Tra il serio e il faceto Al & Fred parlano di problemi esistenziali
Sentiamo che hanno da dire ed eventualmente diciamo la nostra…
Vi risponderanno!


– Ciao, Al…
– Ciao! Senti Fred, da tempo volevo chiederti una cosa!
– Se è una delle tue stupidaggini te la puoi anche evitare!
– Ah è cosi? Secondo te io dico solo stupigaggini?
– Al… non è che dici stupidaggini ma è facile che tu non prenda seriamente certi discorsi!
– Quali per esempio?
– Ma che ne so?
– Vedi?
– Beh! dai, lasciamo perdere..che mi volevi chiedere?
– Va bene, si, lasciamo perdere….. Piuttosto, dimmi, secondo te, cosa è  l’istinto di consevazione?
– Ah! bella domanda questa! Tutti abbiamo l’istinto di consevazione, Al.

– Si lo so..
– Ed allora?
– Ed allora cosa?
– Volevo dire: l’istinto di consevazione hai detto che lo abbiamo tutti: tutti gli uomini?

– Tutti gli uomini, tutte le donne, e pure gli animali lo hanno.
– ECCO. Era qui che ti volevo!
– Aih!, Al, chissà che cretinata mi tiri fuori adesso!
– Non so, Fred, forse sarà anche una cretinata ma, stammi a sentire e seguimi bene:
– Ci provo…..
– Allora ascolta attentamente:
certamente conosci la teoria dell’evoluzione di Darwin….?
– Che c’entra questo?
– Lasciami proseguire senza interrompermi …. sai che ho qualche difficoltà…….!
– Certo che lo so…..lo so…..lo so…..
– Ecco, non perdi occasione per umiliarmi, Fred!
– Dai smettila e vai avanti!
– Va bene. Ma non mi interrompere perchè è un argomento difficile per me!
– Daccordo Al, ma cerca di essere chiaro e conciso!
– Non mi fare fretta!!!!
– Vai!!
– Allora ascolta, secondo la teoria evoluzionistica…….
– Ma dove le hai imparate queste cose? Al?
– Su internet, ma non mi interrompere, ti ho detto!
– Hai ragione , scusa.
– Allora dicevo, secondo la teoria dell’evouzione, tutti, compresi gli animali, hanno modificato i loro comportamenti nel corso dei secoli e millenni per adattarsi alle condizioni ambientali che mano a mano trovavano.
Non pretendere spiegazioni più approffondite perchè non te le so dare!
– Peccato, Al, mi sarebbe piaciuto saperne di più!
– Allora non ne sai niente neppure tu!!!
– Al, so solo quel poco che ho letto….
– Mah!!!! ed io che ti credevo uno scienziato !
– Piantala e vai avanti.
– Certo.
– Vai al sodo!
– Sì: senti……prendiamo per esempio una mosca.

– Ok

– Se una mosca ti gironzola attorno ti infastidisce vero? Ti infastidisce e tu cerchi di allontanarla, vero?
– Certo, è naturale.
– Ecco: ora come ti spieghi che tu cerchi di prenderla e lei ti frega sempre riuscendo a scappare tutte le volte?
– Ma certo, Al, la mosca percepisce il pericolo e scappa! È normale!
– ECCO!!!!
– Ora dimmi: se la mosca percepisce il pericolo, non significa che ha la percezione del pericolo?
– Cosa intendi per percezione del pericolo?
– Intendo dire che potrebbe essere che la mosca pensa e che pensando sappia valutare cosa è la vita e cosa è la morte.
– Ma che caspita di discorsi mi stai facendo? Al?  Una mosca che pensa? Ma è assurdo!!!
– Riflettici, Fred: se la mosca non avesse ragionato sul fatto che se si lasciasse prendere da te non avrebbe via di scampo, oggi di mosche non ce ne sarebbero più……..sarebbero tutte spiaccicate da millenni senza neanche sapere perché sono nate e che ci facevano lì….. invece? SCAPPANO, scappano e più velocemente di quello che sai fare tu!.

