Alfred Nobèl
Alfred Nobèl
la medaglia
la medaglia

Leggendo su Repubblica sono capitata su un articolo che mi ha incuriosito fin dal titolo:

“Nobili  da  Nobel:  l’opulenza  d’altri  tempi dei  reali  svedesi”
Le foto poi…
“Abiti lunghi ricamati. Tiare di diamanti e smeraldi. Tavoli chilometrici imbanditi con rose (donate dal Comune di Sanremo) e candele. E poi re, regine e nobili a profusione. No, non è una scena di un film in costume ma la realtà della cena che la famiglia reale svedese ha dato in onore della recente cerimonia dei Premi Nobel, tra gli stucchi dorati nel palazzo del Comune di Stoccolma. Ecco le immagini di un mondo passato che resta presente, il ritratto di una nobiltà che sembra uscita da un favola di ieri”

la consegna dei premi
la consegna dei premi

Leggo che per partecipare alla cerimonia è obbligatorio il frac per gli uomini e l’abito lungo da gran sera per le signore.
Sappiamo tutti che importanza abbia il premio Nobel, come sia prestigioso, che valore abbia mondialmente; mi piace però, per una volta, soffermarmi sulla sua origine e sulla mondanità dell’evento.

4stoccolma a Natale3stoccolm

In una Stoccolma già pronta per il Natale, scintillante di luci, il 10 dicembre, si è svolta la cerimonia per la consegna dei premi Nobel.

Seguendo un rituale preciso, nella data anniversario della morte di Alfred Nobel, avvenuta a Sanremo il 10 dicembre 1896, vengono rimessi i premi a quelle persone che ogni anno si sono distinte con il loro lavoro fondamentale,  per il progresso dell’umanità e la pace, nel campo della scienza, dell’economia… Tutto questo nel rispetto del testamento di Nobel.

l'arrivo dei premiati accolti con un'ovazione
l’arrivo dei premiati accolti con un’ovazione
l'arrivo accolti a suon di trombe
 accolti a suon di trombe

Nella grande Sala Blu del Municipio si svolge il sontuoso banchetto al quale partecipano la famiglia reale, tutti i premiati con i loro familiari e, numerosi altri ospiti, fino a un totale di circa 1.300 ospiti. 

la cena cena2 cena

l'apparecchiatura del banchetto

l’apparecchiatura del banchetto

Durante la cerimonia e durante il  banchetto gli studenti hanno il compito di alfieri e steward e indossano i berretti bianchi delle loro università

gli studenti

Terminata la cena, tutti gli invitati nella Sala Dorata, per il ballo di gala! 


il ballo


Perché Alfred Nobel, l’inventore della dinamite, sottoscrisse il suo testamento?
Lo fece in conseguenza di un episodio che lo colpì profondamente. Nel 1888 suo fratello Ludvig, morì mentre si trovava a Cannes. Un giornale francese confuse i due fratelli e scrisse: “Le marchand de la mort est mort” (Il mercante di morte è morto) pensando che fosse morto Alfred e condannandolo inesorabilmente per l’invenzione che lo aveva reso straricco, poiché aveva trovato il metodo per “uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile” .

Conseguentemente a questo episodio, Nobel decise di lasciare di sé, un ricordo migliore dopo la sua morte e diede direttive affinché con i suoi beni, venissero istituiti riconoscimenti, oggi sono noti come premi Nobel.

Poi morì il 10 dicembre 1896 a Sanremo, dove si era trasferito negli ultimi anni. Una curiosità: tutti gli addobbi floreali per la cerimonia e i festeggiamenti provengono dalla città ligure.
 

fiori

13 Commenti a “Come in una favola…”

  1. alessandro 38.rm scrive:

    IL NATALE al di la dei regali a volte superflui e le grandi abbuffate è il momento ” essenziale ” per l RIFLESSIONE E LA COMPRENSIONE buon Natale a tutti.

