Una riflessione su un fatto di cronaca

Ma già il primo caso fu nell’ormai lontano 1982 quando fu lanciata una banana contro Uribe, poi purtroppo è diventata una triste abitudine in tutti gli stadi europei: Neymar, Balotelli, R.Carlos ed Eto’o ne sono stati vittima.

Considerarlo un frutto razzista è ridicolo, ma si è costretti a riflettere su questo frutto, dopo gli ultimi fatti di cronaca, merita ben altra considerazione, perché come cibo è importantissimo, ricco com’è di oligominerali, primo tra tutti il potassio.

Dai! Mangiamoci una banana.

Prendo da un bell’articolo di Crosetti su la Repubblica , qualche frase , per argomentare su di un fatto avvenuto durante la partita di calcio Villareal-Barcellona.
“Siccome l’ironia e l’intelligenza  sono più contagiose della stupidità , adesso tutti mangiano banane”.
Ad Alves, giocatore brasiliano del Barcellona , un imbecille tifoso del Villareal  , ha tirato una banana mentre il forte terzino si apprestava a calciare un corner , solo perché è MULATTO e della squadra avversaria.
“Ma lui, grandissimo, invece di indignarsi o andare dall’arbitro piagnucolando , ha raccolto il frutto , lo ha sbucciato e se l’è mangiato , tirando il calcio d’angolo mentre ancora masticava”.
Per la cronaca , il Barcellona ha vinto !
“Nella stagione del razzismo da stadio più becero , dei cori contro il Napoli a favore del Vesuvio, dei buuuuu contro i calciatori di colore  , a tutte le latitudini ed in tutte le categorie , il gesto di Daniel Alves rappresenta una specie di rivoluzione culturale”.
Non mi limiterei però agli idioti del calcio , ci sono tanti razzisti nostrani , politici e non , che hanno fatto sberleffi ad un ex Ministro solo per il suo colore della sua pelle.
A loro mangerei volentieri una banana davanti alla faccia…….ma no……sono buono……la tirerei dentro la gabbia che potrebbe accoglierli in uno zoo.

http://www.youtube.com/watch?v=ahiWKAu8huA&hd=1

siamo tutti scimmie! Rispetto, siamo uguali!

21 Commenti a “Dai! Mangiamoci una banana proposto da Franco Muzzioli”

  1. elisabetta8.mi scrive:

    Susate,ma nn capisco tutto questo rumore,cosi facendo si da molta importanza ad un gesto ,stupido,lo sport nn è assolutamente questo,,,queste persone ,comportandosi cosi’dimostrano,di nn essere sportivi e sopratutto di nn saper stare in mezzo a gli altri,nn conoscono il rispetto verso il prossimo di qualucue colore sia la pelle e la nazionalita’,,,mi sembra che le sia data molta importanza,,,,un buon tacere sarebbe x me la cosa migliore,,,scusate ma questo è il mio pensiero,,,,,,,,,

  2. alfred-sandro1.ge scrive:

    Razzismo?
    Non credo che l’uomo fondalmentalmnte sia razzista di natura, anzi al contrario, fin dai primordi della vita l’uomo ha sempre cercato di

    conoscere i “diversi” esplorando, viaggiando, spostandosi.
    La curiosità lo portava lontano e lontano trovava gente e usi diversi.
    Il razzismo nasce quando nasce la sopraffazione, l’avidità, la smania di potenza e grandezza in qualcuno e questo qualcuno non è mai

    stato l’uomo comune, la gente del popolo…..tu, io!
    Il razzismo non nasce insito nell’animo umano. Non ne ha bisogno.
    Il razzismo è una scusa, una invenzione: da qualunque parte provenga.
    Il diverso è la causa dei nostri mali.
    Si devono attribuire le responsabilità delle nostre disgrazie a qualcuno. È necessario trovare un esponsabile, un colpevole….
    è necessario trovare chi ha causato la siccità, la carestia, l’untore che ha causato la malattia e l’epidemia.
    Che cè di meglio e più facile che indentificarlo dal colore della pelle diversa dalla nostra? Dal colore dei capelli, da quello degli

