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Attualmente è in discussione al Senato della Repubblica la legge che viene chiamata “ius soli” cioè il diritto di cittadinanza, per nascita, in una determinata nazione.
Questo diritto, senza nessuna restrizione è applicato negli stati del Nord America e in quasi tutti gli stati del Sud America.
In Grecia, Francia, Portogallo, Irlanda, Regno Unito e Finlandia viene concessa la cittadinanza ma con differenti restrizioni.
In Italia la legge ora in discussione al Senato, prevede diverse condizioni per ottenere la cittadinanza italiana.
I bambini nati in Italia da genitori residenti da almeno 5 anni, i bambini arrivati in Italia prima del compimento del dodicesimo anno e che abbiano compiuto un ciclo scolastico con esito positivo (queste alcune delle condizioni).
Oggettivamente questi bambini si sentono italiani, parlano con l’accento del posto dove sono cresciuti e non conoscono altra realtà che quella italiana.
Del loro paese d’origine, il più delle volte non sanno nulla, non ci sono mai stati e non ne parlano neanche la lingua.
Ho chiesto a Franco Muzzioli di aiutarmi ad esaminare quest’argomento al presente molto dibattuto.(pca)

2 bambini

Franco fa subito una premessa: “A scanso di equivoci, parto dicendo che personalmente sono d’accordo con la legge”.

La “costitutio antoniana ” emanata nel 212 a.C. a Roma, diceva sommariamente che tutti gli abitanti dell’impero romano erano “cittadini romani ” (cives romani). Certamente era una legge politica, atta ad unificare l’impero, è stato comunque uno dei primi attestati dello “ius soli” (diritto del suolo).
Siamo meno aperti di 1800 anni fa , con molteplici polemiche si parla di uno “ius soli” che riguarda minori CHE SONO NATI NEL TERRITORIO NAZIONALE o che hanno frequentato le nostre scuole primarie.
Quindi non è uno “ius soli automatico” e riguarda circa 800 mila minori figli di stranieri.
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Sembrerebbe ovvio e semplicissimo , se sei nato in un luogo è giusto che tu possa essere “parte” di quel luogo.
Ma la legge, date le contestazioni razzistiche che in Italia non mancano, è più specifica:
un minore sarà italiano se nato in Italia e uno dei genitori ha il regolare permesso di soggiorno e se risiede nella Nazione da almeno 5 anni.
Inoltre, possono diventare cittadini italiani i minori stranieri nati in Italia o entrati nel paese prima del 12° anno di età, purché abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di istruzione scolastica.
La frequentazione al corso di istruzione primaria deve essere coronato con la promozione.
Mi riferisco ai minori e scrivendo queste cose sinceramente mi stupisco che qualcuno possa obiettare.
Faccio presente che nei paesi occidentali solo l’ Italia non ha leggi inclusive soprattutto per i minori.
La Chiesa Cattolica a nome di Papa Francesco, che si dovrebbe ascoltare maggiormente (lo dice un laico agnostico) , si dice a favore della legge auspicandone l’attuazione.
Sarei portato ad ironizzare con i frequentatori di Chiese (luoghi e riti) o coi neo francescani (da San Francesco) che si schierano con santa coscienza contro l’italianizzazione di qualche bambino.
In Italia non si fanno figli e le nascite sono in costante decremento e gli economisti dicono che questi “nuovi italiani” potrebbero essere il sangue dell’Italia futura.
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Se andate in una scuola elementare etnicamente mista, vi accorgete che non esistono stranieri e italiani, i minori privi delle maligne cattiverie degli adulti si considerano tutti uguali nello studio, nel gioco e nell’amicizia …impariamo da loro che sono il nostro futuro.
(Franco Muzzioli)

6 Commenti a “*** SULLO “IUS SOLI” ***”

  1. alfred-sandro1.ge scrive:

    mi viene da chiedermi: se ci fossero cento bambini richiedenti asilo col capo coperto di modo che non se ne possa immaginare l’origine, li scarteremmo tutti a priori solo perche’non italiani?
    dei bimbi ucraini che ne faremmo? e di tutti gli altri bimbi in attesa di adozione sparsi per il mondo.?
    alle famiglie in spasmodica attesa di adozioni che diremmo ?
    no….. quello no perche’ e’ scuro?

  2. sandra.VI scrive:

    I miei a/nipoti hanno la doppia cittadinanza italiana/greca,pur essendo nati in GRECIA.Mia figlia ha fatto il doppio matrimonio cattolico,ortodosso ,mentre lei ha mantenuto la ciitadinanza italiana ,e può votare ,paga naturalmente tasse in ITALIA,I figli hanno la doppia nazionalità,votano in GRECIA E attraverso il consolato in ITALIA.

  3. Gugli scrive:

    I ragazzi che vengono dal mare. In un nuovo mondo che guarda arrancando la loro diversità.,cercano di imparare una nuova vita, coprendo gli occhi dal freddo delle parole e da i muri dell’indifferenza. Sperano che le loro ferite vengano curate, sporche di sangue e di sale. Sperano che loro sogni diventino calde braccia. Sperano che i loro piedi nudi trovino calde scarpe. Sperano di non passare ancora notti gelide di, paure e dolore. Ma quanto costa la vita, per questi ragazzi che vengono dal mare.

  4. gianna scrive:

    Paola i diritti umani devo sempre stare al di sopra degli interessi nazionalistici, sperando di ritornare presto alla strada maestra.della vera politica.Un saluto

  5. lorenzo12.rm scrive:

    La faranno ma ne parleranno a iosa prima. Questa è l’Italia di oggi, un Paese di fini (?) declamatori e sottilizzanti. Speriamo di ritornare quanto prima alla strada maestra della vera politica.

  6. Giuseppe3.ca scrive:

    Decisamente favorevole… giuste le motivazioni: i diritti umani devono essere al di sopra degli interessi nazionalistici paventati da alcune fazioni politiche.

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