Ramadan Ramazan

La mia vicina di casa è mussulmana. L’altro giorno l’ho invitata per un caffè ed ha declinato l’invito dicendomi: <Non posso venire perché non posso mangiare in questo periodo: è Ramadan>

Che cosa significa?

Non è la prima volta che si parla di religione in questo blog. Sono stati postati articoli che spiegavano la Pasqua, altri che parlavano delle differenze tra la Pasqua Cattolica e Pasqua Ortodossa.

Nel quadro delle “feste degli altri” si è raccontato del capodanno Iraniano (Norouz = Nuovo giorno) e recentemente è stata fatta una bella riflessione sulla Pentecoste.
Dato che risiedono in Italia un milione e mezzo di mussulmani e attualmente siamo arrivati alla fine del mese sacro di Ramadan, del digiuno e della purificazione, mi sembra giusto cercare di capire e di conoscere questa ricorrenza.

È importante sottolineare che cristiani, mussulmani ed ebrei hanno un solo Dio ed è lo stesso per tutte e tre le religioni. Cambia nome, ma è sempre lo stesso.

Nel mondo l’Islam è la seconda religione dopo il cristianesimo (inteso come cattolici, protestanti e ortodossi insieme)

In Europa i mussulmani sono circa: 53 milioni, di cui 16 milioni nell’Unione europea.

in Germania ci sono 4 milioni di mussulmani (su circa 80 milioni di abitanti)
in Francia sono 3,5 (su circa 65 milioni di abitanti)
in Uk 2.8 (su circa 63 milioni di abitanti)

E in Italia 1,5 milioni (su circa 60 milioni di abitanti)

Da qui l’importanza dell’Islam ed anche la necessità di saperne qualcosa di più, per capire e rispettare anche gli altri.

Durante il mese di Ramadan, i mussulmani non mangiano, non bevono e non fumano nelle ore diurne per tutto il mese. Quest’anno dal 28 giugno al 27 luglio.

È un sacrificio che si fa dall’alba al tramonto. È un’esperienza d’auto-disciplina che permette a ciascuno di conoscere la rinuncia e la privazione della povertà.

Il significato spirituale del digiuno è di insegnare all’uomo l’autodisciplina, l’appartenenza a una comunità, la pazienza e l’amore per Dio. Ricorda  inoltre le privazioni dei poveri e mette il fedele praticante nelle stesse condizioni dei diseredati.

Quando tramonta il sole il digiuno viene rotto (Iftar) secondo la tradizione mangiando un dattero, perché così faceva il Profeta Maometto.

aspettando di sciogliere il digiuno


E poi comincia la festa, con cibo tradizionale e musiche.

Ho pensato che fosse interessante parlarne.


 

 

17 Commenti a “Ramadan le feste degli altri”

  1. Riccardo scrive:

    Io vorrei ricordare che le tre religioni monoteiste discendono tutte da una sola, poi per mero interesse delle caste religiose si sono divise, Ebraica, Cristiana, e Musulmana.,
    Tanto che in arabo il nome Iussuf è Giuseppe, Ibraim e Abramo, e cosi via, io non credo in chi predica la pace fomentando la guerra santa, sia da una parte che dall’altra, rispetto ogni uomo che si dichiara religioso, mi informo sugli usi e costumi, ma non condivido i predicatori, siamo Ebrei, Cristiani, o Musulmani.
    elencati in ordine di nascita delle varie religioni.

  2. franco muzzioli scrive:

    Cara Paola io sono per il rispetto di tutti i pensieri e usi religiosi e non, compresi quelli dei Testimoni di Geova ,che non vogliono le trasfusioni creando grossi problemi con le strutture sanitarie nazionali, o quelli delle donne istlamiche che non vogliono ginecologi maschi.
    Sono convinto che c’è una parte islamica da rispettare e da considerare con interesse e qui si inserisce il tuo articolo , ma sono contro la discriminazione delle donne da parte di molti mussulmani, contro l’infibulazione , contro gli integralismi . Capisco che le amalgame sono complicate e la necessità di compromesso tanta!
    Sono contentissimo di conoscere usi e costumi di chi viene in Italia per poi diventare italiano …..e non pretendo neppure delle omologazioni.
    Però religioni, abitudini, gusti, culti ,cibi devono rimanere nel privato ….per il resto vale la legge e la Costituzione Italiana.
    P.S.Te ne prego non mettere la Shoa nelle guerre di religione, quello è stato un genocidio per razza e interesse, anche se quei porci di nazisti avevano sul cinturone il “Dio è con noi”.

