Abbiamo parlati di ponti… qui si parla di un altro ponte… molto generoso ed umano

In questi giorni un’ennesima tragedia nei nostri mari…

La gloriosa Marina Militare come sempre si è distinta per generosità.

Mario Calabresi, il direttore de “la Stampa” ha scritto un editoriale ieri, non so se lo avete letto, io l’ho trovato molto “onesto” e mi piacerebbe parlarne con chi ne ha voglia. Non c’è bisogno di immagini, basta lo scritto già forte di per sé.

Un ponte di cui essere orgogliosi

Editoriali della “Stampa”

21/05/2014

Un ponte di cui essere orgogliosi        mario calabresi

Parlare di immigrati ormai è diventato difficilissimo, nessuno ha più pazienza d’ascoltare, i più moderati restano in silenzio, gli altri o invitano a rispedire ogni barca a destinazione o a girare la testa dall’altra parte quando fanno naufragio.

La questione è trattata solo in termini economici: prima ci si preoccupa dei costi di salvataggio e accoglienza, poi della minaccia che rappresentano per la sicurezza o per il nostro già disastrato mercato del lavoro. Inutile cercare di discutere razionalmente, guardare i numeri che mostrano che sono molti di più quelli che si stabiliscono in Germania, in Francia o in Svezia. Noi siamo terra di passaggio non meta finale.

Poi leggi il racconto di quella madre che è riuscita a tenere a galla per un’ora il figlio di otto anni, prima di morire all’arrivo dei soccorsi, e senti che qualcosa non funziona più, dentro e fuori di noi. Guardi la foto qui accanto e scopri che su questa barca verde e rossa alla deriva ci sono 133 bambini, che ieri sera sono stati asciugati, rifocillati e hanno dormito sotto una coperta grazie alla Marina Militare italiana che li ha salvati. Sono siriani, in fuga dalla guerra con i loro genitori.

L’operazione Mare Nostrum ne ha salvati 30 mila da ottobre a oggi. Per molti è una colpa, un ponte che andrebbe ritirato al più presto. Ma forse è anche l’unica mano che tendiamo verso una serie di conflitti che non vogliamo vedere.

Il nostro sport nazionale è ripetere ad alta voce che l’Italia fa schifo, che non c’è niente da difendere, che siamo perduti. E se il nostro riscatto stesse nel riscoprire che siamo capaci di umanità? Mi attirerò una bella dose di critiche, ma ho voglia di dire che sono orgoglioso di appartenere a una nazione che manda i militari a salvare le famiglie e non a sparargli addosso.

12 Commenti a ““Un ponte di cui essere orgogliosi” editoriale di Mario Calabresi.”

  1. marc52 scrive:

    Hanno vinto gli astensionisti, gli euro scettici e le destre xenofobe! Si è persa la fiducia nell’Europa(un po’ si sapeva). Come se tutti i mali della globalizzazione, delle varie crisi nazionali fossero tutte da addurre al’euro. L’Italia unico paese dove il PD ha guadagnato alle nazionali ed alle europee. Adesso speriamo di portare una ventata di europeismo, bisogna vedere cosa farà l’Italia e come risponderà l’Europa, dobbiamo rimboccarci le maniche lavorare sodo,qui il sogno europeo si sta infrangendo. Cosi come è messa l’Europa con queste ventate xenofobe. Ho seri dubbi che possano aiutarci in casa nostra con i problemi dell’ immigrazione .
    (percentuali prese da MSN)
    I popolari del Ppe restano il primo partito con 212 seggi, davanti ai socialisti dello S&D a 186. Terza forza restano i lib-dem dell’Alde con 70, davanti a Verdi (55), conservatori dell’Ecr (44) e Sinistra Unitaria Gue (43). I ‘non iscritti’ (che includono il Front National) sono a 38, il gruppo euroscettico Efd con Ukip e Lega a 36. Gli ‘altri’, tra i quali il M5S, a 67.