  2. alessandro 38.rm scrive:

    Ciao Paola come al solito mi trovo in disaccordo non con Te ma con il sistema:premiare vuol dire riconoscere impegno e studio e non necessita di sfarzose cerimonie; ci sono milioni di persone che s’impegnano studiano ma nessuno li premia, anzi gli tolgono anche il diritto di esistere, in un momento cosi drammatico per l’intera umanità queste ostentazioni sono abbominevoli; mi conosci e sai che dico sempre pane al pane e vino al vino le favole non mi piacciono. Ti auguro serene festività e un anno nuovo di pace per te e tutti.

  3. mariejose2-FR scrive:

    Beau travail….signor! Bella documentazione…da internet.?.. Perché no! Il vostro lavoro non è un “copié..collé”. C’è un lungo lavoro di ricercare precise informazioni e restituirle d’una maniera concisa per gli amici….A me piace sapere tutto questo adesso… Alla prossima volta…..Merci à vous. Cordiales salutations et meilleurs voeux à tous.

  4. mario33.co scrive:

    Mi viene, riflettendo, di …affermare; che… Dopo un commento/ cronostorico sulla vita, di… Alfred Nobel,sulla sua famiglia.
    Che… Se quest’uomo, fosse vissuto in epoca diversa, o legato da una profonda religiosità ecclesiale (cosa che non è… molto compatibile con la scienza),dopo… Un vissuto e un profondo ripensamento, che…Lo ha portato a istituire un riconoscimento, cosi universale, cosi… umano, cosi fraterno, cultual/pacifista. La chiesa lo avrebbe, a dir poco… Beatificato.

  5. mario33.co scrive:

    Le marchand de la mort est mort (il mercante della morte è morto). Era il 1888. Cosi fortemente turbato, scambiato… Per il fratello Ludwin,Alfred Nobel , mercante di armi, inventore della dinamite, lesse il suo necrologio. Il 27 novembre 1895, si recò al Swedish Norwegian Club di Parigi per redarre un lungo testamento, nel quale elencava i beni che avrebbe lasciato alla sua famiglia (non aveva figli) e incaricava un suo fedele collaboratore di dare seguito alla sua ultima volontà: Investire il resto del suo patrimonio e donare gli interessi sotto forma di premi a “coloro che, durante l’anno precedente, abbiano maggiormente contribuito al benessere dell’umanità”.Fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. Nobel, Stabilì, anche, che… I primi quattro premi fossero assegnati da istituti svedesi, mentre… Quello per la pace da un comitato eletto dal parlamento norvegese. Non si sa la ragione di questa scelta. La Svezia e Norvegia, allora, erano unite sotto la stessa corona, ma in quella fine di secolo i norvegesi premevano per una separazione e si pensa, che… Nobel abbia voluto in questo modo favorire una soluzione pacifica del problema. Per scavare nella roccia un tunnel ferroviario ne basta un cucchiaio, e qualche milligrammo fa bene anche per curare certe patologie cardiache. Un ritrovato perfetto per le grandi opere civili, e dotato anche di virtù mediche, essendo un vasodilatatore utile in varie patologie cardiache, come l’angina. A scoprirla fu, nel 1847, un medico e chimico torinese, Ascanio Sobrero, allievo dei migliori scienziati dell’epoca, animato dal sogno di inventare un esplosivo(la nitroglicerina) che potesse essere utilizzato per le grandi opere di una società in pieno fermento: Ampliamenti delle vie di comunicazione, tunnel ferroviari, sviluppo dell’industria mineraria. La sostanza, però, era molto instabile, ed esplodeva troppo facilmente. Solo venti anni più tardi, dopo esperimenti che gli costarono anche la morte di un fratello, la stabilizzò Alfred Nobel: Gli bastò aggiungere alla nitroglicerina, un liquido oleoso di colore giallo, della farina fossile, creando così la dinamite. Nobel e Sobrero si conobbero e collaborarono: Un sodalizio tenuto segreto, fatto di reciproca ammirazione.
    La sua invenzione ha un enorme successo e in poco tempo il giovane scienziato svedese apre più di venti fabbriche in tutta Europa. Avviato attraverso la collaborazione ( mantenuta sempre segreta ) con il chimico torinese. Grazie all’esplosivo, Nobel diventa uno degli uomini più ricchi del suo Paese, ma… rimane un inguaribile ottimista: “La mia dinamite porterà alla pace più in fretta di migliaia di convenzioni”, scrive all’amica pacifista Bertha Von Suttner. “Il giorno in cui due armate si potranno distruggere reciprocamente nell’arco di un secondo, tutte le nazioni civilizzate non potranno che arretrare inorridite e procedere a smantellare gli eserciti.” le previsioni di Nobel si rivelarono completamente sbagliate e il chimico viene soprannominato “il mercante della morte”. Un peso troppo grande che il giovane Alfred, non accetta di portare: Non vuole essere ricordato in eterno solo come l’inventore di una polvere distruttiva, e forse si pente di non aver pensato ai disastri che l’invenzione avrebbe potuto causare. Inizia a pensare a una soluzione. Ed è proprio la baronessa Von Suttner a venirgli in aiuto, consigliandogli di investire nella pace. Quasi tutta la storia della famiglia Nobel è una sequenza di episodi d’armi e di guerre, di esplosivi e ordigni per la distruzione. ecco una retrospettiva famigliare risalendo al padre Emanuele, noto inventore e tecnico di chiara fama, il quale, dopo aver presentato in Svezia alcune invenzioni con scarso successo, divenne famoso quando lo zar lo invita a San Pietroburgo per dimostrare l’effetto micidiale di una speciale mina subacquea da lui costruita. Fu poi incaricato a sovrintendere la costruzione di una flotta a vapore dal governo russo le cui caldaie si avvalevano di un suo brevetto per l’utilizzo dell’acqua bollente e del vapore come fonte energetica: Principi ancora oggi alla base di numerosi impianti meccanici. La famiglia, intanto, trascorreva a Stoccolma periodi di enormi disagi finanziari.
    Dal governo russo, Emanuele, aveva avuto l’incarico di sbarrare le l’imboccature dei porti Baltici con le mine subacquee durante la guerra di Crimea. Rientrato in patria, costantemente perseguitato da creditori, iniziò con i suoi quattro figli maschi, che avevano studiato ingegneria con precettori privati senza laurearsi, la possibilità di rendere più sicuro l’utilizzo della nitroglicerina. Nel 1862 aveva inaugurato la prima fabbrica di esplosivi alla periferia di Stoccolma che, però, esplose quasi subito causando la morte di Emilio, il minore dei figli. Mentre Alfred e il padre continuavano le proprie ricerche sugli esplosivi, i due fratelli maggiori del mecenate, dopo essersi recati in Russia per dimostrare l’efficacia degli ultimi tipi di fucili da loro prodotti e creato una fabbrica al centro di San Pietroburgo per la loro produzione, iniziarono a studiare la possibilità di estrarre il petrolio dai giacimenti di Bakù, dove installarono, in seguito, una grande raffineria, ancor oggi in funzione. i giacimenti petroliferi della famiglia Nobel a Baku erano talmente enormi e coronati di successi (non noti alla maggior parte della gente). Il fratello Ludvig insieme al figlio Emanuel, mietevano successi nei campi petroliferi . Il petrolio sgorgava sul suolo in Aserbaigian. Verso la fine del 1800 il Gruppo Nobel era la più grande azienda della Russia con oltre 50.000 dipendenti. La Società Branobel estrasse più petrolio in Aserbaigian di tutto quello che si estraeva negli Stati Uniti d’America ed era di eguale grandezza dalla Standard Oil (l’attuale ESSO) e il fatturato era maggiore del bilancio