– Cosa vuoi dimostrare con questo ? Al ?
– Niente: hanno già dimostrato tutto gli altri, gli studiosi, gli scienziati…… loro sanno tutto! Ma io, nella mia semplicità, a volte mi pongo delle domande………non mi bevo tutto quello che mi dicono solo perchè me lo dice uno che dice di aver studiato.
– Al, mi stai meravigliando, sai? Credevo che anche tu, pur avendo una testa non la usassi…….!
– Fred…..io ci provo ad usarla ma non sempre mi riesce!
– Lo so…….
– Ti faccio ancora un esempio?
– ….. Veloce!
– Abbiamo detto anche gli uomini, vero?
– Allora rispondi a questo:
lasceresti un neonato, un bambino piccolo, oppure un cucciolo di animale, da solo, in prossimità di un pericolo grave, come potrebbe essere un balcone, una strada trafficata o un precipizio?


– No di certo!
– Perchè no?
– Ma che discorsi mi fai! Perchè non hanno la cognizione del pericolo ancora!
– ECCO vedi? Fred…….. non hanno ancora la cognizione del pericolo! Cioè non sanno ancora valutare le conseguenze che potrebbe avere un pericolo. Ora dimmi: il saper valutare le conseguenze di un eventuale pericolo non presuppone necessariamente una forma di ragionamento? La formica se la schiacci mentre cammini non se ne accorge neppure ma se ti ci si avvicini tenterà di fuggire……Perchè?
– …..Al……. scusami tanto, ma stanno suonando al citofono!!!!…………

16 Commenti a “Al & Fred dialogano… (conversazione casualmente ascoltata e poi trascritta da Sandro.ge)”

  1. franco muzzioli scrive:

    Guardando quello che fanno gli assassini dell’Isis ,qualche dubbio sulla evoluzione umana può assalirti.
    Gli animali uccidono per nutrisri , per difendersi, per sperimentare le loro attitudini di cacciatori…..non per deliranti leggi “religiose” fatte solo di morte.

  2. enrica bosello scrive:

    credo che l’istinto faccia parte di ogni essere umano, nell’uomo, con l’intelligenza, ha affinato credo l’istinto alla paura, forse ma non sempre

  3. elisabetta8. scrive:

    Ed ecco un monologo di Alfrd sulla teoria dell’evoluzione,cosa nn facile x me,ma ci provo.Dovrebbe essere uguale sia x gli uomini che x gli animali lo spirito del pericolo,con la differenza che luomo adopera l’intelligenza e l’animale,l’istinto ma in pratica x entrambi subentra la paura.questa teoria dell’evoluzione dovrebbe esserci solo x l’uomo in quanto x gli animali nn è cambiato molto all’infuori del sistema naturale della sopravivenza.Perdonami se ho toppato Alfred,,,,,,,,

  4. alfred-sandro.ge scrive:

    ecco:
    1°) abbiano dovuto lottare… per sopravvivere
    2°)in una atmosfera pina di pericoli……
    3°)gli individui sono in competizone tra loro….
    4°)dove ogni individuo deve lottare per sopravvivere, quelli con le “migliori” caratteristiche avranno maggiori possibilità di sopravvivenza e così di trasmettere quei tratti favorevoli ai loro discendenti.
    5°)Darwin immaginò inoltre la possibilità che tutte le specie viventi discendessero da un antico progenitore comune.

    1°)non si lotta senza un motivo: un albero non ha mai cercato di scappare per non essere abbattuto e una roccia non si è mai ribellatta per non essere spaccata.

    2°se esistono pericoli li si recepiscono ome pericoli e il cercare di evitarli presuppone un ragionare.

    3°) essere in competizione presuppone un valutare le capacità proprie e quelle altrui.

    4°) trasmettere le esperienze ai discendenti presuppone l’averle valutate positivamente, immagazinate per essere poi trasmesse coscienziosamente.

    5°) Darwin……… avendo avuto origini da un unico essere è lecito pensare che l’acciuga potesse avere la pelliccia dell’orso e la formica la proboscide dell’elefante!

    naturalmente il tutto è in tono scherzoso e provocatorio…….

    al & fred

  5. edis.maria scrive:

    ed ecco l’intelligenza!!!!!!!!!!!!!!!

  6. franco muzzioli scrive:

    La parola chiave l’hai detta tu…..”pensando”!

