Franco Muzzioli, ci stimola a venire a visitare la sua città e ci dà uno spunto gradevolissimo mostrandoci una “Ghirlandina” appena restaurata.
Franco non è solo un “poeta”, ma si diletta anche di pittura, sorprendendoci con un suo disegno ed infine, perché no, ci suggerisce il miglior cibo di Modena.
Seguiamo il suo invito e se qualcun altro ci vuole deliziare racontandoci la sua città, sarà molto gradito.
Dopo tre anni è stato tolto il grande telo dipinto da Mimmo Paladino che serviva a coprire, per i dovuti restauri, la torre campanaria, romanico – gotica, più bella del mondo .
Nata accanto al Duomo, attorno ai primi decenni del mille, elaborata poi nei successivi due secoli dai “maestri campionesi”, svetta coi suoi 86 metri sulla pianura modenese .
E’ una scheggia di marmo bianco che s’innalza leggiadra verso il cielo.
Ghirlandèina vèta mia
cùm te bèla, cùm t’ampies
vè che tàr, che maravìa
cìapa tò cad mand un bès……
Ghirlandina vita mia
come sei bella , come mi piaci
guarda che torre, che meraviglia
ecco prendi ti mando un bacio……
…..a questi versi di Valentina Cavazzuti, poetessa del primo novecento, hanno fatto eco tanti altri poeti modenesi.
Se si ha la fortuna di arrivare a Modena in una limpida e fresca serata invernale, quando il sole radente illumina di sguincio i coppi rossi, si può assistere ad una trasfigurazione cromatica di rara bellezza….
la Ghirlandina da purissima e bianca torre diventa una fiamma rosata, che si staglia nitida nel cielo azzurro.
Nei prossimi mesi verranno tolti tutti i ponteggi che ora attorniano ancora parte della torre e del duomo e si potrà godere nella sua interezza questo complesso monumentale protetto dall’Unesco.
Ma Modena non è solo Duomo e Ghirlandina…….è nel cuore dell’Italia ben raggiungibile da tante autostrade…io sono qui……ben lieto di esservi cicerone ed anfitrione.
Il mio articoletto finiva qui, ma Paola mi ha invitato a dire qualcosa di più su Modena.
Intanto non ascoltate Baccini che canta:
Le donne di Modena hanno le ossa grandi
le donne di Modena hanno larghi i fianchi
le donne di Modena accettano un invito
e non è il caso di essere il marito………
Forse come in tutte le città qualcuna birichina ci può essere, ma non è certo la norma invece è assolutamente assodato che le donne di Modena sono molto belle.
Torniamo alla Ghirlandina … sapete perché ha questo nome? Perché l’ultima balconata sembra una ghirlanda…una “ghirlandina”!
Nella Ghirlandina c’è la famosa “secchia rapita” immortalata dal Tassoni……anzi per essere precisi c’è una copia perché l’originale è nella sala “del fuoco” nel Comune di Modena.
Questa mia bella città fino al seicento era attraversata da moltissimi canali, infatti le strade principali si chiamano : Canalchiaro, Canalgrande, Canalino.
Il Duca d’Este, attraverso il canale Naviglio che raccoglieva tutti questi canali e che sfociava nel Panaro, che a sua volta sfociava nel Po, si poteva permettere il lusso di andare in barca sino a Milano.
Non mi pare sia il caso che io faccia le veci del Touring Club, notizie della Modena turistica le potete trovare ovunque.
Vi consiglio solo di venire a mangiare:
i turtlèin
al zanpoùn cun i fasòo
sintir l’asè balsamic in zèma al fravlì
magner na fàta ed bensoùn
e bevèr un bel bicèr ed Lambrosch (Graspa rossa)
Non traduco, se volete sapere qualcosa di più preciso su questo menù venite a Modena……ciao!
Argomenti per gli eldyani!
Franco Muzzioli, che partecipa attivamente con commenti e scritti in questo blog e in tutta Eldy, da tanto tempo, vorrebbe sentire l’opinione , un po’ di tutti, sugli interessi che hanno i visitatori dei blog e su quello che amano o amerebbero leggere.
Interessantissimi i nostri siti, dice Franco, ne sono un sostenitore convinto e partecipo con solerzia sia agli articoli che ai commenti.
Ultimamente, alcuni hanno lamentato una certa disinvoltura nel passare da un argomento all’altro e altri, hanno fatto presente che la platea di Eldy è ampia e quindi, ciò che si propone, deve essere alla portata di tutti.
Penso che per persone mature, o molto mature, quali siamo noi, non devono esserci timori su nessun argomento… è chiaro che si deve evitare di parlare di fisica quantistica, di batteri acidoplastici o di filosofia della parola, anche se ogni tema, proposto nel giusto modo, può essere esaminato e commentato.
