Alfred-Sandro ci regala un altro dei suoi racconti e, scanzonato come spesso sa essere, ci sorprende con un finale…

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-Hai paura?

-No! Te l’ho detto mille volte, non ho paura, e poi ci sei tu!

-Ok me lo hai detto ma ora ci siamo davvero e sta facendo buio.

-Sei stanco? vuoi che ci fermiamo un po’?

-Ho un po’ sete!

-Tieni…

-Solo un sorso, come mi hai insegnato. Così  mi disseto e non mi appesantisco la pancia.

-Bravo!

-… non sono stanco ma ci vorrà ancora molto?

-Ahahaha scommetto che invece hai paura!

-Ti ho detto di no, papà, non ho paura, non mi trattare sempre come un bambino per cortesia!. Ma qui nel bosco non mi pare che ci possa essere un posto dove fermarci questa notte!

-D’accordo non ti arrabbiare, ancora dieci minuti e vedrai che saremo arrivati. Alla fine di questo bosco c’è una grande radura, ci fermeremo li.

-Ma tu papà, come lo conosci questo posto?

-Ci venivo da ragazzo quando ero nei boys scouts, ero capo quadra.

-Ci sono rimasto finché non ho conosciuto la mamma e poi ho dovuto abbandonare!

-Perché? a lei non piaceva? Non avrebbe potuto essere anche lei boys scout?

-Innanzitutto le ragazze si chiamano scout-girl  e poi sarebbe stato difficile per lei ….

-Perché papà?

-Ricordi il nonno come era, no? Severissimo! Non glielo avrebbe mai permesso!

-Si, era molto severo, anche se lo ricordo poco. Ma ne serbo un bel ricordo: mi faceva giocare spesso e mi teneva sulle ginocchia. Ricordo ancora l’odore dei sigari che fumava! E ricordo che cantava bandiera rossa per fare arrabbiare la nonna. Taci che ti sentono…..gli gridava lei!!

-Tra poco saremo arrivati e potremo riposarci , poi monteremo la tenda e ci prepareremo qualcosa da mangiare.

-Meno male, ora davvero cominciavo ad essere stanco, papà.

-Ecco, posa lo zaino mentre apro il sacchetto della tenda, cosi poi mi aiuti a montarla.
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                                                                         §§§

Era la prima volta che papà mi portava in gita, lui ed io, da soli.

Erano passati diversi anni da quando mamma era morta e lui era caduto in una terribile depressione.

Prima era sempre allegro, sorridente, spiritoso…… quando tornava al venerdì sera dalle sue trasferte arrivava ogni volta con una sorpresa che in fondo non era neppure più una sorpresa: sapevamo che sarebbe arrivato con qualcosa, per cui ce lo aspettavamo e saremmo rimasti delusi se non lo avesse fatto.

E ogni volta riusciva a sorprenderci . Erano sempre cose curiose che trovava nei suoi lunghi viaggi attorno al mondo.

Una volta, in particolare, ricordo,  ci fece aprire un pacchetto.  Era tutto eccitato e aspettava le nostre reazioni. Dentro c’era un vecchissimo libro.

-Guardate, disse, è originale….. tutto scritto a mano in arabo antico!

Lo maneggiava con tanta delicatezza che per un momento ho creduto potesse essere uno dei libri dei Vangeli tanta era l’importanza che gli dava!

Il dono era per tutti e due: per me e per la mamma e la delusione fu di entrambi.

La reazione di papà fu violentissima.

-Non gradisci mai niente di quello che porto a casa ! Disse urlando rosso in viso.

-È così tutte le volte, tutte le settimane, quando torno.  E mi stai mettendo contro anche lui, mio figlio!

Non era vero…….. Mamma ed io eravamo sempre contenti di rivedere papà e non capivo perché dicesse quelle brutte cose.

§§§§
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-Beh! che ne dici? Con la camminata fatta per arrivare fino qui, il caldo, la sete e montare poi, anche la tenda, sembra buona anche questa roba in scatola…. no??

-Il fuoco lo spegniamo poco prima di dormire, come mi hanno insegnato negli scouts…..e intanto ci scaldiamo un po’ perché qui alla notte è freschetto anche in piena estate.

-Papà? oramai sono grande, mi dici perché litigavate sempre tu e mamma? Ho bisogno di sapere, papà!

