chattare1°3

Alfred-Sandro ci manda questo messaggio e questo post che mi sembra molto utile, è quasi una conseguenza dell’articolo precedente di Bracco.
ho trovato questo in rete (http://www.inter-ware.it/cgi-bin/articoli.exe/?id=19383)
e lo ripropongo tale e quale senza alcun commento da parte mia.
Che ne dite?
alfred
Allora ho pensato che pubblicarlo in Parliamone fosse un’ottima cosa; quanti di noi si ritroveranno nelle parole che leggeranno? nel pensiero di chi le scrive? Quanti di noi hanno interpretato male la chat, ne sono rimasti delusi?
Solo facendo un esame di coscienza potranno dire onestamente se è vero o no.

A voi buona lettura e buona eventuale condivisione di pensiero.

 

Psicologia della chat   Chat e dintorni
(HOMENEWS ARTICOLO DEL 18/12/2014 di: C.d.R.)

 

Chattare protetti! Quando si parla di internet inevitabilmente si finirà con il parlare di chat ed altrettanto inevitabilmente si creeranno degli schieramenti. Da una parte ci saranno i chatters che cercheranno di esaltare questo mondo virtuale e dall’altra quelli che amano definirsi “realisti” che lo disprezzeranno.
Io sono stata sia da una parte che dall’altra dello schieramento.
Alcuni anni fa abbiamo comprato un pc e la prima cosa che abbiamo imparato è stata entrare in rete e navigare. Per chi non ha mai navigato iniziare è una cosa entusiasmante. Rifiutavo però l’idea della chat consideravo “stupido e inutile conversare con un monitor“. Non ne ero minimamente attratta, non riuscivo a capire, non rientrava nel mio ordine di idee.
Una sera, non avendo niente di meglio da fare, mi sono lasciata tentare e la curiosità ha fatto il resto. Dopo i primi momenti di imbarazzo ho incominciato a “conversare” e mi si è aperto un mondo nuovo. Essendo cronicamente timida ho scoperto che in chat riuscivo a esprimere ogni mia opinione e ogni mio pensiero senza remore e senza vergogna “tanto non mi vedono, non mi guardano in faccia, non mi giudicano” pensavo.
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Così è iniziato uno dei periodi più importanti e allo stesso tempo deludenti della mia vita.
Dopo un po’ mi sono ritrovata a considerare la chat come l’unico luogo dove poter parlare, consideravo amici gli altri chatters, passavo ogni sera davanti al pc.
Dico che è stato uno dei momenti più importanti della mia vita perché ha cambiato il mio modo di essere. Ho imparato a dire la mia, senza palpitazioni o paura. Quello che dicevo in chat riuscivo a dirlo anche fuori dalla chat. Ho preso coscienza della mia personalità e sono diventata più forte. Sembra assurdo ma la chat mi ha aiutata molto.

Poi ho fatto l’errore di vivere per chattare. Non uscivo, non esisteva festa, ristorante o pizzeria che potesse distogliermi. Era diventata una droga.
Ma chattare così tanto ha portato alla luce il retro della medaglia.
Perché se da una parte mi ha aiutata dall’altra mi ha molto delusa, o meglio la gente mi ha delusa.
Ad un certo punto mi sono resa conto che per la stragrande maggioranza delle persone è solo un luogo dove potersi inventare una nuova vita ed essere liberi di mentire spudoratamente.
Sono poche le persone che chattano solo per il piacere di scambiare opinioni e di passare qualche ora di relax.
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Se una ragazza entra in una chat può essere sicura che vedrà apparire sul monitor frasi del tipo “tu sei speciale”, “ti voglio bene”, “mandami una foto”, “dammi il tuo numero di telefono”.
Le tecniche, credo si possano definire così, sono diverse e a volte non dirette, ma è solo questione di tempo, prima o poi tutti finiscono con il dire le stesse cose. La cosa che più mi ha sorpresa è stata quella di sentirmi rivolgere queste attenzioni da gente dichiaratamente sposata e con figli, da ragazzi sentimentalmente impegnati. Ho capito che per molti la chat è solo un posto per rimorchiare, per trovare un’avventura.
Il grande pericolo di internet è che davanti ad un monitor le parole che leggiamo hanno il tono, la dolcezza, contengono l’amore che noi vogliamo.

Non è chi scrive che trasuda amore per noi, siamo noi che lo desideriamo ed allora lo “sentiamo”.
È un vero e proprio tranello psicologico ed è molto pericoloso per le adolescenti, secondo me, perché illuderle è un gioco per chi ci sa fare con le parole, rischiano così di ritrovarsi coinvolte da qualcuno che non esiste, che in realtà può essere chiunque e che vuole tutto tranne che amarle davvero.