  2. sandra .vi scrive:

    ho letto l’editoriale di Mario Calabresi e lo trovo molto interessante.Sono fiera del lavoro che svolge la nostra Marina Militare ,e nn vedo perche’ ridimensionare il lavoro .Ho letto un’intervista fatta a Catia Pellegrino ,prima donna al comando di una nave militare ,vive da vicino ,l’emergenza sbarchi.Sul volto dei naufraghi vedo la paura”dice “ma nn posso averne .Portarli a terra e’ un dovere morale.Punto.Sei concentrata soltanto su quello che devi fare,salvare piu’ gente che puoi.Le persone salvate fin;ora sono piu’ di 20’000,e’ una tragedia nella tragedia ,occorre che l;Italia faccia sentire la sua voce nel Comsiglio Europeo ,e’ un peso che diventa sempre piu’ pesante da sopportare da sola

  3. giovanna3.rm scrive:

    Il nostro territorio è, per sua stessa natura, così prossimo ai paesi nordafricani che, inevitabilmente, è considerato il primo approdo, quando i poveri emigranti riescono ad arrivarci. Le strutture d’accoglienza, ormai, scoppiano e non si sa più come affrontare gli afflussi, pressoché giornalieri. Com’è consuetudine, i problemi non sappiamo mai affrontarli appena si presentano, e le nostre rimostranze all’U.E. dovevano essere fatte molto prima di come è stato, in modo deciso, serio e documentato, e forse qualche aiuto reale lo avremmo avuto. E’ pur vero che la destinazione finale di questi emigranti riguarda spesso Paesi nord europei, come Germania, Francia, Austria ecc., ma rimane pur sempre l’impatto iniziale, il più problematico per la prima assistenza e, soprattutto, per il salvataggio delle persone, imbarcate su arnesi indescrivibili: onore alla nostra Marina che riesce molto spesso a trarli in salvo. Nonostante ciò, centinaiadi donne, bambini, uomini hanno perso la vita, nel corso di questi viaggi! D’altra parte, si tratta di persone non più in grado di sopravvivere al loro paese, perciò cercano disperatamente un luogo dove vivere o, almeno, potersi sfamare. Spesso, devono fuggire perseguitati dalle guerre, in ogni caso si tratta di gente che ha perso o dovuto vendere le poche cose che aveva per pagare il biglietto a delle sanguisughe che li avrebbero portati in paesi ricchi (così era decantata l’Italia dalla TV), senza alcuna sicurezza. Gli italiani sono, generalmente, molto generosi ma certo la situazione non può continuare in questo modo, penalizzando in maniera assoluta e sistematica diverse isole e paesi del nostro Sud.
    Le nostre autorità, a muso duro, dovrebbero pretendere dai vari Paesi Europei aiuti importanti o assicurazioni di poter trasferire molti emigrati da loro, soprattutto in quei Paesi colonialisti per eccellenza: Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio e anche Germania, che a suo tempo non ebbero la minima esitazione a sfruttare, in modo indegno, gli abitanti e le terre africane da dove, oggi, questi esseri umani provengono.
    Tra loro, sicuramente, ci saranno anche delinquenti e ladri, (chi non ne ha, guardiamoci in faccia, per favore! – costoro, almeno hanno l’attenuante della miseria e della disperazione), e se ci fosse un reale e serio coinvolgimento dell’Europa comunitaria di cui parlavo prima, forse si sarebbero potuti fare accertamenti e adottare strumenti di sicurezza adeguati, oltre che avere centri di accoglienza più degni, etc. etc.
    Non è forse vero che molte aziende del Nord chiuderebbero i battenti se non disponessero della manodopera extracomunitaria, giacché molti italiani non sono più disposti a fare determinati lavori.
    Per quanto riguarda l’Inghilterra, in realtà, molti cittadini delle ex colonie britanniche, soprattutto a Londra, vivono bene, perfettamente integrati, sono proprietari di negozi, alberghi, hanno la cittadinanza Britannica e così è anche in Francia. Ciò, tuttavia, non deve essere un motivo per non assumere responsabilità odierne, visto che tutti dovremo comunque fare i conti con queste realtà migratorie: in Africa, Medio Oriente, ecc. la povertà cresce in modo esponenziale e anche le nascite. Dovremo perciò abituarci a convivere con diverse etnie e, un bel giorno, buttare alle spalle ogni forma di razzismo, colloquiare in maniera normale con tutti i cittadini stranieri, di qualsiasi paese siano, anche perché molte persone,ormai, sono nate in Italia.