Guardando gli argomenti che, negli ultimi mesi, hanno avuto il maggior numero di commenti, si può dedurre che forse hanno stimolato “maggior interesse”:
Anche i gatti sono nel mirino della finanziaria?
Se tutti pagassero le tasse!
E la moralità?
Commenti sui politici in TV.
Tutti a 65 anni, ma come?
Stili di vita, qualità e segreti.
Tutto questo dà l’impressione che siamo particolarmente attenti al quotidiano e alle problematiche politico-economiche che coinvolgono tutti.
E’ quindi un giornale che vogliamo?
Ma nel giornale, come giustamente ha sempre detto Paola … c’è la pagina di politica, di eventi, di economia, di cultura, della salute e di varia umanità. Consideriamo proprio la “varia umanità” e osserviamo come, da un articoletto sui gatti, che divertente scambio di battute ne è venuto fuori. Ecco l’importanza della “varietà”.
Mi direte … e va bè … ma che senso ha questo articolo?
Vuole portare tutti a domandarci appunto, che cosa vogliamo dire o sentir dire.
Ecco dove si vuole arrivare: sentire il parere degli eldyani, che sono i primi lettori dei blog, di conseguenza dare più spazio agli argomenti che propongono e che preferirebbero leggere.
I blog sono fatti proprio per voi.
(FM & pca)
Non so se nell’ultima finanziaria del governo ci saranno tagli anche ai contributi che il comune di Roma dà alle “gattare”.
Se cosi fosse sarebbe un vero peccato. D’altronde, con i grossi problemi che abbiamo nel paese, sarebbe anche comprensibile: prima il popolo e poi semmai i gatti.
Anche perché, essendo notoriamente il gatto animale molto prolifico, si correrebbe il rischio di veder aumentare a dismisura il randagismo di questi animali e si arriverebbe a dover fare scelte, come quelle del Governo Svizzero.
Dal “Secolo XIX” quotidiano della Liguria di domenica 28 agosto 2011, pag 11:
<SI PUO’ SPARARE AI GATTI>
SVIZZERA A MANO ARMATA
il governo:< Randagi pericolosi, sfoltimento necessario>-
Claudio Guidi, estensore dell’articolo, ironizza bonariamente sull’amore degli svizzeri verso gli animali contrapponendolo a quello degli inglesi.
Pare che anche nella “civilissima” Svizzera, dove non si perde occasione per insegnare qualcosa agli “altri,” ci sia la detestabile abitudine di abbandonare i gatti dopo che sono cresciuti e i bambini, come tutti i bambini del mondo, si sono stufati di loro.
Il governo della confederazione ha pensato bene di autorizzarne l’abbattimento a fucilate.
Naturalmente, pur essendo gli svizzeri i discendenti di Guglielmo Tell, non saranno tutti infallibili tiratori e succederà che ci saranno animali feriti più o meno gravemente, che girovagheranno per le città con tutto quello che ne può conseguire.
Altro argomento di non minore importanza: il Governo, autorizzando i privati a sparare con le loro armi, non spenderebbe nulla ed otterrebbe i classici due piccioni con una fava: anzi tre. Molti cittadini si divertiranno anche.
Gli Italiani spesso considerati esterofili (nel senso di copiare da altri paesi) speriamo non copino i cugini svizzeri: non per i gatti che tutto sommato amano, ma per ……..altro………!
“la natura” al festival della filosofia
In questi giorni a Modena stà svolgendosi il Festival della Filosofia e l’argomento è “la natura”.
Ho ascoltato le conferenze di Remo Bodei e Massimo Cacciari che hanno percorso cammini filosofici antichi , spiegando la physis (natura) e dissertando sui concetti dei filosofi greci . Parole colte , concetti elevatissimi che mi hanno mosso a soggezione per tanta cultura e profondità di pensiero.
Ma chi ha acceso i miei entusiasmi sono state le parole più “leggibili” di Enzo Bianchi che ha parlato del “pane” come elemento antico di cultura e religiosità. Bianchi ha detto che l’anello di congiunzione tra i primati e l’uomo siamo noi ,come per affermare che ancora tanto dobbiamo camminare per essere “veri uomini”, anche lui non ha difficoltà ad accettare la teoria dell’evoluzione.
Pievani (filosofo delle scienze ),nel suo libro “La vita insospettata”sottolinea una infinità di esempi che spaziano dalla paleontologia alla genetica ed afferma che l’evoluzione non ha nessuna finalità, ma procede in modo del tutto impresindibile ….”Noi culmine dell’evoluzione?”..dice Pievani …”Se un alieno esaminasse la vita sulla terra direbbe che a dominarla sono i batteri diffusi da miliardi di anni e presenti ovunque. Nel nostro stesso corpo ci sono più batteri che cellule ,senza di loro noi non potremmo vivere ,mentre loro potrebbero benissmo fare a meno di noi.
