a verba volant
Sandro-Alfred è sempre molto curioso. Ha ascoltato spesso di nascosto le conversazioni-discussione tra Al e Fred.

Oggi ha intercettato il dialogo tra un professore di lettere ed un suo studente. È perplesso lo studente, è perplesso il Professore, ma lo è anche Alfred-Sandro.
Dov’è la ragione? Dov’è la verità?

alibri

Allora? hai studiato?
Si Proff. ma cambia poco…..
Come sarebbe?
Sarebbe che non mi entra in capa!
Eppure te l’ho spieigato, l’ho spiegato a tutti voi!!
Si Professore, è vero. È un canto dell’inferno…. ma….
Ma…?
Ascolti professore, mi permette di chiederLe una cosa?
Certo!
Ecco: mi chiedo a che serva studiare la Divina Commedia!
Come a che serve??? Ma stai scherzando vero? Ma tutto questo serve ad imparare Spiegati meglio!
Mi spiego, o almeno ci provo.
Bene.
Studiando Dante, e non solo Dante, Petrarca, …che so… Omero… l’Iliade, l’Odiseea, ma anche i poeti più recenti come possono essere il Pascoli, il Carducci, Foscolo!…….. mi viene spontaneo chiedermi: ma chi parla cosi oggi?
Perché devo studiare una cosa che mai e poi mai userò?
a vocabolario_accademia_cruscaa manoscritto medievaleA comoedia
Ma tutto questo è sempre servito agli studenti per imparare a parlare correttamente l’italiano!
Correttamente? Proff. ma nessuno parla cosi…….Che mi direbbe se rivolgendomi a Lei Le dicessi: <Fatto non fosti per vivere come un bruto ma per seguir…>
Beh, in effetti……!
Proff, molti dei nostri genitori hanno perso ore ed ore sui banchi di scuola per studiare tutto questo, poi, finita la scuola, non hanno mai più usato una sola parola, una sola frase, di quelle usate in poesia. Nessuno che parli comunemente in prosa o in rima.
Anzi, al contrario viene biasimato chi, scrivendo o parlando fa uso della retorica!
Ma è necessario che tu, che voi la conosciate!
Per cosa? A che mi serve conoscere le figure della retorica? A che mi serve sapere che esiste il trapassato remoto: mi sembra che si parli di un mio antenato! Ed il gerundio che significa? Come d’altronde il participio! Allitterazione, Omoteleuto, Onomatopea, Paronomasia, tra gli scogli parlotta la maretta……..
Anafora ed Epifora… Ma sia sincero! è meglio nel parlato comune dire:< sono affezionato a questa collina piuttosto che “sempre caro mi fu quest’ermo colle”>?
a allievo-addormentato

Professore? Sia sincero? posso mettere in un curriculum:
” Benedetto sia ‘l giorno e ‘l mese e l’anno
e la stagione e ‘l tempo e l’ora e ‘l punto
e ‘l bel paese e ‘l loco ov’io fui ASSUNTO… (F. Petrarca)”
Beh, effettivamentente mi sembra un po’ eccessivo….
Vede! lo ammette pure LEI!
Pero sono compiaciuto perché ti esprimi bene, segno evidente che studiare ti è servito.
Professore, ad esprimermi ho imparato in casa mia, da mia madre e mio padre.
Ma caro ragazzo, la scuola ti avrà bene insegnato qualcosa!
Certamente professore, ma io sono convinto che a parità di ore di studio impiegate diversamente, potrei sapere molto di più meglio e sopratutto qualcossa di più utile!.
Ti confesso che sono lievemente imbarazzato!
Significa che in qualcosa ho ragione……?

22 Commenti a “MA È DAVVERO COSI? Spiato e trascritto da Sandro-Alfred”

  1. alfred-sandro1.ge scrive:

    Lucia, rileggiti l’ultimo mio post

  2. lucia1.Tr scrive:

    Giorni davvero di fuoco per gli insegnanti, si stanno assegnando le cattedre e i ruoli secondo le regole approvate nella nuova riforma della “Buona Scuola”, che di buono ha davvero poco. Vivo da vicino ogni giorno le difficoltà e il grande lavoro svolto dagli insegnanti, non mi fa piacere leggere certe affermazioni fatte da parte di chi non conosce a fondo quello che sta accadendo nella scuola primaria e secondaria. Vorrei chiedere a Alfred se ha mai seguito le lezioni nelle classi dove si insegna seguendo il metodo Montessori e se alla fine dei cinque anni ha constato il grado di maturità e preparazione dei ragazzi. Mia nipote ha avuto la fortuna e possibilità economica di seguire questo metodo, sono fiera del suo percorso scolastico e dei eccellenti risultati ottenuti quest’anno alla maturità classica, ha scelto una facoltà scientifica impegnativa, spero che il suo bagaglio culturale le permetta di arrivare alla laurea senza grandi difficoltà. Non intendo fare polemiche, ne replicare a queste righe, ho voluto solo aggiungere un Mio pensiero…

  3. alfred-sandro1.ge scrive:

    buon viaggio Paola.

