Chiedete ad un uomo di guardarsi le unghie e osservatelo mentre lo fa.

La stessa cosa chiedetela ad una donna.
Normalmente un uomo nel guardarsi le unghie volta la mano socchiusa come se contenesse qualcosa, rivolta verso di se, le dita leggermente piegate, poi ruotando il polso si guarderà il pollice.
La donna nel guardarsi le unghie allungherà il braccio allontanando la mano da se , terrà le dita ben distese con il palmo rivolto verso il basso ed allontanerà e avvicinerà la mano alcune volte prima di passare all’altra mano.
Potrà capitare che sia un uomo ad allungare il braccio e distendere le dita come potrà capitare che una donna se le guardi chiudendo la mano a pugno.
Che significato dare a questi gesti?
Niente di particolare: è la componente maschile o femminile che ciascuno di noi ha nel proprio corpo e che fa parte della nostra composizione genetica.

La CINESICA è la scienza che studia il “linguaggio del corpo”.
Osserviamo attentamente una persona che parla.
Una persona che parla spontaneamente si muove, gesticola, assume espressioni, muove le mani, le labbra, gira gli occhi ora in una direzione ora in un’altra, ancheggia e muove le gambe, ruota il capo, lo alza e lo inclina avanti e indietro.
Tutti questi movimenti sono involontari ma, se saputi osservare e interpretare nel nostro interlocutore, possono svelarci di lui molto più delle parole che ci sta dicendo in quel momento.

Ugualmente noi, inconsciamente, trasmettiamo segnali che saranno percepiti da chi ci osserva in modo quasi automatico, determinando quelle impressioni, sensazioni, che gli altri hanno di noi, specie se non hanno modo di conoscerci meglio e a fondo .
Se osserviamo un primissimo piano di un attore in una scena di un film potremo vedere il cambiamento di espressione che assume il suo viso che sa passare da un largo sorriso ad una espressione di odio senza che noi abbiamo avvertito alcun movimento sul suo volto: questo è possibile per il contributo dei numerosissimi MUSCOLI FACCIALI :
MUSCOLI CUTANEI
MUSCOLI DELLE PALPEBRE
ORBICOLARE DELL’OCCHIO
CORRUGATORE DEL SOPRACCIGLIO
MUSCOLO DILATATORE DELLE NARICI
MUSCOLI DELLE LABBRA
Questi sono solo alcuni ma ci sono anche lo zigomatico, il quadrato del labbro superiore e inferiore, il risorio, triangolare, mentale, orbicolare della bocca ed altri ancora.
Oltre la CINESICA esistono altre branche che studiano i comportamenti dell’uomo:
La PROSSEMICA: studia come l’uomo si relaziona con gli spazi attorno a lui, come per es:
Zona Intima: cosi viene definito lo spazio di circa trenta centimetri che ciascuno di noi considera proprio e permette a pochi di superarlo.
Zona Personale: è la zona che riteniamo nostra quando ci troviamo in mezzo a persone come per es. in coda , una zona affollata ma non gremita ed è di circa un metro .
Zona Sociale: Distanza a cui teniamo gli estranei. Ci infastidiscono se nell’avvicinarsi superano i quattro o cinque passi da noi.
Zona Pubblica: Zona a cui ci teniamo quando ci troviamo in folto gruppo di persone.”
Cosa simpatica da notare al cinema a teatro, sull’autobus: locale vuoto, man mano che la gente arriva e occupa i posti evita di sedersi vicino ad altri finchè a locale quasi completo l’ultimo posto libero rimasto che è quallo a fianco a te …. anche quello viene occuopato e tu che ci tenevi la tua giacca te la devi prendere sulle ginocchia.
Questo interessante discorso ci porterebbe molto lontano e chissà se interessa?
Magari lo si potrà riprendere!


