21 aprile 753 a.c. – 21 aprile 2017

Roma, 21 aprile, una giornata radiosa.
La tradizione ci racconta di Romolo e Remo e della Lupa e della fondazione di Roma che fu fatta in questo giorno, 2770 anni fa.

Quasi tre millenni trascorsi da quell’aprile… quando, secondo la leggenda, i discendenti di Enea fecero un solco con l’aratro vicino al fiume Tevere.
Da quel solco la città eterna.

Alme sol, possis nihil urbe Roma visere maius” Così cantava Orazio.

La grande popolarità di Roma è dovuta al fatto di essere stata, nel corso della sua esistenza, la capitale dell’Impero romano e il cuore della cristianità cattolica.
Tutta la città è una sovrapposizione di testimonianze che risalgono all’epoca romana, medievale, rinascimentale, barocca e… ancora ottocento e novecento.
Ma questa Roma la conoscono tutti, fiumi d’inchiostro sono stati versati per descriverla.

Quel che si vede dalla serratura del portone dei Cavalieri di Malta, all’Aventino

 

Faccio una passeggiata nei posti che amo di più, rivisito quegli angoletti che si incontrano allontanandosi dal caos del traffico cittadino e dal rumore di una città che pulsa, come tutte le capitali del mondo. Voglio trascorrere una giornata nella mia città, calmamente.

Oggi è il suo compleanno. Le voglio fare gli auguri!


Salgo sull’Aventino, sfiorando muretti ocra carichi di grappoli di glicine profumato e, una volta arrivata in cima, entro nel “giardino degli aranci” godendomi la vista meravigliosa, circondata da alberi carichi di frutti, ma al tempo stesso con i fiori pronti a sbocciare e si percepisce il loro profumo delicato.

CHE VISTA!
Mi sono affacciata, guardando il fiume che scorre sonnolento in questa luce dorata e di fronte a me il Gianicolo.

 

Panorama dal giardino degli aranci (per visionare tutta la foto, fare scorrere verso destra la colonna di conversazione)


C’è una luce strana… a Roma c’è sempre una luce strana che esalta il colore giallo rosato degli edifici e si mescola con il marmo e con il travertino delle chiese.
Scendo poi per una stretta strada, con i muri ricoperti di verdura, passando davanti al roseto e camminando camminando mi ritrovo al Portico di Ottavia in Ghetto.
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Palazzi, stretti vicoli, ombre, un odore di muffa e poi, improvvisamente, dopo aver percorso via della Reginella, sono in piazza Mattei, una piccola piazza, con un gioiello di fontana, di fronte a un palazzo signorile: è “la fontana delle tartarughe” ed anche qui aleggia un’altra delle tante leggende romane, che ricorda una bella storia d’amore: si dice che questo gioiello sia stato costruito in una notte, per fare un regalo all’amata che viveva in quel palazzo.

Un bel gattone rosso e sornione, ha fatto capolino dietro una colonna, poi ne sono arrivati altri tre e sono loro che si muovono da padroni incontestati nel vicolo.
Camminando ancora un po’, mi soffermo all’inizio di ponte Garibaldi, per uno sguardo d’insieme e un saluto alla città e alle sue cupole e alla sua aria molle che ce la fa sempre ritrovare lì, immutata nei secoli, nonostante le dominazioni e le razzie di ieri e di oggi.

Un’occhiata in piazza di Spagna, con la scalinata ricoperta in questo periodo dalle tradizionali azalee, è doveroso darla. 

È  piena di turisti e quasi non si può circolare.



Poi , attraverso il fiume e percorrendo il lungotevere Sanzio, ho voglia di andare a piazza Trilussa, sedermi un po’ sui gradini davanti al “fontanone” e rivedere il monumento a Trilussa e la sua scritta che sembra tanto attuale…

 

Buon compleanno Roma, città “Eterna” tanto amata e tanto bistratta, ma che continui ad affascinare tutti noi e moltitudini di turisti.