  4. edis.maria scrive:

    Ho letto l’editoriale di Mario Calabresi il giorno stesso della sua pubblicazione, perchè sono abbonata alla Stampa. Concordo,nell’essere orgogliosa della nostra Marina. Ma dopo il salvataggio, vediamo che questi poveretti sono , si può dire, quasi abbandonati a se stessi ,in campi profughi simili a prigioni,o fuggenti verso il Nord Europa,o accalappiati dalla delinquenza per i loro fini . E i bambini? Chi si prenderà cura di loro? Mi pare sia il solito ” buonismo all’italiana” , per mettere a tacere la nostro coscienza e , forse quel pizzico di razzismo che alberga in ciascuno di noi!

  5. marc52 scrive:

    Ridimensionerei un po’ il grazie alla nostra gloriosa marina (non vorrei fare il disfattista) gloriosa senza ombra di dubbio nell’ultimo conflitto mondiale. oggi esegue degli ordini! Pattuglia, ferma è “recupera” esseri umani,(il meno che potesse fare), all’estremo delle forze. Povera gente che hanno pagato profumatamente il loro viaggio, molto spesso mortale, per un’esistenza migliore, per vivere in pace, lavorare in pace. In un paese sconosciuto con mentalità, leggi, abitudini, diverse. Sapendo di dovere sottostare anche a delle forme di razzismo. Chi non se ne starebbe nella sua terra natia? oggi che abbiamo (vuoi per la forte crisi) monetizzato tutto, si parla di queste persone in funzione di numeri,di costi per la comunità. Sarà anchegiusto. Pero..teniamo presente che le altre nazioni Europee hanno più presenze di immigrazione di noi facciamo come giustamente dice l’articolista da ponte per l’Europa essendo il nostro un paese un paese costiero. Riguardo all’Europa che non si fa carico dei nostri problemi è oramai risaputo da anni, non ci danno aiuto in nulla, non ci danno pattuglie, non ci elargiscono fondi, per i campi profughi, ci lasciano soli allo sbaraglio. Non esiste come dice giustamente Nembo una politica sull’immigrazione… forzata! Forzata, perche tale è! Essi vengono da clandestini di nascosto, rischiando la propria vita. Il 25 votiamo per portare i nostri parlamentari in Europa mi auguro che cambi veramente qualche cosa che si vada avanti con piccoli passi, ma… che si vada avanti per formare uno stato europeo, con un governo, con delle leggi comunitarie, che possano mettere fine prima di tutto alle guerre in atto nel mondo, già questo fermerebbe questi esodi della disperazione, di massa.

  6. elisabetta8.mi scrive:

    Certamente,il nostro grazie alla Marina militare è piu’ che giusto,questi ragazzi mettono a repentaglio diverse volte la loro vita x questi interventi,nn possiamo dirlo certamente all’unione Europea che ci lascia da soli ad affrontare un problema cosi’ grande,le parole nn servono,serve condivisione ma nn si vede purtroppo.la chiesa fa quello che puo’ unita al volontariato,ma come vediamo nn basta,la gente che arriva è tanta e le nostre risorse gia’ misere sono finite.Questa unione Europea io nn la vedo da nessuna parte mi sa che sa solo bacchettarci e imporci delle regole anche assurde.Nn abbiamo nessuno che sappia farci valere in questa unione,siamo alla deriva come i profughi,,,,,,,,,,,,,,,

  7. Nembo scrive:

    Condivido i commenti di Giulio e Franco e aggiungo, questo tema è uno dei più complessi della nostra società, che coinvolge senso civico e civile, questo fenomeno sta attanagliando il nostro paese mentre l’Europa sta a guardare, l’immigrazione così come è stata impostata ha avuto il potere di stravolgere negativamente il volto della nostra Patria e, a supporto di tale evidente conclusione, vi sono inconfutabili stati di fatto che denotano come tale fenomeno abbia portato solo problemi e nessun beneficio, complice la totale incapacità di chi, chiamato a gestire, ha dato il peggio che poteva fare e dare, tale incapacità è da intendersi ai tre poteri (legislativo-esecutivo-giudiziario)che totalmente scollegati fra di loro e mai connessi a un tavolo definito, così facendo hanno finito per contradirsi da sempre. Non va, però posto in secondo piano un aspetto umano nel parlare di immigrazione -vera- ovvero bambini, donne, uomini, che scappano realmente della guerra, ognuna con aspirazioni, sogni, speranza. Persone che sulla loro pelle delle quali qualcuno sta giocando o ha giocato in maniera poco chiara o molto nebulosa, mi riferisco alla continua illusione, data a loro, che l’Italia è la terra promessa, che tutto è permesso, che tutto si ha, ovvero una sorta di colonia dell’Eden, incentivandoli ad arrivare vicino alle nostre coste, dico vicino perchè immancabilmente tutti i “barconi” immncabilmente il motore va in avaria e, subitamente la nostra Marina appena arriva l’emergenza alla capitaneria tramite cellulare satellitare arriva a salvare questa gente. Tale operazione si chiama ” mare nostrum” e come previsione ci costa 4Miliardi al mese, cifre da finanziarie. Altresì, gli scafisti ringraziano due volte, perchè se non c’è reato non c’è pena ne arresto così loro continueranno a traghettare questa povera gente verso il ” mare vostrum” senza poi contare il costo agli enti locali, regione, provincia, per il loro mantenimento.Come dice Lorenzo i risultati saranno sempre più deludenti per noi e per loro. Mentre la nostra Europa ci sta a guardare e a bacchettarci!!!