Prossemica e mimica facciale di Paola Celentin

La distanza fra i corpi da rispettare

Tutti gli animali vivono in una sorta di bolla virtuale che rappresenta la loro intimità e che ha il raggio della distanza di sicurezza, cioè quella che consente di difendersi da un attacco o di iniziare una fuga. Negli uomini, essa è di circa 60 cm., cioè la distanza del braccio teso.
La “bolla” è un dato di natura, mentre la sua dimensione e il suo valore di intimità sono dati di cultura e quindi variano: l’infrazione alle regole “prossemiche”, cioè alla grammatica che regola la distanza interpersonale, può generare una escalation, cioè far interpretare come aggressivi e invasivi, quindi degni di una reazione adeguata, dei movimenti di avvicinamento che non hanno questo significato nella cultura di chi li ha compiuti.
Vediamo qui di seguito come vengono interpretate nelle varie culture le diverse maniere di avvicinarsi e di porsi in presenza di un altro o di altri.


Forme di contatto

In Italia

Altrove

Contatto frontale

la sfera dell’intimità è data dalla distanza di un braccio teso

culture della costa europea del Mediterraneo: idem, chi si avvicina troppo invade il campo dell’altro, mettendolo a disagio e dandogli la sensazione di essere aggredito
nel Mediterraneo arabo: la distanza si riduce, chi parla tocca spesso l’interlocutore sul petto o sul braccio
culture europee non mediterranee e americane: i due interlocutori restano a distanza di un doppio braccio
in Giappone, a Mosca: lo spazio personale è molto ridotto e quindi il contatto è obbligato e non si dice mai “permesso?” o “scusi!”

Contatto laterale

Soprattutto al Nord, è escluso l’eccesso di contatto fra uomini, visto come esibizione di omosessualità o ubriachezza

In molte culture mediterranee: anche i maschi si prendono a braccetto tra di loro
nei paesi arabi: i maschi si prendono anche per mano
nel resto d’Europa: come in Italia
zone rurali dell’Oriente sopravvive l’abitudine di prendersi per mano tra persone dello stesso sesso
in Giappone: prendersi a braccetto, camminare molto vicini, a contatto di spalla, hanno una connotazione sessuale
in Turchia e in altre zone di cerniera tra Europa ed Asia: mettere la mano sulla spalla di uno straniero significa “Caro ospite, lascia che ti guidi”

Bacio

Due baci sulle guance tra donne o tra donna e uomo sono sempre ammessi, tra uomini solo in casi eccezionali (es.: condoglianze)

in Giappone: un bacio in pubblico, anche tra padre e figlio, è escluso categoricamente
in Turchia ed in altre culture medio-orientali: il bacio è d’obbligo anche tra giovani maschi

Spazio personale nel luogo di lavoro

Il luogo chiuso indica maggior prestigio ma anche maggior rispetto degli altri; il visitatore deve bussare ma spesso non attende la risposta “avanti”

i giapponesi: preferiscono, anche ad alti livelli gerarchici, gli spazi aperti in cui esibire il proprio ruolo
i nordici: interpretano lo spazio aperto come una mancanza di rispetto, “Me ne frego di disturbarti”
in Germania o negli Stati Uniti: il visitatore comunica rispetto per il territorio altrui tenendo la mano appoggiata allo stipite, ma i tedeschi di solito tengono le porte chiuse, mentre gli statunitensi aperte