Tutta la nostra civiltà è legata al filo della casualità, se un meterorite di 1 km di diametro cadesse sulla terra (cosa già accaduta),l’uomo e la sua civiltà avrebbero buone possibilità di scomparire ,mentre i batteri esisterebbero ancora.
Questa natura che noi sfruttiamo, bistrattiamo e spesso ignoriamo può presentarci il conto quando meno ce l’aspettiamo.
Come dice Alex Saragosa “l’Homo sapiens” ,come tutte le altre specie ,è il frutto di una lunga serie di eventi ,ognuno dei quali avrebbe potuto benissimo essere diverso .Prendiamo quanto accaduto circa 75 mila anni fa ,quando l’eruzione del vulcano Toba ,provocò un tale sconvolgimento climatico da ridurre drasticamente il numero degli esseri umani. Qualche mese di eruzione in più e oggi forse non saremo qui.
Il nostro posto di primate intelligente lo avrebbero forse conquistato i discendenti dell'”Homo erectus” ,gia sparpagliati in mezza Asia o dei “Neandertal” che vivevano in Eurasia .
Fino a 40 mila anni fa ,infatti, di specie umane ce n’erano almeno quattro ed il caso e forse la maggiore adattabilità dei “sapiens”, hanno permesso la nostra affermazione solitaria.
Ma questo non è un modo di vedere le cose che oltre a deprimerci sminuisce la nostra importanza come esseri umani ?
Al contrario sapere che una serie di eventi molto improbabili ha prodotto una specie capace di ragionare su se stessa e sul mondo che la circonda rende particolarmente preziosa la nostra esistenza. Se spariamo non c’è divinità che possa farci ricomparire. Abbiamo quindi il dovere di convivere con la biosfera e impegare l’intelligenza per capire verso quali fini indirizzare la nostra unicità e se lo faremo la natura sarà ancora una volta nostra madre.
Problema del blocco commenti
Mi è stato chiesto di intervenire, se fosse possibile, al problema dei commenti bloccati in Parliamone.
Cercherò di spiegare questo problema, usando parole semplici .
La piattaforma dei blog di Eldy è WordPress, e questa piattaforma usa Akismet come antispam.
Akismet è un plugin installato di default con WordPress per combattere lo spam.
Ogni qualvolta viene lasciato un commento a un post, questo è controllato da Akismet e, se riconosciuto come spam, è spostato in una cartella apposita in attesa di essere controllato dall’amministratore del blog. Quest’ultimo può decidere se eliminarlo definitivamente oppure, se fosse stato erroneamente segnalato come spam, toglierlo dalla lista dello spam e pubblicarlo.
Akismet immaginatelo come un vecchio dalla Lunga Barba, in pratica controlla tutti i nostri commenti (li legge tutti ecco perché ha la Barba Lunga!) verificando se le fonti da cui provengono sono memorizzate nel suo database centrale e nelle impostazioni date dal gestore o direzione.
Akismet filtra tutto alla ricerca di determinati criteri che sia l’indirizzo IP del mittente, determinate parole chiave, il numero di link o i link stessi all’interno del commento, si anche l’indirizzo del mittente a volte non gli può piacere.
Ma (c’è sempre un ma, senza ma il mondo sarebbe certamente migliore) il buon vecchio Akismet può commettere degli errori.
Akismet è un algoritmo che “impara” a riconoscere lo spam secondo quello che gli è segnalato: se un commento è segnalato come spam, Akismet se lo ricorda e sposta il prossimo commento che arriva dallo stesso autore nella cartella spam, ma non lo cancella.
Ad esempio Umberto Eco ha scritto (circa 20 anni fa) “il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide; al contrario, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti”.
Certe sue affermazioni lasciano il segno.
Vi faccio un esempio pratico:
I miei commenti in Parliamone vanno sistematicamente nello spam, ho fatto questa prova:
Sul post di Lucia (Gramellini) ho commentato: bloccato! Mentre attendevo che il gestore andasse a sbloccarlo, un altro commentava (Muzzioli) e il suo passava, liberato il mio, ne facevo un altro, diverso dal precedente, tutto bene subito visibile.
Io lo spiego così: spesso nei miei commenti ho citato, spesso, dei link tutti regolarmente bloccati e segnati nel libro di Barba Lunga. Quando commento Akismet, va a leggere nel data base mi trova tra i “cattivi”.