  3. elisabetta8.mi scrive:

    Ciao Paola,il tuo articolo è importante,ci mette a conoscenza delle abitudine di altre religione,io ho conosciuto 1 bella famiglia del Marocco e so come rispettano il ramadan,in questo sono d’ammirare,poi nel cuotidiano e con le loro donne anno atteggiamenti molto ristrettivi e su questo ci sarebbe tanto da dire ma credo che ne siamo a conoscenza un po tutti,,,,,,,,,,,

  4. paolacon scrive:

    Franco, questo post è uno spaccato di vita degli “altri”, per conoscere tradizioni e riti diversi dai nostri. In un momento in cui si parla di Islam negativo, è interessante vederne anche l’aspetto pacifico, sano e che ci coinvolge, visto che in Italia ci vivono un milione e mezzo di mussulmani. Anche in Italia vivono cittadini di religioni diverse dal cattolicesimo e conoscere il “diverso” può essere una semplice curiosità, ma serve anche a capire di più e ad accettare.
    Quindi lo scopo dell’articolo era di condividere esperienze personali interessanti e aprire ad aspetti meno noti.

    Adesso quello che hai ricordato tu, per altro molto complesso e non sintetizzable in quattro righe, è un po’ fuori tema in questo contesto. Tra l’altro dici che sono passato 400 anni da quando sono finite le “guerre di religione”, nelle quali la religione era un ottimo pretesto per altro. Ma le persecuzioni no, Franco non sono finite 400 anni fa, e di esempi spaventosi ne abbiamo infiniti, non ultimo quello delle stragi durante la guerra nella ex Jugoslavia o per non dimenticare la Shoa.

  5. franco muzzioli scrive:

    Paola quella è stata una guerra civile nata dal disfacimento della Jugoslavia.. più che di religione è stata una guerra di enclave di regioni unite con la forza ..(si sono combattuti i cattolici serbi- coi cattolici croati!?!?….poi c’erano anche islamici….ma non la possiamo certo considerare una guerra di religione.)

  6. paolacon scrive:

    Franco hai dimenticato i ” cristianissimi” serbi? era il “lontano” 1991-1995, non tanto indietro

  7. franco muzzioli scrive:

    Sono spesso perplesso dalle varie “sharie” , dalle guerre sante, dai califfati nascenti, dagli integralismi talebani e medioevali , ci saranno pure degli islamici moderni e moderati, fatto sta che tutte le guerre nelle aree islamiche di tutto il mondo ,sono guerre di religione, tra sciiti e sunniti,contro cattolici e laici , noi le abbiamo finite nel 1600 con la guerra dei trent’anni tra cattolici e protestanti …….forse un pò “indietro” lo sono!

  8. edis.maria scrive:

    Rispetto tutte le religioni e accetto tutti i loro dogmi , come accetto il modo di interpretarli e di applicarli. Ricordo che la religione cattolica “ indicava” ( non mi piace usare il verbo ordinava)) non mangiare la carne il venerdì e nel periodo della quaresima, (quaranta giorni )per ricordare Gesù, ; si dovevano fare i “ fioretti! , per ottenere qualche remissione, : si frequentavano 7 chiese nel giovedì Santo, per ottenere remissioni di peccati! E altro ancora che mi sfugge! Noi ormai non seguiamo più queste regole o, almeno, non le ricordiamo più! Conosco alcuni mussulmani che ormai si avviano verso il nostro “ dimenticatoio”, e , dovendo lavorare e produrre sono meno attenti alle regole del Corano!Man mano, ci avviciniamo e ci assomigliamo sempre di più, se non nell’estremismo estremo!Attenti a non crederli migliori di noi! E’ un cammino che noi abbiamo cominciato prima!

  9. Bracco scrive:

    Da quello che hai scritto Paola,deduco che non è cambiato di molto il modo di vivere la religione dei Turchi.I miei ricordi portano la data del 1974 compreso luglio.Il mese della guerra lampo tra turchi e greco/ciprioti.Ora che hai nominato l’Iftar con una ricerca ho trovato la parola della piccola colazione del mattino:
    Suhour.E’ passato troppo tempo e sono poche le parole che ricordo.

  10. paolacon scrive:

    Grazie Bracco per aver completato il discorso, te ne sono grata, invece, altro che scusarti…
    Io non ho troppo approfondito l’argomento per non fare un articolo troppo lungo e perché avevo poco tempo, ma ci tenevo a parlarne. Sono reduce da un viaggio a Istambul in pieno “Ramazan” (in turco) ed ho notato proprio le cose che tu sottolinei. La Turchia è uno stato laico e si mischiano molto bene le persone che seguono le prescrizioni e quelle che invece non lo fanno, le donne che indossano il velo (un semplice fazzoletto) e quelle che si vestono con la minigonna. Una scelta personale e di fede.
    Poi ho vissuto, con degli amici turchi, al tramonto, il momento della rottura del digiuno: l’Iftar Ed è molto bello mangiare tutti insieme e, per rispetto, aspettare anche noi, che non siamo mussulmani, il momento in cui è permesso cominciare a mangiare un dattero e bere acqua. Musica, colori, festa, il piacere di stare insieme tra amici o in famiglia, fare pic nic e grigliate e la soddisfazione di essere stati capaci di autodisciplinarsi ed aver compiuto il proprio dovere di buon mussulmano.

