BATRACOMIOMACHIA

– Ciao Al
– Ciao Fred
– Come va?
– Non me lo chiedere!
– Va bene allora non te lo chiedo……………..
———–
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———–
– …………Vabbè allora te lo dico!
– Non ti ho chiesto niente, eh io?
– Sì è vero, non hai chiesto niente ma è come se lo avessi fatto….
– Come sarebbe a dire???
– Fremi! si vede che fremi !
– Non fremo affatto!
– Si fremi!
– No, sei tu che sei impaziente di dirmi qualcosa.
– E’ vero…. non riesco mai a nasconderti qualcosa!
– Che c’è questa volta?
– ….Topi!!!!
– Topi?
– Topi!   Topi grandi come gatti…..

– Ma và!!!  e dove li hai?
– In testa……
– Ecco lo sapevo che era un’altra delle tue stupidaggini: se tu mi  dicessi che in testa hai i pidocchi, potrei anche crederti, ma i topi!!!
– Me li sogno la notte, Fred. Li sogno e sembrano veri, mi spavento!!!

– Ne hai visti durante il giorno? e dove? Perchè sai che ci sono i topi bisogna provvedere in tempo, provvedere a chiamare una di quelle ditte che fanno la disinfestazione e…
– Ecco, vedi come sei, Fred, io dico che dormo male, non riposo, ho gli incubi, mi spavento, mi rivolgo a te fiducioso e speranzoso e tu che fai?  Pensi a disinfestare !
– No, Al, cerco solo di capire come possono esserti venuti in mente questi topi!
– Già, tu trovi sempre una scusa per tutto! Della mia salute non t’importa niente!
– Piantala …e vai avanti !
– Va bene.
– Fred, tu sai cosa è la BATRACOMIOMACHIA?

– Bata…che?
– Batracomiomachia: la guerra tra  le rane e i topi!
– No, Al , mai sentito……. che roba è?
– Sai che a me piacciono le parole crociate , no?
– Sì lo so, dedichi molto tempo a risolverle.
– Sì vero.
– Ebbene che c’entra e di che si tratta?
– Ecco, ti spiego. Non conoscevo questa strana parola.  Non la conscevo, per cui mi impediva di finire lo schema.
– Neppure con gli altri incroci riuscivo a terminare.
– Embè, anche se non lo finisci uno schema non succede mica niente! Eppoi sei anche scorretto, Al, hai appena detto che te ne mancava una soltanto mentre te ne mancava altre….gli incroci!
– Certo Fred, certo. Ma solo con quella lo avrei finito lo stesso.
– D’accordo, avresti finito lo schema ma non puoi dire che lo avresti risolto tutto……ti sarebbero mancate parole lo stesso!
– Fred? devi sempe sminuire tutto quello che faccio? Lo scopo di uno schema di parole crociate  quale è? Quello di essere completato ed io l’ho fatto.!
– Non completamente!

– Questo lo dici tu, Fred, lo dici tu…… lo dici…….
– Vabbè dai, vai avanti!
– Aspetta che ti spiego. Quando faccio le parole crociate faccio sempre in modo di terminare lo schema  completamente e se non riesco sto male….
– Corri al pronto soccorso ….
– Ecco… sempre… sempre sarcastico tu…..
– Ma no dai, prosegui.
– Allora come ti dicevo, non conoscendo quella parola ho fatto una ricerca in rete e ho trovato.
– Sì?
– Sì!
– E?……
– Aspetta che riorganizzo le idee….
– Riorganizza ma spicciati!
– Non mi fare premura!
– ok!

– Allora ho scoperto che BATRACOMIOMACHIA è una parola composta e deriva dal greco:
batra- rana, mio- che non so….. e machia- guerra. Praticamente la guerra tra le rane e i topi. batrachos (rana), mys (topo) e maché (battaglia)
— Davvero molto interessante ……Al..
– Smettila di fare l’ironico……
– Scusa… Naturalmente sarà una allegoria!
– Che ne so?
– Vabbè vai avanti.
– Se mi interrompi sempre….
– Hai ragione,  dai!
– Ti faccio un sunto?
– Ecco lo sapevo….
– Se non vuoi non lo faccio, Fred, tanto lo so che mi consideri sempre un incapace.
– Ma no dai.. sai che scherzo!
– Sì scherzi ma trovi sempre da ridire su tutto!
– SENTI, SE TI VA DI RACCONTARE FALLO, ALTRIMENTI FACCIO ALTRO. DACCORDO?
– Va bene, ma non adirarti per favore!
– Vai!