    occhi?Dalla lingua diversa e incomprensibile.
    Prima del Suo arrivo tutto questo non c’era: dirà qualcuno!
    Bisogna trovare una spiegazione!
    Che è venuto a fare qui se non per portare malattie e disgrazie?
    In tempo di carestia il cibo non basta neppure per noi, questi che fanno? PRENDONO IL NOSTRO!!
    Ecco che abbiamo trovato un colpevole, i colpevoli……. anche se siamo buoni cristiani e dovremmo spartire il cibo con chi
    ha fame e sete.
    Il considerare uomini inferiori ad altri uomini è sempre servito ai potenti per mantenre con la forza e l’inganno il loro potere.
    Trovare sempre ad ogni costo un capro espiatorio.
    Il paradiso come premio e l’inferno come massima punizione eterna!

  3. lucia1.Tr scrive:

    Ho citato nel mio commento il caso del libro “Sei come sei”, accaduto proprio in questi giorni, perché ritengo che impedire di discutere in classe intorno alla lettura di alcuni brani, sia una delle tante forme di razzismo e violenza che ogni giorno vengono rivolte agli insegnanti da parte di poche famiglie, ancora convinte che la letteratura sia un passatempo innocuo, un intrattenimento frivolo e spesso superfluo……

  4. Lorenzo.rm scrive:

    Rispondo a Paola: perché Lucia ne ha fatto un caso di omofobia. Sono d’accordo che non c’entrava.

  5. paolacon.rm scrive:

    Posso chiedervi Lorenzo e Lucia cosa c’entra il caso del Giulio Cesare con il presente articolo?

  6. Lorenzo.rm scrive:

    Giusto una precisazione all’intervento di Lucia sulla scuola Giulio Cesare. A prescindere dalla serietà degli insegnanti e dalla validità della scrittrice, ho letto il brano in questione: si tratta di un esplicito atto sessuale orale fra maschi. Pericoloso per ragazzi che, come è noto, hanno caratteristiche e gusti sessuali in formazione. Forse nemmeno l’autrice si ricordava di quel pezzo e gli insegnanti l’hanno sottovalutato. Una ragione in più per confermarmi nell’opinione di non fare educazione sessuale a scuola.

  7. sandra .vi scrive:

    Bello e simpatico l’articoletto .pero’ io resto della mia opinione.Il giocatore voleva della pubblicita’ e sel’e’ fatta “gratis et amor dei”.Come voleva il suo gesto ha fatto il giro del mondo .ha fatto parlare le Tv.i vari Web,ne hanno scritto i giornali e lui ha ottenuto quello che voleva far parlare di se.

  8. paul candiago scrive:

    Gentili Signori,e,
    meraviglioso parlare di frutta invece del solito stantio calcio seguito a ruota da sesso da cavolo.
    Dispiace che la mentalita’ e la cultura di molti non siano dolci e gustosi come questo frutto.
    Ricetta: una banana matura 2 cucchiai di zucchero mezzo bicchiere di buon latte, frullare il tutto per 30 secondi: ottimo per tutta la famiglia.
    Mi avete fatto venir la voglia di mangiarmi una banana: qui le riceviamo di ottima qualita’ da Costa Rica.
    Rispettosi saluti a tutti voi, Paul

  9. marc52 scrive:

    Scusami Lucia, ma… lo sappiamo tutti che le notizie in rete (ne abbiamo gia parlato) vanno prese con il beneficio del dubbio (meglio un testo scritto lo insegnano anche all’università).
    Ma…nel tuo primo intervento davi per scontato che era una montatura.
    Per quanto riguara il tuo secondo intervento hai fatto un lapsus Freudiano non omofobia(omosessualità) ma xenofobia!!!(razzismo). Scusami, non volermene.