In teoria dovrebbe imparare, una volta sbloccato, che sono un “buono” …è una macchina e non è intelligente!
Quello che abbiamo potuto fare è quello di aver allargato un po’ le “maglie”del data base, rivisto le impostazioni, non sono né mi ritengo un genio del PC, ho i miei limiti.
Perché tutto questo non mi accade in Incontriamoci?
Posso solo azzardare che sono passato indenne la prima volta, e quindi scritto nel libro dei “buoni!”
Differenti le impostazioni date dal gestore ,le impostazioni sono indipendenti da un blog all’altro, non il data base centrale.
Non sono mai stato entusiasta di servizi che richiedono l’appoggio a terzi per il loro funzionamento, così come l’uso di un database centrale che se da un lato ha il vantaggio di essere aggiornato continuamente dall’altro fa dipendere il proprio sistema antispam da tale database che potrebbe non essere accessibile.
Per una soluzione sicura basterebbe fare in modo che i commenti prima di essere visualizzati siano moderati.
Chi si mette al posto di Barba Lunga?
Questo è possibile in un blog che riceve pochi commenti come quelli personali.
A questo punto rimettiamo le pistole nelle fondine, armiamoci di pazienza e se il nostro commento non appare subito non facciamoci prendere dalle “fregole” lo sarà entro breve tempo.
Quando si inserisce un commento su un blog gestito tramite WordPress, il sistema rileva e conserva automaticamente i dati identificativi, la data, l’ora e l’indirizzo IP del computer da cui vengono inviati i commenti.
I commenti sono cancellati, dal programma, solo se non sono sbloccati dopo 15 giorni quindi non credo sia mai successo e questo grazie ai gestori.
Questa l’ho trovata in un blog di assistenza informatica tanto da rendervi conto che non è solo un problema di Parliamone:
marco scrive:
un bel giorno anche tu ti accorgerai che akismet ti blocca commenti legittimi.
Io per esempio non so se il commento mio sarà visto come spam visto che akismet mi odia cosi tanto.
Da parecchi mesi ormai, in “Parliamone”, c’è un problema tecnico che blocca i commenti in modo casuale, a casaccio, alla rinfusa. Infatti non blocca commenti insultanti o vero spam, blocca ogni tanto e senza nessun criterio logico. Fa impazzire me, chi collabora in “Parliamone”, ma soprattutto infastidisce fortemente chi commenta.
Il problema, che si presenta anche saltuariamente in “Poesie”, è stato più volte segnalato ad Enrico, da mesi.
Non so da cosa dipenda, ma non è mai stato risolto.
Io non sono un tecnico, posso solo rimettere in circolazione i messaggi bloccati e lo faccio appena posso, non certo alle 5:00 del mattino…
Adesso i fruitori del blog, sono irritati e scrivono cose sgradevoli.
Li esorterei a indirizzare il loro scontento, direttamente a chi dirige Eldy, per sollecitare la soluzione di un problema così fastidioso. È fastidioso per chi organizza il blog visto che dobbiamo andare continuamente a controllare ed è sgradevole per le insinuazioni false che vengono fatte.
NON DIPENDE DAI GESTORI DEL BLOG!!!
È UN PROBLEMA TECNICO CHE DEVE ESSERE RISOLTO DALLA DIREZIONE O ADDIRITTURA DA WORDPRESS.
Vi esorto a contattare Enrico spiegandogli il vostro disagio e scrivendogli a:
info@eldy.org oppure enrico.neri@eldy.org
Vi esorto anche ad avere pazienza, le cose si mettono a posto con un po’ di buona volontà da parte di tutti.
///////
Ho ricevuto il racconto di Maria9.pd che è stato premiato all’OIC domenica 18 sett. u.s.. e che è stato pubblicato in un libretto allegato al Corriere della sera. Con enorme gioia lo propongo qui in Parliamone, per tutti quelli che non l’hanno potuto leggere.