dello stato svedese dell’epoca. Ma la rivoluzione russa del 1917 cambiò tutto. Gran parte dei giacimenti petroliferi furono nazionalizzati nell’arco di una sola notte e la famiglia Nobel perse beni per un valore astronomico. La quota di Alfred Nobel fu salvata grazie al fatto che Alfred nel testamento l’aveva lasciata alla Fondazione Nobel. Alfred allora si trasferì a Parigi per frequentare un corso di specializzazione sugli esplosivi . A questo punto inizia l’ascesa di Nobel, che riesce ad ottenere grandi riconoscimenti non solo nel campo della chimica ma… Per il suo interesse morboso per la scienza e l’arte. Viene ammesso di far parte della Reale Accademia svedese delle scienze nel 1884 e, nel 1893, tre anni prima del suo decesso a San Remo, gli fu conferita la laurea in filosofia honoris causa dall’Università di Uppsala. Ma chi era l’uomo Alfred Nobel? il suo carattere introverso e poco portato al contatto umano (tipico degli scandinavi), non lo aveva certo reso popolare nella tranquilla San Remo, all’epoca sede residenziale della nobiltà europea. Nobel era pressoché sconosciuto e ben poche persone erano al corrente dei molteplici suoi interessi. La sua massima era: “Sono un uomo felice quanto, delle trecento idee che mi passano per la mente ogni anno, riesco a realizzane almeno una”! Alla sua morte era in possesso di ben 355 brevetti che si estendevano su tutto l’arco tecnico-scientifico noto alla sua epoca. Solo per citare alcuni esempi si può ricordare, ad esempio… La fotografia aerea ottenuta agganciando una macchina fotografica ad un razzo, ed usata da Nobel ,per ottenere carte topografiche più esatte; oppure il metodo per produrre l’alluminio (egli fu infatti il primo a costruire un’imbarcazione con tale metallo). Ma… ad Alfred Nobel non interessava esclusivamente lo sviluppo della tecnica: Egli era costantemente alla ricerca di invenzioni, che… Rendessero più sicura la vita umana. Brevettò infatti, un nuovo sistema per la trasfusione del sangue e un apparecchio per evitare scontri ferroviari oltre ad un impianto di sicurezza per l’illuminazione dei teatri e dei locali pubblici, il saldatore elettrico. Nobel era di gran lunga in anticipo sulla propria epoca. Pochi sono i nomi svedesi conosciuti nel mondo quanto quello di Nobel. Un ingegnere, imprenditore, che, solitario, senza legami, senza amicizie, di salute malferma, spesso colto da crisi depressive, mentre gira senza sosta per l’Europa, come titolare, di imprese in Svezia, Russia, Germania, Francia, Italia. Si interessa di scienza, di poesia, di teologia, di politica, di sociologia. La scienza consentirà, scrive Alfred Nobel, di aumentare il benessere; voglio dire il benessere generale e non la prosperità individuale, e con l’avvento del benessere generale spariranno la maggior parte dei mali che sono un’eredità delle epoche di oscurantismo.
    A Bertha von Suttner, nobildonna austriaca( pacifista e amica di Alfred), che sarebbe stata insignita del Nobel per la Pace nel 1905, in risposta all’invito ad un congresso per la pace, scrive: Le mie fabbriche possono mettere termine alle guerre più dei vostri congressi. Infatti il giorno in cui degli eserciti potranno annientarsi reciprocamente in un secondo, tutte le nazioni civili, dobbiamo almeno sperarlo, eviteranno la guerra e smobiliteranno i loro eserciti. Chi lo giudica ateo non considera la sua visione panteista del mondo, che si traduce in amore per l’umanità e in forme tangibili e concrete di solidarietà e generosità. Tuttavia ha poche relazioni, a dispetto di una grande notorietà, di una profonda cultura, di una spiccata vivacità intellettuale e di un’ottima conoscenza del tedesco, del russo, del francese e dell’inglese, oltre che della lingua svedese. Prevalgono in lui il riserbo e l’avversione per ogni forma di esibizione e di ostentazione. Ad una delle continue richieste di notizie personali e di immagini che lo ritraggano risponde: “Ho la coscienza di non aver meritato la celebrità e non ho alcun amore per il chiasso.”
    Malinconico, sognatore, si sottrae al contatto con il prossimo, perché, ci spiega egli stesso, quando gli spiriti di Niflheim (il mondo dei ghiacci) lo perseguitano, sente il bisogno di isolarsi. Con il passare degli anni, i segnali di quella malferma salute da cui è stato afflitto fin dalla gioventù si manifestano di nuovo, in forma più violenta, riesce addirittura a parlarne con ironia. Nelle lettere degli anni successivi al 1880 appaiono di nuovo i toni commossi con cui fa cenno alla sua solitudine ed alla mancanza di amici: “Quando all’età di cinquantaquattro anni si è così abbandonati dal mondo, e un domestico è la sola persona che fino a questo momento abbia manifestato per voi un interesse vero, allora si è assaliti da tristi pensieri. Leggo negli occhi del mio cameriere tutta la pietà che egli prova per me, ma, naturalmente, non posso lasciarglielo vedere.” Il rapporto con la colta e affascinante contessa Bertha Kinsky, ma mai sfociato in una relazione affettiva, fa svanire l’ultima speranza accarezzata da Alfred di creare intorno a sé quella atmosfera familiare che gli è sempre mancata. Con l’istituzione dei premi ai meritevoli di realizzazioni degne di nota, Nobel ha desiderato far comprendere il rilievo che tali realizzazioni hanno ai fini del miglioramento delle condizioni di vita di tutti gli uomini. Molto efficacemente questo concetto è stato espresso da Charles Richet, vincitore del Premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1913, quando, in occasione della consegna del premio, ne definì con poche ispirate parole, gli obiettivi più profondi: Insegnare al mondo, che… per ogni uomo veramente degno di essere uomo c’è un triplice ideale: di poesia, di scienza, di pace. La scienza è la verità; la poesia è la bellezza, la pace è la giustizia.
    (RICERCA EFFETTUATA GRAZIE A INTERNET