Un altra cosa che ho capito tramite le chat è che la famiglia ha un altro nemico. Si parla sempre della tv come il grande nemico che divide le famiglie ma la chat separa i mariti dalle mogli e questo è ancora più sconvolgente. Tantissimi uomini sposati restano davanti al pc a chattare fino a notte inoltrata con le mogli che dormono tranquillamente. È allarmante capire che per chattare un uomo rinuncia alla compagnia della proprio donna e viceversa. Internet possiede la caratteristica di ipnotizzare la mente, tutto diventa secondario: la famiglia, gli amici, la propria sicurezza. Se ci si lascia coinvolgere si perde il contatto con la realtà.
Non bisogna fare lo sbaglio di crederci, non è vita reale e spesso non è gente “reale” quella con cui parliamo ma solo il frutto della fantasia di un’altra persona.
Bisogna fare attenzione, chattare ma con prudenza, non fidarsi mai e se proprio si vuole cedere alla curiosità di un incontro avere delle informazioni concrete sull’altro, pretendere di averle.

gabbiani

14 Commenti a “Psicologia della chat suggerito da Alfred-Sandro.Ge”

  1. paul candiago scrive:

    Gentili Signori,
    un tempo si scrivera una lettera,magari con l’aiuto di un prete o un sergente per un rapporto scritto con la Donna/Uomo del cuore o familiari aggiungendo una foto in bianco e nero. Ora le modalita’ e la tecnologia hanno cambiato questa metodo, ma l’essenza rimane sempre la stessa e solo la stessa: comunicare con chi abbiamo il desiderio di farlo superando l’ostacolo fisico della distanza:altri”fronzoli” solo ameni pensieri. Buon Natale e buon anno via carta e penna e lettera con bollo da lire 100, Paul.

  2. edis.maria scrive:

    Stranamente , dico stranamente, perchè mi pare che quasi nessuno abbia riscontrato, come me,di dialogare , in chat, con persone vive, non virtuali, ma in grado di riflettere, di rispondere in modo coerente o ,a volte, incoerente. Fin dalle prime chattate ho sentito l’interlocutore presente come se, dall’altra parte ci fosse qualcuno che rispondesse ad una mia lettera. , ad una mia POSTA! Se notavo qualcosa di falso , lo facevo notare e , al massimo, chiudevo la chattata. Non mi è mai parso di dialogare con un monitor!

  3. sandra .vi scrive:

    Bello e interessante il tuo post Alfred,Io sono entrata nella chat in punta di piedi,nn conoscevo niente ,nessuno,paurosa di tutto .POI ,quasi tiratav per la manica ,mi sono fatta avanti ,ho trovato il mio spazio ,ho cominciato a chattare .Girando nei vari blog ho letto ,cose interessanti ,messo qualche commento(avete ragione FRANCY E ALFRED anche poche righe scaturite dalla propria mente ,odio copia incolla)sono convinta che chi lo usa lo fa xche’ nn ha idee sue e per forza copia dove trova .Ho trovato a poco a poco delle vere amiche ,ma scegliendo ho visto che anche in una chat e’ possibile averne.Certo nn e’ stato una facile scelta ,si incontrano persone che cercano di apparire quello che nn sono e dar da iintendere parecchie frottole ,la chat e’ il luogo ideale,per chi sa mentire spudoratamente e mentre assume una veste in un blog ,ne veste un;altra con la stessa disinvoltura in un altro.Io sto bene nel mio angolino ,divido co piacere i mie pensieri colle poche amiche ,e discutiamo suggli articoli proposti nei vari blog ,vorremmo che fossero sempre piu’ vari e interessassero qualsiasi campo letterario ,storico ,arte ecc.una bella pretesa dovremmo lavorare anche noi………………………..

  4. anna b. scrive:

    Per capirsi sulla rete è di scrivere in modo semplice. Come in altri contesti in cui comunichiamo con messaggi scritti, la semplicità e la brevità fanno i significati dei nostri messaggi molto più chiari, e così,diminuisce il pericolo di non comprendere l’intenzione del mittente.
    Questo è il mio modesto parere.
    Argomento attuale, grazie a Sandro di averlo proposto.

  5. lorenzo.rm scrive:

    Bello il post di Alfred e le valutazioni di Paola. Buoni ed efficaci i commenti. Quanto al mio parere, che dire? Che sono un fan della chat? Quante volte mi è servita per un rapido raffronto o per una comunicazione urgente. Certo, è l’uso che determina la bontà del mezzo prescelto. Insomma, come capita, dipende da noi se il cattivo uso contribuisce al fallimento di un mezzo utile di per sè. Evviva anche la chat, dunque. E grazie ancora a Paola e ALfred.

  6. alfred-sandro1.ge scrive:

    nessuna scusa: soltanto un chiarimento.
    ciao.