Grazie Maria, grazie di cuore. (pca)
C’era una volta…una signora che si chiamava Maria, arrivata al S. Chiara nel maggio 2006 e, a parte il primo periodo di assestamento, ora deve dire che la scelta di sua figlia è stata la migliore. Era in stato semicomatoso per un meningioma cerebrale molto voluminoso e maligno, operato con il consenso della figlia. Dopo varie vicende, indagini, fisioterapia, logopedia, era stata giudicata irrecuperabile e trasferita in questa stupenda struttura, in cui è rinata per la seconda volta. Infatti, grazie alle cure professionali di tutti coloro che qui vi operano, nel giro di un paio d’anni si è rimessa in piedi, ha imparato a farsi la doccia da sola, a mangiare normalmente e ad aiutare i suoi compagni più sfortunati. Fa parte del Comitato Ospiti e Familiari, nonchè del Consiglio Pastorale. Dopo il percorso sulla longevità è diventata socia di Agorà – 3^ Età Protagonista – a tutti gli effetti e continua a farvi parte in qualità di blogger e, talvolta, inserisce gli articoli che ricava dai vari giornali e riviste. Attualmente, nonostante il 4° intervento per recidiva neoplastica, cammina senza l’ausilio del bastone. Questo racconto ha lo scopo di dire a tutti che qui al Civitas Vitae Maria ha scoperto la vera felicità, perchè si sente utile e realizzata. Ha trovato una vita a sua misura. Grazie alle attività che ha cercato di svolgere sempre, alle buone letture, alla buona musica, alle riflessioni che ha potuto fare, ai vari confronti, sta diventando quello che desiderava dal profondo del cuore. Con l’aiuto di tutti gli amici che qui ha trovato (nuovi e vecchi) ha potuto sfidare il suo destino e realizzare la sua creatività.
Ha trovato la gioia, la serenità, la quiete dell’anima.
Questo nuovo modo di vivere le ha fatto trovare il giusto respiro e un respiro a misura della sua vita. Ha capito che l’odio è assenza di amore. L’opposto dell’amore è la paura. Da quando ha riconosciuto le sue angosce, esse hanno iniziato a perdere il loro potere su di lei.
La sua famiglia ora non è più solo i suoi parenti (che adora e ringrazia), ma ogni essere umano che incontra.
Prima le sembrava di poter fare solo poche cose nella vita. Adesso le possibilità le sembrano infinite. ..Prima si sentiva una persona spaventata, adesso sente infinite possibilità di essere. In lei c’è luce, c’è amore.
Ha imparato il valore dell’agire, il fascino dell’operosità, il mistero che accompagna il creare. Ha scoperto di avere delle capacità manuali (alquanto scarse). Esprimendosi ha sfidato il percorso del suo destino, ha dato un senso alla sua vita. Ha scoperto di essere capace di fare cose che la coinvolgono.
Per lei la felicità è volere tutto ciò che si fa. ..
Questa signora sono io.
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Ho avuto voglia di riportare dei versi di un grande poeta filosofo: Kahlil Gibran
Il racconto di Maria me li ha ricordati (pca)
In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innalzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunno
e nella passione di ogni primavera.
Perché non dovrebbe prodursi
nel cuore dell’uomo?
Kahlil Gibran
Lucia ci propone un’interessante considerazione; proprio in un momento così controverso e difficile!
A voi di parlarne.
Spesso mi chiedo se ho speso bene la mia vita cercando di tenere, insieme alla mia famiglia, un comportamento morale corretto. Penso di sì, e mi vanto di aver portato qualcosa alla parte buona di questa società. Certo non è facile, quando vediamo sfilare giornalmente, sui giornali e televisioni, i profittatori furbi e arrivisti che occupano la scena politica ed economica, compiere avventure discutibili e immorali per arrivare al potere e alla ricchezza e soprattutto sembrano avere l’approvazione di molti.
Voi siete invidiosi o imbarazzati di fronte a queste affermazioni riportate dal Massimo Gramellini, sul quotidiano la Stampa? (Lucia)
“Putin ha dichiarato a un congresso di imprenditori che <chi critica le notti brave del suo amico Silvio è un invidioso>. [ ] Secondo tale visione maschilista e totalizzante del mondo, gli esseri umani desiderano soltanto fare orge, intascare mazzette e sculettare in tv, non necessariamente in quest’ordine. È inconcepibile che qualcuno possa nutrire interessi culturali, romantici, spirituali. Quindi chi fa la morale [ ] è come la vecchietta di De Andrè, che dava buoni consigli solo perché non poteva più dare cattivo esempio.”
(se volete leggere tutto l’articolo di Massimo Gramellini copiate il link: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1053&ID_sezione=56)
Che ne pensate voi? Qual è il vostro giudizio?
Giulio ci propone ancora un argomento attuale di discussione
ITALIANI BRAVA GENTE
Però, dobbiamo riconoscerlo, siamo veramente brava gente. Siamo tanto bravi da farci prendere per i fondelli di continuo, e magari si applaude felici e contenti:- Tanto per non far nomi, è antipatico scrivere nome e cognome, si passa da pettegoli, maleducati.
Rimanendo sul tema delle evasioni fiscali, mi viene alla mente, così spontaneo un nome a noi tutti noto: Sofia Loren.
Grande attrice che ha attinto da questo Stato notorietà. Serate in suo onore nel segno del Cinema Italiano e, per sfuggire al fisco dove ha la residenza? A voi indagare.