    Chi ricorda il film, “L’attimo fuggente” in cui Robin William impersonava un insegnante un po’ fuori dalle righe ma adorato dai suoi allievi.
    Ci siamo commossi tutti nel vedere l’intera classe dei sui ragazzi salire sui banchi al grido ” CAPITANO MIO CAPITANO”.!
    Chi non avrebbe voluto un insegnante cose quello?
    Ma il conservatorismo, l’immobilismo di una certa scuola………
    E che dire del Metodo Montessori adottato da migliaia di scuole in tutto il mondo.
    Per inciso la Montessori è quella signora la cui effige è apparsa a lungo sulle vecchie banconote da mille lire.

  4. paolacon scrive:

    Sono dispiaciuta di non poter continuare a commentare, ma sono in partenza e non avrò con me il computer. Questo dialogo è molto interessante, io avrei ancora molte cose da dire e da condividere, dato che anche io, come ognuno di noi, ho vissuto esperienze diverse ed ho punti di vista differenti. Ma voi continuate pure…
    Sarò di ritorno e troverò che il discorso si sarà ancora sviluppato.
    Intanto vi lascio dei flash, dei ritrattini, degli scatti, delle musiche e dei quadri. Sta a voi ampliarli se ne avrete voglia, con le vostre conoscenze o andando a guardare in wikipedia. Non è copiare questo: consultare un’enciclopedia, anche se virtuale, arricchisce e ci permette di ampliare la conoscenza.

  5. franco muzzioli scrive:

    Una volta Alba Morsilli scrisse …”non ho lauree ma ho fatto l’università della vita e quindi mi sento di dissertare su qualsiasi cosa.”
    Caro Alfred per comunicare non serve certo Dante e il latino e a settant’anni , se uno non ha passato la vita al bar dello Sport ,può essere preparato quasi come uno che ha frequentato l’Università.
    Sono un semplice geometra , un pò curioso e forse testardo e nella vita ho studiato anche greco e latino non scolasticamente , perchè mi piace sapere da dove vengono le parole che dico e che scrivo.
    La mia “cultura ” non potrai mai essere come quella di chi ha frequentato un liceo classico , ma con tanti anni alle spalle, con tanti libri letti e cose scritte ..posso “spacciarmi” per uno che ha nozioni classiche. ……basta interessarsi delle cose e non escluderle a priori solo perchè a vent’ anni non le si è studiate……..e servono credimi !

  6. alfred-sandro1.ge scrive:

    Chiedo venia. Ho solo la 5a elementare, Dante, Omero & Company non li ho studiati, non facevano parte del programma.
    Oggi ho settanta anni. Nel corso della vita ho fatto svariati di mestieri, tutti dignitosi. Credo di essermela sempre cavata discretamente, anche senza aver la fortuna di avere incontrato i Sig. Dante e Omero; ho vissuto egregiamente anche senza la loro compagnia.
    Quando m’è presa la smania di saperne più ho letto quello che mi interessava sapere.
    Sono sincero.
    L’istruzione mi manca, riconosco di essere spesso in difficoltà, ma non credo che siano Dante ed Omero a mancarmi, quanto tutta una serie di esperienze che non ho avuto la possibilità di fare e che senz’altro avrebbero accresciuto il mio bagaglio culturale

  7. franco muzzioli scrive:

    Credo che sia stato detto tutto e il commento di Paola , a mio parere , ha sintetizzato bene quello che dovrebbe essere il modo di pensare.
    Per tornare all’articolo di Alfred, sempre a mio parere , bastava che il professore domandasse all’alunno ….”quali sono le prospettive di studio che hai ?” “quale sarà il lavoro o la professione che intenderai intraprendere ?”
    Se l’alunno avesse detto il perito meccanico..è ovvio che studiare Dante e il latino non serviva un gran chè. Ma se avesse detto “l’avvocato, il giornalista , il medico “(tanto per citare)lo studio di Dante e del latino sarebbero stati necessari e come.
    Poi siamo nel mondo globalizzato ed è più importante per vivere sapere come seconda lingua “madre” l’inglese….ma stiamo attenti a non correre troppo verso pragmatismi spesso deleteri….e lo si vede statisticamente nella “preparazione generale” dei nostri studenti delle superiori……spesso tragica se non tragicomica.

  8. anna brivio scrive:

    La cultura porta sempre dei vantaggi rispetto all’ignoranza: chi SA, può decidere. Chi NON SA subisce sempre da parte della volontà di altri. Chi è ignorante subisce spesso dei soprusi, delle ingiustizie e truffe.
    Inoltre la cultura previene la superstizione (anch’essa una schiavitù data dall’ignoranza).
    Spesso la cultura porta vantaggi anche economici, perché chi è colto, possiede più mezzi per trovare un buon lavoro ed evitare gli imbrogli.
    Pero’ Lucia permettimi di dirti che non concordo che non serve sapere conoscere i numeri, le “macchine” fanno i calcoli a seconda di come vengono impostate dall’uomo. Serve eccome sapere i numeri.

  9. alfred-sandro1.ge scrive:

    Grazie a nome del ragazzo Paola. È figlio di un amico !

  10. paolacon.rm scrive:

    Rispondo alla domanda dello studente. Io penso che un insegnamento delle dottrine classiche, nelle scuole primarie, non sia più al passo coi tempi attuali.
    Dichiarazione la mia che scioccherà qualcuno, ma mi spiego.
    Va da sé che una persona che ha “studiato” e dico “studiato” tra virgolette, perché intendo una persona che abbia approfondito, meditato, assimilato una cultura classica, è alla fine uno studioso, ma non è adatto a sopravvivere nel mondo attuale.
    La cultura classica può essere un hobby, ma a dei ragazzi giovani che devono affrontare il mondo attuale serve ben altro.
    Qualcuno obietta che i classici abituano alla logica, ma è una logica fine a se stessa; per me studiare dottrine che, oltre che far ragionare e abituare una mente giovane alla riflessione, siano anche utili nella vita, mi sembra primario.
    La statistica per esempio, se ci si guarda intorno non tutti sanno interpretarne i risultati o leggere un grafico; l’economia, altra dottrina che si conosce pochissimo ma che ci permetterebbe, conoscendola bene, di dedurre soluzioni razionali nella nostra vita; e poi le lingue, le lingue straniere, per poter parlare, comunicare aprirsi ad altri mondi.
    Inutile rimpiangere una realtà che non c’è più, il mondo è diventato globale e, come si resta indietro se non si sanno usare computer e tutte le tecnologie legate all’informatica, non si può andare avanti se non si parlano correntemente almeno due lingue, diverse dalla lingua madre.
    E imparare una lingua straniera non è imparare anche la logica? La logica di un altro popolo? Non è aprire la mente questo? Ed inoltre insegna a convivere in un mondo dove si vive gomito a gomito, insegna a capire l’altro… (ma questo è un discorso diverso e verrei tacciata di non attenermi all’argomento postato…)
    Se poi pensiamo che sia importante per noi sapere l’etimologia delle parole derivate dal greco o dal latino, un semestre a scuola basterebbe per venirne a conoscenza. Ma non perdere tempo per anni e anni, con lo studio di “due” lingue morte.
    Tutto serve ad imparare la logica del ragionamento, ma acquisiamo sapienza e conoscenza che sia anche utile nella vita lavorativa.
    Mi scuso se sono stata troppo lunga, è un argomento che mi appassiona, potrei andare avanti a lungo, portando esempi di sistemi scolastici altri, che conosco, e rispondendo così alla domanda dello scolaro al professore.

  11. lucia1.Tr scrive:

    Caro Franco, non sono affatto d’accordo su quanto hai replicato, le mie righe, se leggi attentamente, sono uno specchio della scuola di oggi. Nella mia famiglia si è data sempre grande importanza allo studio delle materie umanistiche, lo studio della lingua greca e latina permette di sviluppare una “forma mentis” completa, capace di risolvere in seguito qualsiasi problema anche di carattere scientifico.
    Nelle grandi società, a volte si sceglie personale laureato in lettere, perché si è costatato che sa trovare soluzioni innovative e originali rispetto a chi viene da studi scientifici, conoscere i numeri non ha grande importanza, oggi le macchine risolvono qualsiasi tipo di calcolo, importante e lo studio della “Logica”, trovare la strada più breve e innovativa, questo è quello che richiede il mercato del lavoro.