  6. gianna scrive:

    Un simbolo di Nobel e molto bello e importante, te nella tua semplicita’ e onesta’ ti avrei premiato subitissimamente servirebbero molti uomini cosi, scusa e molto breve ma internet fa i capricci. Un saluto Alfred.

  7. alfred-sandro1.ge scrive:

    Di chi siano i soldi usati poco importa, sono cerimonie riservate a numeri ristretti di persone che se usati diversamente nulla toglierebbero all’importanza del titolo è indubbiamente sarebbero molto più utili se usati diversamente. Buona parte degli invitati nulla hanno qualcosa da spartire con ALFREDO NOBEL

  8. sandra .vi scrive:

    Veramete interessante il tuo post Paola,pero’sono anch’io del parere che una cerimonia cosi sfarzosa nn sarebbe stata gradita dal sig. Nobel,anche se nn pagata coi suoi soldi.

  9. franco scrive:

    Il Nobel non sembre è brillato per scelte ponderate o adamantine , come quando diede il premio per la pace a Henry Kissinger l’anno in cui lui (l’America) diede un aiuto decisivo alla salita al potere del dittatore Pinochet.
    Ha rappresentato spesso la cultura occidenale e il potere come disse rifiutando quello per la letterature Jean Paul Sartre.
    O quello ,sempre per la letteratura dato a Pasternak , non ritirato su pressioni del KGB.
    Forse pensando a quanti morti ha causato e sta causando il TNT (trinitrotoluolo ) sarebbe stato meglio utilizzarlo per alleviare le sofferenze di chi ha patito e chi patisce il suo utilizzo. Poi la dinamite è anche prodotto che serve per la civiltà come l’energia atomica….però però però!

  10. paolacon scrive:

    Alla corte di Oslo, dove viene consegnato il Nobel per la pace, la cerimonia è molto più spartana.
    In ogni caso “la festa” a Stoccolma è pagata dai reali di Svezia e non viene intaccato il patrimonio Nobel.

  11. alfred-sandro1.ge scrive:

    Non credo NOBEL nella stesura del testamento tanto nobile nei contenuti e finalità abbia previsto la sfarzosita della festa e lo sperpero di tanta ricchezza. Sono convinto che avrebbe preferito un po più di sobrietà e una migliore distribuzione.

  12. lorenzo12.rm scrive:

    Grazie delle interessanti informazioni e risvolti. Da conservare con cura.

  13. Bracco scrive:

    Legate ai premi Nobel ci sono molti retroscena e intrighi anche divertenti.
    Ma vorrei aggiungere un dato mancante nell’interessante post di Paola:
    Quanto vale,in soldoni, un Nobel?
    Oggi vale poco più di 850mila euro (otto milioni di corone)una bella cifra se pensiamo che vengono ancora finanziati grazie agli interessi ottenuti sul capitale donato dall’industriale Alfred Nobel nel 1895.

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