Leggevo poco tempo fa, il nome di un cantante -cuore matto- Little Tony, che per sfuggire al fisco, a cui deve tanti milioni di Euro, ha la residenza a San Marino.
E lui scrive sulla stampa con orgoglio:- “che le sue origini, le sue radici sono lì, perché i suoi genitori, i suoi nonni, sono San Marinesi”. E si metterà pure in politica in quella Piccola Repubblica, solo ed esclusivamente, per avere al sicuro i suoi soldoni.
E, senza fare l’elenco di questi personaggi che sarebbe lunghissimo, sappiamo tutti, tutti, che chi ha la residenza in Svizzera, chi a Montecarlo, chi in altri stati o statarelli,solo ed esclusivamente per sottrarsi al pagamento delle tasse al proprio governo.
E ci passano sotto il naso solcando i notri mari con imbarcazioni di lusso, sotto le bandiere più impensabili, e noi, onesti cittadini, spellati come un pollo dei nostri diritti, gli applaudiamo alle loro passerelle o spettacoli .
Addirittura ci sono, per questi personaggi, riconoscimenti Ufficiali dallo Stato natio per aver portato nel mondo il nome dell’Italia. Anche i loro soldi hanno portato per il mondo.
Sindaci che danno loro, in sfarzose cerimonie, la – chiave della città- Cordoni di polizia per proteggere la loro incolumità, quando la polizia li dovrebbe arrestare. Gente che si ammazzerebbe per avere il loro autografo.
Pochi giorni fa, sul mare di Forte dei Marmi, arrivò un personaggio noto, una ressa per vederlo, per dargli una pacca sulle spalle…io gli avrei dato una botta in testa. Seppi poi, che era un campione del ciclismo, anche lui con problemi col fisco.
Per concludere, avete visto l’ultimo sciopero del calciatori come è finito? Anche qui, non abbiamo capito che, lo sciopero dovevamo farlo noi non andando allo stadio. Devo riconoscere che, chi ha scritto : -Gli Italiani Sono Brava Gente – , ci aveva azzeccato.
Siamo proprio bravi, troppo bravi.
Da noi si dice che :- chi è troppo bravo, sovente passa per cretino.
Non è certo un peccato essere ricchi anche se Gesù ha detto che …” è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco raggiunga il Regno dei Cieli…”
Forse è questo attaccamento alle cose materiali che li limita ed i loro piedi rischiano di affondare nella melma di un profitto colpevole.
Sia ben chiaro, il profitto “è cosa buona e giusta” se però è realizzato senza gravare sulle spalle altrui, senza eludere le leggi, senza sfruttare e senza calpestare le logiche di una società che deve autotutelarsi.
In Italia il 10% della popolazione detiene il 45% della ricchezza nazionale, questa proporzione, a noi che certamente non siamo ricchi sfondati, può far venire un qualche dubbio.
Quando l’imposta evasa è sui 100 miliardi di euro (il 15% del p.i.l.) e l’imponibile evaso è sui 270 miliardi di euro, una domanda te la poni…chi evade?
Mi guardo allo specchio e dico….sì ho pagato in nero l’idraulico ed ho sottratto allo Stato 20 euro….ho pagato in nero anche il giardiniere …circa altri 100 euro …tutto qui ….il resto lo pago e come …!
partendo dalla pensione mia e di mia moglie …….sì ammetto evado….ma son ben lontano da quelle cifre.
Vuoi vedere che quelle evasioni da capogiro le fa chi detiene il 45% della ricchezza ….cioè i ricchi!
In un momento come questo dove TUTTI devono contribuire e fare sacrifici ti monta la rabbia, ti vien voglia di scendere in piazza e dire a questi “ricchi” ….”ora tocca a voi” ….ma non con cortese sollecitudine, ma con l’urlo di chi è stanco di disuguaglianze ed ingiustizie.
AGORÀ
Giulio ci invia le sue indignate considerazioni, chi vuol rifletterci su lo faccia
Ieri sera alla ore 20.30, sulla sette, dopo il tg di Mentana, la Gruber, dava inizio alla alla sua rubrica: -ottoemezzo-.
Aveva come ospite Giuliano Amato.
Sicuramente molti di Voi l’avranno ascoltato.
Fra questi ascoltatori, c’ero anch’io.
Sicuramente le mie impressioni interesseranno a pochi, ma siccome faccio parte di quella grande famiglia che si chiama proletariato, Vi dico la mia.
E’ ovvio che le domande della Gruber giravano intorno al difficile momento.
Giuliano Amato, mi ha fatto più volte arrabbiare.