-Guarda che bella luna piena c’è questa sera, e quante stelle…. figliolo! Da casa nostra da anni non si vedono più le stelle…….

-Sei imbarazzato, papà? forse non sono abbastanza grande per capire?

-Non è facile per un padre ammettere i propri errori sai?

-Provaci, papà!

-Capitava a volte, che telefonassi a casa perché avevo bisogno di qualche documento o informazione che non avevo con me ed allora la chiedeva alla mamma.

-Bene, molto, troppo spesso, il telefono era occupato oppure non rispondeva nessuno. E questo si è verificato per molto tempo.

Dopo le prime volte mi sono insospettito, poi, il sospetto, è diventata una fissazione, infine ossessione.

Mi ero convinto che avesse un amante con cui passasse il suo tempo in mia assenza e questo, avrebbe spiegato le sue assenze e le sue lunghe telefonate.

-Ma, papà…..!!!

-Aspetta! . Allora chiesi l’aiuto di un amico che lavorava per un investigatore….

Dopo non molto tempo Guido, cosi si chiamava, mi disse che si la mamma usciva tutti i giorni, ma andava al circolo dove organizzavano lavori, raccolte, pasti per i poveri che affollavano il circolo….Insomma io credevo che mi tradisse ed invece era volontaria!

Non ho avuto il coraggio di confessarle di aver dubitato di lei. Era già malata e in poco tempo volò via!

Mi prese il rimorso e caddi in una profonda depressione, ricordi? Tu eri ancora piccolo e non potevi capire.

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§§§§§

-Bene, giovanotto, sono contento che ti sia piaciuto, ne ero certo. So benissimo cosa si prova le prime volte che si dorme all’aperto e siamo stati fortunati di aver trovato bel tempo.

Forza, zaino in spalla e in marcia….. domani mi tocca andare al lavoro………..

-Dimmi un cosa, figliolo….. ti ha imbarazzato la storia che ti ho raccontato ieri sera?

-A proposito della mamma?

– Sì…….   Ma sai perché papà?…

Guido, quel tuo cugino, frequentava assiduamente il circolo e veniva a cena tutte le sere da noi e stava da noi tutte le notti……

Portava sempre un regalino a me e alla mamma…………

§§§§§§§
bosco8Nel bosco, al loro passaggio, si sentiva solo lo stormire delle foglie e lo scricchiolìo di qualche ramo secco mentre, improvvisa, saliva una densa nebbia grigia che avvolgeva ogni cosa, anche la mente……
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Che ne pensate? Ve lo sareste aspettato?

 

27 Commenti a “La verità nel bosco racconto di Alfred-Sandro”

  1. paolacon scrive:

    è cosa gradita Lucia, grazie

  2. lucia1.Tr scrive:

    Spero sia cosa gradita ammirare ancora qualche dipinto di Pieter Bruegel.
    Per aprire il video basta cliccare sul link.
    https://youtu.be/3EaLCC1K7hM

  3. marisa8.bs scrive:

    un racconto sicuramente inventato .complimenbti per la fantasia dell’autore ..simpatico il cugino.

  4. alfred-sandro1.ge scrive:

    grazie anche da parte mia…

  5. paolacon scrive:

    Grazie Lucia di aver riportato questa conversazione, mi ha fatto piacere che abbiate apprezzato

  6. lucia1.Tr scrive:

    Leggendo il rullo trovo di grande interesse le notizie riportate da Paolacon e Franco 3 in merito all’immagini inserite nell’articolo di Alfred, è bello constatare che la scrittura è un’occasione per parlare di arte, musica, sentimenti…rendendoci tutti migliori

    paolacon.rm:
    da wiki: Jan Brueghel il Vecchio, detto in Italia anche Bruegel dei Velluti (Bruxelles, 1568 – Anversa, 12 gennaio 1625), è stato un pittore fiammingo.
    franco3.mo:
    Siamo all’inizio del 600 e comincia il barocco …il quadro è molto bello ….ero rimasto ai quadri dei Brueghel grotteschi …ancora con echi gotici e prettamente nordici.
    Grandi anticipatori…c’è un quadro di Courbet (scuola di Barbison) ..200 anni dopo !!!! Che assomiglia moltissimo…evidentemente i pittori dei primi dell’800 hanno visto i fiamminghi….che hanno insegnato un pò a tutti

  7. lucia1.Tr scrive:

    “Non insegnate ai bambini
    non insegnate la vostra morale
    è così stanca e malata
    potrebbe far male
    forse una grave imprudenza
    è lasciarli in balia di una falsa coscienza.