  7. francesca (franci) scrive:

    Alfred, ti dò pienamente ragione in ciò che affermi. Sappi, però, che sbagliando in pieno, mi sono fermata alle prime righe del tuo post e siccome so che tu, come qualcun altro, non sei tipo da copia-incolla perchè sai egregiamente “partorire” di tuo, ho espresso quel poco pertinente pensiero. Me ne scuso.

  8. franco muzzioli scrive:

    Noto spesso che fugacemente, ci sono dei dialoghi più interessanti nei rulli accanto ai tre blog “tenatici” …rispetto alla piazza.
    A mio parere vuol dire che accanto ad un argomento preciso possono nascere comunicazioni che non necessariamente devono essere “commenti permanenti” pensati e attinenti all’articolo postato .
    Quindi come in tutti i concigliaboli , salotti, tavole rotonde , bar dello sport …..e anche piazze (guardate quelle sindacali) ,devono esserci argomenti…..se no c’è il nulla!
    Abbiamo una chat “teatro” ,bellissima concettualmente,……ditemi quante volte si parla o si fa teatro ????

  9. Bracco scrive:

    Per molti la chat è la prima esperienza di comunicazione “collettiva” in rete. Ci siamo passati quasi tutti. Alcuni continuano per molto tempo. Altri dopo un po’ abbandonano le chat o diradano la loro presenza. Dipende dai “cicli di vita” e dall’esperienza personale di ciascuno, ma credo che per molti la chat sia un’esperienza iniziale, che diventa meno frequente man mano che si sviluppano altre attività in Internet.
    A proposito dell’eterno dibattito sui contenuti… scusatemi se mi intrometto insomma credo che sia importante postare argomenti anche se trattati da altri. Far nascere un dibattito e scoprire continuamente qualcosa di nuovo. Anche senza andare tanto lontano… ci sono cose scritte nei secoli scorsi che sono ancora di attualità.

  10. alfred-sandro1.ge scrive:

    Hai ragione Franci. Hai pienamente ragione.

    Non sta bene, l’ho detto decine di volte che non sta bene.
    L’ho detto qui in Parliamone e l’ho detto decine di volte in chat ma è evidente che a te che, basterebbero solo due parole ma non copiate, la cosa ti deve essere sfuggita tutte le volte: distrazione o altro?
    Se le avessi lette almeno una volta ti saresti accorta che ho anche invitato, se dovesse capitare di copiare per necesità di sintesi, di renderne nota la fonte, solo che per rispetto ai lettori e all’autore.
    Infatti in questo caso, chi mi conosce , capirà al volo che questo voleva essere un complemento a tutte le altre volte.
    Diffatti ho scritto che non commento e ho reso nota la fonte invitando tutti a dire cosa ne pensano perchè l’ho ritenuto completo di per se!

  11. paolacon.rm scrive:

    Franco e non solo, giusto; si potrebbe parlare degli accadimenti della vita, dialogare su libri, film, fatti quotidiani che ci hanno colpito e così di seguito.
    Commento, il tuo, attinente alla realtà, più che al mondo virtuale.

  12. franco muzzioli scrive:

    Alfred …argomento del quale non si parla mai a sufficienza.
    Mentre leggevo mi veniva da sorridere pensando alla nostra “piazza” dove spesso approcci galanti , offese e chiacchiere vane sono il leitmotiv. Ora lo so che qualcuno mi lincerà verbalmente , ma siamo lontani, a mio parere, da un salotto che potrebbe essere apprezzato da molti.
    Capisco che per timidi e soli è uno sfogo positivo ….ma poi come si può constatare si scade spesso in vere e proprie baruffe ,con inevitabili bannature e virtuali “sbattute di porta”. E’ una chat indispensabile ,anche se non ne condivido sempre il percorso, mi piacerebbe di più un “salotto ” dove potrebbe essere d’obbligo non parlare del tempo che fa o di amori virtuali e non….ma dove si dovrebbe parlare senza pretese degli accadimenti della vita.

  13. paolacon.rm scrive:

    Grazie Franci di essere passata da Parliamone e di aver considerato il post, fornendo un pronto e perspicace suggerimento.
    L’articolo è interessante, riguarda chi chatta e noi chattiamo, è stato letto stamani sul web, è stato considerato coinvolgente, che peso può avere se è stato scritto di getto da un eldyano o no? L’importante che stimoli un dialogo e questo sì che è “partorito” dalla nostra mente.
    Conterebbe anche il tuo parto mentale sulla chat.

  14. francesca (Franci) scrive:

    Ma perchè fate copia-incolla dei pensieri altrui? A me interessa ciò che partorisce la propria mente, fosse anche il più piccolo e insignificante pensiero. Ma è il TUO. E questo è cio’ che conta.

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