Ha fatto diversi esempi, mando a memoria, non ho registrato. “- Ci siamo trovati tutti su posizioni sulle quali non potevamo stare…con la non consapevolezza che non potevamo permettercelo. Poi ci siamo accorti che, quella scatoletta, non aveva al suo interno più carne…-”
Ma Vi rendete conto?
A noi, di quella scatoletta, non ci è toccata neanche la gelatina, si sono leccati tutto, tutto.
Continua ancora il buon Amato : “- Ci siamo trovati tutti, tutti sul Titanus, quando sapevamo che non sarebbe stato possibile. -”
Figlio di …buona donna, te! E tutti gli altri come te, non solo avete navigato sul Titanus, ma avete vissuto sul Transatlantico a spese della collettività. Vi siete riempiti la pancia al Ristorante Italiano, scegliendo piatti prelibati con i nostri soldi.
Mia moglie condivideva la mia disapprovazione.
Alla domanda finale della Gruber, la quale gli chiedeva quando prendeva di pensione, con la massima tranquillità, ha detto che prende in tutto (perché ne percepisce diverse) quasi 20.000 euro al mese pulite.
Anche mia moglie: infermiera, una vita a pulire il sedere degli ammalati, più o meno si aggira su quella cifra.
E’ andata in pensione con neanche 1.000 euro, capito Amato? Capito amici o compagni, come preferite?
Vi rendete conto quanti Amato ci sono?
Vi rendete conto quanto prendono?
Vi rendete conto che hanno il muso come il posteriore?
Poco tempo fa, vi erano degli operai che protestavano con delle forche di cartone, dissero che erano alla disperazione perchè non arrivavano a 1000 euro al mese, e che, quelle forche, sarebbero da utilizzare, sostituendole con quelle di ferro per mandarli tutti a casa.
Io sono con loro. E questa volta mi firmo a caratteri cubitali. Mio padre, sfruttato cavatore, mi ripeteva che: “quando uno dice la verità, non deve aver timore”
GIULIO SALVATORI
Oggi, 11 settembre, dieci anni dagli attentati assassini che hanno subìto gli Stati Uniti d’America.
Ci stringiamo nella memoria di quel giorno terribile che ha fatto sì che il mondo, dopo, non fosse più lo stesso.
Non dimentichiamo però che l’11 settembre 1973 un’altra tragedia, che avrebbe cambito il mondo, si consumava: il golpe militare in Cile appoggiato dagli USA e dalla CIA.
Di quel giorno e di quel periodo drammatico abbiamo ancora ricordo?
Guglielmo, da Firenze condivide con noi la sua esperienza di volontariato nella Caritas.
L’importanza del volontariato è enorme ed fondamentale per le persone anziane e per chi è ormai in pensione. Come ci aveva sottolineato Eleonora in uno dei suoi commenti all’articolo sul pensionamento posticipato alle donne.
Avete anche voi esperienze di volontariato da condividere?
Sono tanti gli anni, non li ricordo quanti siano, ma sono un bel cammino… svolgo il servizio per i senza tetto, alla distribuzione del vestiario usato e anche la possibilità di fare una doccia, questo ogni mercoledi mattina al Centro Caritas del mio quartiere.
Riassunta in cosi poche righe può sembrare un’esperienza di poco significativa, ma non è cosi; lo stare con le persone che vengono al Centro della distribuzione, ogni volta non si misura l’arricchimento che dà.
I volontari sono una risorsa, una ricchezza inestimabile, varia, a volte anche divertente, a volte complicata, ma certamente indispensabile.
E qui viene il bello…
Ogni volontario, compreso me, porta nel servizio la propria personalità con i pregi e i difetti e con una preparazione anche improvvisata, ma con una innegabile buona volontà.
Certo amalgamare tutte queste personalità è anche fatica, per chi gestisce il servizio. Fatica che si aggiunge al far fronte alle richieste delle persone che vengono al Centro, che son molte, e cerchiamo di accontentarle tutte nella misura del possibile.
Proprio in questo si manifesta la grande valenza del servizio di distribuzione vestiario e docce, nella possibilità di dare anche un contatto umano una piccola rete di solidarietà.
Le richieste di chi viene al Centro sono le più molteplici e, forse non sempre si riesce a cogliere fino in fondo, in un contatto cosi breve, quelle che sono le reali difficoltà giornaliere di ciascuno.
Rimane comunque un momento di forte solidarietà e aggregazione di forte ascolto, e tutto ciò costituisce una ricchezza, condito anche con una piccola componente di umanità.
In una forma ironica e caustica Ilvo Diamanti, su “Repubblica” dice ai giovani: “Non studiate!”
La lettura di quest’articolo dà una buona oppiortunità di discussione visto che, oltre tutto, tra pochi giorni la scuola riapre le porte.