 

14 Commenti a “BUON COMPLEANNO ROMA SONO 2770 candeline!!!”

  1. sandra.VI scrive:

    Nelle due piazze principali della città GRECA dove abito le aiuole hanno piante di aranci ed è un alternarsi di fiori e frutti ,che danno un profumo delizioso.Quel bellissimo percorso descritto da PAOLA PER I VICOLETTI DI roma ,mi ha ricordato che anch’io quando visitavo l’ACROPOLI ad ATENE mi divertivo perdermi nei vari vicoletti della PLAKA,scoprire angoli e piccole meraviglie ,veri piccoli antichi tesori

  2. gianna scrive:

    Paola, bello questo post. Roma…Bellissima, io sono andata visitare il Parlamento con i colleghi/e,Capi d’ufficio non ho potuto vedere tutte queste bellezze,per visitare Roma bisogna fermarci qualche giorno,ricordo l’altare della Patria, il Parlamento,Teatro Marcello,il Colosseo, sono passati diversi anni, il tempo e passato piu’di viaggio che a visitare la stupenda Capitale.Comunque Buon Compleanno Roma 2770 candeline !!!
    Un saluto.

  3. lorenzo12.rm scrive:

    Mi riesce difficile parlare di Roma. Semplicemente la adoro.

  4. paul candiago scrive:

    Un semplicione montanaro dolomitico in Roma.
    Fui graziato dal Fato di ricevere l’amoroso amplesso dei miei Avi di Roma.
    Antenati romani che in modo superlativo propulsarono la Civilizzazione Occidentale in modo intellettuale, sociale ed architettonico mai visto prima per vastita’ d’ Impero, grandezza d’Opere e illimitata durata.
    Per me ventanne vivere a Roma nel 60 fu una esaltazione intellettuale e di stimulate emozioni spirituali e di vita che neppure un sogno sarebbe capace di eguagliare.
    Io reale, io vivo e spiritato di storia, camminare per il Palatino o far mio il Colosseo con i suoi spettacoli cruenti e incomprensibili dopo 2000 anni: io ebbi l’Onore di viverli.
    Quanto ti ho goduto Roma, quanto mi hai fatto felice Madre di Patrizi..
    Io ti ho fatto mia Roma Imperiale: topo di Musei ed Archi di Trionfo.
    Radici del Fato su di me e diventate mie per pura bonta’ degli Dei.
    Vestali caste e pure tenete acceso il Fuoco: sia eterno perche’ non fu fantasia la mia, ma realta’ vissuta da un montanaro che la vive ancora in quella Luce in quella Guida che tu Roma mi hai impresso.
    Grazie Roma, vivi il tuo Fato per cui sei Nata ad Eternita’.
    Anche oggi abbiamo ancor bisogno di te Roma per avanzare il Mondo a Ideali Sociali sempre piu’ Grandi e Vasti come lo fosti e dimostrasti tu al tuo Tempo.
    Paul Candiago.
    (P.S.: Roma: il mio sogno di sempre: Ristabilire=risturtturare il Colosseo al suo splendore Romano: come prova di un Amore della Nazione alla sua Storia, alla sua Capitale, a Roma come simbolo di memoria perpetua per l’Umanita e la sua storia.)
    Commenti abilitati

  5. paolacon scrive:

    Grazie Alfred del suggerimento,non lo considero uno scherzo è una buona proposta, ci penserò
    Intanto questa era solo una passeggiata per non annoiare troppo con un articolo lungo.

  6. paolacon scrive:

    che bella esperienza Giuseppe! Vivere a lungo in un’altra città permette di imparare molte cose e apre la mente

  7. alfred-sandro.ge scrive:

    Bello Paola, ma mi è sembrato un po’ un tour di quelli ” low-coast”: tre gorni, una notte……. Scusa lo scherzo ma conosco poco Roma e mi pioaocebbe conoscerne un po’ i posti meno noti….. al grande pubblico….

