L’artro giorno a mette’ a posto la cantina, è sortito fori ‘no scatolone de robba vecchia de mi padre. A spurcia’ dentro, t’ho trovato na carcolatrice de quelle a batteria solare, che mi padre usava per fa li conti de quanto je costava gioca’ ‘na schedina. Aho! Funzionava ancora. C’era pure un vecchio orologio, un…come se chiama, cronografo, che me piaceva tanto. Allora dentro de me ho voluto ringrazia’ mi padre, pe’ quel regalo inatteso dell’orologio; poi me so’ detto: chissà de quante altre cose lo devo ancora da ringrazia’ ? La cosa più importante è che m’ha dato ‘a vita ! E nun è cosa da poco ! Si, ma pure lui ha dovuto ringrazia’ su’ padre e su’ madre, dello stesso regalo. Così io, già solo ai mi’ nonni, devo da di’ grazie a sei persone.

A sto’ punto, ho preso ‘na sedia che c’era li e ‘na penna che m’aritrovavo in tasca, e co’ quella bella carcolatrice che funzionava ancora, me so messo a fa’ du’ conti su ‘no scatolone. Allora se contamo quattro generazioni ogni 100 anni, a chi è nato ner 2000, pe’ arriva’ all’epoca che nasceva Garibardi (1807), je tocca ringrazia’ 510 parenti diretti pe’ esse’ venuto ar monno. Se arivamo ar 1300, li parenti so’ diventati circa un mijardo, se poi volemo ariva’ alli antichi romani, cioè 80 generazioni fa, li parenti so più de’ tutti l’abitanti der monno intero.

E no, c’è quarcosa che nun quadra. Ma come è mai possibile, questo solo pe’ me e mi fratello, e se consideramo tutti l’artri ? Mo’ nun me ricordo indo’ l’ho letto, ma se parla che, a conti fatti, finora so’ nati e morti a ‘sto monno ‘na cosa come sei mijardi de persone, più n’antri sei circa ce vivono tuttora, e annamo a dodici. Se mortiplicamo ‘sti dodici mijardi per gli artrettanti stramijardi, der conto de prima, arivamo a ‘na cifra che pe’ scrivela nun ce basta un libro intero. Penso che manco tutte le formiche che so’ vissute finora so’ arivate a ‘sti livelli de popolazione. Indo’ sta l’inganno ? A pensacce bene, ce deve esse stata quarcuno, ner passato de tutti, che de straforo se deve esse’ fatta più de ‘na scopatina dentro un cesto gigante, da qui la parola incesto.

Sai, o de nascosto o da sposi consacrati, de sicuro dai cugini quarcuno dei nostri è nato; nun dico fra fratelli che, da che monno è monno, è stato sempre vietato fallo, anche se poi la storia c’ha insegnato che pe’ interessi se faceva pure quello; sai, pe’ nun manna divisa l’eredità, se diceva. L’immischiata tra parenti nun deve manco esse stata ‘na cosa de poca importanza, anzi a conti fatti, deve esse’ stata ‘na bella ammucchiata generale, se volemo ridurre quel numerone, lungo ‘na quaresima, a quei 12 mijardi de sopra.

A ragion veduta, quanno la Chiesa dice che se dovemo senti come se fossimo tutti fratelli nun c’ha tutti i torti, e si perché quella purezza de stirpe, che noi avemo messa in conto con le nostre operazioni, in realtà poi tanto pura nun è stata, e chissà quanti parenti alla lontana e sconosciuti ognuno de noi ha in giro pe’ monno. Se davamo retta ai preti a nun commette’ l’atti impuri, a ‘st’ora eravamo quattro gatti sulla faccia de ‘sta tera.

Mo’ però se spiega perché ognuno de noi ha come minimo sei persone che je rassomijano. Certo che adesso c’è poco da fa come ‘e formiche, mica potemo tanto allargasse a fornica’ , dovemo sta in campana cor cibo, perché sinnò de ‘sto passo fra quarche secolo mica ce sarà da magna’ pe’ tutti. Però nun ve state a preoccupa’, noi ancora potemo zazza’ perché ner frattempo è stato inventato er preservativo, quindi me raccomanno, pe’ le feste damoje sotto, con o senza, a vostra scelta !!
Inviato da Bracco.

16 Commenti a “Il coatto e la statistica.”

  1. sandra .vi scrive:

    Hai ragione Alfred ,sono stata a leggere tutto e cercare di capire scervelandomi fino adesso ,valeva la pena………..

  2. Gugli scrive:

    Cerchiamo il bambino che è in noi…ci si scontra con tanta ferocia, ci si sputtana godiamo. Allora perchè non cercare il bambino che è in noi? a volte essere bambini giova,ci insegnano a non avere cattiveria nelle azioni che facciamo, perchè non fare come loro, che ci costa?. Cerchiamo il bambino che è in noi…anche se ti costa fatica cercalo sempre (a essere bambini è una bellissima cosa) e vedrai che le giornate saranno piu’ liete, con meno cattiveria e sputtanamenti. La tua giornata sarà sicuramente più bella. Buon tutto

  3. alfred-sandro1.ge scrive:

    Mi son zeneize e ho poche parolle,
    e no accapiscio ‘ste beghe da carruggi,
    de copia e incolla se n’è visti a muggi
    e no accapiscio cose ve se scrolle!!
    A voiatri, no l’è che ve interesse questo ‘o scito,
    pe’ voiatri conta solo avei o prestiggio,
    scinn-a ad arrivä a fane do’ “litiggio”
    fregandose de chi asciste sitto e moggio.
    Chi drento gh’emmo tûtti zà unn-a æte
    no femmo comm fan i figgiœ all’asilo
    che pe’ unn-a billia se mettan a rattelä,
    rattellan ‘pe na biglia o ‘na bamboccia
    me ven vergœgna solamente a dilo.
    Chi semmo tutti vêgi e rebecucchi
    se semmo chi, l’è solo pe’ quetä
    perciò acciantæla un po’ de rattelà,
    se no paggei sortanto di tarlucchi.

    TRADUZIONE

    io sono genovese e ho pche parole
    e non capisco queste liti da “carrugi”
    di copia e incolla se ne son visti a mucchi
    e non capisco cosa Vi si smuova
    a voi non è che interessi il sito
    per voi conta solo aver prestigio
    fino ad arrivare a farne un litigio
    fregandosene di chi assiste mogio
    qui dentro abbiamo tutti già una certa età
    non facciamo come fanno i bimbi dell’asilo
    che per una biglia si bisticciano
    bisticciano per una biglia o una bambola
    mi viene vergogna soltanto a dirlo
    qui siamo tutti vecchi rebecucchi ( intraducibile ma vecchio e malpreso)
    se siamo qui è solo per quetare
    perciò smetteta un po’ di litigare
    altrimenti sembrate solo dei tarlucchi ( intraducibile ma molto sciocchi).

  4. francesca (franci) scrive:

    No, sor Bracco mio, nun v’arabbiate
    In sta magnéra, fate a modo mio.
    Quanno se tratta de ste buggiarate,
    vo’ avréssivo da fà come fo io:
    nun v’inquietate, nun ve ne pijate,
    chiudete n’occhio e lassate fà Dio.

    (presa in prestito dai sonetti di L.Ferretti)

  5. Bracco scrive:

    La sberlocca,ci ha ‘na forza in un momento
    che nessuno è capace a fermalla
    t’abbasta solamente de sentilla
    pe’trovacce er segreto che stà drento.

    A vorte poi le fregne ,su sto monno
    nascono a sorpresa,come li dolori
    facenno accende er sangue,e li bollori
    vanno a ondate spedite più che ponno.

    Mentre chi se nutre de verità e creanza
    durante il suo tragitto de’ la vita
    supera ogni qual mal, co’ eleganza.

  6. franco scrive:

    Abbraccio a Mario che è sempre un preciso…. vedi un pò che quando si è minestroni con tanta confusione mentale e tanta voglia di apparire , ma non di scoprirsi… saltano fuori gli Spitama dè borgata .
    Tutto serve a comprendere gli altri perchè il mondo è vario …o avariato …vedete un pò.

  7. francesca (franci) scrive:

    No Paola, non è Spitama che conosco ma è Bracco. E sia tu che lui l’avete capito benissimo…!!! Vero?
    Lo Spitama citato da me non c’entra niente con Zarathushtra (sappiamo tutti chi era, lasciamo perdere..). Esso è solo un nick-name come lo è Bracco il quale dovrebbe rispondere…ma tant’è….
    Per quanto riguarda ciò che hanno in comune credo siano entrambi romani, o mi sbaglio?

  8. mario33.co scrive:

    Vediamo… di fare un po’ di ordine “costituito,” per non apparire dei lettori che ignorano (ignoranti), e… per non dare adito a sciocche polemico/ilazioniste. Allora… vi riporto dei cenni storici presi da Wikipedia su Spitama o Zoroastro:

    Lo Zoroastrismo (definito anche Zoroastrianesimo o Mazdeismo) è una religione e filosofia basata sugli insegnamenti del profeta Zarathuštra (o Zoroastro) ed è stata in passato la religione più diffusa dell’Asia. Fu fondata prima del VI secolo a.C. nell’antica Persia (attuale Iran).Lo Zoroastrismo è stato per secoli la religione dominante in quasi tutta l’Asia centrale, dal Pakistan all’Arabia Saudita, fino alla rapida affermazione della religione islamica nel VII secolo. Tuttavia non si estinse, e piccole comunità zoroastriane permangono ad oggi in Iran, Tagikistan, Azerbaigian e India (i cosiddetti Parsi, comunità fuggite dall’Iran nel periodo della sua islamizzazione e rifugiatesi in India).
    In occidente la figura del profeta Zarathustra è nota al grande pubblico soprattutto per il suo utilizzo da parte del filosofo Friedrich Nietzsche in Così parlò Zarathustra, il cui protagonista è tuttavia un personaggio letterario del tutto fittizio, che con il personaggio storico Zarathustra ha in comune unicamente il nome.
    Questa fede è chiamata dai fedeli zarathushti din (religione zoroastriana) dal nome del suo fondatore Zarathuštra (derivato dal tardo medio-persiano, o lingua pahlavi, Zardukhsht anche Zardusht; anche dalla lingua fārsì: Zardosht). I fedeli sono chiamati “zoroastriani” (lingua fārsì: zartoshti, zardoshti; lingua gujarati: jarthushti).

    Cari signori, dalla pagina web “Libero” (non c’entra con libero il giornale…PENSO!!!!! o no????), ho… trovato (come ha fatto Francesca), Un blog a nome(presumo… Nick )SPITAMA. Egli si presenta cosi ai lettori:
    Spitama (Con un logo di un quadro di matisse)

    Sesso: M – Età: 65 – Città: Roma – Provincia: Roma – Regione: Lazio – Nazione: Italia
    Mi descrivo
    non saprei come descrivermi….potrei paragorarmi a un talpa con la vista di una aquila, oppure una pulce con la voce da leone. Come a dire che molti aspetti del mio carattere sono il paradosso di altri che comunque mi contraddistinguono. Debbo ammettere che nella mia vita sono stato un poco di tutto, da santo a malfattore. Chi può dire quale è la mia vera essenza, neanche io, se mi ci metto a pensare, saprei definirla. Ma tanto è…chissà se un giorno riuscirò mai capirmi ? Tale signore, al suo post (ripreso da Bracco ), ha ricevuto 4 commenti.
    PENSO… CHE… LA CHIAREZZA SIA D’OBLIGO IN ALCUNI CASI!!!! O NO?????

  9. franco scrive:

    Che c’azzecca il coatto con la calcolatricina con Spitama , Zarathustra, Nietzsche….ma ci vuole una bella fantasia soprattutto nell’affibiarsi delle nik (penso!).
    Scusate le mie ingenue perplessità , ma io vengo dalla provincia dove le persone e le cose hanno il loro nome (quello vero).

  10. mario33.co scrive:

    Lascerei stare le “insettivore” punzecchiature da api regine. Mi soffermerei. sullo scritto di bracco che denota un’indubbia erudita cultura .Vediamo di capire ,noi “ignoranti,” lettori di questo post, chi… era veramente Zarathustra Spitama, che divenne noto in Occidente come Zoroastro, è uno dei primi profeti conosciuti nella storia del mondo. I suoi insegnamenti sono ormai comunemente noti come Zoroastrismo, che è una delle più antiche religioni monoteiste esistenti. Le origini dello Zoroastrismo si trovano a metà strada tra mito e storia, che pone la domanda: chi era Zoroastro?

  11. Paola.rm scrive:

    Vero, fu pubblicato tempo fa, ma c’è un piccolo particolare quei due hanno qualcosa in comune…; ecco svelato il mistero; Franci, sapevo che eri furbettina e “pratica” ed avevi immaginato di sapere chi fosse la persona, ma non pensavo che conoscessi anche Spitama

  12. mariejose2-FR scrive:

    Quanti dialetti devo imparare per arricchire il mio italiano ??? Se vivo fino a…90 anni come le mie genitori, avrò ancora ventanni per poterlo fare. Sarò pronta per Chiacchiere al paradiso ….in vita eterna…..ciao ciao cari amici…

  13. francesca (franci) scrive:

    Questo pensiero coatto alla Carlo Verdone è già stato pubblicato il 9 Dicembre 2009 da tal Spitama in un blog che si chiama “La finestra di Ciro”.
    Divertente…niente che dire.

    Comunque ringrazio Bracco per averci fatto sorridere e gli mando un saluto. Credo proprio di conoscerlo….mmmm..!!!

  14. lorenzo12.rm scrive:

    Il post mi à piaciuto molto. Quanto alla statistica, beh, lassamo perde, va’. Nella mia vita professionale ne ho usati tanti di numeri. Ma i primi a non crederci erano proprio gli statistici. Oggi le statistiche vengono usate siprattutto da quelli che le utilizzano per i loro fini, palesi ed occulti. A proposito e a sproposito. Dio ci salvi dai numeri, allora. Grazie, Bracco, naturalmente.

  15. franco scrive:

    Mario non ha tutti i torti…ma il burino o coatto di Bracco mi è piaciuto, mi è piaciuta la sua filosofia statistico sessualsociale…quei suoi conti fatti con la calcolatricina a celle solari ,ariosi e pressapochistici, ma chi se ne frega , il messaggio c’è…anche se per me,di origine padana ,diventa un pò ostica la lettura.

  16. mario33.co scrive:

    Una riflessione prettamente Trilussina!!! Un romano(forse ciociaro), che… in dialetto fa i conti senza l’oste mi domando… ma questo romano un po’ carente in matematica ha contato i morti?si è dimanticato di fare un’equazione!!! alla facciaccia sua!!!! questo burino se mette a disquisire su questi poveri… “cristiani”come fossero pecore da conta. ci parla di in-cesto come fossero cesti!!! Quelli sono cesti (di fichi) che raccoglievano i nobili, i papi, per… mantenere saldo il patrimonio. Però tanto sprovveduto non è!!! dice delle grandi verità. forse per rispondergli a tono bisogna dirgli: “A… morè!!! Guarda che i nostri padri, il profilattico non lo hanno mai usato, gli dava fastidio, loro… noi… siamo cresciuti con il tiremosi indietro. sono/Siamo cresciuti nell’ignoranza sessuale. Loro usavano fare le sveltine che… fruttavano tanta prole. Avevano bisogno di braccia da lavoro per poter vivere. Sfamarne uno, sfamarne… otto non costava nulla, si poteva fare. Poi… mi domando… disquisisce sugli alimenti che non basteranno quando adesso che siamo 7/8 miliardi 2 gia muoiono di fame. Poerello …non sa che (non ha visto l’expo) che ci mangeremo le bio culture chimiche. Chiedilo a Francesca????? Francesca dice:” che…forse ci mangeremo,scarafaggi, lombrichi, formiche”, insomma… da carnivori, a onnivori, a insettivori.

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