Sarebbe bello sentire il parere di chi è del “mestiere”: a voi la parola, se ne avete voglia.
Cari ragazzi, cari giovani: non studiate! Soprattutto, non nella scuola pubblica. Ve lo dice uno che ha sempre studiato e studia da sempre. Che senza studiare non saprebbe che fare. Che a scuola si sente a casa propria.
Ascoltatemi: non studiate. Non nella scuola pubblica, comunque. Non vi garantisce un lavoro, né un reddito. Allunga la vostra precarietà. La vostra dipendenza dalla famiglia. Non vi garantisce prestigio sociale. Vi pare che i vostri maestri e i vostri professori ne abbiano? Meritano il vostro rispetto, la vostra deferenza? I vostri genitori li considerano “classe dirigente”? Difficile.
Qualsiasi professionista, commerciante, artigiano, non dico imprenditore, guadagna più di loro. E poi vi pare che godano di considerazione sociale? I ministri li definiscono fannulloni. Il governo una categoria da “tagliare”. Ed effettivamente “tagliata”, dal punto di vista degli organici, degli stipendi, dei fondi per l’attività ordinaria e per la ricerca.
E, poi, che cosa hanno da insegnare ancora? Oggi la “cultura” passa tutta attraverso il web e i New media. A proposito dei quali, voi, ragazzi, ne sapete molto più di loro. Perché voi siete, in larga parte e in larga misura, “nativi digitali”, mentre loro (noi), gli insegnanti, i professori, di “digitali”, spesso, hanno solo le impronte. E poi quanti di voi e dei vostri genitori ne accettano i giudizi? Quanti di voi e dei vostri genitori, quando si tratta di giudizi – e di voti – negativi, non li considerano pre-giudizi, viziati da malanimo?
Per cui, cari ragazzi, non studiate! Non andate a scuola. In quella pubblica almeno. Non avete nulla da imparare e neppure da ottenere. Per il titolo di studio, basta poco. Un istituto privato che vi faccia ottenere velocemente e con poco sforzo, un diploma, perfino una laurea. Restandovene tranquillamente a casa vostra. Tanto non vi servirà a molto. Per fare il precario, la velina o il tronista non sono richiesti titoli di studio. Per avere una retribuzione alta e magari una pensione sicura a 25 anni: basta andare in Parlamento o in Regione. Basta essere figli o parenti di un parlamentare o di un uomo politico. Uno di quelli che sparano sulla scuola, sulla cultura e sullo Stato. Sul Pubblico. Sui privilegi della Casta. (Cioè: degli altri). L’Istruzione, la Cultura, a questo fine, non servono.
Non studiate, ragazzi. Non andate a scuola. Tanto meno in quella pubblica. Anni buttati. Non vi serviranno neppure a maturare anzianità di servizio, in vista della pensione. Che, d’altronde, non riuscirete mai ad avere. Perché la vostra generazione è destinata a un presente lavorativo incerto e a un futuro certamente senza pensione. Gli anni passati a studiare all’università. Scordateveli. Non riuscirete a utilizzarli per la vostra anzianità. Il governo li considera, comunque, “inutili”. Tanto più come incentivo. A studiare.
Per cui, cari ragazzi, non studiate. Se necessario, fingete, visto che, comunque, è meglio studiare che andare a lavorare, quando il lavoro non c’è. E se c’è, è intermittente, temporaneo. Precario. Ma, se potete, guardate i maestri e i professori con indulgenza. Sono una categoria residua (e “protetta”). Una specie in via d’estinzione, mal sopportata. Sopravvissuta a un’era ormai passata. Quando la scuola e la cultura servivano. Erano fattori di prestigio.
Oggi non è più così. I Professori: verranno aboliti per legge, insieme alla Scuola. D’altronde, studiare non serve. E la cultura vi creerà più guai che vantaggi. Perché la cultura rende liberi, critici e consapevoli. Ma oggi non conviene. Si tratta di vizi insopportabili. Cari ragazzi, ascoltatemi: meglio furbi che colti!
(settembre 2011)
Ecco che i campi si coprono di giallo, bianco ed azzurro violaceo: sono i crocus d’autunno.
I «crochi dagli stami d’oro»(Pascoli), antichi come il mondo, citati nella Bibbia, nell’Iliade e da tanti poeti.
Strano fiore il “crocus”: annuncia la primavera e poi la fine dell’estate…
Per due volte nell’anno: un inizio e una fine.
Quando nei campi, soprattutto in montagna o in collina si vedono le sue delicate e variopinte corolle si sa che l’autunno è alle porte.
Un senso di struggimento e di malinconia ci prende, così, ogni volta che qualcosa finisce;
un’altra estate è volata via; ci resta solo questo piccolo fiore.