodità in casa prorpia invece del carcere, ora mi chiedo come possano credere ancora nella giustizia molte donne che hanno avuto il coraggio di denunciare gli abusi subiti??? Come si sentiranno da oggi gli operatori delle varie Polizie? L’agressività di certa gente aumenterà sicuramente e, ci sarà allarme sociale sempre più. A quanto pare l’attuale governo preferisce tutelare i carnefici di queste azioni e i colpevoli piuttosto che le vittime.

  13. lucia1.Tr scrive:

    Sorpresa di non leggere nessun commento scritto dalle donne di Eldy, sicuramente consapevoli di essere spesso oggetto di aggressività da parte degli uomini. A noi mamme e nonne spetta il compito di insegnare ai nostri figli la capacità di riconoscere il prossimo come essere diverso e separato. E’ a da questa incapacità che si genera la violenza verso i più deboli, bambini e donne, emarginati, “diversi”, ma ci sono anche tante forme di violenze occulte, poco visibili, che si vivono all’interno della famiglia, che non vengono denunciate per paura e per pudore. Non sono sufficienti le leggi emanate dai nostri parlamentari a garantire una buona e rispettosa convivenza tra uomini e donne, la prevenzione alla violenza si costruisce giorno per giorno, creando le condizioni per una sana crescita dei nostri figli, che consenta loro di divenire persone capaci di riconoscere la diversità come ricchezza nello scambio con l’altro.

  14. Giuseppe3.ca scrive:

    Condivido quanto è stato detto: tutto validissimo.
    Può anche essere vero che l’aggressività può avere origini ancestrali, non solo nell’essere umano ma pure nel mondo animale perché l’aggressione, in molti casi, è una reazione istintiva alla paura, ovvero al timore di essere sopraffatti e quindi può essere un atteggiamento istintivo di difesa.
    Diversa è, invece, l’aggressività dettata dalla cattiveria d’animo, presente solo nell’essere umano che tende ad eliminare, anche fisicamente, l’avversario di turno. Su quest’ultima credo che ci sia poca educazione che valga.
    Bene Franco, ottimo argomento da simposio.

  15. Lorenzo.rm scrive:

    Franco, d’accordo sull’esecrazione del fenomeno e sulle sue cause. Quanto alla sua diffusione, ho qualche dubbio, anzi diversi. E’ vero che ci fidiamo sempre meno dei nostri referenti morali, ideali, religiosi. Ma in fondo sopportiamo le tante cose che non vanno, senza apparenti reazioni. Forse, come dicono a Roma, ci rodiamo dentro. Tutto qui. Ma davvero pensiamo che l’esasperazione, con tutto il suo carico di violenza, sia davvero tanta?

  16. alessandro32 scrive:

    Credo che l’aggressività provenga da qualche insofferenza che abbiamo dentro di noi, che stimola l’egoismo che l’essere umano ha insito in se stesso…..se poi…il modello di vita impostoci ( vedi televisione ) donne belle, case belle, cucine belle, macchine potenti, scuola che che stimola la competizione, persone mature considerate vecchie), ecco che si sviluppa una aggressività a tutto campo per prevaricare l’altro; trascurando quei valori che andrebbero coltivati e diffusi per fare una vera società civile.

  17. franco muzzioli scrive:

    Commenti che dovrebbero non perdersi nel rullo!!!!!
    Splendidi ….Lucia, Alfred ,Giovanni, Nembo….in questi casi si vede che il nostro piccolo simposio può dire cose importanti.

  18. NEMBO scrive:

    Argomento sempre attuale sentendo le notizie di cronaca nera, concordo e condivido i commenti che mi hanno preceduto, sopratutto con quello di Giovanni. Aggiungo solo poche righe, dicendo che sia l’uomo che la donna devono accettare la loro aggressività, facendo pace con essa, comprenderla e trovare un punto di autocontrollo che è il valore della vita. Se guardiamo l’evoluzione, non possiamo sottrarci dall’osservare che è sempre il più “aggressivo” a sopravvivere, vedi il mondo animale..il leone che caccia il più debole, lo squalo ecc…,ma noi abbiamo qualità di umani e come tale dobbiamo comportarci tali anche se come i commenti sviscerati elencano vari aspetti della causa della aggressività sociale che abbiamo quotidianamente sopratutto verso le donne. Aggiungo dicendo che tutto dipende del benessere -psicologico- della persona, poichè di norma la persona tipica aggressiva cerca sempre di fare in modo che le proprie esigenze vengano soddisfatte sempre ad ogni costo, poichè secondo lui è un suo diritto. Dietro a questo comportamento c’è insodisfazione della propria vita,rabbia verso tutti,ansia, frustazione, depressione, debolezza ecc..,Non hanno altre armi a loro disposizione, tipo carisma, calma e intelligenza. Gli stessi sono insicuri e fragili, perciò sono molto pericolosi per la società, altresì molti se ne approfittano verso i più deboli sapendo che poi la pena come “reato” nei peggiori dei casi non è mai certa ne applicata in giusta maniera.

  19. elisabetta8.mi scrive:

    Franco hai centratoil problema,siamo diventati tutti aggressivi come mai?certo che i media lo zampino sanno cacciarlo dentro molto bene,in tv,nei giornali,nella politica e perfino nei cartoni animati,tanto questa societa’ è cambiata,la gente x strada nn si saluta piu’in giro la gente ha il viso scuro come se fosse colpa tua,nn so’ spiegarmi tutto questo ma è cosi’ certo che stiamo passando tanti messaggi negativi ai giovani la quale sono di gia’ musoni x la maggiore e questo certamente nn èpositivo,dico solo mi dispiace ,dove pensiamo di arrivare con queste prospettive?