  12. alfred-sandro1.ge scrive:

    parlate come il ragazzo, vi esprimete come il ragazzo, usate le sue stesse espressioni e parole ma lo biasimate.
    Lo avete giudicato per un dubbio che ha nella sua adolescenza.
    Non potrete mai sapere chi e che cosa diventerà nel corso della sua vita ma soltanto per aver espresso qualche perplessità lo avete etichettato!
    Avete voluto disquisire su che cosa è cultura e cosa non lo è.
    vi siete serviti di vocabolari perchè non è facile descrivere la cultura.
    Temete che le ore perse sui libri a studiare Dante e Omero
    possano essere fatta passare in secondo ordine da chi ha studiato altro?
    Negli ospedali ci sono infermieri che sono in gradio di fare la scarpe ai medici, nei cantieri, operai agli ingegneri, contadini ai periti agrari…….
    Il ragazzo ha chiesto al suo insegnate un suo parere, non lo ha obbligato a cambiare la scuola!

  13. mario33.co scrive:

    Caro Franco, mi permetto di risponde io. La tua cultura sulla Fisica e una… piccola/media(devi saperlo tu quanto ne sai), cultura. Ti mancano indubbiamente, le basi “classiche”sulla Fisica ma… sicuramente, ne sai più di me. A mio parere, la cultura… ha vari livelli di conoscenza .Da una cultura base(Che tocca un po’ tutto) ad una cultura “erudita” (che ha le basi classiche approfondite). La cultura può avere un campo specifico dove spaziare (Vedi arte pittorica, vedi musica, vedi cinema)una persona che ha un’ottima cultura musicale è perche, conosce dalla A alla Z la storia “Classica” della musica,dei musicisti, degli strumenti , pur suonando magari del Jazz o del rock. Le ore che il musicista dedica all’esercizio dello strumento non è altro che tecnica… esercizio, che… gli permette di eseguire nel migliore dei modi i pezzi da eseguire. Delle persone che come noi leggono molto ,e leggono di tutto hanno indubbiamente una cultura “generale” che si potrebbe considerare,” media”. Riporto il tuo scritto sulla cultura presa da: “TRECCANI” : “E’ chiaro che la parola “cultura” ,intesa come bagaglio di apprendimenti, comprende, tutte le nozioni che nel corso della vita abbiamo assimilato e approfondito nei contesti esistenziali nei quali abbiamo vissuto” …
    ne consegue, che… tutto quello che conosciamo (o se vuoi approfondiamo), fa parte del nostro bagaglio culturale, anche… saper far funzionare una lavatrice.

  14. franco muzzioli scrive:

    Cara Lucia mi interesso a volte di fisica leggendo riviste e guardando documentari , ma non posso dire di averne cultura . Non ho studiato matematica superiore e non ho frequentato atenei specifici , come si suol dire “non ho le basi”.
    Non dobbiano confondere la cultura con un’abborracciata conoscenza delle cose fatte sul web, prese dai giornali o dalla vita. Siamo normalmente dei piccoli tuttologi …ma sia ben chiaro la cultura è tutt’altra cosa.
    La cultura che assomiglia alle istruzioni di una lavatrice è mera conoscenza ,superficiale e inutilizzabile ,se non per spacciarsi per quello che non si è.
    Il ragazzo che vuol suonare il pianoforte se non suona almeno sei ore al giorno e se non conosce tutti i classici ,può diventare solo un buon strimpellatore da balera.
    Ecco la differenza! Cultura è vocabolo impegnativo e importante che non si può svendere nelle bancarelle del mercato.

  15. paul candiago scrive:

    Dalle culture incontrate nella mia vita ho sempre apprezzato/riconoscente a le persone che mi hanno trasmesso il sapere. Cultura scolastica o di vita insegnatomi con pazienza e e con un’anfora che versava olio di saggezza per sapermene servire. Per me, che vale inoltrarmi negl’anni senza la bellezza della saggezza che mi accompagni?. Aver vissuto una vita, forse, da erudito mi darebbe ben poca soddisfazione: piu’ o meno e brevemente le necessita’ di contingenza/competenza richieste dalla societa’ e al tempo stesso aver passato gl’anni nell’ignoranza di valori piu’ elevati. Da questa riflessione la volonta’ di ricercare la Verita’ per vivere nella Liberta’ di spirito e realta’ immune da falsita’. Cordiali saluti, Paul

  16. lucia1.Tr scrive:

    La cultura rende l’uomo libero, aumenta le capacità di scelta e di decisione, risveglia le energie, apre gli occhi e la mente, fa nascere il desiderio di esplorare, di viaggiare, di conoscere meglio il proprio io. Viviamo in epoca in cui anche nella scuola non sono importanti le conoscenze, ma le competenze, perché tutto deve produrre profitto immediato, altrimenti non vale nulla. Tutto deve essere facile, immediato, fruibile, lo studio di materie umanistiche troppo impegnativo, la cultura va bene se somiglia alle istruzioni della lavatrice o del cellulare. Un ragazzo che ama leggere e scrivere poesie o studia il pianoforte è considerato un tipo fuori moda, per fortuna ci sono ancora giovani che amano l’immaginazione e i sogni. Il nostro Paese è e sarà sempre grande perché tanta gente ha voluto approfondire le proprie conoscenze e impressioni, ha voluto esprimere nelle grandi opere le emozioni, pensare l’impossibile.