  8. sandra.VI scrive:

    PAOLA ci ha dato una bellissima descrizione di una ROMA quasi sconosciuta ,piena di profumi ,glicine ,zagare dei fiori e arance da coglieree poi una vista meravigliosa sulla città.Infine per stradine, vicoletti la sorpresa di angolui deliziosi ,piazzette con piccoli capolavori.Anch’io ho fatto in tempo a cantare all’ARENA DI MILANO …..MI piaceva molto cantare ,ma portare quella terribile gonna a pieghe e camicetta bianca ,io non ero per niente magrolina…………

  9. Giuseppe3.ca scrive:

    Mentre leggevo mi sono ritrovato avvolto nei miei ricordi di Roma: una Roma anni ’60 che mi accolse la prima volta per la partecipazione ad un concorso ma mi conquistò subito e ci tornai tante altre volte per diporto e per diletto, sempre entusiasta di scoprire le sue infinite bellezze. Sembrava un destino segnato perché poi, negli anni ’80, per quattro anni mi ritrovai a Roma per lavoro e il mio primo innamoramento divenne unione definitiva. Un pò del mio cuore è rimasto a Roma e vorrei tornarci ancora ma per ritrovarla com’era una volta e come la ricordo. Oggi Roma è cambiata… non è più la stessa o forse, invecchiando, sono cambiato io. Grazie Paola, mi hai fatto un bel regalo. Un caro saluto.

  10. edis.maria scrive:

    Paola ha saputo descrivere, sapientemente ,tutte le sensazioni che la bellezza della Capitale può suscitare in un turista attento.Si ritorna sempre a Roma con gioia, perchè sempre c’è qualcosa da scoprire che , nelle precedenti visite si era trascurato! Franco sapessi quante volte ho cantato le parole che tu citi: ho frequentato le scuole , fino alla prima media sotto il regime fascista! Lo si cantava con orgoglio e ci pareva di essere a Roma! Non pensate che stia lodando il periodo storico, ma eravamo stati educati così, purtroppo e tutto ciò che rendeva grande ( falsamente) il nostro Paese e la nostra Capitale, era accolto dai giovani con orgoglio! Peccato, che solo dopo, noi giovani, capimmo la verità fascista!

  11. paolacon scrive:

    allora ti devo dire Franco che anche a noi che siamo nati dopo la guerra, facevano cantare “Sole che sorgi …ecc ecc” e siccome io cantavo malissimo, ma ero molto brava a scuola mi facevano sempre andare al Campidoglio a cantare, per la disperazione della maestra di canto, la disperazione mia e quella di mia madre. Ma pensavano di premiarmi e che fosse un onore andare.

  12. franco scrive:

    Conosco tutto ….ma dato che ripeto sono del 1937 e nel 1944 andavo a scuola la maestra il 21 aprile “Giorno della Nascita di Roma” ci faceva cantare oltre che la solita “giovinezza” …anche “sole che sorgi” e gridavamo “salve Dea Roma”… è evidentemente un riflesso condizionato

  13. paolacon scrive:

    sarà Franco… un po’ datato e pericolosetto di ‘sti tempi, ma le strofe sono state ispirate da una poesia di Orazio e le parole della seconda strofa son tutte lì: “Alme sol, possis nihil urbe Roma visere maius” e la musica dell’inno è stata scritta da Puccini
    Ti mando la referenza se non lo conosci nell’interpretazione di Placido Domingo https://youtu.be/z7_v_PXmyQI

  14. franco scrive:

    Roma …BELLISSIMA : anche se la “nascita di Roma” mi fa venire in mente “Sole che sorgi libero e giocondo sui colli nostri i tuoi cavalli doma , tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma ” e io che sono nato nel 1937 sento un brividino che mi scende giù per la schiena , sarà un riflesso condizionato !

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