Renato Guttuso Gott mit uns

Renato Guttuso Gott mit uns

 

25 Aprile ricordiamolo con alcuni libri scritti su questo argomento; è possibile che  li abbiate letti o forse vi verrà voglia di leggerli.

 

agnese va a morire


Il romanzo probabilmente autobiografico L’Agnese va a morire di Renata Viganò.

La scrittrice con il marito fu partigiana nella resistenza italiana.

Il racconto si svolge nelle Valli di Comacchio gli otto mesi che precedono la liberazione dell’Italia. Agnese è una lavandaia di mezz’età che, dopo la morte del marito deportato, prende coscienza politica e collabora con i partigiani rendendosi utile come staffetta.

La casa in collina

Tra il 1947 e il 1948 Cesare Pavese scrisse La casa in collina un romanzo che descrive molto bene la situazione di un professore torinese sfollato sulle colline piemontesi: la sensazione di paura, sconforto ed anche vigliaccheria che fanno di lui solo un osservatore.

Il partigiano Johnny

Beppe Fenoglio è l’autore di uno dei più importanti romanzi della Resistenza e del Novecento italiano: Il partigiano Johnny. Pubblicato da Einaudi nel 1968. Johnny è come un calco dello scrittore stesso, dato che la maggior parte degli avvenimenti l’autore li visse realmente, in prima persona.

La ragazza di Bube

Carlo Cassola, scrivendo nel 1960 La ragazza di Bube, sotto forma di romanzo d’amore, affronta buona parte dei problemi politici e sociali dell’immediato dopoguerra, mettendo a nudo, con crudezza la sete di vendetta di quel periodo.

Uomini e no

Uomini e no di Elio Vittorini è forse il primo romanzo della resistenza, scritto nel 1944, totalmente coinvolto nelle vicende descritte, data la contemporaneità con i fatti.

Il sangue dei vinti

Il sangue dei vinti è un saggio storico scritto da Giampaolo Pansa.

Il libro racconta delle esecuzioni e dei crimini compiuti da partigiani e da altri individui dopo il 25 aprile 1945, a Liberazione ormai compiuta, verso fascisti e presunti tali o antifascisti non comunisti. La tesi centrale del libro è che tra i giustiziati e le vittime vi furono persone responsabili di crimini sia militari che civili, ma anche persone che, pur legate al fascismo, non avevano compiuto direttamente atti criminosi. Secondo tale tesi, tra le esecuzioni sommarie di quei giorni vi sarebbero stati anche diversi omicidi di partigiani non comunisti e di giornalisti uccisi in quanto avevano denunciato le vessazioni e le violenze operate nel cosiddetto “triangolo della morte”. Le tesi di Pansa, presentate in questo libro e ulteriormente sviluppate in altri due successivi, hanno sollevato notevoli critiche. (wiki)

11 Commenti a “25 Aprile anniversario della Liberazione e della Resistenza”

  1. Giuseppe3.ca scrive:

    Una sintesi bibliografia con le storie raccontate da uomini e donne che le hanno vissute in prima persona e quindi sono da valutare come documentazione storica con la saggezza del senno di poi. Come in tutte le cose ci sono sempre pareri opposti o di parte ma di fronte ai valori della libertà non dovrebbero esserci contrapposizioni e, soprattutto, si dovrebbe avere rispetto per coloro che questa libertà l’hanno conquistata per noi, immolando la loro vita per un ideale. Grazie Paola.

  2. gianna scrive:

    Ieri giorno della Liberazione, 25 Aprile pensiamo alla pace e rispetto verso tutti, senza mai dimenticare chi ha perduto la vita in tenere eta’ per la nostra liberta’. Onore ai nostri Eroi.

  3. alfred-sandro.ge scrive:

    Non ho ragazzi di scuola a portata di domanda e non so come siano i loro libri ma ho dei coetanei ai quali spesso ho posto quelle stesse domande poste dai giornalisti di Ballarò…. le risposte sono state molto simili !!!!
    Siamo settantenni nati alla fine o subito dopo la fine della guerra e abbiamo frequentato le scuole del dopoguerra .
    Quelle scuole che per motivi di convenienza politica non parlavano del passato recente e dove vigeva un clima di guerra fredda.
    Un clima reso ancora più freddo dalla scomunica di Papa PIOXII a socialisti e comunisti suggertito ed auspicato dal governo americano.
    Era sconveniente parlare e peggio fare politica ed allora si preferì dimenticare lasciando cosi spazio al disinteresse e al qualunquismo di Giannini spingendo gli interessi delle masse verso lo sport od altre cose meno impegnativ

  4. franco scrive:

    Riporto alcune risposte date e giornalisti di Ballarò da giovani per la strada:
    *Che festa è il 25 aprile?
    – Non so !
    – forse una festa della repubblica
    – quella del Santo Patrono
    – non so rispondere
    – in storia sono poco preparato me ne faccia una di geografia.
    *25 aprile di che anno ?
    – 1950
    – 1960
    – non so ma ci sono feste più importanti
    – non lo so ,l’essenziale è che si faccia festa.
    * il 25 aprile chi ci ha liberato ?
    – gli americati
    – era meglio che non ci liberassero ,il fascismo era meglio di adesso.
    – forse i partigiani ,almeno così ho sentito dire.
    – da gente che aveva ideali che ora non ci appartengono più.