  10. alba morsilli scrive:

    è il momento della banana ne parlano tutti i tg le cronache sportive anche il premir del consiglio Renzi si è fatto fotografare con una banana in bocca.
    Il paese natale della banana è l’Africa terra ricca di ogni ben di Dio dove uomini mal governati emmigrano in cerca di fortuna.
    L’ostilitàdel mondo occidentale che si crede civilizatomette a dura prova queste persone. di recente come spregiohanno buttato una banana ad un sportivo come dire “vieni dalle scimmie to mangia una banana sei uguale ”
    Se l’autore di quel gesto insulso sapesse tutte le proprietà di quel fruttoc certamente non lo avrebbe fatto, perchè esso è carico di potassio che è indispensabile agli sportivi,oltre a contiene vitamine, calcio, fbre,fosforo, rame, ferro,
    come è cambiato il mondo se penso e ne ho parloto in un mio scritto che trovate in archivio di parliamone nel mese di ottobre del 2013 quando allora veramente noi non sapevamo che cosa era una banana

  11. lucia1.Tr scrive:

    Vorrei rispondere a Marc che mi ha citato nel suo commento, sono certa che a pochi interessa la veridicità del gesto del calciatore Dani Alves, ne ho parlato per mettere in evidenza che tutto quello che leggiamo nella rete non sono notizie certe ma vanno sempre lette e verificate in altre fonti. Penso che Franco abbia preso a pretesto questo simpatico fatto di cronaca per parlare di omofobia che non si perpetua solo nei campi di calcio ma, ogni giorno, in piccolo dosi, nella realtà che ci circonda, sotto l’indifferenza di molti!

  12. lucia1.Tr scrive:

    Vorrei rispondere a Marc che mi ha citato nel suo commento, sono certa che a pochi interessa la veridicità del gesto del calciatore Dani Alves, ne ho parlato per mettere in evidenza che tutto quello che leggiamo nella rete non sono notizie certe ma, vanno sempre lette e verificate in altre fonti. Penso che Franco abbia preso a pretesto questo simpatico fatto di cronaca per parlare di omofobia che non si perpetua solo nei campi di calcio ma, ogni giorno, in piccolo dosi, nella realtà che ci circonda, sotto l’indifferenza di molti!

  13. alba morsilli scrive:

    è il momento delle banane ne parlano i tg, le cronache sportive, anche il nostro capo del consiglio Renzi si è fatto fotografare con una banana in bocca.
    Il paese natale delle banane è l’Africa terra ricca di ogni ben di Dio dove uomini mal govenati scappano da quella terra in cerca di fortuna. L’ostilitàdel mondo occidentale che si crede civilizato mette a dura prova queste persone.Di recente come spregio hanno buttato una banana ad un sportivo di colore come dire “Vieni dal mondo delle scimmie to mangiati una banana ”
    Se l’autore di quel gesto insulso sapesse tutte le proprietà delle banane certamente non lo avrebbe fatto.
    La banana ed le sue proprietà
    75% acqua 23% caboidrati 26% fibra 1%proteine 0,3% grassi
    contiene la vitamina A E B6 potassio calcio fosforo rame ferro
    Non pensate che era all’oscuro di tutto questo?
    Nell’archivio di Parliamone ne mese di ottobre del 2013 trovate un articolo che io scrivo quando ho mangiato la prima banana

  14. marc52 scrive:

    In Europa, lo sport (e il calcio in particolare) sembra essere uno dei palcoscenici preferiti da violenti e razzisti. Il fenomeno degli ultrà è stato ormai studiato e descritto sotto ogni angolazione. L’estrema destra xenofoba ha nelle curve degli stadi le sue roccaforti: l’esposizione di svastiche e croci celtiche, gli ululati di scherno verso gli atleti di colore (l’ormai tristemente famoso “verso della scimmia”) sono la pessima cornice di tante partite. Sport e razzismo, purtroppo non hanno ancora smesso di incrociarsi. E sono quasi sempre incroci pericolosi. Ricordiamo tutti la tragica partita Juventus e Liverpool, Era il 25 maggio del 1985 quando, qualche minuto dopo le 19 la curva Z dello stadio Heysel di Bruxelles fu lo scenario di una tra le tragedie più assurde nella storia dello sport: 39 morti e decine di feriti. Questi atti di xenofobia non avvengono con altri sport, o perlomeno non in modo cosi eclatante (vedi Foot Ball Americano).Non accade con gli attori e i cantanti di colore, anche se il razzismo del primi anni del XX secolo non ammetteva attori neri. Erano bianchi, che con i soliti steriotipi razzisti veniva loro dipinto il viso di nero. Vorrei dire a Lucia che( come ha scritto Franco) il caso Alves sia una montatura, è tutto da verificare(anche se la soetanza non cambia); riporto un articolo da” Leggo” ripreso parola per parola in moltissimi altri link delle rete. ****************************************************************** ROMA – L’iniziativa del terzino del Barcellona Dani Alves, che ha sbucciato e mangiato la banana lanciatagli da un tifoso del Villarreal, potrebbe non essere poi così spontanea. Secondo il quotidiano As, molto vicino ai rivali del Real Madrid, si tratterebbe infatti di una campagna di marketing.Le prove che “smascherano” Neymar e Alves Secondo il quotidiano madrileno, si tratterebbe infatti di un piano ideato sulla base dei continui insulti ricevuti quest’anno non solo dal difensore brasiliano del Barcellona, ma anche dal compagno di squadra e idolo della Nazionale verdeoro Neymar. I due sarebbero stati aiutati da un team di consulenti pubblicitari per trovare il modo giusto per rispondere agli attacchi subiti dagli spalti. In particolare, l’idea di mangiare la banana sarebbe venuta a Neymar che dopo essere stato insultato a Cornellà ha creato anche un apposito hashtag, ma il connazionale Alves lo ha battuto sul tempo. E dopo il match contro l’Espanyol, quando fu vittima di insulti a sfondo razziale, Neymar aveva deciso insieme a suo padre ed ai suoi collaboratori di discutere su come poter rispondere in modo convincente a questi atti di intolleranza. A sorreggere la tesi di As anche la miriade di reazioni immediate all’azione di Daniel Alves di domenica scorsa, a partire dalla foto di Neymar con una banana in mano e da tutte quelle simili che hanno invaso immediatamente internet e i social network. E già lunedì pomeriggio, il marchio di abbigliamento Luciano Huck, il più popolare presentatore televisivo e amico di Neymar, aveva messo in vendita (al prezzo di 25 euro) magliette con l’hashtag #somostodosmacacos (siamo tutti scimmie) e l’immagine di una banana.

  15. Nembo scrive:

    Salve,ora abbiamo un esercito di scimmie contro il razzismo e, mi chiedo lo fanno per essere solidali con Dani Alves, o per mettersi in mostra facendo della pubblicità a loro stessi questi divi? Concordo con i vostri commenti e, suggerirei ai nostri politici di fare come il loro capo “Fonzie” di mangiarne tante, visto che la banana fa molto bene ed è piena di energie dando molte calorie e, potenzialità al cervello. Ora sarebbe il caso di cambiare “Motto” invece della mela..una…al giorno… toglie…ecc.,diciamo banana! Credo che la discriminazione e la xenofobia siano cose serie e le stesse non vanno combattute con degli spot fatti a tavolino, il razzismo spesso è legato a una situazione in cui una parte esercita il potere e l’altra lo subisce, c’è molto da fare per debellare questa situazione altro che le banane!

  16. lucia1.Tr scrive:

    Tutti noi, avremmo voluto indossare le magliette e dire “ Siamo tutti dalla parte delle scimmie”, ma nella vita di tutti i giorni non è così. Le cronache ci mostrano ogni giorno atti d’intolleranza verso i “ diversi”, quelli che non corrispondono ai nostri modelli mentali, accusiamo gli insegnanti d’impartire un’educazione che riteniamo non idonea. In questi giorni è scoppiato il caso del liceo Giulio Cesare di Roma, dove, i genitori di una classe, hanno denunciato gli insegnanti, colpevoli di avere letto in classe il libro di Melania Mazzucco “Sei come sei”, dove si affrontano i problemi dell’ omosessualità. Questi insegnanti hanno fatto il loro lavoro, hanno spiegato e trasformato in oggetto del sapere quello che accade nel mondo dei ragazzi , non siamo più nel tempo dove l’educazione si realizzava come violenza repressiva da parte delle famiglie, educare oggi significa, da parte degli insegnanti e delle famiglie, amare ed accettare le storture della vita, le attitudini, le bizzarrie, le diversità, le anomalie dei nostri figli, dei nostri allievi, accettare la singolarità di ogni individuo. Aggiungo una dichiarazione del professore scrittore Alessandro D’Avenia: “Denunciateci, cari genitori, ma non per quello che facciamo leggere ai vostri figli, ma per quello che non facciamo leggere loro.”