    Non elogiate il pensiero
    che è sempre più raro
    non indicate per loro
    una via conosciuta
    ma se proprio volete
    insegnate soltanto la magia della vita….”
    (Giorgio Gaber)
    https://youtu.be/IVnPotcVkFQ

  8. alfred-sandro1.ge scrive:

    I tempi nel corso dei quali é avvenuta la storia non si sanno.
    Gli unici dati certi sono che, al momento dei fatti, il figlio era piccolo al punto da non saper giudicare gli avvenimenti: li accettava cosi come si verificavano anche perchè non scontravano nulla della sua sensibilità di bambino piccolo!
    Guido portava doni a lui e alla madre…….
    Quando il padre ha deciso di portare il figlio a dormire in tenda non sappiamo esattamente quanto tempo è passato, per cui non siamo in grado di giudicare la sua maturità attuale. Potrebbe essere ancora un ragazzetto ingenuo.
    Le sue domande al padre non necessariamente sono una vendetta nei suoi confronti ma un naturale confronto meditato durante il percorso con la serenità di quel giorno in gita col papà e il rapporto di lui con la mamma.
    Il fatto che la mamma mostri disinterese nel vedere il libro portato in dono e che fa scatenare l’ira del padre, mostra
    significativamente i rapporti ormai tesi tra i due……

  9. edis.maria scrive:

    Il figlio era un bambino, osservava, ma non giudicava , allora ,perchè non era in grado di farlo! Negli anni, però, certi fatti gli tornarono chiari e , forse, anche, giustificabili dato che il padre era sempre assente! Nel momento opportuno non seppe più tacere!

  10. francesca (franci) scrive:

    Non esiste bello o brutto in un racconto come questo. Storie così ne capitano a centinaia ogni giorno. Posso solo dire “bravo” a Sandro per aver saputo dare un’impostazione interessante al racconto.
    Però…. senza condannare nè assolvere nessuno, mi spiegate come si fa a sostenere che il figlio voleva confortare il padre rimuovendogli i sensi di colpa, dandogli la ferale notizia del tradimento della mamma-moglie? Se veramente avesse voluto aiutare il padre, nel brutto momento della depressione, avrebbe taciuto. MAI gli avrebbe confessato ciò che succedeva tutte le notti durante la sua assenza da casa. Considerato anche che la mamma non c’era più. Che senso c’era nell’abbatterlo ulteriormente (e forse definitivamente..) con quella crudele ed inutile postuma verità?

  11. lucia1.Tr scrive:

    Vogliamo esaminare la moralità dei personaggi di questa famiglia? Difficile farlo, ognuno di noi ha la “sua morale”.Forse è da condannare il figlio che ha voluto vendicarsi del mancato affetto da parte del padre svelando segreti passati? E’ da ritenersi esemplare un padre che dopo tanto tempo cerca di sminuire la figura della madre, tornando su avvenimenti che il figlio aveva ormai messo nei cassetti della memoria?

  12. franco muzzioli scrive:

    “Sì sto tradendo tuo padre …perchè non lo amo più”(allora ha un senso !!!!)…….se no non si tradisce……Se dobbiamo ancora andare a prendere lezione di morale dall’Odissea siamo veramente messi male…….
    Domanda all’autore : Ma quella donna che non si sentiva tutta la colpa per il tradimento….il venerdì quando tornava il marito e mentiva a tutto tondo , forse ancora col letto sfatto dal suo amorazzo….come la si può giudicare ?

  13. alfred-sandro1.ge scrive:

    forse la madre aveva col figlio quella confidenza che gli permetteva di aprirsi e confidarsi, di trovave in lui quella solidarietà, quella compiclità, magari ingannatrice che gli permetteva di sentirsi meno colpevole? una incolpevle alleanza
    che fa sentire di partecipare e alleviare in qualche modo le sofferenze della madre?
    “si tradisco tuo padre ma non è soltanto colpa mia”

  14. paolacon scrive:

    Ecco un’altra interpretazione che ha del logico, quella di Edis-Maria. È possibile che il ragazzo abbia voluto confortare il padre e togliergli i rimorsi, sì è possibile. I ragazzi sono spesso imprevedibili ed hanno una grande sensibilità.