  17. franco muzzioli scrive:

    Dal vocabolario Teccani : “CULTURA – è l’insieme delle conoscenze relative ad una particolare disciplina . Avere cultura letteraria, musicale, artistica , storica, filosofica , classica riguarda la storia , la civiltà , la letteratura ,le arti dei popoli antichi soprattutto greci e latini …………….”
    E’ chiaro che la parola “cultura” ,intesa come bagaglio di apprendimenti ,comprende tutte le nozioni che nel corso della vita abbiamo assimilato e approfondito nei contesti esistenziali nei quali abbiamo vissuto …quindi ci possono essere vari gradi di “cultura”.
    Lucia sei proprio sicura che quel’uomo …..fosse un “uomo di cultura”…..non è che invece sia un “culturista”?

  18. mario33.co scrive:

    Cultura… è conoscere se stessi, attraverso gli altri, cultura è apertura mentale, cultura è rispetto degli altri. La cultura è multirazziale. La vera cultura non è dittatura. La vera cultura è il rispetto delle opinioni altrui anche se contrapposte. La cultura non è arroganza,ottusità, imposizione, violenza(fisica e verbale),ignoranza, presunzione, despotismo. la cultura è… umanità, la si assapora a piene mani con umiltà.

  19. alfred-sandro1.ge scrive:

    cultura non è saper parlare astruso o in rima, ma in modo saper
    una moltitudine di cose conoscendole profondamente in modo chiaro, conciso, comprensibile.
    Cultura è sapersi districare agevolmente nelle cose della vita. Cultura non è sinonimo di sapere ma conoscere a fondo.

  20. lucia1.Tr scrive:

    Questa mattina nella mia bacheca di fb ho trovato questo messaggio lasciato da un uomo di cultura, mi piace aggiungerlo al pensiero di Alfred.

    “Lasciate in libreria i romanzi e leggete Fb.
    Quelli sono strumenti ottocenteschi, pieni di luoghi comuni a cui non potete ribattere, ma solo compiacervi nel vedervi rispecchiati.
    Questo invece vi permette di vederne i limiti, anche i vostri, di soffrirne con moderazione, di interloquire, di cambiare e di goderne (del cambiamento).”

  21. mario33.co scrive:

    Potremmo dire… potremmo… affermare… che… la cultura nella vita pratica di tutti i giorni non serve a un gran che!!! Serve, a chi, va avanti negli studi, conoscere gli autori classici, per poi, con facilità, capire gli autori, moderni. Lo studio, la cultura, l’istruzione, servono… a conoscere più facilmente quello che gira intorno a noi, a non farci forviare/ignorare quello che accade nella nostra società a livello istituzionale/ politico/economico, etc. . Ad esprimerci più correttamente. E’ insomma… una… ricchezza interiore personale. Una persona che ignora, è più facile che creda ciecamente a tutto quello che gli si propina. Un mio amico, jazzista, bravo… veramente(conosciuto a livello regionale,diplomato), molto colto musicalmente con un’ottima dialettica, fa… L’idraulico(mestiere ereditato da suo padre). Una volta mi ha detto: “Mario, la musica non ti… riempie la… panza.” Certamente… oggi… forse… da sempre la cultura non ti riempie la panza, ma… ti riempie la mente!!! Ti da una marcia in più!!!! Mi piace… pensare che… gli scarichi dell’acqua del mio amico jazzista, hanno… qualche cosa in più,sono più Colti!!!!!

  22. franco muzzioli scrive:

    Se lo studente in oggetto da grande vuol fare il deejey (tanto per citare) può benissimo non conoscere i classici, ma se il suo cervello dovrà essere impegnato maggiormente , dovrà farsi una “cultura” e questa sarà maggiore se studierà greco e latino , filosofia e ovviamente i classici , perchè la differenza tra un uomo e un uomo colto , è conoscere l’etimologia delle parole che dice , il loro significato , la costruzione del discorso ecc. Ma se deve fare il deejry , con tutto il rispetto per i deejey , gli basta conoscere il linguaggio delle balere. Tra parentesi, il professore in oggetto è scarso e probabilmente non motivato.

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