  17. franco muzzioli scrive:

    E’ chiaro ,caro Lorenzo, che siamo tanto diversi …..c’è come dici tu , chi sposa delle bambine o peggio ancora le lapida, c’è chi si fa saltare in aria per una religione, c’è chi mangia insetti, c’è chi non usa il bidè…pensa te! (fa anche rima).
    Ma il razzismo è non accettare l’altro per principio, per il colore della sua pelle, per la sua religione ecc.
    Ognuno è giusto che stia con la sua “cultura” ,combattendo tutte le vilolenze e le aberrazioni, ma rispettando gli altri come fa con se stesso (lo ha detto uno che conta!)

  18. Lorenzo.rm scrive:

    Bello e gustoso. Grazie a Paola e Franco. Io, da vecchietto, sono piuttosto perplesso dei metodi che si usano e trovo risibile un presidente del consiglio che si fa ritrarre mangiando una banana. L’antirazzismo è una cosa troppo seria per riderci sopra. Come è risibile accogliere in toto tutti gli usi e costumi di “altri” che sposano a forza le bambine e uccidono quanti non la pensano come loro. Se rileviamo queste cose siamo forse razzisti?

  19. franco muzzioli scrive:

    L’articoletto è di una settimana fa e a quella data il “sospetto”,perchè di questo si tratta, che Alves abbia manipolato l’evento non si era ancora palesato.
    Comunque, come ha citato Paola nell’introduzione ,di queste bravate razziste ne possiamo descrivere a decine.
    Il simbolo rimane!!!!!!!!!!! E certamente ,come dice Alfred , chi ci rimette in immagine è la scimmia (nota destinataria di banane ) che in intelligenza e stile batte i razzisti di ogni nazionalità.

  20. alfred-sandro1.ge scrive:

    Vorrei capire:
    la notizia fa notizia perchè la “scimmia” si è mangiata la banana?
    Solo adesso si scopre la dignità della scimmia?
    Solo perchè perchè non si è attaccata alle sbarre della gabbia dove l’hanno richiusa gli uomini bianchi?
    Ci si stupisce che possa avere una dignità?
    Ma coloro che hanno taciuto fino ad adesso dove erano quando queste cose cominciavano?
    Perchè non hanno fatto sentire la loro voce?
    Forse era biasimevole stare dalla parte delle scimmie?
    Molti anni fa, allo zoo, davanti alla gabbia del gorilla mia moglie giocava con quel grosso animale: gli dava una caramella e lui gliela restituiva facendole capire che la doveva mangiare. A sua volta mia moglie gliela rendeva e lui giela restitiva ancora aspettando che la mangiasse. Il gioco è andato avanti per parecchio finchè non è arrivato un papà col figlioletto.
    “Adesso gli facciamo un bello scherzetto” disse al ragazzino.
    Scartò una caramella e se la mangiò, Riavvolse la carta e la porse all’animale che la scartò: quando capì che era vuota si avvicinò alle sbarre della gabbia, si voltò…… e con la carta vuota della caramella fece l’atto di pulirsici il sedere………..
    In quel momento avrei voluto essere una scimmia per congratularmi con lei!

  21. lucia1.Tr scrive:

    Per qualche giorno nella rete la notizia che Dani Alves avesse mangiato la banana raccolta dal campo di gioco era diventata virale, la visualizzazione aveva avuto cifre iperboliche. Il giocatore eletto simbolo della lotta al razzismo, il suo gesto contro il Villareal, semplice ma di grande effetto, aveva sollevato un’ondata di solidarietà, moltiplicato le condanne a comportamenti razzisti e discriminatori e fatto nascere in Brasile il manifesto “Siamo tutti Dani Alves”.
    Purtroppo si è quasi subito scoperto che la notizia era stata studiata a tavolino dal calciatore per rilanciare la sua immagine e ottenere consensi, ancora una volta l’Web ci dimostra che tutto si può manipolare e mistificare, solo un’attenta lettura su più fronti riesce ad informarci correttamente.

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