  15. edis.maria scrive:

    Lettura facile e scorrevole, quindi sul piano di narrazione scritta, tutto benissimo! I racconti di Alfred sono sempre attenti ai dettagli , ben costruiti nella punteggiatura .Poi arriva il “ succo” , il motivo del racconto! Padre e figlio, in un bosco che appare non del tutto tranquillo per il giovanotto, perchè è un giovanotto, inizia un dialogo guidato dal figlio che desidera sapere qualcosa di più preciso sulla vita coniugale dei genitori! Scopre che il genitore ha dei forti rimorsi nell’aver dubitato della fedeltà della moglie , tanto che , alla sua morte cade in una forte depressione
    .E……voila!Riflette qualche attimo,ricorda ( i bambini osservano,e,giudicano) e vuol confortare il padre e , forse, farlo guarire da una residua depressione latente!E….. voila!Il tocco finale……! svela un retroscena che il padre, forse, aveva immaginato! Ottimo Alfred

  16. lucia1.Tr scrive:

    Ho letto con attenzione il racconto di Alfred, l’aspetto che più mi ha colpito è il rapporto ritrovato tra padre e figlio. Un padre assente, come succede di sovente per motivi di lavoro, che non riesce a stabilire con la propria moglie un rapporto di fiducia, che la spia e pensa di essere tradito, che non avverte le difficoltà di una donna che deve crescere il figlio da sola. Bella la descrizione della passeggiata nel bosco, il padre che vede il figlio come un compagno cui confidare dubbi, incertezze, sensi di colpa, che scopre un alleato dopo la morte della moglie. Avrei terminato il racconto a questo punto, voler ancora indagare sul passato, mettere in cattiva luce il ricordo che il figlio ha della sua mamma, non giova alla storia e lascia un amaro in bocca al lettore!

  17. alfred-sandro1.ge scrive:

    Nessuna scusa, Franco. Ci manchebbe.
    Il bello del blog è anche, se non sopratutto, questo!
    La possibilità che ci viene offerta da questi tre di Eldy,è appunto di condividere i nostri pensieri sia scrivende e sia leggendo.
    Sopratutto con lo scambio di impressioni e idee.
    Lo scambio di idee è utile a tutti. Sempre.!

  18. franco muzzioli scrive:

    Scusa Alfred ,ma il mio rapporto con la morale e i buoni sentimenti mi porta a dire che poi tra quel marito “troppo assente” , diciamo per giustificati motivi e quella moglie poco Penelope, tanto amore sincero non ne esistesse.
    Soprattutto quanta falsità al venerdì , al ritorno del marito quando il talamo nunziale era ancora caldo di un qualsiasi Guido (cugino o non cugino poco importa). Forse la più umana è la depressione di quel povero marito straziato dalla morte di una moglie fedifraga …(a ragione non convinto della sua fedeltà) ….e non per questo rinunciatario all’amore.
    Ne salta fuori un quadretto famigliare deprimente dove anche il figlio (alleato della madre ?) (frustrato dalle assenze della padre e “adottato” da un Guido che fa gli affari suoi ?) sembra un piccolo “oggettino” del destino.
    Ho ragionato troppo…scusa….dovevo accettare senza troppe elucubrazioni il tuo “coupe de theatre.”

  19. alfred-sandro1.ge scrive:

    un papà assente per molti, troppi anni.
    non sono da biasimare le sue lunghe assenze:
    lavorava duramente per la famiglia.
    il suo lavoro permetteva alla moglie e al figlio una vita agiata.
    Daltronde non era da biasimare la moglie che malvolentieri subiva quelle lunghe assenze.
    Anche il figlio è cresciuto e ha vissuto i primi anni della sua vita lontano dal padre con la presenza assidua di Guido. Poteva il figlio in tenerissima età sospettare del rapporto continuo e costante del cugino di papà?
    Era la prima volta che padre e figlio facevano una gita assieme ed il padre non si era ancora reso conto che il ragazzino non era più un bambino. Infatti è il figlio che glielo fa notare quasi rimproverandolo!
    Infine il padre, in modo poco delicato fa notare al figlio che il suo lavoro è molto più importante di una gita, la prima gita, fatta assieme.
    Il modo perentorio: “forza, zaino in spalla” ha ridotto quella gita a metà. Una gita solo all’andata!