  8. alba morsilli scrive:

    Nella guerra 40/45 i russi ci hanno chiamati così “Italiani brava gente” dentro di noi siamo le stesso popolo, Brontoloni ma con il cuor in mano, questo lo dimostriamo non solo in “Mare Nastrum” sempre pronti alla solidarietà in qualsiasi catastrofe.
    Gli ultimi sbarchi di emmigranti raccontano la presenza di sempre più minori e sempre più piccoli.
    è il segnale di una forte disperazione nei luoghi di partenza.
    é la vita il prezzo da pagare per chiedere protezione in Europa?
    L’Italia è sola è abbandonata dall’Europa, l’indiferenza è il male peggiore.
    Certamente quando noi abbiamo dei segretari come Matteo Salvini delle lega nord che dice “Occore sopendere subito quella cretinata che è Mare Nostrum”bambini innonenti sono una cretinata
    Psero tanto che domenica vinca il PD alle Europee per una Italia che conta, che la nostra voce possa essere sentita da tutti

  9. Lorenzo.rm scrive:

    Sono d’accordo con Franco e Giulio. Osservo che, se le cose continuano così, i risultati saranno deludenti, per noi e per gli stessi immigrati.

  10. marisa8.bs scrive:

    Quanti pensieri mi frullano in testa leggendo l’articolo,da una parte tanta tristezza per tante persone cosi disperate da lasciare il proprio paese ,dall’altra mi vedo la nostra situazione .non certo cosi florida da poterci permettere,aiuti ,quando non siamo all’altezza neanche di aiutare i nostri cittadini ,e mi chiedo ,come finirà ,???

  11. franco muzzioli scrive:

    Condivido le parole di Calabresi….ma condivido anche quelle di Giulio. Dobbiamo avere la forza morale di andare in Europa e dire che questa auspicata ,voluta, ed in qualche modo esistente Unione di Stati deve prendersi carico CORALMENTE di chi fugge dalla morte , dalla fame e dalle dittature spesso teocratiche dove la donna viene uccisa solo perchè sceglie una religione che non è quella che governa e condiziona lo Stato.

  12. Giulio Salvatori scrive:

    Onori alla Marina Militare, salvare vite umane è .-Cosa buona e giusta – Come dicono i preti dall’altare.Ma l’Italia,da sola, non può essere la salvezza di questi popoli. Sono capace anch’io fare un articolo che morde le coscienze dellopinione pubblica. Sono capace anch’io fare proclami nel segno:-vogliamoci bene -Più volte l’Italia ha richiamato l’Europa a soccorrere questa gente che fugge disperata. Ma se si va di questo passo, i disperati saremo noi, perchè una volta soccorsi, molti fuggono e si perdono le tracce e, diventano ladri allo sbaraglio. Qui in Versilia, non passa un giorno che sfondano le porte delle abitazioni, rubando tutto ciò che trovano e,a volte ci scappa anche il morto.E questo succede in tutta Italia. Gli Uomini diventano schiavi del lavoro e le ragazze inviate alla prostituzione.Quindi, se da una parte vanno fatti gli elogi alla Marina Militare, dall’altra manca quell’apparato di vera assistenza nell’attesa di ricondurli alle loro origini.E la chiesa, dovrebbe avere un ruolo diverso:-questa gente non ha bisogno di preghiere, ma di pane .

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