    Vero il riferimento di Franco ai “digiuni Eucaristici, alle vigilie , ai venerdì di magro” verissimo ed anche il fatto che quando andavamo in chiesa, ancora qualche anno fa, noi donne ci coprivamo il capo in segno di umiltà e devozione. Bravo Franco, ben centrato.
    Non mi lancerei invece a dare giudizi sulla situazione della donna nell’islam, è assai diversa da paese a paese e noi purtroppo veniamo solo a conoscenza di fatti di cronaca molto negativi. Questo è quello che penso io.

  11. gianna scrive:

    Paolacon bello questo servizio, conosceremo piccole cose dai Musulmani, forse fatti di cronaca, spesso negativi ma la loro religione e diversa dalla nostra,allora Evviva Ramadan!

  12. Bracco scrive:

    Siamo ormai volenti o no coinvolti in questo confronto fra religioni. Chiaramente in Europa si vive, anche per i risvolti politici e di sicurezza, con una certa acredine più che con la ragione questo confronto fra cristiani e islamici. Non mi sento di essere contro le religioni ma contro chi le “usa” a suo libero arbitrio.
    Permettimi Paola, di aggiungere questa nota:
    Il mese di Ramadan è il nono del calendario islamico, reso doppiamente sacro dall’Islam poiché è il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza.
    Anni fa ho vissuto per un lungo periodo a Istanbul e ricordo, molto bene, il momento prima dell’inizio del digiuno, che iniziava con la prima preghiera del mattino, preceduto dal suono dei tamburi in strada che annunciavano l’ora del ramadan, prima era permessa una piccola colazione, non ricordo come la chiamavano.
    Da allora in poi… niente cibo, né bevande, né rapporti sessuali… ma soprattutto… niente cattiverie, menzogne e comportamenti “scorretti”…
    (Provate a immaginare una tale cosa anche qui da noi!)
    Da chi c’è stato, ultimamente, mi racconta che le cose sono un po’ cambiate ed è piuttosto facile vedere dei giovani sorseggiare caffè. Tuttavia, in molte parti della città, il digiuno non solo è rispettato ma si trasforma anche in un momento di forte condivisione sociale quando, al calar del sole, c’è la fine del digiuno, subito dopo la preghiera serale. non è raro incontrare famiglie intere che mangiano il proprio pasto nei giardini pubblici, leggendosi versetti del Corano.
    Questa è la Turchia che ufficialmente è uno stato laico…ma di fede mussulmana, a modo loro, tanto che il giorno di festa settimanale dovrebbe essere il venerdì, ma per adeguarsi ai ritmi di vita europei è la domenica il giorno di riposo di uffici e strutture pubbliche!
    Spero di non essere andato fuori tema ricordando,troppo?,la Turchia…Istanbul!

  13. franco muzzioli scrive:

    Se pensiamo ai passati digiuni Eucaristici, alle vigilie , ai venerdì “di magro” ecc. ….di casa nostra ….ci rendiamo conto che tutto il mondo è paese e che siamo più “uguali” di quanto pensiamo………Solo che loro (e non solo loro) ,per molte cose e soprattutto nei rapporti con la donna, sono rimasti indietro di parecchie centinaia d’anni

  14. alba morsilli scrive:

    è sempre bello fare conoscenza di quello che non sai, conoscere il tuo vicino prima di giudicare.
    La parola Ramadan è molto usata nel dialetto genovese come segno di confusione e frastuono.
    oggi leggo che è giorno di pentitenza di digiuno rispettato da tutti i musulmani, ho voluto sottolineare le due cose tanto per far capire quale confusione esiste se non conosci.

    l GABIBBO, celebre pupazzo animato, mascotte delle reti Mediaset, parla in genovese. Il suo nome origina dal termine dialettale “gabibbu”, che significa amico (derivato dall’arabo “hhabîb”).
    come sarebbe bello essere tutti gabibbi

  15. Enrica Bosello scrive:

    Lavoro, con Radia, una mamma Tunisina, che con 3 bambine si arrabatta qui da noi x lavorare, ha seguito il Ramadan, tutto il mese senza portare alla bocca nulla. Ieri mi ha salutata dicendo: ” martedì parto con nave, vado da mia mamma in Tunisia, termina anche Ramadam e mangio tutto quello che di buono cucina la mia mamma.

  16. paolacon.rm scrive:

    Come hai ragione Lorenzo, molto spesso è valido il detto “se li conosci li apprezzi”. Per lo più ci si fanno delle idee negative dovute alla conoscenza solo di fatti di cronaca estremi. Ma non dimentichiamoci che tra il fanatismo religioso e la vera religione c’è un abisso. Grazie Lorenzo del tuo ponderato commento.

  17. Lorenzo.rm scrive:

    Bellissimo servizio. Grazie, Paola. Conosciamo i musulmani, di solito, per fatti di cronaca, per lo più negativi. Ma la loro religione è importante. Speriamo che i fatti religiosi prevalgano sempre, insieme a quelli morali e del vivere in pace. In questo spirito, Evviva il Ramadan!

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