  7. mario33,co scrive:

    Caro Alfred, rispondo a fred, tu mi parli di big bang, della nascita dell’universo, di milioni e milioni di anni fa, dei primordi delle cellule, degli strati gassosi, della nascita della terra, della vita, della nascita delle prime cellule della vita che penso abbiano dovuto lottare (mi sembra al quanto logico presumo) per sopravvivere,proliferare adeguarsi, adattarsi,modificarsi, evolversi, in una galassia dove la terra faceva i primi passi evolutivi della vita. In una terra con un atmosfera (presumo), piena di pericoli naturali ancora in fase di evoluzione. quindi, le cellule hanno subito un evoluzione una trasformazione e sono sopravvissute a scapito di cellule deboli Fred…. mi segui? ok ? Qui accanto riportata da Wikipedia in sintesi l’evoluzione della specie secondo Darwin
    La teoria di Darwin Gli individui di una popolazione sono in competizione fra loro per le risorse naturali; in questa lotta per la sopravvivenza, l’ambiente opera una selezione, detta selezione naturale. Con la selezione naturale vengono eliminati gli individui più deboli, cioè quelli che, per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni ambientali; solo i più adatti sopravvivono e trasmettono i loro caratteri ai figli. In sintesi, i punti principali su cui è basata la teoria evoluzionistica di Darwin sono: variabilità dei caratteri, eredità dei caratteri innati, adattamento all’ambiente, lotta per la sopravvivenza, selezione naturale ed isolamento geografico. Per queste ragioni Darwin afferma che: in un mondo di popolazioni stabili, dove ogni individuo deve lottare per sopravvivere, quelli con le “migliori” caratteristiche avranno maggiori possibilità di sopravvivenza e così di trasmettere quei tratti favorevoli ai loro discendenti. Col trascorrere delle generazioni, le caratteristiche vantaggiose diverranno dominanti nella popolazione. Questa è la selezione naturale. Darwin afferma inoltre che la selezione naturale, se si trascina abbastanza a lungo, produce dei cambiamenti in una popolazione, conducendo eventualmente alla formazione di nuove specie (speciazione). Egli propose una miriade di osservazioni come dimostrazione del processo e dichiarò anche che la documentazione fossile potesse essere interpretata come sostegno a queste osservazioni. Darwin immaginò inoltre la possibilità che tutte le specie viventi discendessero da un antico progenitore comune. Le moderne prove del DNA sostengono questa idea. Fred l’introspezione riflessiva fatta da Al-fred sul l’istinto di conservazione può avere una logica approssimativa e indiretta sul evoluzione di Darwin: ” questa lotta per la sopravvivenza, l’ambiente opera una selezione, detta selezione naturale. Con la selezione naturale vengono eliminati gli individui più deboli, cioè quelli che, per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni ambientali.”Tale selezione è naturale non so fino a che punto possa essere dettata dall’istinto. potrebbe essere intrinseca ma non ragionata.

  8. alfred-sandro.ge scrive:

    non sono io che “antropoformizzo”, infatti ho parlato di Big Bang e di millenni……
    ma qualcuno avrà ben cominciato. arrivato ad un certo stadio di evouzione… pensando:
    oh cacchio! se non mi sposto quello mi schiaccia o per lo meno, se sono fortunato mi fa solo male!

  9. franco muzzioli scrive:

    Caro Al , Fred , Sandro ecc. ho l’impressione che tu stia antropomorfizzando troppo…..le protocellule…o i primi esseri unicellulari non avevano certo la coscienza della vita e della morte ……non avevano cervello e sistema nervoso…..è un concetto darwiniano il tuo molto umanizzato.

  10. alfred-sandro.ge scrive:

    ti faccio rispondere da Fred, perché è lui quello che dice di saperne di più.

    Ciao Mario, secondo me l’evoluzione della specie e istinti vari sono strettamente collegati e si completano a vicenda.
    Partiamo da lontano, partiamo dal Big Bang:
    le primissime particelle di vita non potevano avere una memoria istintiva essendo appena nate: possiamo supporre che siano sopravvissute per caso. Che siano sopravvissute grazie a condizioni ambientali favorevoli.
    Condizioni ambientali favorevoli che hanno permesso loro di riprodursi ma non trasmettere la cognizione di pericolo perchè fino ad allora non avevano corso pericoli.
    Nel momento in cui hanno cominciato a correre pericoli,
    naturalmente nl corso di millenni, hanno dovuto fare delle considerazioni: vivere o morire. subire inconsciamente un avvenimento che avrebbe messo a termine la loro esistenza o imparare strategie che evitassero loro i pericoli.
    Che altro motivo si avrebbe di voler sopravvivere se non si avesse coscienza della vita e della morte.