– Vado. C’era un topo, figlio del Re dei topi, che voleva attraversare un ruscello ma non sapeva nuotare…
– …Chiede al padre di costruirgli un ponte , immagino, ed il padre si rifiuta…..
– No Fred, no! vedi come fai? mi fai confondere, poi sbaglio e poi mi brontoli…..
– Allora racconta tu ma sbrigati, dai…
– Sulla riva del ruscello c’era un ranocchio che dopo avergli chiesto chi fosse , dove andasse ecc….
si offrì di traghettarlo lui dall’altra parte ed essendo anche lui figlio del re delle rane lo avrebbe poi ospitato nelle loro proprietà che si trovavano giusto al di là di quel ruscello.
Sei gentile disse il topo al ranochio, ma siamo certi che ce la farai?
Certamente rispose, stai tranquillo……e dopo che se lo fece salire in groppa si gettò nell’acqua…..
– Strano, Al….. io sapevo che i topi sanno nuotare benissimo…..
– Beh! quello non lo sapeva fare, e smettila di interrompere sempre!
– Poi? quando furono nel’acqua?

– All’improvviso apparve una grossa biscia, la rana si spaventò, il topo cadde nell’acqua e annegò!

– Poco male, ce ne sono tanti topi!!!!
– Freddddd! Quello era il figlio del re dei topi ed appena gli altri topi seppero quello che era successo pensarono che la rana lo avesse fatto di proposito…..capisci?
– No.NO e non mi importa il saperlo, Al..Non mi piace questa storia……è melensa, irreale, sciocca. È una storia per bambini…!
– Finisci di raccontarla a qualcun altro che abbia tempo………….
– Grazie, Fred….. sempre gentile, ehhhh!!?
– Potrei raccontarti che fecero una durissima guerra….

Potrei raccontarti che intervennero anche gli dei…..

Potrei raccontarti chi alla fine vinse, ma a te non interessa, ed allora non ti racconto più niente………..
Arrangiati FRED! ….arrangiati!


Ed ora riflettiamoci su un po’.
Dove ci porta questo racconto?
Quale riscontro c’è con la realtà?
Ne vogliamo parlare?

13 Commenti a “Rane e topi un “divertimento” che fa riflettere (casualmente ascoltato da Alfred-Sandro e poi trascritto)”

  1. paolacon scrive:

    Molto interessanti i commenti, peccato che alcuni finiscano nel personale e non commentino troppo il post.
    Io personalmente non ho interpretato questo dialogo come l’ha risentito Lorenzo, ho pensato piuttosto a guerre o conflitti scatenati da falsi motivi o cause futili.

  2. edis.maria scrive:

    Alfred mi hai dato una bella sgridata!Internet è alla portata di tutti!!!!! Naturalmente scherzo con un amico dalla nascita di Eldy! La prossima volta seguirò la lezione! Ciao alfred , buona giornata

  3. francomuzzioli scrive:

    Caro Alfred hai inventato due personaggi piacevolissimi…degni del miglior Zelig. Potresti immaginare tutte le “chiacchierate “possibili” …..lavoraci su perchè sono intriganti, ironici e intelligenti…..e possono dire cose che Alfred non può dire……ma come tu sai Al e Fred sono altra cosa!!!!

  4. alfred-sandro.ge scrive:

    Al Fred, sono due sempliciotti come lo sono Alfred e Sandro.
    Fred, il “colto” si burla della semplicità dichiarata di Al.
    Spesso disquisiscono su temi che non conoscono neppure loro
    giocando ironicamente sapendo di stimolare e sperando di farlo,
    la curiosità di chi li legge come accade loro.
    Non hanno certamente ambizioni didattiche, sanno di non averne
    i titoli.
    Anche perchè avendo loro appreso grazie, anche ad Eldy, l’uso
    del computer, sanno andare su internet e approffondire le nozioni
    catturate e rubate nel mondo che li circonda.
    Non fanno sfoggio di sapienza. sanno bene che non potrebbero:
    la concorrenza è spietata ed impari……
    inoltre, internet è alla portata di tutti!

  5. edis.maria scrive:

    Dichiaro la mia ignoranza : non conoscevo .o forse non ricordavo il poemetto di Giacomo Leopardi,per cui il mio commento rientra in quelli che un prof. A scuola catalocherebbe fuori argomento!! Bastava che cercassi su internet, ma la pigrizia mi ha fregato!!! ahahhhhah!! Alfred potevi fornirci qualche spunto! Che figuraccia ho fatto! Aahahaaaah!!! Ciao, Fred e Al

  6. mario33,co scrive:

    Due grandi poeti si cimentano in un poemetto satirico/giocoso in epoche diverse, lo riprende Al parlandone con Fred in tono intimista. ne viene fuori un discorso che si perde un po’ via nei meandri dei si… ma… però… tralasciando il vero “succo” del poemetto