  20. lucia1.Tr scrive:

    L’aggressività è presente in ogni campo, in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e pubblici, sembra che, i problemi della società odierna, abbiano fatto uscire gli uomini di senno. Vorrei fare una riflessione sull’aggressività dei mezzi di comunicazione e del linguaggio irrispettoso e aggressivo usato da comunicatori, politici, giornalisti, presentatori e molti altri. Siamo abbastanza grandi per non scandalizzarsi di fronte a linguaggi scurrili usati dai politici che amano “sciupare” la parole, che dire di “Roma ladrona”, “Nano di merda”, queste affermazioni definiscono chi le usa, sicuramente persone che non meritano stima e approvazione. Anche “la gente”, nell’uso quotidiano usa un linguaggio volgare, offensivo, confidenziale oltre misura, pensando di essersi scrollata di dosso un’educazione che non è più attuale, pochi sono quelli che usano: “ grazie, prego”, che si rivolgono ad una persona che non conoscono dandogli del lei. Spetta alle famiglie e alla scuola impartire le regole al rispetto verso il prossimo, nei gesti e nel linguaggio, non approvo i toni confidenziali che alcuni insegnanti instaurano con i propri studenti, le distanze e le buone maniere sono alla base dell’educazione. Le parole sono importanti, e a partire dalle scelta delle parole che si decide il nostro stare insieme, post o commenti violenti, scurrili, aggressivi non li condivido.

  21. alfred-sandro1.ge scrive:

    Commenti abilitati

  22. Giovanni scrive:

    Muzzioli, i motivi sono diversi, sono stati fatti altri post mesi addietro.

    L’influenza dei mezzi di comunicazione: che propone valori, consoitudini, stili di comportamento, modelli sociali e umani, tutti improntati la successo, alla forza materiale, alla violenza verbale, all’emarginazione dei soggetti introversi, delle persone fragili, degli individui dai costumi moderati. I bambini e gli adolescenti sono le vittime elettive.
    Condizione sociale ed economica: che genera sentimenti di esclusione, di fallimento personale, di apprensione per il presente e futuro proprio e di coloro che vi dipendono in qualche modo, il timore di non essere in grado di reggere.
    La condidizione piscologica: quante persone depresse, che si sentono dei perseguitati sociali, che sviluppano sentiomenti di odio nei confronti del mondo degli uomini che oltre non aiutarli li esclude, li lascia al suo misero destino.
    L’ambiente sociale e familiare in cui si cresce o cresciuti: in ambienti carenti di esempi di comportamento civile e umano validi, si apprendono modalità degenerate e degeneranti.
    La qualità dei rapporti di coppiua o di relazione quando è scadente, se si poggiano su soli rapporti di forza, se si sono costruitinell’assenza di spirito solidale e scadente livello di comunicazione, se si sono costruiti con superficialità, non possono che generare stati di crisi anche altamente conflittuali.
    L’incomunicabilità: contringe le persone a comportamenti disperati, o scollegati spesso da realtà e da modelli relazionali efficaci.
    Il ritmo frenetico della vita odierna: non da tempo all’uomo alla metidazione, al rilassamento, il tempo diventa veloce e la comunicazione cerca strade rapide per risolvere i conflitti.
    I valorti consumistici aplicati alle relazioni uma si che queste non vengono vissutene: fanno ma consumate, cosi l’esperienza ha difficoltà nel tramutarsi in maturazione.
    La logica della competizione : espelle i non “leoni”, coloro che per indole, per costume, per carattere non sono lottatori, cinici, egoisti: l’uomo da regredisce da soggetto umano a soggetto animale.
    Ma su tutto il mancato apprendimento di comportamenti alternativi.
    Grazie per l’attenzione.

  23. alfred-sandro1.ge scrive:

    Sono daccordo Franco, in pieno.
    Credo che Tu abbia centrato bene il problema.
    Ormai da qualche anno questa aggressività ci circonda, ci avviluppa, ci fagocita….
    Aggressività gratuita presentata come enfasi dagli speaker televisivi, anche per annunciare la scadenza del’abbonamento televisivo.
    Notizie urlate anche per fare pubblicità alla salsa.
    La porta sbattuta in faccia a George Clooney perchè non ha portato quello spumante…..il mestolo dato in testa al marito, il nonno karateka minacciosissimo….
    Il calciatore impazzito si spoglia e corre sugli spalti dopo aver fatto goal…il ciclista fatto cadere perchè si permette di appoggiarsi ad una macchina al semaforo !!
    La televisione ci accompagna per una buona parte della giornata
    e purtroppo ha il potere di condizionare le nostre vite.
    Non so se tutta questa agressività possa avere uno scopo, oppure
    sia un sussueguirsi ineluttabile di comportamenti prevaricanti.
    Ma credo che se ciascuno di noi, tenendo presente tutto questo.
    fossimo capaci a non farci coinvolgere, a far capire ai nostri ragazzi che non è quella la vera realtà…. forse….
    In ultimo, la crisi finianziaria che attanaglia milioni di persone
    non giova certamente ad instaurare un clima disteso e sereno.

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