  11. mario33,co scrive:

    Bella riflessione Al-fred, una riflessione che hai fatto tra te e te, profonda!!! Ma…per me un po’ confusa. Scusami… al-fred, cosa c’entra l’evoluzione della specie di Darwin con l’intuizione del pericolo e con l’istinto di conservazione? Qui Al-fred ti sei perso un po’via. Capisco che la tua riflessione la vuoi presentare come un discorso un po’ironico. mi permetto di dirti la mia personale riflessione. La mosca non so che tipo di intelligenza abbia ma… se noi (o gli insetti in generale) cerchiamo di sopprimere la mosca con un arnese appropriato come quella palettina di plastica fatta a segmenti che fa passare l’aria, la mosca, ha finito di vivere, perche non sente lo spostamento d’aria provocato dalla mano, perche il colpo è repentino. Devo presumere che la mosca non è intuitiva al pericolo non percepisce il pericolo a distanza,non lo percepisce nella sua mente. Animali come i cani, dicono… che hanno un sesto senso, una, percezione al pericolo più sviluppata dell’uomo, sono pero animali istintivi. La percezione del’uomo al pericolo forse e di tipo ragionato e fatta di esperienza lo dice anche una parte di te stesso(AL), che un bambino non sa distinguere il pericolo incombente. Per quanto riguarda l’istinto di conservazione per me, è una cosa innata in tutti gli esseri viventi uomini animali è una forza che l’essere umano ha a livello inconscio, sono scariche di adrenalina allo stato puro, ti portano a fare cose impensabili. Faccio un esempio banale, ma, esplicativo se “butti” un neonato in una piscina il neonato (anche se ci è abituato al liquido amniotico) nuota subito, si tiene a galla, penso, che in quel caso intervenga lo spirito di sopravvivenza inconscio,o un riflesso incondizionato! Di fatti dicono di insegnare ai bambini al nuotare in tenera età, hanno meno paura, sono più istintivi.

  12. edis.maria scrive:

    Forse, Franco ed Alfred, esprimete gli stessi concetti con parole e riferimenti simili! Mi riferisco ai commenti!

  13. alfred-sandro.ge scrive:

    Il riflesso condizionato è una reazione prodotta nell’animale in cattività da un elemento esterno, che l’animale si abitua ad associare ad un preciso stimolo (presentato subito dopo durante la fase di condizionamento; subito prima una volta effettuato il condizionamento). Il primo agente diventa perciò lo stimolo chiave, ciò che attiva il riflesso condizionato.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Riflesso_condizionato

    il riflesso condizionato ( lo dice la parola stessa) è ottenuto con la ripetizione di uno stimolo esterno per ottenere una reazione a quello stimolo stesso.

    Pavlov stesso parla di animali in cattività ma l’istinto di consevazione appartiene a tutti

    L’orso che tristemente balla lo fa perchè lo hanno fatto ballare su di una piastra rovente al suono di una musica!

    per quanto riguarda la morte non si ha il tempo di condizionarci a meno che non la si schivi e si riesca a fare tesoro della brutta esperienza vissuta che presuppone tutto un ragionamento sul prima e sul dopo.

  14. edis.maria scrive:

    Bentornati Al e Fred! I vostri dialoghi sono sempre stati molto ironici e punzecchianti pur presentando argomenti seri e impegnativi! Ahahaah!! Questo sulla Teoria dell’evoluzione è particolarmemte imbarazzante per i due amici!!!!!!

  15. franco muzzioli scrive:

    Prima che ad Al e a Fred scoppi la testa ,vorrei ricordare loro che esistono negli animali, insetti compresi …i riflessi condizionati di pavloviana memoria.
    Mi spiace…..ma la mosca non è intelligente !

  16. Lorenzo.rm scrive:

    Discorso assai interessante quello fra Al e Fred. Peccato che ne approfittino per litigare quando, invece, dovrebbero concordare sul fatto che, o prer via di esperienza o per via di intelligenza, le persone acquisiscono elementi che li fanno meglio ragionare e comportarsi. Tutto qui. E, come le persone anche gli animali. Poi si può discutere sul perché, ma sarebbe lungo e noioso verificare gli scostamenti da quella che dovrebbe essere la norma, umana o animale.Non me ne vogliano Al e Fred se non sono capace di spiegarmi di più e meglio. Ma sono come loro, un normotipo, e mi accontento.

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