ED ECCO UN PO’ SCHERZOSAMENTE COME CI VEDONO GLI STRANIERI

L’espressione del volto

Esprimere emozioni, sensazioni, giudizi, pensieri con la mimica facciale è una cosa “ovvia” nell’Europa mediterranea, in Russia e in alcune aree degli Stati Uniti; ma in Europa settentrionale ci si attende che queste espressioni siano abbastanza controllate, mentre in Oriente esse sono poco gradite, tanto che si educano i bambini fin da piccoli ad una certa imperscrutabilità, alla riservatezza riguardo i propri sentimenti.
In alcune culture, come quella turca, tale controllo è richiesto soprattutto alle donne, che devono essere impassibili.
L’Italiano spesso esprime le proprie impressioni e sensazioni più con il viso che con le parole, attraverso una mimica facciale molto articolata. Frequentemente, infatti, facendo il resoconto del dialogo avuto con una persona ci troviamo a dire: “E poi ha fatto una faccia, come a dire…”. Per noi è quindi del tutto usuale lasciar trasparire in questo modo il nostro pensiero, convinti che ciò sia indice di sincerità. Non funziona sempre così presso gli altri popoli, come ad esempio i Giapponesi, la cui rigida maschera facciale è una vera e propria necessità sociale. Difficile per loro quindi non solo interpretare i nostri segnali ma anche capirne la necessità, visto che esistono le parole per comunicare meglio e in maniera meno suscettibile di fraintendimenti la stessa cosa.
Il contatto oculare si presta allo stesso tipo di fraintendimento: per quasi tutte le culture  il fissare la persona che sta parlando è segno di attenzione e interesse per quello che sta dicendo; gli orientali, invece, esprimono la propria concentrazione abbassando gli occhi o addirittura chiudendoli, in una sorta di meditazione.
Altre culture, come ad esempio quella tedesca, si avvalgono della mimica, ma con meno frequenza e enfasi, e danno quindi l’impressione di essere più “freddi”, difficilmente infatti è possibile reperire le loro emozioni dallo sguardo o dalla piega della bocca.
Infine, un cenno particolare va fatto allo “sbuffare” tipico dei francesi, che spesso gonfiano le guance e lasciano uscire rumorosamente l’aria per esprimere l’irritazione.


6 Commenti a “Prossemica e Cinesica scritto da Alfred-Sandro”

  1. alba morsilli scrive:

    il tuo a4rticlo viene a faggiolo con quello che sto leggendo di Anna Guglielmi giornalista e scrittrice ” il linguaggio segreto del volto” lei scrive “Non solo gli occhi sono lo specchiodell’anima ogni tratto, ogni espressione , ogni ruga del volto è un indizioche svela i pensieri nascosti, le vere emozioni, persino la storia delle persone che vi stanno intorno.Saper leggere questi indizi significa trovare le risposte a tutte le domande.

    metto due suoi scritti:
    La fossetta sul mento ci rivela che siamo di fronte a una persona molto vitale ed esuberante, ma anche molto volubile e complicata.
    Se cercate un partnerche vi sia fedele per tutta la vita , non sposate un attraente e simpatica persona con la fossetta sul mento.

    Il pomo di adamo
    La sporgenza rotonda al centro della gola all’altezzadella faringe viene comunemente chiamata pomo di Adamo, perchè la leggenda dice che si tratta di un boccone della mela mangiata da Adamorimasta incastrata in gola.
    Un pomo evidenziato lo si riscontra di solito in uominidalla corporatura magra e longilinea e ci rivela che si tratta di una persona intelligente, che si dedica allo studio e alla ricerca con meticolosità e pignpleria.
    MOlto bello il libro ti insegna a riconoscere le persone valide

  2. edis.maria scrive:

    Argomento senz’altro interessante, da tenere presente e da ricordare quando osserviamo le persone! Anche se , penso, non si possa generalizzare ed applicare ad ogni individuo! Comunque qualcosa ci aiuta, forse, a non generalizzare .

  3. alfred-sandro1.ge scrive:

    Un sincero plauso a Paolacon per aver contribuito mirabilmente aggiungendo immagini e completando il mio modesto lavoro.

  4. Lorenzo.rm scrive:

    Grande Sandro. Da acquisire, meditare e conservare. Ah Fra’, quanto alla distanza, per me semplicemente non esiste. O ci abituiamo a considerare reale tutto quello che in vari modi e con vari mezzi frequentiamo, impieghiamo e controlliamo, oppure continuiamo a tagliarci i cosiddetti.

  5. alfred-sandro1.ge scrive:

    Non sarebbe meglio affrontare un solo argomento per volta di modo che una volta esaurito si possa tranqullame nte pensare ad altro . Il tempo non ci manca! Senza contare che come argomento è statlo trattato più che ampiamente in passato.!

  6. franco muzzioli scrive:

    Lo leggerò tutto con attenzione …..ora mi limito ad una domanda come la consideriamo la distranza fra noi eldyani….”distanza virtuale” ???…. “distanza immaginifica” ?…..”non distanza “????? Ma!

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