    Batracomiomachia (trascrizione del greco Bατραχομυομaχία, battaglia delle rane e dei topi) è il titolo di un poema eroicomico attribuito ad Omero.è un poemetto giocoso di 303 versi, parodia dell’epica eroica. La sua traduzione da parte di Giacomo Leopardi uscì in tre redazioni successive. Paralipomeni della Batracomiomachia è un ampio poemetto satirico in ottave scritto da Giacomo Leopardi a partire dal 1831 durante il suo soggiorno napoletano. Si presenta come continuazione: paralipomeni viene usato, come già in ambito biblico, per indicare un’aggiunta di cose precedentemente tralasciate, dal greco paraleipómena, a sua volta da paralèipô, appunto omettere, tralasciare.Il poemetto leopardiano discute, sotto la veste favolosa, gli avvenimenti politici del 1820-21 e il fallimento dei moti rivoluzionari, satireggiando Austriaci (rappresentati dai granchi, alleati delle rane), Borbone (rane), e gli insorti liberali napoletani (i topi).
    La trama
    I liberali-topi, sconfitti dalle rane-pontificie e dai granchi-austriaci, eleggono su base costituzionale il re Rodipane, di cui diventa primo ministro il conte Leccafondi, intellettuale progressista e impegnato in politica; i granchi intervengono per reprimere questo regime, di cui non possono tollerare l’esistenza, mettendo in rovinosa fuga i topi. Il conte Leccafondi allora va in esilio per cercare aiuto per la sua patria oppressa, incontra Dedalo, e scende persino nel regno dei morti a chiedere consiglio ai topi defunti, che però rispondono alle sue domande con una fragorosa risata. Alla fine essi gli consigliano di rientrare in patria e rivolgersi al generale Assaggiatore. Leccafondi riesce a rientrare a Topaia e dopo mille insistenze ad ottenere l’aiuto di Assaggiatore. Il poemetto si interrompe qui, perché come spiega Leopardi, al manoscritto da cui aveva tratto la storia manca la parte finale.
    (Da: Wikipedia)

  7. francomuzzioli scrive:

    Credo che il buon Giacomino abbia scritto questo poemetto satirico a Napoli dopo aver mangiato qualcosa di indigesto. Intanto abusando di termini e temi dell’antica Grecia …..” I paralipomeni della batracomiomachia “….che a quei tempi…..come anche ora…..suanano come …”superfragilistichespiralidoso.Leopardi ,sommo poeta…lo ricordo per altre cose!
    Si è divertito allora a sbeffeggiare come tu dici, autriaci e borboni…… ma quanto è più leggibile (meno colto), finemente sarcastico e ….commovente ,il “Sant’Ambrogio” del Giusti .

  8. alfred-sandro.ge scrive:

    l poemetto leopardiano discute, sotto la veste favolosa, gli avvenimenti politici del 1820-21
    e il fallimento dei moti rivoluzionari, satireggiando Austriaci (rappresentati dai granchi,
    alleati delle rane), Borbone (rane), e gli insorti liberali napoletani (i topi).

    “Un topo un dì, fra’ topi il più leggiadro,
    Venne d’un lago a la fangosa sponda:
    Campato allor d’un gatto astuto e ladro,
    Acchetava il timor con la fresch’onda:
    Mentre beveva, un garrulo ranocchio
    Dal pigro stagno a lui rivolse l’occhio.
    5Se gli fece vicino e a dirgli prese:
    “A che venisti e d’onde o forestiero?
    Di che gente sei tu, di che paese?
    Che famiglia è la tua? narrami il vero;
    Ché se da ben conoscerotti e umano,
    Valicar ti farò questo pantano….
    *******************
    ……Saper vuoi se ‘l notar piaccia o non piaccia?
    Montami su la schiena: abbi giudizio,
    Sta saldo, e al collo gettami le braccia,
    Che non t’abbi a cadere in precipizio:
    Così verrai per quest’ignota via
    Senza rischio nessuno a casa mia.”……..

  9. edis.maria scrive:

    Meglio non fidarsi delle millantate capacità degli altri anche se sono ” figli di re” cioè importanti,ma solo sulle proprie forze. Il topo al primo pericolo venne abbandonato dalla rana, e pagò , lui, con la vita e i suoi simili una terribile guerra,che neanche gli dei riuscirono a fermare. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!!!!!!

  10. francomuzzioli scrive:

    -Al
    -Sì !
    -Hai preso la medicina oggi ?
    -No
    -Male
    -E tu Fred ?
    -Nemmeno
    -Ecco perchè….!!!!!!

    Scusa le scherzo!!!!!!!!!!!!!!

  11. Giuliano scrive:

    Al, Fred…..ma che racconto è questo….favola….Rane,topi,biscie. ma chi ci capisce qualcosa booooo

  12. giuseppe3.ca scrive:

    Tutte le favole hanno una analogia con i fatti reali della vita e delle persone umane: quasi sempre nei personaggi possiamo individuare noi stessi e i i nostri simili che ci stanno intorno. Niente è irreale!

  13. lorenzo.rm scrive:

    E’ un riscontro preciso in merito alla incomunicabilità umana. Intendiamoci: non è che uno sia obbligato a sentire tutto ciò che un altro vuole narrargli, ma di certo ormai esageriamo. Si parla e ci si occupa soltanto delle cose che ci aggradono. Semplicemene non abbiamo l’abitudine di ascoltare. Non so se la storiella narrata da Al e Fred possa aiutare a cambiare registro. Ci spererei ma non ne sono certo.

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