  20. Anna B. scrive:

    Il racconto è bello e coinvolgente, il finale non me lo aspettavo così,devo dedurre che quando ci sono i sospetti è perchè qualcosa nella nostra mente ci mette in guardia.
    Ma il padre cosa combinava quando era fuori per lavoro?

  21. franco muzzioli scrive:

    “Il cugino che viene tutte le sere…dorme tutte le notti….porta i regalini”…..o il ragazzino è appena uscito da sotto il cavolo o ha un quoziente d’intelligenza di un bambino di due anni….o è una piccola carogna…..e si vuole vendicare del padre…….per essere “forse” stato troppo assente.

  22. paolacon scrive:

    Piacevole argomentazione, Franco, piacevole argomentazione; non abbiamo spazio per le polemiche per giunta inutili.
    Anzi ti dirò questo commentare un racconto lo arricchisce pure. E mi piace farlo.
    Io avevo sentito, alla prima lettura, un finale alla Pollicino, perché avevo pensato che da un padre depresso purtroppo ci si potrebbe aspettare anche questo. Il bosco, la notte, la stanchezza… all’inizio il racconto l’avevo sentito “gotico” e quindi con un senso di mistero. 2° punto, perché il ragazzo dovrebbe dire quello che dice con malignità? Rivalsa? ma dopo la buona intesa?

  23. franco muzzioli scrive:

    Scusa Paola …spero tu non prenda questo mio commento per voglia di polemica….ma solo come piacevole argomentazione !
    1° Finale alla Pollicino !!! Cioè il papà dopo aver detto ….”Forza zaino in spalla e in marcia…domani mi tocca andare al lavoro “…. molla il figlio nel bel mezzo del bosco ? E perchè ? Dopo aver fatto colloqui così costruttivi e maturi.
    2° Il ragazzo, perchè di tale si tratta , cioè non di un bambinello di cinque anni che può cadere in una simile ingenuità …Svela un segreto così pregniante ?(finta ingenuità o cattiveria per rivalsa).
    Dopo la frase citata ,dove appare chiara una buona intesa tra padre e figlio …..e una vita che comunque deve continuare ….avrei visto i due di spalle sparire camminando pian piano nella grigia nebbia del mattino……ma è ovvio che così non poteva esserci l’interrogativo.
    Ripeto, per non essere frainteso, il racconto è molto bello.

  24. paolacon scrive:

    Non sono molto d’accordo con la tua interpretazione Franco; io la conclusione non l’ho sentita “scontata”, pensa che, in una prima lettura del racconto, io avevo pensato a ben altro: mi era venuto in mente un finale alla Pollicino. Questo padre depresso…
    Sono d’accordo con te che il racconto è bello, su questo punto sì.

  25. sandra .vi scrive:

    Veramente uno spasso ALFRED ,un vero prestigiatore “voila l’asso finale dalla manica “……sei stato bravo .

  26. gianna scrive:

    Alfred, molto bello questo racconto la tua prima gita con papa’eri piccolo e per questo lui cercava di chiedere hai fame sete, sei stanco era premuroso nei tuoi confronti,ma in quella gita pensava quando faceva il capo squadra nei Boy Scouts per questi chiedeva sei stanco hai paura?ritornava indietro negli anni, quando conobbi la tua mamma dovette rinunciare perche’ il nonno era severissimo e quelle gite mamma non avrebbe potuto andare,Certo che lui amava quei boschi gli aveva girati tutti con i ragazini Scauts, ma oggi portava il suo ragazzino e la sua mente vagava nel passato, arrivati a una Raduna,si riposavano e poi dovevano montare la tenda preparare la cena e nel bosco calava una fitta nebbia,anche se estate l’umidita’ si sentiva nelle ossa, ma papa’ ora sono grande dimmi perche’ litigavi sempre con la mamma figliolo, perche gli errori si paganone.ero lontano per lavoro e pensavo che tua madre mi tradisse. invece andava fare il volontariato, non vedevo piu’ le stelle da anni, ora le sto vedendo, non ho potuto dire nulla, chiedere scusa al mio ritorno era ammalata e volo’via.

  27. franco muzzioli scrive:

    Il racconto è bello …questo è il primo ed immediato commento !
    Direi che il finale è scontato , anche se ad effetto per creare la domanda.
    Sarei rimasto in questo bel viaggio nei sentimenti , con una mamma che sfumava nella rinnovata intesa tra un padre e un figlio.

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