    PENSO VALGA LA PENA FESTEGGIARE ANCORA IL 25 APRILE , FARLO ANCHE NELLE SCUOLE E NELLE FAMIGLIE …….E’ una vergogna !
    Poi non ci lamentiamo che razzisti, populisti, nazionalisti e neofascisti prendano alte percentuali di voti.

  5. franco scrive:

    I morti …come dice à “Livella “di Totò sono tutti uguali , specialmente quelli ammazzati, ma c’è chi muore col peso di migliaia di morti innocenti sulla coscienza , c’è chi muore con la purezza del giovane in un meraviglioso slancio di libertà.
    Quindi i morti da un punto fisiologico sono tutti uguali , ma è giusto considerare che cosa erano un secondo prima di morire , allora si capisce che non sono tutti uguali !!!!
    E’ chiaro che anche il Comunismo è stato una cosa aberrante, ma ho preso i casi che hanno interessato il 25 aprile e che sono nati dalla stessa matrice nazionalista , razzista europea .

  6. paolacon scrive:

    E per continuare il discorso di Alfred direi che ha ragione in pieno, non si esce dalle guerre con un colpo di bacchetta magica; anche in altre nazioni ci sono state delle rappresaglie e degli strascichi sanguinosi purtroppo.

  7. paolacon scrive:

    Io direi che sono aberranti tutte le dittature, senza distinzione. Quelle comuniste dove le mettiamo? Basta guardare indietro a quella instaurata da Mao in Cina ed attualmente alla Corea del Nord.
    Non dimentichiamo quello che diceva Winston Churchill nel discorso alla Camera dei Comuni del novembre 1947 a proposito della democrazia: “la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora”
    Non credo Franco che siano stati messi sullo stesso piano i morti di “destra” e quelli di “sinistra”, perché i morti non si mettono su un piano: i morti sono solo morti.
    Purtroppo Franco la storia non insegna nulla, la gente ha la memoria molto corta.

  8. franco scrive:

    Sono passati 72 anni e molti giovani non sanno neppure che cos’è il 25 aprile , in che data è avvenuto , contro chi si combatteva . La memoria storica è necessaria per capire quanto possono essere aberranti le dittature fasciste e naziste nate tutte e due dal malcontento in periodi dove una parte del popolo era in miseria (dopoguerra 15/18 in Germania e in Italia con ex combattenti senza lavoro con disoccupazione altissima) , un populismo nato con caratteristiche razziste e nazionaliste ( la storia guarda un pò ,dovrebbe insegnare!!!).
    Non sono d’accordo a mettere sullo stesso piano i morti di chi ha combattuto per la libertà e chi ha combattuto coi nazisti collaborando spesso alle stragi più orrende. Poi è chiaro che dopo ci sono stati atti di vendetta spesso condannabili , ma c’è stata una guerra civile e come in tutte le guerre di quel tipo possono esserci atti orrendi .

  9. alfred-sandro.ge scrive:

    Ricordo bene l’uscita del libro di Pansa:
    avrebbe voluto rovesciare la storia.
    Dopo un lungo ventennio di dittatura, di guerre , sopraffazioni, finalmente il 25 aprile l’Italia è libera.
    Molte citta Italiane si sono già liberate da sole per altre è necessario aspettare l’arrivo degli alleati.
    Il 25 aprile è stata la data adottata in via definitiva come data
    della fine delle guerra di occupazione ma non è certo stata un interruttore che potesse staccare la corrente.
    Non esisteva un governo, non esistevano regole , leggi.
    Era finito un lungo periodo ma non non era ancora iniziato il nuovo.
    Era scoppiata la pace ma nessuno era in grado ancora di garantirla.
    Si pensò di formare un governo e un corpo di polizia provvisori.
    Si dovette attendere fino al 1946 per decidere con un referendum che l’Italia sarebbe dovuta essere finalmente una repubbica democratica.
    Il revisionismo politico era già iniziato.

  10. paul candiago scrive:

    25/04/2017:Auguriamoci che fra 3 o 4 generazioni (quando la nemesi storica ritrova una sua calma a riguardo della seconda guerra mondiale) si possa dire la Verita’ sui fatti occorsi in Italia del periodo fine guerra e immediato dopo guerra. A quel tempo i cittadini avranno la documentazione sul chiaro scuro di quel tempo: le confrontazioni politiche e lo spargimento di sange in lotte di partigianeria fratricida motivate da odio e violenze per supremazia sul fratello. Nei miei anni di scuola statale (1950 e +) nulla mi fu detto a riguardo (con giusta ragione perche’ il cimitero era ancora caldo) di cosa successe in Italia al fine della seconda guerra mondiale. Paul

  11. lorenzo12.rm scrive:

    Grazie, Paola, della rassegna di libri, così importanti e significativi.Non ho che un augurio: La ricorrenza della Liberazione solleciti la pace ed il rispetto. Fra tutti.

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE